Seguimmo tutti e tre mia madre in acqua, eravamo tutti nudi, la cosa mi piaceva, mi faceva sentire un senso di libertà. Il bagno fu tranquillo, senza toccamenti o altro, eravamo tutti con i sensi rilassati da quello che avevamo appena fatto.Ritornati sulla spiaggia mamma ci chiese se avevamo fame e noi rispondemmo che eravamo affamati. Allora decidemmo di spostarci nel boschetto che c’era a ridosso della spiaggia e, trovato uno spiazzo adeguato stendemmo la tovaglia ed i teli e ci sistemammo.Mangiammo tutto di gusto, chiacchierammo, eravamo sereni e felici, le risate spesso accompagnavano i vari argomenti.Vedevo mia madre diversa, non so spiegarmi, sembrava una ragazzina, contenta, emanava luce e gioia dal viso, ero sicuro non fosse solo per il sesso che avevamo fatto, almeno non direttamente.La complicità che si era creata fra noi quattro, l’amicizia, l’aveva trasformata.Finito di mangiare ci stendemmo per provare a fare una pennichella che fu molto rilassante. Non so quanto dormimmo, ma fui il primo a riaprire gli occhi, mi sistemai su di un fianco per ammirare mamma, rimasi per un poco li ad osservarla, poi apri gli occhi.Ci fissammo, senza dire una parola, mi carezzò, la sua mano sulla mia guancia aveva un tocco lieve ed amorevole, come solo una madre poteva fare.Si avvicinò a me mi abbracciò, iniziammo a baciarci, prima solo labbra contro labbra, poi le nostre lingue fecero capolino, mi stavo eccitando, la mia erezione premeva contro le sue gambe, la mia mano si posò sul suo fianco ed iniziò a muoversi sul suo corpo. Le afferrai un capezzolo e lo tormentai per un poco, poi scesi per arrivare al suo culo, lo strizzai, lo percossi tutto, feci scorrere le dita nel solco provocando in lei un fremito che la portò a stringesi a me, penetrai lentamente con un dito nel suo orifizio anale, ci giocai un poco. Ogni tanto spalancava la bocca per respirare affannosamente, io ne approfittavo per dargli dei baci sul volto.Non ci volle molto prima che i rumori che producevamo svegliarono anche i ragazzi che si unirono a noi, creando un groviglio di corpi che si strusciavano fra loro.Feci mettere mamma a quattro zampe e subito Pino e Giggi le presentarono i loro cazzi che subito lei prese ed iniziò a lavorarseli di bocca. Io mi misi dietro di lei e, con lingua e dita, iniziai a stuzzicarle la fica che si bagnò immediatamente, poi passai all’ano con lei che emise un flebile “sii..” di approvazione. Sapevo che le piaceva, lo avevo viste quella notte che la spiai mentre spompava papà.“Amore … il cazzo … basta dita …” che frase, sentirsela dire dalla propria madre non è cosa comune.Mi posizionai e la sodomizzai senza grosse difficoltà. Poggiai le mani sui suoi fianchi, dato che le tette erano occupate da altre mani, ed iniziai a stantuffarla a dovere.Quando stavo per raggiungere l’orgasmo portai una mano fra le sue gambe e introdussi due dita nella sua fica affondandovele ogni volta che il mio cazzo entrava completamente nel suo culo.Sotto tale trattamento lasciò temporaneamente i ragazzi senza attenzioni, fungevano da appoggio a lei che trasmetteva loro le bordate che io le davo da dietro.Non durai molto, le venni dentro, riempendola. A quel punto anche lei godette gemendo.Io ero steso atterra, sfinito sia fisicamente che mentalmente, sicuro di non poter dare altro.Lei mi guardò e venne fra le mi gambe, sempre a quattro zampe, e si dedicò, per un bel po, alla pulizia ed alla rianimazione del mio cazzo.Nel mentre, in quella posizione, diede la possibilità a Pino e Giggi di godere dei suoi due buchi, ben offerti ai loro assalti.Li vidi alternarsi alla spalle di mamma e darsi da fare energicamente, infatti le bordate che riceveva le facevano scappare il mio boccone, che era tornato in vita.Grazie ai cambi che si davano i ragazzi riuscirono a non venire.Poi mamma decise che si doveva cambiare posizione e si spostò in avanti, lasciando vibrare nell’aria il cazzo di Giggi che era di turno dietro lei.Gattonò sopra di me e si accucciò facendosi penetrare in fica. Muoveva il bacino scopandomi divinamente. Mi ritrovai con le sue tette in facci e le afferrai con le mani per portale alla bocca.Arrivò sopra di noi l’abbandonato Giggi che fece capolino dietro la spalla di mamma e le chiese se poteva usufruire del buco rimasto libero.