Il gruppo di amici si doveva trovare con l’amico di uno di loro, tecnico montatore Mediaset, per un aperitivo in compagnia di alcune Letteronze. Lorenzo si era dimenticato il cellulare in macchina, lo va a prendere e vede una chiamata persa, un noiosissimo obbligo di lavoro da espletare nel più breve tempo possibile, si scusa col resto della truppa e telefona. Durante la noiosa conversazione si allontana dal gruppo che perde di vista per un attimo. Quando ebbe finito si accorse che era rimasto da solo, e proprio in quel mentre vide uscire dagli studi una ragazza bellissima, simile ad una dea pagana. Rimasto a bocca aperta di fronte a quella cascata di riccioli d’oro, si ridesta a fatica da quello stato di torpore tipico del colpo di fulmine, o di ormone, risponde di essersi diretto per un attimo verso la macchina e di aver perso di vista il resto del gruppo. Il minimo che potesse fare il nostro indomito Lorenzo, era di offrirsi di farle compagnia, dicendo che se non fossero sbucati fuori immediatamente le avrebbe offerto lui l’aperitivo. Non è difficile da immaginare come siano andate le cose: in tempo zero furono sulla macchina del compare diretti in un bar in centro. Mentre lui stava guidando si rese conto della sensualità della fanciulla pur essendo vestita casual, jeans e maglietta, pensò, non sono mai stati portati con tanto orgoglio ed esibizionismo, avendone cotal motivo aggiunse. Una breve descrizione della ragazza è d’obbligo a questo punto, come tutte le letteronze è abbastanza in carne, una roba giusta la definirebbe lui, un seno pieno, quasi irriverente per come tende la stoffa della maglietta e proietta i capezzoli (due chiodi) verso l’alto, il culo pare di marmo, immobile, sembra che dica “accarezzami e strapazzami”, è fasciato da un paio di pantaloni coloniali, che pur essendo chiari non facevano altro che metterne in risalto le proporzioni, per concludere aveva un giubbotto aderente in tinta con i pantaloni, che teneva sbottonato, in effetti, non faceva gran caldo a Milano. Dirigendosi verso il centro i due conversano amabilmente, e si scoprono diversi punti in comune, dalla passione per le moto all’astronomia alla degustazione di cocktail (e andiamo, pensa lui). Durante il tragitto, casualmente, lui le sfiora la gamba, lei ha un fremito, diventa quasi rossa in viso, che strano pensa lui, dovrebbe essere abituata a ricevere attenzioni da personaggi senz’altro più belli e famosi di me, ecco che si fa un po’ più audace e le appoggia una mano quasi sfacciatamente su di una coscia, lei non protesta, anzi ricomincia a parlare, a raccontarsi… ed eccoli giunti al bar. Qui lui continuando a mantenere il contatto fisico con la sua compagna d’aperitivo, decide di ordinare un paio di americani, quasi acqua fresca, ma per cominciare va più che bene. Dopo aver bevuto un americano, il ghiaccio era rotto, lui le tiene una mano fissa sul ginocchio, ogni tanto l’accarezza, sono a loro agio, lei propone un Martini Hemingway, con la scorza di limone, intenditrice pensa lui, ma aspettiamo se chiede un gin in particolare, lei chiede Saphire, è la mia donna ideale gli balena per la mente… ed ecco che lei appoggia una mano sul ginocchio del suo compare d’aperitivo, una molla incredibile che accende una libidine ai limiti della violenza…anche in luogo pubblico, lui facendo ricorso a tutto il suo self-control, la avvisa che se gli tocca il ginocchio ancora un attimo non risponde più delle sue azioni, lei quasi canzonatoria gli sorride a non favella, a questo punto qualsiasi uomo sano d’ormoni avrebbe ceduto all’istinto… infatti così è. Le intima di appoggiare il cocktail, lei tra un misto di divertimento e sorpresa lo fa e lui le prende il viso tra le mani e la bacia ardentemente sulle labbra, passa al collo, le mordicchia il lobo dell’orecchio sinistro e con una mano va a tastare la piattezza del ventre, gli pare di toccare una pesca, sta letteralmente sbroccando, lei ha gli occhi lucidi (forse per gli aperitivi), il respiro si fa leggermente affannoso (no, cavoli, si sta eccitando pure le), se non fosse che in un barlume di lucidità si accorgono che c’è della gente che li