Stava guardando la televisione, quando suono’ il telefono.Era Letizia che lo invitava a passare da casa sua quella sera, dopo cena, precisando che si trattava di un incontro con alcuni amici per scambiare due chiacchiere.Non aveva impegni quella sera e l’idea di reincontrarsi con lei lo solleticava, anzi lo solleticava ancora di piu’ l’idea di trovarsi in gruppo, dopo la promessa fattagli l’ultima volta.Quando ritenne fosse l’ora adatta, fece una doccia, si preparo’, indosso’ un abito casual e si diresse verso la casa in cui era stato invitato.Passo’ anche in una pasticceria, prese delle paste lasciando che fosse il commesso a decidere quali, si fermo’ in una fioreria e, infine, raggiunse la casa.Venne ad aprirgli Manuela, stando dietro la porta: indossava un neglige’ azzurrino, del tutto trasparente e sotto non portava nulla, proprio nulla: se la ricordava con le calze autoreggenti e fu stupito di vederla gia’ con quell’abbigliamento.Entro’, porse i fiori, dicendo: "Per la padrona di casa …" poi le paste.Manuela, chiusa la porta, prese le paste, le porto’ in cucina e, appoggiatele sul tavolo, ringrazio’: "I fiori puoi portarli tu a Letizia", disse sorridendo maliziosamente ed indicando la camera.Aperta la porta, per altro appena socchiusa, trovo’ Letizia alle prese con due uomini ed una terza ragazza, che si stavano leccando in un una posizione strana, formando un quadrato con i loro corpi e leccandosi a catena i sessi.Letizia, si giro’ e lo vide, salutandolo allegramente.Smise solo per un attimo, prese i fiori, sussurro’: "Sei un amore …" e gli diede un bacio sulla guancia.Si alzo’, ando’ in cucina, nuda cosi’ come era, e li ripose in un vaso.Vide le paste, che, nel frattempo, Manuela aveva aperto."Che caro … hai portato le paste. … Ehi, voi, venite, il mio amico ha portato lepaste … chi arriva ultimo rimane senza …" affermo’ allegramente, chiamandoli.I tre li raggiunsero in cucina, la ragazza prese un cannoncino alla crema, vi diede un morso: "Ho un’idea!", disse con tono trionfante.Sedette, quasi salto’ su. sul tavolo della cucina, allontanando un po’ le paste,allargo’ le gambe, si piego’ leggermente all’indietro appoggiandosi con un braccio sul tavolo e, con una mossa non prevista, infilo’ il resto del cannoncino alla crema nella fica, lasciandone fuori una piccola parte."A chi piace il cannoncino? Chi vuole la crema?" chiese.La crema cominciava a colare in una goccia giu’ dal cannoncino e, prima che cadesse sul pavimento, uno degli uomini si inginocchio’ e prese a mangiare la pasta, in quella posizione, leccando la fica, il clitoride, succhiando la crema.Era uno spettacolo imprevisto, eccitante."Vedete come e’ bravo il mio amico" disse Letizia agli altri "che ha pensato anche al dolce?". Risero. Non fece cenno alcuno a presentazioni, ma si struscio’ contro il corpo di Manuela serrandosi in un bacio nella bocca, il piu’ profondo possibile, poi si giro’ verso di lui: "Ti rendi conto di essere ancora vestito? Sei l’unico qui … Dai, che ti aiuto …" e comincio’ a slacciargli i pantaloni.Li fece scivolare verso il basso, gli abbasso’ avidamente le mutande, prendendogli subito in mano il cazzo e cominciando a fargli una sega. Manuela gli si avvicino’ e prese a togliergli la giacca, poi si accuccio’ ai suoi piedi per togliergli le scarpe e completare lo sfilamento dei pantaloni.L’altro uomo comincio’ ad armeggiare con la camicia, sbottonandola lentamente:"Benvenuto" disse, quasi per presentarsi.In breve, fu nudo, aveva addosso solo i calzini.Manuela si sfilo’ il neglige’, dicendo: "Ora ci siamo tutti"."L’idea delle paste e’ buona", aggiunse e cosi’ facendo prese un bigne’, lo apri’ con un morso delicato, se ne strizzo’ la crema sui seni, cercando di dividerla equamente e mangio’ il