Leonardo era proprio un bel ragazzetto, alto con i capelli e gli occhi castani, un fisico asciutto, ma soprattutto, come tutti i ragazzi della sua età, era molto arrapato. Andavamo a scuola insieme e ci vedevamo spesso a casa sua per fare i compiti ma appena la mamma usciva ci divertivamo con qualche giornaletto o qualche cassetta; si sa’ una cosa tira l’altra e così veniva naturale tirarsi una bella sega in compagnia. Una volta però Leo era particolarmente eccitato e così iniziò un discorso nuovo: “certo farsi le seghe è piacevole però forse sarebbe più bello farsele fare da qualcuno, rilassarsi completamente mentre una mano amica va su e giù per il cazzo fino a schizzarsi addosso … “. Sapevo benissimo dove voleva andare a parare e anche lui si rendeva conto che non sarei stato certo io a fare resistenza, tuttavia continuammo a discutere l’argomento senza fretta. Io annuivo e mi mostravo visibilmente interessato all’idea così alla fine Leonardo propose: “allora questa sega giochiamocela a poker!”. Non mi preoccupai di fingere scandalo o perplessità e acconsentii di buon grado. Distribuimmo un po’ di fishes in parti uguali e stabilimmo che il primo che rimaneva senza soldi avrebbe proceduto alla “manipolazione”. Le dinamiche della partita furono piuttosto strane: io adoravo il cazzo di Leonardo, ricordavo bene quella volta a casa di Michele quando tutti e tre ce lo facemmo vedere l’un l’altro confrontando le misure: con i suoi 19 cm Leonardo era il più dotato ma soprattutto aveva una cappella enorme e allungata, in erezione il suo bel pisello si librava verso l’alto disegnando una possente funzione esponenziale che mi si era subito fissata nel cervello come un’autentica opera d’arte … in breve: giocai molto imprudentemente cercando di perdere. Leonardo invece sembrava intenzionato a vincere e a farsi fare la bramata sega, tuttavia anche lui giocava molto audacemente e in poche mani si ritrovò senza più una fishes. Così Leo mi fece i complimenti e mi invitò a sdraiarmi sul pavimento della sua cameretta. Iniziò a frugare avidamente nei miei calzoncini, mi tirò fuori il cazzo già eretto e si mise a guardarlo ammirato: era poco più corto del suo e più sottile ma lui lo trovava infinitamente più bello e iniziò a spiegarmi come era armonico, che bella forma, che cappella … Leo si dilungava e così gli ricordai il suo dovere proponendogli maliziosamente di spogliarsi per poi farsi una sega anche lui. Accettò e in breve tutto nudo si buttò sul mio cazzo scappellandolo adagio: muoveva la mano con esasperante lentezza guardandomi alternativamente il cazzo e il viso, io iniziai a godermela e mi rilassai sul pavimento chiudendo gli occhi, fu allora che sentii una sensazione diversa, una piacevole umidità sulla punta del cazzo, aprii gli occhi e vidi Leonardo intento a sbocchinarmi con gusto. Quello che provai fu indicibile, la dolcezza con cui quel ragazzetto succhiava il mio cazzo, la testa china, masturbandosi silenziosamente mi eccitava ulteriormente e mi riempiva di tenerezza. Iniziai a carezzargli i capelli con la mano sinistra e ad incitarlo mentre con la destra massaggiavo il corpo nudo spingendolo a girarsi e a porgermi il cazzo. Anch’io volli così ricambiare il favore in un 69 sfrenato. Mi infilai fino in gola il suo enorme cazzo e lo ritirai subito fuori contemplandone la bellezza: così bagnato era veramente sublime. Preso da un’eccitazione incontrollata mi produssi in una folle sequenza di bacetti, scappellamenti, lappate, morsi. Ripresi a succhiarlo con forza quando la mia attenzione fu attratta dal bianco culetto di Leo che gravitava poco sopra la mia testa: senza interrompere la fellatio iniziai a palpeggiare quel bel sedere allargandolo in modo da poter vedere bene il buchetto privo di peli. Senza pensarci su troppo mi leccai un paio di dita e ce le infilai dentro: Leo non si scompose minimamente e continuò il suo lavoretto mentre io lo sbocchinavo a! mia volta e gli sditalinavo il culo. La cosa continuò per un po’ tra qualche gemito e molta saliva finché avvertii Leo che stavo per venire, ma lui continuava: io non feci certo nulla per fermarlo o per dissuaderlo dal suo proposito che anzi mi sembrò subito un’ottima idea e così sborrai copiosamente nella sua bocca. Avevo smesso di sbocchinarlo e lo avevo fatto girare per godermi lo spettacolo della mia eiaculazione e di come Leonardo beveva lo sperma. Fu impagabile: dopo un primo gran fiotto che emisi direttamente mentre mi spompinava, Leo fece uscire completamente il mio cazzo dalla sua bocca e iniziò a masturbarmi furiosamente, seguirono così numerosi altri schizzetti che lo colpirono sugli occhi, le gote, la fronte e i capelli; Leo cercava desideroso di raccogliere con la lingua lo sperma sparso qua e là sul suo volto. Infine, pensando che la pioggia fosse finita, allontanò il viso dal mio cazzo continuando tuttavia a masturbarmi quando un ultimo schizzo lo bagnò abbondantemente sul petto. A quel punto mi rilassai un attimo ma subito pensai al mio dolce amico che si stava masturbando da solo inginocchiato per terra per raggiungere l’eiaculazione. Gli presi il cazzo in mano e lo feci sdraiare sul pavimento e dopo un minuto di vigorose e rapidissime scappellate Leonardo emise una bella quantità di sborra che gli si riversò sul petto. Allora mi sdraiai prono su di lui, il mio petto sul suo abbondantemente irrorato di sborra e ci baciammo teneramente: Leo raccoglieva col dito la sborra dal suo corpo e mescolando la mia con la sua se la spalmava sulle labbra e sulla lingua, io lo baciavo e assaggiavo così anch’io il prezioso nettare. Era stato un pomeriggio straordinario, Leonardo si era dimostrato disponibilissimo ad appagarmi completamente senza esigere da me nient’altro se non il diritto di sollazzarsi col mio uccello: da allora la nostra divenne un’amicizia meravigliosa e i pomeriggi straordinari furono numerosissimi.
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