sta guardando probabilmente avrebbero dato libero sfogo alla passione su quel divanetto. Si ricompongono, e mentre finiscono l’aperitivo lei gli dice che non avrebbe mai pensato che bastasse una sfregatina al ginocchio per accenderlo in quel modo, lui con l’ormone alla frusta le risponde che ancora non ha visto nulla, allora lei gli dice che per quella sera lui si sarebbe fermato da lei senza possibilità di obiettare, ma d’altra parte chi avrebbe osato…escono dal bar e con la macchina dell’amico (non se ne avrà a male, pensa lui) si dirigono verso l’appartamento milanese della letteronza Il viaggio sembra un calvario, lei lo stuzzica continuamente con la mano sul ginocchio, lui le dice di piantarla, per lo meno mentre stanno in macchina, ma lei si fa più audace ed estrae lo strumento del piacere erto allo spasimo, a questo punto inizia una danza che ha dell’incredibile, lo stringe e lo mena piano piano, per non farlo partire del tutto, l’auto procede a zig zag, ma non si possono fermare, troppo caotico il traffico, ma ecco un’ancora di salvezza, una stradina poco trafficata, lui la imbocca… e lei imbocca lui, inizia un succulento pompino, magistrale, superlativo, tanto che lui ha le orecchie rosse, ma un imprevisto gli sbuca poco lontano, un pedone sta attraversando la strada, lui con fare incerto ferma la macchina per farlo passare e fa un cenno come per ringraziare, lui con una di quelle espressioni a metà tra il beato e l’ebete risponde al cenno, lei si rialza, ha finito il lavoro e con un bacio sulla guancia gli ricorda che si sta formando coda dietro di loro… Intanto sta rimuginando su dove sono finiti i compagni monumentali, non sapendo che effettivamente pure a loro non è che sia toccata sorte tanto peggiore… Come premesso pure ai compagni di monumento è toccato esser baciati in fronte (?!) dalla buona sorte, e non solo in verità. Venendo ai fatti ecco come sono andate le cose, mentre il nostro paladino si dirigeva in prossimità della vettura, esce dagli studi un’allegra combriccola di letteronze assieme all’amico montatore, un vociare allegro si spande nelle strade di Milano, l’ormone ruspante sta prendendo il controllo della nostra combriccola. Non appena Marcello si accorge che quello è il gruppo che stanno aspettando saluta il suo amico, si presentano tutti, ma ecco che ci si accorge che mancano due persone, una per gruppo, allora tutti invocano il fato, inizialmente anche qualche santo del paradiso per quel coglione che al momento meno opportuno non si fa trovare, e salgono sulla Lancia Z aziendale del montatore, diretti nel suo attico milanese per l’aperitivo. Inutile dire che già in macchina si scatena l’inferno, le ragazze, pur avendo dismesso i costumi di scena, conserva! no la loro estrema e sanguigna sensualità, il montatore nella sua infinita magnanimità, essendo abituato alla presenza di cotali bellezze, prende la guida del mezzo e lascia i suoi amici liberi di “fraternizzare” con le ragazze, ovviamente loro non si fanno pregare e cominciano ad interfacciare la ruspante paesanità con la sofisticatezza cittadina. Ognuno ha una ragazza sulla quale si concentra, prima stordendola a suon di battute, ti tanto in tanto inframmezza qualche allusione chiaramente sessuale, incredibile ma vero vengono colte per la maggior parte, oltre che carine sono pure spigliate, tutte le ragazze pensano che si dovrebbero organizzare più spesso aperitivi con queste persone, sono piacevoli e…fanno sangue. Giunti al palazzo, signorile, del montatore, sono tutti abbracciati, salgono e trovano un tavolo già apparecchiato per gli aperitivi, all’unanimità si decide per una serie di bottiglie di Cartizze, visto che a tutti piace, ne volano parecchie, quando ormai l’allegra combriccola ha raggiunto un discreto livello di ebbrezza, ecco che ogni cavaliere comincia a darsi da fare con la sua dama. Davide continua con la sua tattica stordente, tra una battuta e l’altra allunga le mani sotto il vestito della sua compagna, ne esplora le gambe trovandole sode ed invitanti, comincia a risalire verso l’intimità della ragazza, quando si gira e vede Marcello che tiene in braccio un’altra