resto: "Uhm, … buono … chi mi aiuta con la crema … ha troppe calorie … mi rovino la dieta …."L’uomo che aveva aiutato a togliersi la camicia, in verita’ gliela aveva tolta lui,si tuffo’ con la bocca su un seno di Manuela e lui penso’ bene di fare altrettanto con l’altro seno.Manuela reagi’ portandosi una mano sulla fica, iniziando a sditalinarsi con gioia, ad occhi chiusi: "Uhm … si…. che bello … sulle tette …., si …. tutti e due …. si …. uhm ….."Lui senti’ una mano che gli afferrava il cazzo e si muoveva, stringendo ed allentando la presa.Pote’ notare che era il suo compagno … di bigne’ a fargli quel trattamento: era la prima volta che faceva l’amore in gruppo e anche la prima che un altro uomo gli prendeva in mano il cazzo, ma l’ambiente surriscaldato non gli consenti’ di reagire a quel trattamento inusitato e che non avrebbe mai pensato di accettare, prima.Letizia si era inginocchiata ai piedi del tavolo e con la mano strofinava il cazzo dell’altro uomo, che stava godendosi il cannoncino nella figa della ragazza.Si sedette sul pavimento, divaricando le gambe e lasciando ben in vista la fica, senza ritegno alcuno.Poi si alzo’, prese una pasta al cioccolato, la mise nella bocca e si rivolse verso di lui, con un gesto che voleva dire. "Dividiamola, mangiamola assieme …".Finita la pasta i sei, si abbracciarono, in cerchio, alternandosi maschio e femmina: quell’operazione lo sorprese, ma fu condotto in modo che se ne accorse solo quando il cerchio era stato formato.Sentiva seni e cazzi sul suo corpo, senza distinguerli.Il cerchio si sciolse, quando la ragazza, quella dell’idea del cannoncino si mosse, dirigendosi verso l’altra stanza, cosi che si formo’ una specie di trenino di corpi, sempre uniti, in cammino verso la camera.Si gettarono sul letto, senza badare ad alcun ordine: "Ci vorrebbe un letto piu’ grande …" commento’ Manuela "Qui siamo stretti …" "No, non siamo stretti, siamo vicini …" preciso’ la terza ragazza "Anzi, dovremmo stare ancora piu’ vicini … fa tanto bene ….." e si getto’ sul suo cazzo, prendendolo con la bocca in un pompino deciso, quanto delicato ed attento, pieno di sensualita’.Noto’ come uno degli uomini si ponesse alle spalle della ragazza per infilarle il cazzo e, subito, non era chiarissimo dove fosse diretto, ma senti’ che lei si muoveva per favorirne la penetrazione, lo senti’ da come muoveva il corpo e ne percepiva l’atteggiamento da come muoveva la bocca sul suo cazzo e la lingua attorno al glande.Vide come l’uomo, senza estrarre il cazzo si fosse girato per lasciare spazio, in breve anche l’altro uomo si stava interessando a quel corpo che fu ben presto messo a sandwich, con una cazzo nella fica e uno nel culo. Ovviamente, la ragazza ricambiava continuando con la bocca sui suo cazzo.Letizia e Manuela si erano avvolte in un sessantanove, ma la loro posizione era tale che lui riusciva con il viso a raggiungere la schiena di Letizia e prese a leccargliela, al punto che lei si mosse quel tanto da consentirgli di leccargli le chiappe."Adesso ho io un’idea …" proruppe Letizia "Vogliamo vedere i maschi succhiarselo, a triangolo … un sessantanove … triangolare tra uomini …"."Evviva – intervenne la terza ragazza – lo vogliamo vedere … subito, forza con quei cazzi …."Gli altri due non esitarono, ma lui fu colto di sorpresa, poi si adeguo’ e si lascio’ prendere in bocca il cazzo; piu’ difficile prendere lui in bocca il cazzo di un altro uomo.Manuela colse l’esitazione e gli guido’ la testa verso il cazzo disponibile.Il sapore era del tutto nuovo, ma si adatto’ subito e, sollecitato dal pompino che stava subendo, prese a ricambiare verso il terzo cazzo.Manuela prese qualcosa dai cassetti, in breve le tre ragazze avevano dei vibratori in mano e se li passarono