Laura al compimento del diciottesimo anno di età, era uscita dal Collegio dove l’avevano messa i suoi genitori, non sapeva neanche chi fossero, aveva imparato a fare la sarta e ora era una bravissima cucitrice, non le era stato difficile trovare un lavoro e un piccolo appartamento dove vivere decorosamente, ormai il Collegio era un ricordo lontano, però le mancavano le sue amiche migliori che in tanti anni avevano diviso con lei gioie e dolori, quando la sera andava a dormire e di nascosto dalle altre si infilava nel letto o di Luisa o in quello di Marta, iniziavano a baciarsi e attorcigliare le lingue, i baci duravano all’infinito, poi cominciavano a masturbarsi una con l’altra, per finire in un 69 che durava alle volte fino all’alba, le sborrate non le contavano più, si succedevano una all’altra senza fine, e si beavano di bere gli umori che in continuazione emettevano, ma le voglie di Laura non cessavano in quel letto, un pomeriggio molto assolato di Luglio aveva incontrato il giardiniere del Collegio, che le aveva fatto vedere e succhiare il manganello che aveva in mezzo alle gambe, e quella sborrata che le aveva ingolfato la gola, gli era piaciuta così tanto che non poteva rinunciarci più. Non mancava mai al suo appuntamento della sera dopo la cena, si guardava un po’ di televisione dopo aver riassettato la cucina, poi una doccia rivitalizzante e quando era piena di bagnoschiuma, sotto il getto caldo dell’acqua, si metteva in ginocchio, e con il dito medio nel culo, e l’altra mano con l’indice e l’anulare si teneva aperte le labbra della fica, e il medio spaziava sul clitoride eretto e duro allo spasimo, gli piaceva troppo questa posizione e come si masturbava, infatti era un ditalino che aveva poca storia, e la sborrata era sempre abbondante e le squassava tutto il corpo, ma non finiva lì, si alzava da quella posizione, e dopo essersi tolta tutta la schiuma dal corpo, usciva quasi in fretta dalla doccia, si asciugava con l’accappatoio che teneva sul termosifone e era caldissimo, poi dentro al suo letto asciutta e rilassata, ricominciava di nuovo a masturbarsi, si ma questa volta cercava tutta la lentezza possibile, sempre con la destra si allargava le labbra della fica con le solite due dita, e come il medio sfiorava il clitoride di nuovo eccitato e completamente fuori dal suo alveolo, la sinistra raccoglieva alternativamente sia il seno destro che il sinistro, e si leccava e succhiava i capezzoli duri e eccitati dal tutto quello che lei faceva, e come sentiva che la sborrata era imminente si bloccava, erano attimi atroci, la voglia di continuare per farsi una sborrata copiosa l’attanagliava, ma doveva resistere, bastavano altri dieci quindici secondi, e così poteva ricominciare a godersi quel suo secondo ditalino che l’affascinava ancora di più del primo, si sentiva l’utero che si contraeva come un serpente in agonia, aveva la fica che era zuppa fradicia di umori, il piccolo asciugamano che si era messa sotto al culo era ormai fradicio, ormai si era calmata abbastanza e aveva allontanato le contrazioni dell’orgasmo, era di nuovo con il dito medio sul clitoride che aspettava smanioso che lo toccasse, di nuovo ma molto lentamente aveva ricominciato, ma lo avvertiva che era talmente eccitata che sarebbe durata pochissimo, si era girata con il corpo e aveva messo i piedi sulla spalliera del letto, con le gambe completamente divaricate e la fica oscenamente aperta, questa volta prima di toccarsi il grilletto, si era messa il dito medio della sinistra in bocca e lo aveva completamente riempito di saliva, e poi prima girando intorno alle grinze del buchetto, e sempre lentamente, così si gustava l’introduzione, se lo era infilato nel culo, lo girava un po’ dentro saggiandone le pareti anali, e poi con la destra ricominciava a torturarsi il clitoride, che ormai come lo toccava gli trasmetteva delle fitte che passavano nello stomaco, per poi arrivargli al cervello, ed era in quel momento che la testa gli scoppiava per il