ragazza, con una mano le tiene la testa, con l’altra le tocca il seno, vede anche Marco con una ragazza a cavalcioni, la gonna quasi arrotolata in vita e le mani sul culo. I tre cavalieri dell’apocalisse si davano da fare con le loro ragazze, mentre il supremo regista si era appartato nella sua camera, perdinci aveva organizzato lui, era casa sua e qualche privilegio lo esigeva, questo pensava e credo che il pensiero fosse condiviso da tutti i partecipanti alla festicciola. Marco si fa più audace e scosta il cordoncino del tanga (potrebbe essere un’idea usarlo al posto del filo interdentale, pensò), si sbottona i pantaloni ed estrae il dardo immane, lei sentendo il trafficare al piano inferiore lo agevola puntando leggermente le ginocchia sul divano ed alzandosi dalla comoda “poltrona”, a questo punto lo impugna e dirige la cappella verso l’apertura umida ed accogliente, lei inarca leggermente la schiena e comincia lentamente a far scorrere l’asta dentro di se, iniziando così un lento su e giù. Intanto Marcello è oggetto delle attenzioni della sua nuova amica, che per rispondere alle carezze del ragazzo che aveva cominciato a stringerle i capezzoli, si è divincolata dall’abbraccio, gli si è parata di fronte, si è tolta la maglietta e gli ha estratto il faggio, a lui brillano gli occhi al pensiero, lei si lecca il seno, si abbassa e gli stringe il cazzo tra le tette (oddio sembra di affondare una lama di coltello calda nel burro, la ragazza ci sa fare), iniziando così una spagnola da infarto. Davide ha intanto raggiunto il frutto della passione trovandolo già lubrificato, e verificando che non porta biancheria intima (mi da fastidio, si giustifica lei) inizia a tirarle giù le spalline del vestito, lo fa scivolare a terra scoprendo una figura veramente apprezzabile, la sua attenzione si focalizza sul culo, uno di quelli che vorresti un giorno ti si sedesse sulla faccia, lei come se avesse intuito il suo pensiero lo fa sdraiare e lo scavalca, scende su di lui, gli slaccia i pantaloni ed inizia un gustoso bocchino, alternando un lavorio di mano, una serie di leccatine alla cappella ormai dura e paonazza, alla stimolazione col seno, lui dal canto suo non rimane certo a guardare, dopo aver cominciato a titillarle il clitoride con le dita, inizia a leccarglielo. Intanto nell’appartamento dell’altra letteronza… Avevamo lasciato i due orfanelli del gruppo in macchina diretti verso l’appartamento di lei… Giunti a casa, c’era da prendere l’ascensore, grande occasione pensò lui, selezionato il piano desiderato,! lei nota che il ragazzo è ancora un po’ titubante, in realtà aspettava solo di salire di un paio di piani e bloccare l’ascensore, infatti come se le avesse letto nel pensiero le si fa vicino, la appoggia alla parete dell’ascensore, con una mano si appoggia alla stessa parete, con l’altra blocca l’ascensore e subito l’appoggia sul fianco, risale velocemente verso il seno, lo massaggia delicatamente, scende a slacciarle i pantaloni, glieli abbassa, le sfila le mutandine, le bacia la pancia, scende sul monte di venere, scende sul suo cespuglio, una strisciolina ben curata, lei comincia a respirare un po’ più affannosamente, è molto eccitata, lui continua la discesa arrivando al clitoride ce comincia a suggere con brama quasi animalesca, lei prima cerca di trattenersi, poi comincia a godere, rinfrancata da questo slancio comincia a slacciargli a sua volta i pantaloni, si baciano, la tensione erotica è palpabile, lui le prende una gamba e la alza, lei lo abbraccia e gli cinge la! vita con le gambe, lui dirige il pene verso quell’anfratto umido e accogliente ed inizia quindi il suo su e giù, i due prendono a baciarsi, anche se in effetti data la posizione un po’ scomoda oltre che confondere le lingue praticamente si leccano il viso, dopo un po’ di questa piacevole ginnastica i due raggiungono l’acme del piacere promettendosi che non è ancora finita. Ricomposti i due ragazzi escono dall’ascensore, entrano in casa di lei tenendosi per mano, ora occorre ricaricarsi, lei propone di mangiare qualcosa di sostanzioso, lui si offre di preparare il suo cavallo di battaglia, una carbonara