“E’ proprio quello che voglio” fu la risposta di mamma che alzò il braccio per afferrarlo per i capelli e attirarlo per poterci limonare un poco. Che espressione da porca che aveva in quel momento.Lasciato libero Giggi si apprestò a sodomizzarla, sia io che mamma ci fermammo per agevolare l’operazione.Mamma era a bocca aperta e con gli occhi chiusi. Una volta che l’affondo nel suo culo fu concluso riaprì gli occhi e mi baciò profondamente.A quel punto si aprirono le danze, con noi che iniziammo a stantuffarla contemporaneamente.La cosa le piaceva molto, mugolava e ci incitava, senza ritegno, godendo appieno del momento.Le bloccavamo a turno la testa con le mani per poterci infilare dentro la lingua.Giggi le afferrava le tette e me le porgeva in modo che io mi potessi attaccare ai suoi capezzoli.Io poggiavo le mani sul culo di Giggi in modo che quando affondavamo in lei con i nostri cazzi la stringessimo anche con i nostri corpi.Grazie al fatto che mi ero da poco svuotato nel culo di mamma ero in grado di controllarmi mentre Giggi, dando dei poderosi affondi venne grugnendo.Capito che era il suo turno Pino si avvicinò e presentò il suo cazzo a mamma che lo imboccò e se lo lavorò lasciandolo bello lucido ed in tiro.“Forza, adesso schiaffamelo dentro” era proprio partita, una vera furia del sesso.Anche con lui la strapazzammo a dovere, sembrava essere sul punto di svenire.Questa volta fui io a sentire lo stimolo di godere per primo e lo dissi, pensando che mamma si spostasse in modo che non le venissi dentro.“E allora riempi la mammina che ti vuole tanto bene” fu la risposta che ebbi da lei.Andai in tilt a queste parole e inizia a venire nella sua fica, scaricandomi sino all’ultima goccia.Poi rimasi dentro di lei, mentre Pino si dava da fare e la riempì anche lui nel culo. Sciogliemmo quel groviglio di corpi che avevamo creato, eravamo tutti sfiniti ma paghi, trascorremmo alcuni minuti stesi, durante i quali parlammo poco, sino a quando Giggi propose di andarci a tuffare in mare per darci una rinfrescata.Ci trovò tutti d’accordo, ci avviammo e ci soffermammo in acqua per parecchio, facendoci ristorare dalla frescura e dal movimento lento delle onde.Rientrammo a casa che ancora non era buio, i nostri amici ci lasciarono dopo aver bevuto un po di te freddo, quindi io e mamma ci infilammo sotto la doccia per levarci il sale di dosso.Solo che questa volta eravamo assieme, insaponandoci a vicenda e carezzandoci dolcemente.Cenammo con della frutta poi ci sedemmo fuori, al fresco della sera, ed iniziammo a parlare di quello che era accaduto.“Mario che ne pensi del mio comportamento di oggi?”Domanda che mi colpì, come prima cosa chiedeva a me cosa pensavo di lei, mi fece sentire importante.“Mamma se hai paura che il mio affetto nei tuoi confronti sia diminuito ti sbagli di molto, anzi se è possibile è aumentato. Ti ho osservata bene, sembravi molto felice, cosa che mi ha fatto piacere perché ti amo e voglio solo il meglio per te”“Già, hai ragione, non mi sentivo cosi viva da anni. Nel tempo la mia vita si è appiattita, senza che me ne rendessi conto. Si, ho tuo padre che amo tanto ma il suo modo di intendere la vita non fa per me, solo la tua presenza in questi anni mi ha dato la forza di tirare avanti, ricordatelo sempre la tua mamma ti vuole bene, tanto, più di qualsiasi altra persona al mondo”“Volevo farti una domanda, tu avevi capito il mio particolare interesse nei tuoi confronti?”“In effetti avevo intuito qualcosa. Sai, in spiaggia avevo notato Pino e Giggi, di come mi ronzavano attorno, i loro desideri erano chiari, fin troppo. Mi resi conto che li osservavi e, da principio pensavo fossi geloso dei loro sguardi, poi ho visto che li hai avvicinati e ci hai fatto amicizia, la cosa mi insospetti molto. Specialmente quando me li hai presentati, sapevi della loro attrazione nei miei confronti ma li hai portati lo stesso a conoscermi. Per fortuna mi risultarono subito simpatici, e mi fu facile assecondare il tuo comportamento. Poi decisi di prendere l’iniziativa e li invitai a cena. Lo spettacolo che ho dato davanti al frigo serviva solo a cercare di dare una mossa a loro due, poi mi resi conto che avevi assistito anche tu. Quando siete usciti fuori mi avvicinai alla finestra del salone e senti cosa dicesti loro, ti assicuro che ne rimasi colpita, ma molto lusingata. La battaglia che abbiamo fatto dopo mi rilassò molto, mi fece scaricare la tensione di quella rivelazione. Pensa che mi ero quasi dimenticata di tutto, sino a quando sono entrata in doccia. Biricchino lo sai che non spia dal buco della serratura? Scommetto che quella sera hai fatto dare un’occhiata anche a loro due, è vero?”