piacere devastante che stava provando, e l’orgasmo finalmente arrivava prepotente improvviso, e la squassava come un alberello in mezzo ad un tornado, e sentiva fiumi di umori che la fica stava producendo senza sosta, ma il continuare a strofinarsi il grilletto gli faceva arrivare quasi in contemporanea un altro orgasmo, meno potente del primo, ma la sborrata era quasi uguale, si era rilassata e giaceva come un burattino al quale avevano tagliato i fili, solo il respiro era un affanno che stava scemando lentamente, dopo si era asciugata con il piccolo asciugamano che aveva, e rialzatasi si era diretta in bagno a farsi un bidè per togliersi tutti gli umori che l’avevano invasa, con il sapone intimo e l’acqua tiepida si stava ripulendo dei suoi residui liquidi, si era toccata il buchetto del culo e sentiva che lo sfintere si agitava al solo strusciarlo, poi era passata alle labbra della fica, ma il solo toccarle con il sapone scivoloso sentiva che le voglie non erano assolutamente scemate, si era piegata leggermente indietro, il getto caldo le sfiorava il culo, si era versata un’altra porzione abbondante di sapone intimo sulla mano, e con la stessa piena del liquido aveva riempito completamente l’interno della fica e ricominciava a strusciarsi sempre più velocemente, il clitoride aveva ripreso la sua prepotente erezione, il dito nel culo questa volta gli scivolava che era un piacere, e l’orgasmo che ne scaturiva la portava ad un urlo soffocato solo dal timore di farsi sentire dai vicini, ripresasi dal suo terzo godimento, si era data una rinfrescata alla fica e asciugatasi in fretta si rimetteva a letto, il sonno ristoratore l’aveva conquistata subito, e la mattina la trovava felice e rilassata dai suoi giochi solitari. Erano ormai passati tre mesi da quando aveva fatto il grande passo, aveva un piccolo laboratorio tutto suo,e nel retro aveva sistemato la sua camera da letto con un piccolo angolo cottura, e il suo sogno più bello, lo aveva realizzato nel bagno, facendosi installare la vasca con l’idromassaggio, il lavoro non le mancava, e poi erano diversi i clienti che lei conosceva e l’avevano seguita per come lavorava bene, era un Giovedì mattina, saranno state le 11,30 e non credeva ai suoi occhi, si era aperta la porta e stava entrando Marta, si erano guardate stupite e incredule per essersi incontrate di nuovo fuori dal Collegio, erano rimaste mute e immobili come due statue di marmo, poi era stata Marta che le era andata incontro e l’abbracciava con le lacrime agli occhi, si erano strette una addosso all’altra, Laura l’aveva quasi strattonata prendendola con una mano e portandosela nel retro negozio, e qui si erano baciate finalmente sulla bocca, le loro lingue erano impazzite nel cercarsi e giocare una con l’altra, e le mani che non potevano rimanere ferme, avevano iniziato a cercare e sentire il corpo di ognuna ripetendo i gesti che abitualmente usavano nel Collegio, ormai vagavano impazzite e avvinghiate come due serpenti in lotta per amore, si erano ritrovate con i seni fuori e le gambe oscenamente aperte, ma la prima masturbazione reciproca, non aveva assolutamente spento le loro voglie, anzi dopo il primo orgasmo, ricominciavano più assetate e vogliose di prima, scivolando sul letto iniziavano un sessantanove ancora quasi vestite, e il risentire il sapore mai dimenticato dei loro umori le aveva fatte scatenare ancora di più, mentre si leccavano la fica reciprocamente, le loro dita si infilavano sempre più profondamente dentro al buco del culo, il sentire lo sfintere muoversi e stringersi intorno al loro dito le eccitava e sconvolgeva una volta ancora, poi si rimettevano sempre sdraiate una di fronte all’altra, e ricominciavano a baciarsi sulla bocca scambiandosi le lingue e i loro umori, dopo un tempo indefinito si erano ricomposte e avevano iniziato a scambiarsi i loro pensieri, Marta aveva trovato un lavoro come commessa in un Supermercato ed era felice, conviveva da un anno con Carlo un ragazzo conosciuto