da sogno, forse non l’ideale in fatto di leggerezza, ma certamente nutriente, ed in questo caso serve molto soprattutto a lui. Intanto nell’attico dell’organizzatore dell’aperitivo(?) il divertimento continua, Marco ha fatto scendere la ragazza dalla “poltrona”, l’ha fatta mettere in ginocchio lasciandola appoggiare al divano ed ha cominciato a stantuffarla da dietro in maniera quasi animalesca ora brancandola per i fianchi ora aggrappandosi alle tette burrose, una discreta cavalla pensa, un rodeo così è da ricordare, pensando questo le prende i capelli, glieli scosta dal collo e comincia a leccarglielo e mordicchiarglielo, da questa prospettiva intravede Davide estatico che ha fatto scivolare la sua amica sul suo petto, fino a farla arrivare al fulcro del piacere femminile, lei, sempre dandogli le spalle quasi volendo gratificarlo della vista del suo bel culo, si impala sul suo cazzo mentre lui la sostiene per le natiche aiutandola così a fare su e giù, lei gli danza sopra come un’indemoniata, lui è eccitato come un mandrillo e straluna gli occhi dal piacere, è un dolce peso da sopportare, buttando la testa all’indietro come a cercare una penetrazione più profonda, scorge l’ultimo compare che dopo aver spogliato del tutto la sua ragazza l’ha fatta sedere in grembo penetrandola e trovandola già bagnata, lei lo abbraccia, gli infila la lingua in ! bocca, lui ricambia l’abbraccio ed il bacio, poi le riempie di baci la faccia, il collo e si tuffa avidamente a leccarle il seno, le prende in bocca i capezzoli ed intanto continua a pistonarla dal di sotto, lei ha la testa riversa all’indietro dal piacere, dopo qualche tempo tutti come per telepatia raggiungono un unico, immenso, incomparabile ed ineguagliabile orgasmo, riempiendo i pertugi delle rispettive compagne di caldo brodo. Gli amanti restano per qualche breve istante fermi nella posizione in cui si trovano, per recuperare le forze, poi si alzano e si dirigono al tavolo del buffet, si versano da bere e brindano alla salute dei moschettieri del monumento, ovviamente ognuno brinda con tutti gli altri, le tre ragazze si guardano con gli occhi lucidi, come primo round non c’è male pensano, i ragazzi hanno stoffa, i maschietti si fanno dietro alle loro compagne col bicchiere di vino ed una tartina di caviale, le imboccano e le baciano, brindano nuovamente e le ragazze iniziano a strofinarsi l’una con l’altra. Intanto i due “solitari” che avevamo lasciato in procinto di uscire dall’ascensore… lei dice che è opportuno riprendere le forze ed imbastisce con l’aiuto del ragazzo una carbonara, non ce ne sarebbe stato bisogno, la ragazza è un’ottima cuoca, ma è un’occasione per toccarsi, dopo essersi rifocillati incomincia la danza, lei comincia a sparecchiare e lui le si fa dietro, le branca le tette, la bacia sul collo e le fa sentire il suo desiderio tra le chiappe, granito puro pensa, lei se ne compiace, appoggia i piatti nel lavello e vi si punta con le mani, spinge il suo posteriore sempre più a contatto con il pube di lui, la sua verga è diventata durissima, pare d’acciaio, sempre tenendola per i seni si struscia in quel caldo solco, la tensione ha di nuovo raggiunto livelli stratosferici, la gira, la spoglia in fretta e furia, lei fa altrettanto con lui, si spostano in camera da letto ed iniziano un lento e languido 69. Intanto nell’attico si sta scatenando un’orgia di proporzioni bibliche, le ragazze hanno cominciato a strofinarsi, a baciarsi con una lascivia inconsueta, ai tre moschettieri si alza subito l’alabarda, ed ognuno si dirige verso la propria compagna, ma a questo punto le ragazze rimescolano le carte in tavola, si lanciano una rapida occhiata d’intesa e si scansano, scambiandosi così il partner, prendono per mano un ragazzo e si dirigono tutti verso una camera da letto dove ha inizio la bolgia, si viene a formare un groviglio di corpi sul letto, nel quale ogni ragazza esplora le intimità delle altre, leccando così il membro che le sta squassando in quel momento, i ragazzi ne approfittano per scambiarsi di posto e quindi vanno ad incunearsi di volta in volta in un orifizio differente, le ragazze si godono, nel