sulla fica: erano tutti e tre elettrici e il loro ronzio fiebile si accompagnava ai risucchi e agli altri rumori che facevano i tre maschi in quel succhiamento circolare di cazzi.Le tre smisero quasi subito a passarsi i cazzi sulla fica, concordando, con uno sguardo, un altro utilizzo.Si posero ciascuna presso il culo di ciascun uomo ed iniziarono ad appoggiare i vibratori sui culi.Manuela fu la prima a riuscire ad infilare il proprio vibratore nel culo che aveva prescelto, poi fu l’altra ragazza, poi Letizia.Quando senti’ quell’oggetto metallico premere sul suo ano, strinse le chiappe,cercando di resistere, ma senza esito, in quanto la ragazza che glielo stava mettendo nel culo era decisa.Provo’ un dolore lancinante, acuto, deciso e strinse ancora di piu’, ma questo gli provoco’ solo un maggior dolore.Allento’ la stretta, quasi disponendosi ad accoglierlo e si accorse che cosi’ glifaceva decisamente molto meno male.In quella situazione, prese ancora con maggiore lena a lavorarsi il cazzo che aveva in bocca, sentendo che anche chi glielo stava succhiando faceva altrettanto.Il risultato, alla fin fine, fu di un grande piacere, di una sensazione lussuriosaunica. Stava quasi per sborrare, quando le ragazze li interruppero pretendendo la loro razione di cazzo.Sciolsero il triangolo e le ragazze si erano gia’ poste tutte a carponi, invitandoli a penetrarle, e lasciando a ciascuno la scelta se preferissero una pecorina nella fica o una bella inculata.Su una cosa sensazionale, mai provata prima e i tre maschi, alle spalle delle ragazze, si lasciarono andare ad un bacio tra loro nella bocca, bocche che avevano ancora il sapore dei pompini di prima, seppure non portati a termine.Scaricarono la loro sborra dentro le ragazze, non assieme, ma tutti sussultando, scuotendosi, spingendo nell’ultimo affondo.Si distesero l’uno sull’altro, in un intreccio di corpi, ormai sudati.Letizia si svincolo’ dal mucchio per prima, prese una sigaretta, l’accese, inspiro’ con calma, sedendosi sul bordo del letto.Poi qualcuno propose di finire le paste. Si spostarono tutti e sei in cucina, ma vi erano solo quattro sedie, cosi’ Letizia e lui rimasero in piedi, appoggiati al punto di cottura.Finite le paste, Letizia gli prese l’uccello in mano: "E’ un po’ giu’ … l’amico", commento’ sentendo che non aveva alcuna consistenza "Ma tornera’ come nuovo ….."La ragazza prese a farsi un nuovo ditalino, lasciando ben notare le sensazioni che provava e lasciando pure notare come, ogni tanto, si infilasse un dito nella fica, poi due, poi tre ….Manuela le si avvicino’ iniziando a toccarle i seni, uno dei due uomini si avvicino’ all’altro, baciandolo in un intreccio di lingue.Vide che l’altro ricambiava e con una mano gli palpeggiava il cazzo, altrettanto moscio, ma ebbe un primo sussulto, quasi di riconoscenza per quella mano, cercando di tornare di nuovo duro.Anche il suo cazzo prese a dare segni di ripresa, sempre nella mano di Letizia."Sapete una cosa, ragazzi? Mi piacerebbe vedervi che vi inculate …." acceseun’altra sigaretta "Ma sara’ per la prossima volta …., magari facciamo anche un … trenino … Che ne dite ?"La proposta fu accolta calorosamente dalle due ragazze e, forse non proprio con altrettanta propensione, anche dagli altri.Si diedero appuntamento per il fine settimana, e Manuela propose di andare a casa sua per quell’occasione, perche’ sosteneva che era piu’ spaziosa.Si rivestirono e si salutarono, lasciando Letizia a casa da sola.In fondo, il giorno successivo doveva andare in ospedale di buon ora.Penso’ come fosse proprio vero che stesse bene e considero’ quanto positivo fosse stato quell’esame clinico, anche se il culo gli bruciava un po’, dopo il vibratore.
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