dove lavorava, e ci si trovava bene anche sessualmente, le raccontava che era veramente insaziabile a letto, riusciva a scoparsela o ad incularla anche cinque volte al giorno, e lei era molto soddisfatta di questo ragazzo, e adesso non vedeva l’ora di farglielo conoscere, anche perché le confessava, a lei prenderlo nel culo non le piaceva, ma lo faceva solo per farlo contento, mentre invece se la scopava soltanto sarebbe stata felicissima, e in più non gradiva farle i pompini, lo sperma in bocca le aveva fatto sempre schifo, e mentre parlava le era venuta un’idea, e gli proponeva quanto stava pensando, senti Laura,aveva esordito, a te è sempre piaciuto fare i pompini, mi ricordo che tu al giardiniere del Collegio….perché non ci vieni a trovare e vediamo di combinare un qualcosa di carino? Laura si era messa a pensare, però il fatto di riprovare a sentirsi di nuovo un cazzo duro in bocca con la relativa sborrata, la eccitava e la trovava completamente d’accordo con la sua amica Marta, si riattaccava con la bocca a quella di Marta e suggellavano così un accordo che si profilava veramente bello e interessante, e così si davano appuntamento per il Sabato successivo avendo in questo modo la Domenica per riposarsi alle eventuali battaglie, era Giovedì, e per loro due il tempo sembrava non scorrere mai, finalmente il Sabato tanto agognato era arrivato, e Laura precisa come un orologio Svizzero era sulla loro porta di casa alle 20,30 in punto, gli tremavano le gambe per l’emozione, la porta si era aperta e c’erano entrambi ad accoglierla, vedeva Carlo per la prima volta, era veramente un bel ragazzo, alto circa 1,85 moro con gli occhi scuri e ben piazzato con due spalle enormi, un fisico atletico, segno che con la ginnastica si curava il corpo molto bene, erano entrati nel soggiorno, e tolto il cappotto, Laura si era accomodata sul divano veramente comodo e accogliente, Marta le aveva offerto un aperitivo e dopo un semplice brindisi iniziavano a conversare, le aveva spiegato di aver preparato delle fettuccine con panna e funghi porcini, e come secondo un brasato di vitella, e poi affettati vari e formaggi, ma aggiungeva, non mi vorrei e non vorrei appesantirti troppo, ho già spiegato a Carlo quale è il programma di questa sera, e anche lui è completamente d’accordo su tutto, ma adesso mettiamoci a tavola e mentre si consuma il pasto possiamo parlare del tutto, e si inchinava verso l’amica sul divano, e la baciava con molta passione sulla bocca, immediatamente ricambiata da Laura che era eccitata all’inverosimile, si erano messi sedute al tavolo, ma tutta questa voglia di desinare non c’era per nessuno, però era Carlo che molto intelligentemente aveva detto loro, ragazze, cerchiamo di sforzarci a deglutire un po’ di cibo, che poi per digerirlo avremo tutto il tempo che vogliamo, e ci da anche la forza necessaria per passare qualche ora come si deve, non vi sembra esatto quello che vi sto dicendo? annuivano tutte e due le ragazze, scambiandosi uno sguardo di intesa e complicità, ma anche se cercavano di andare piano, in meno di un’ora, erano arrivati al dolce che aveva portato Laura, si erano sedute di nuovo sul capiente e comodo divano, mentre Carlo era in cucina a preparare un buon caffè, Marta non sopportava oltre stare ferma, e si stringeva a Laura dandole un bacio sulla bocca nel quale esprimeva tutta la sua voglia di farle di tutto, lei contraccambiava con un vigore e una voglia crescente, le loro lingue avevano ricominciato una battaglia che era sospesa da due giorni nel negozio di Laura, poi simultaneamente le mani si erano impossessate della fica dell’altra, si stavano masturbando alla grande, loro si conoscevano molto bene intimamente, ognuna sapeva alla perfezione il gusto dell’altra, Carlo era rientrato nel soggiorno con i caffè fumanti, e si era soffermato a godersi quella scena lesbica tanto agognata, vedere quelle due fiche scoperte e allargate oscenamente che godevano così tanto, lo avevano eccitato moltissimo, ma