vero senso della parola, la grande vitalità dei maschietti, che grazie a questo balletto vanno a riempire anche due buchi per volta della fortunata femmina di turno, il profumo di sesso è ! tanto palpabile quanto inebriante, le donne cominciano a raggiungere l’orgasmo, così come i tre amici d’altra parte, i succhi del piacere si mescolano e vengono per la maggior parte ripuliti dalle abili linguette delle letteronze, che fanno un gran bel lavoro. Nell’altro appartamento intanto lui le sguscia da sotto, la stende sul letto e le piazza il cazzo tra le tette, lei glielo stringe e lui inizia a farlo scorrere tra quei meloni, ogni volta che la punta esce da quelle superbe rotondità lei ne approfitta per suggerla dandogli così un gran piacere, a questo punto è ora anche per lei del piacere, lui le scende da sopra, si sdraia con la schiena sul letto, ma lascia fuori la il bacino e le gambe che utilizza per sostenersi, la invita a farsi una cavalcata e lei con gran gioia gli sale in grembo, con la mano si guida il cazzo nel suo anfratto umido ed inizia ad interpretare la parte di un’amazzone indiavolata, dopo qualche minuto di questa cavalcata lei comincia a godere, lui anche ed esplodono letteralmente in un unico e gigantesco orgasmo. A questo punto si rialzano e lei come per istinto prende il cellulare dal giubbotto, e vede che qualcuno le ha scritto un messaggio, lo legge e si rende conto che il resto della compagnia è a casa del montatore, la decisione è presa: doccia veloce e via verso l’altro appartamento, certo che anche sotto la doccia toccarsi è un piacere, tra un bacio ed una carezza, un bocchino ed una leccatina, i due sono vestiti e stanno suonando alla porta dell’attico. Ovviamente quando una delle tre letteronze va ad aprire la situazione è subito chiara ai due nuovi arrivati, che si prodigano immediatamente per popolare quello che potrebbe fare invidia al girone dantesco dei lussuriosi, si spogliano e si gettano sul letto, i ragazzi accolgono il loro amico a gran voce, le ragazze accolgono lei quasi con sollievo, ma subito vengono disilluse, può assicurare che anche quello che mancava all’appello è della stessa pasta dei tr! e stalloni (così vengono definiti), ecco che dopo una breve pausa si ricomincia, ogni pene cerca l’apertura più vicina, ma ovviamente non ci si accontenta dei lavori più facili, tutti si scambiano di posto finché ogni ragazza non è stata riempita in ogni anfratto, anche contemporaneamente, mentre le altre si danno piacere da donne, ecco che anche i ragazzi giungono al capolinea ed ognuno prende da dietro una donzella e la riempie di calda crema (si sentono dei pasticceri), grande conclusione di una grande scopata! Si accasciano tutti gli uni sugli altri, restano tutti abbracciati sul letto scambiandosi effusioni, si addormentano fino alla mattina dopo. Un particolare che non poteva mancare a questo incontro amoroso è la colazione del gallo, infatti al risveglio le ragazze battono i ragazzi sul tempo e li salutano con un pompino di ben svegliato, i quattro alfieri pensano, godendosi appieno le splendide sensazioni che le damigelle stanno regalando loro, che mai risveglio fu più piacevole, quindi si sentono in dovere di ricompensarle infilzandole a turno, sostenuti da quell’irruenza idraulica che accompagna gli uomini di mattina ognuno le soddisfa fino in fondo, ed alla fine si abbracciano e baciano a coppie sotto la doccia, si scambiano tutti i numeri di telefono e si promettono che non può essere l’ultima volta che si vedono. La promessa va mantenuta, le ragazze perché pensano che degli amanti così insaziabili e resistenti non se ne trovano tutti i giorni, i ragazzi perché pensano che difficilmente capiterà di trovare di nuovo delle così belle ragazze affamate, vogliose ed esperte, insomma tutti sanno che il gruppo che si è creato per quell’aperitivo difficilmente si dissolverà, la libidine si è scatenata ad ogni sguardo, non si è perso un solo attimo in quisquiglie e si è pensato solo al piacere della carne, non può assolutamente finire: non è una minaccia, è una promessa!!!!!!!!
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