“Si, ti chiedo scusa mamma”“Scuse accettate tesoro, per questa volta. Riprendendo il discorso ti devo confessare che quella sera mi eccitai tanto, a letto non pensai ad altro, mi resi conto che non mi dispiaceva portare avanti quel gioco, dove tu eri lo speciale spettatore, anche se non pensavo di arrivare a tanto con te. Il giorno dopo chiesi ai ragazzi di portarci in quei posti di cui ci avevano parlato. Mi misi uno dei costumi che avevo comprato per cercare di risvegliare tuo padre. Quel giorno mi divertii molto e feci fatica a controllarmi per non saltarvi addosso. La sera a casa mi scatenai con Paride, lui faceva il ritroso ma è piaciuto anche a lui. Però rimasi estremamente insoddisfatta. Non mi bastava più, il gioco intrapreso con voi mi aveva reso esigente. Decisi che dovevo andare oltre. Quando tornammo alla spiaggia volevo scatenarmi ma dovevo prima sapere cosa avevate tramato tu ed i tuoi amici. Quando restammo soli in acqua riuscii a farli parlare e mi raccontarono di cosa avevi proposto loro, del fatto che non mi potevi avere e che almeno volevi vedermi. Non ti nascondo che ebbi una fitta al cuore nel sapere che tu soffrivi a causa mia. Cosi dissi loro che se avessero giurato di essere riservati su quello che avremmo fatto li avrei fatti divertire. Come acconto mi sono fatta penetrare per un poco da ciascuno di loro per fargli assaggiare quello che gli potevo dare. Per il resto sai bene come sono andate le cose, che ne dici della tua mamma?”“Ero sicuro che avevi intuito tutto e che non eravamo noi a giocare con te ma tu con noi!”Proprio in quel momento rientrò mio padre che portava con se il solito carico ed orgoglioso ci disse di guardare i pesci che aveva preso. Noi ci congratulammo con lui e quando fu lontano e non poteva sentire mamma mi disse “Meglio i pesci che ho preso io, tu che ne dici?”Io le sorrisi e le diedi ragione.Per un paio di giorni papà si fermò a casa con noi ed ebbi modo di presentargli Pino e Giggi.La sera della festa del paese rimanemmo in giro sino a tardi, tutti assieme.Guardammo i giochi di fuoco in spiaggia dove i miei genitori stavano abbracciati come dei fidanzatini, che dolci che erano.Poi accompagnammo papà al molo dove si imbarcò con i suoi amici per fare un’altra battuta di pesca che sarebbe durata un paio di giorni.Mentre vedevamo l’imbarcazione allontanarsi mamma chiese ai ragazzi dove saremmo potuti andare il giorno dopo. Loro ci dissero che se ne avevamo voglia ci avrebbero portato in un posto fantastico dove potevamo anche pernottare se ci andava. Noi accettammo di buon grado.Ci dirigemmo a casa nostra a piedi, chiacchierando da buoni amici.Una volta giunti mamma ci portò tutti in camera sua dove ci disse che ci avrebbe dato una buonanotte speciale. Si sedette sul bordo del letto e ci fece avvicinare a lei, noi tirammo fuori i nostri cazzi già semi eretti e lei li imboccò uno ad uno, rendendoli belli duri.Poi si stese al centro del letto e tirò su la gonna rivelandoci che non indossava intimo e disse “Venite qui dentro che vi do la buonanotte!”Il primo a farsi sotto fu Pino che la penetrò ed iniziò a scoparla di buona lena. Mamma teneva le gambe spalancate e con le mani premeva sul suo culo come per spingerlo ancora più dentro se quando lui dava gli affondi. Lui le venne dentro, si attaccò alla sua bocca per darli un lungo bacio e si alzò lasciando il posto libero dopo essersi fatto ripulire il cazzo infilandoglielo in bocca.Giggi non si fece attendere, non si creò il problema di entrare nella fica di mamma che era piena della sborra del suo amico. Le diede dei colpi decisi che fecero traballare il letto e mugolare lei. Il rumore che si sentiva era accentuato dalla presenza di una maggior quantità di liquidi dentro la fica di mamma. La scena si ripeté, mamma fu riempita e dopo ripuli il cazzo appena uscito da lei.Prima che mi posizionassi per dare la buonanotte anche io a mamma i nostri amici si ricomposero e ci salutarono dicendoci che sarebbero passati l’indomani per le dieci del mattino.Rimasti soli mi sono portato sopra di lei, le ho afferrato le gambe e me le sono portate sulle spalle, e l’ho penetrata, iniziando a darle la buonanotte.I nostri sessi erano impiastriccati dalla quantità di sperma che aveva dentro e le usciva emulsionandosi con i nostri movimenti.Come mi piaceva scoparla e sentirla gemere ed incitarmi.Una volta finito rimanemmo abbracciati e ci addormentammo.Al mattino mi svegliò lei con un bacio. Fatta una doccia che oltre a ripulirci ci svegliò definitivamente, ci preparammo e dopo poco ci raggiunsero i ragazzi.Caricammo la macchina che avevano portato e partimmo per la nostra escursione.
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