si era ripromesso di non intervenire che dopo l’orgasmo che avvertiva dai lamenti essere imminente, ai lamenti e singulti delle due donne che stavano godendo enormemente, iniziava a mettere lo zucchero nelle tazzine con il caffè, poi facendo rumore con il cucchiaino sulla tazzina, attirava l’attenzione delle due per distrarle e farle bere il caffè ancora caldo, otteneva l’effetto dovuto e le ragazze si potevano bere il loro caffè, erano ambedue con i vestiti quasi tolti, senza mutandine e i seni scoperti, Carlo si era eccitato molto a quella visione, si avvicinava a Marta e la baciava sulla bocca, le gli impugnava il grosso randello ancora nei calzoni, e mentre stava baciandolo, afferrava la mano di Laura e la poggiava sul rigonfiamento di Carlo, lai al solo sentire quel pezzo duro e vivo dai battiti che trasmetteva era quasi sul punto di sborrare, ma proprio in quel momento Laura spezzando il silenzio fatto solo di gemiti diceva ai due, ragazzi c’è una cosa importante che vi debbo dire perché voi non la sapete, io sono completamente vergine, vi dico completamente perché non ho mai preso un cazzo da nessuna parte, era Marta che a quel punto le rispondeva, stai tranquilla amica mia, perché quando Carlo te lo infilerà nel culo sentirai solo piacere, a quel punto Laura coglieva la palla al balzo dicendole, a me sta bene Marta, pero a una condizione, prima mi fai assaggiare il succo del tuo ragazzo, e poi io le permetto di mettermelo nel culo, che ne dici? Marta conosceva bene le voglie di Laura e accettava felice e contenta, e le diceva, a me sta bene, però mentre tu succhi il cazzo a Carlo io ti lecco la fica, quello per Laura non era un problema, al solo pensiero già si sentiva la fica fradicia di umori, finivano tutti di spogliarsi, e si recavano nella camera da letto, Laura si metteva piegata quasi alla pecorina, Marta le si infilava sotto e cominciava a baciarle la fica, Carlo si era posizionato in ginocchio di fronte a Marta mostrandole un cazzo duro di circa venti centimetri, finalmente Laura riprendeva in mano un cazzo duro, questo la emozionava al punto da regalare una sborrata abbondante nella bocca di Marta, le tremava la mano per l’emozione, ma lo stringeva con dolce riverenza era come se avesse in mano una cosa tenera e rara, iniziava a scapperlarlo e già vedeva luccicare una goccia sulla punta del glande, non resisteva oltre, apriva la bocca e ne ingurgitava una buona porzione, poi con la lingua la roteava intorno alla cappella, ormai era partita e non riusciva a fermarsi, cominciava a pompare con la bocca quel manganello grosso lungo e duro allo spasimo, Marta si rendeva conto di quello che stava provando Laura dal ruscello di umori che le colavano dalla fica, ormai era partita come non mai, se lo infilava sempre più in profondità nella gola, le dava dei segni di conato ma cercava di resistere per la goduria che provava, poi avvertiva finalmente il battito classico e l’ingrossarsi ulteriormente la cappella, sentiva che la sborrata era ormai vicina, infatti il primo schizzo la sorprendeva all’improvviso, poi gli altri se li gustava con tanto piacere, beveva tutto ingorda e assetata per quella fontana di sperma che aveva in mano, e contemporaneamente regalava quasi insieme due orgasmi abbondanti nella bocca della sua amica, continuava a succhiare e leccare quella cappella che ormai le dava solo pochissime gocce, ma era veramente assetata degli umori che Carlo le aveva regalato, e rimaneva felicemente sorpresa per il fatto che il cazzo dell’uomo non accennava ad ammosciarsi, Laura si girava con il tronco e messa una mano sulla fica dell’amica le faceva un ditalino liberatore e così anche Marta aveva un altro orgasmo grazie alla sua amica, Laura continuava a leccarsi le labbra, le piaceva quel sapore di sperma che aveva in bocca, Marta si alzava e avvicinatasi a lei la baciava con trasporto gustandosi così il sapore dello sperma di Carlo, fatto in quel modo le piaceva, nel frattempo Carlo era ritornato dal bagno con in mano un flacone, faceva mettere Laura alla pecorina, e presa della crema dal flacone ne prendeva con il dito una buona porzione, poi le infilava il dito nel culo massaggiandole le pareti del retto, ripeteva l’operazione con altra crema, e la ungeva bene anche all’esterno del buchetto, poi le poggiava la cappella sul buco del culo e cominciava a spingere, Marta gli si era piazzata davanti con la fica spalancata, e la istigava a leccagliela, cosa che Laura faceva con enorme contentezza, Carlo l’aveva presa per i fianchi e continuava a spingere il cazzo dentro al buchetto del culo, inaspettatamente la cappella e un bel pezzo del manganello le entravano all’improvviso dentro al retto, questo provocava un gemito prolungato di Laura che era persa nella fica di Marta, smetteva un attimo dicendole a Carlo, ti prego cerca di fare piano che mi sta facendo male, lo so che lo devo sentire fino in fondo, ma fallo con delicatezza perché me lo vorrei godere come si deve, e poi ti chiedo un favore, quando stai per godere dammelo che la sborrata dentro al culo è persa, io invece me la voglio godere, e ricominciava a leccare con foga la fica di Marta che stava ormai per godere, Carlo ormai padrone quasi a metà del culo di Laura, l’aveva presa per i seni e iniziava a muoversi sempre più svelto e sempre più in fondo, ma con una mano le aveva raggiunto la fica e sentiva il clitoride che era duro e tutto fuori dal suo alveolo, adesso Carlo era entrato tutto nel culo di Laura, e iniziava a pomparla nel retto, Laura ancora sentiva del male ma riusciva a sopportarlo per tutte le manovre che Carlo le faceva, anche lei ormai era prossima a sborrare, non tanto per quel manganello nel culo, che le stava raschiando tutto il retto, ma sentirsi carezzare il seno, stringere il caporello, ma per lo più era il clitoride che le dava delle scosse di piacere infinito, e adesso cominciava anche a godere nel sentire quel cazzo che le entrava e usciva dal culo, accelerava le slinguate sulla fica di Marta, e la sentiva sborrare in continuazione, le piaceva molto bere anche gli umori di questa fica spalancata solo per lei, e si accorgeva che l’orgasmo che sentiva imminente era perché Carlo se la stava inculando, un piacere nuovo mai provato, adesso capiva che poteva godere anche con il culo, infatti l’orgasmo la sorprese all’improvviso, e si stava facendo una sborrata incredibile, aveva iniziato ad urlare sommessamente per il piacere che provava, Marta le teneva il viso stretto sulla fica, stava godendo come una pazza, e Carlo l’avvisava che a momenti le avrebbe riempito il culo di sperma, lei come un fulmine si girava e toglieva il cazzo che la stava inculando, e un attimo dopo lo ingoiava quasi tutto, aveva fatto appena in tempo, il primo getto di sperma le era andato direttamente in gola, un altro orgasmo molto forte l’aveva sorpresa perché Marta ora le stava leccando la fica, lei continuava a ricevere fiotti di sperma con un piacere indicibile, e quando quel manganello di carne aveva esaurito ormai anche le gocce, lei con una ultima scolata nella bocca di Marta crollava sul letto come una bambola inanimata, Carlo e Marta si sdraiavano accanto a lei ognuno su un suo fianco, e la baciavano teneramente sul viso, sul seno, e sulla pancia, lasciando volutamente i punti sensibili per farla riprendere con calma, poco dopo Marta rientrava nella camera da letto con un vassoio e del caffè fumante, se lo gustavano rimanendo seduti e contenti del tempo trascorso, poi era Marta che diceva alla sua amica, adesso ho voglia di farmi una bella scopata, e tu sei libera di inventarti a fare quello che vuoi, Laura la guardava ridendo e le disse, tu comincia a scopare ma mettiti sopra a Carlo, che io voglio farti una cosa, che ne avevo voglia ma non ti ho mai fatto, però il cazzo a Carlo ci penso io a farglielo diventare duro, e sono sempre io che te lo dirigo dentro alla fica così, ma….ma questa è un’altra storia.
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