Maledetto lavoro che mi tiene sempre lontano da casa, purtroppo la vita non offre di meglio, e quindi bisogna sapersi accontentare. Domani ripartivo per l’ennesima trasferta anche se questa era la più dura, ben tre mesi lontano da casa in Germania ad Hannover. La ditta aveva pensato a tutto, all’aeroporto avrei trovato un collega italiano che si offriva di darmi ospitalità fin quando non avessi trovato di meglio. Alla mattina presto, salutai miei e mi recai all’aeroporto per prendere l’aereo ed andare in Germania. Il volo duro appena un ora e in perfetto orario arrivai ad Hannover dove trovai con un cartello in mano questo collega, che si chiamava Antonio, sulla sessantina, basso di statura e calvo. Gentilissimo si offri ad aiutarmi con i bagagli ed incomincio a parlare a parlare, da non finire mai. Mentre mi portava a casa sua, mi racconto che stava in Germania da 30 anni, sposato con una donna siciliana, ed aveva una figlia di 29 anni che attualmente si trovava a Roma per studiare. Io per pura gentilezza lo ascoltavo, ma i miei pensieri erano rivolti a mia moglie e ai mie due bambini che avrei rivisto fra tre lunghissimi mesi. Arrivati a casa sua trovammo la moglie, una bella signora intorno ai 55 anni, più alta del marito ma più bassa di me, che sorridendo ci accolse gioiosa in salotto. Mi fece accomodare per offrirmi subito un caffè, parlava molto, ma quello che mi colpi fu il silenzio totale del marito e praticamente annuiva solo con la testa quello che diceva la moglie.Mi fecero vedere la stanza ed io li rassicurai che come avrei trovato un alloggio avrei tolto il fastidio. Loro subito mi dissero,che non c’erano problemi e potevo restare quanto volevo, anzi a dire il vero fu dalla parte della moglie che ricevetti le insistenze maggiori . Alla sera andai a dormire prestissimo, il viaggio, lo stress della partenza mi aveva massacrato, mi addormentai subito solo che durante il sonno ebbi l’impressione che qualcuno fosse entrato nella camera, ma al mattino presto avevo già dimenticato tutto. Andai in bagno per prepararmi al lavoro quando all’apertura della porta trovai la moglie del collega con una camicia da notte trasparente, praticamente nuda, con una tazza di caffè pronta ad offrirmela. Si vedevano le sue enormi tette e una fica grossissima. Rimasi solo per un attimo senza parola, ma per non metterla in imbarazzo, anche se l’imbarazzato ero io, gli risposi: – Buongiorno, signora Gianna, Antonio dorme? – Chi quel coglione mi rispose la donna, è uscito prestissimo per farsi inculare da qualcuno, ma non ti preoccupare fra poco arriverà. Rimasi letteralmente scioccato dal modo rozzo e sporco della donna che nel frattempo si era allontanata sculettando per andare in cucina. Ma poi in me stesso dissi:- evidentemente avrà avuto una nottata storta. Ritornai in camera per finire di vestirmi, e nel frattempo il marito come aveva detto la moglie era ritornato. Subito andammo in fabbrica e giunto sul posto di lavoro fui presentato alla direzione e dopo un po’ ero gia in pieno regime di lavoro da dimenticare l’accaduto della mattinata. Intanto il tempo passava e nonostante cercassi un alloggio non riuscivo a trovarlo, erano carissimi e quindi decisi di approfittare dell’ospitalità di Gianna e Antonio. Un altro problema dopo circa un mese era l’astinenza sessuale ed incominciavo a guardare la moglie di Antonio con occhi diversi.Ormai nella mia mente si affacciava sempre l’idea di possedere la moglie di Antonio,una signora con il doppio dei miei anni, ma tutti sanno quanto sia difficile da mettere in pratica questo tipo di desiderio. Incominciavo a spiarla quando andava in bagno, e la vista di quel pelame foltissimo, di quelle cosce rotonde, e di quel culo a dir poco importante, mi mandava in visibilio. Francamente non avevo nulla a cui appoggiarmi per un eventuale approccio, anche perché da quel primo giorno di arrivo non si era presentata più l’occasione di rimanere sola con lei. Ci discorrevo tranquillamente quando gli orari me lo permettevano, e non nego che mi diceva tranquillamente di tutti i problemi che possono affliggere una normale persona. La fortuna fu una mattina, quando, fra una chiacchiera e l’altra, mi dice che per lei, ormai, il sesso è un’utopia. Il marito è piuttosto anziano e ormai inabile all’atto, e lei, non se la sentiva di accondiscendere ai vari spasimanti che incontrava regolarmente nelle sale da ballo che frequentava. Non potevo lasciare correre, e mi alzai dal divano di sala, della quale stava lucidando il pavimento. L’abbracciai da tergo, e le dissi, che a me avrebbe invece fatto un gran piacere. Lei ribadii se non fossi diventato scemo, che era vecchia … Non ci vedevo più, e cominciai ad accarezzarle i fianchi e le giunoniche tette, con una foia mai provata prima. Tentò una flebile ribellione, ma
le avevo già abbassato la gonna. Le misi le mani sotto alle mutande (quanto di meno sexy si possa immaginare) e cominciai a palpeggiarle le natiche. Stavo scoppiando … La feci girare, le alzai la camicia , le slacciai il reggiseno (idem che per le mutande) e cominciai a leccarle le poppe più grosse che avessi mai visto. Non faceva resistenza, ma non era certo eccitata. Mi abbassai e comincia a leccargliela, poi la sospinsi sul solito divano dal quale mi ero alzato. Le levai di dosso tutto quello che le rimaneva, e finalmente potevo godermela con le cosce spalancate. La leccai fino ad eccitarla, e poi cominciai a montarla con una libine a me sconosciuta. Fui costretto a smettere ben presto, per evitare di venire anzitempo. Ricominciai a leccarla e masturbarla, non mancando di dirle quanto fosse troia. La sentii godere, e per me era un sogno. Al che la feci girare, e finalmente a pecorina. Ricominciai a leccarla, stavolta con foga anche nel buco del culo. Era sciolta, si era lasciata andare …. Come mi accorsi che stava godendo di nuovo, glielo sbattei tutto dentro, e finalmente la inondai nel vero senso della parola. Ovviamente non fu un dopo tutto rosa e fiori, i sensi di colpa la divoravano, del resto mi disse che fino ad allora aveva avuto solo suo marito, anche se negli ultimi anni era diventato assente e forse gay. Fatto sta, sarebbe troppo lungo spiegare i come e i perchè, che la convinsi ad andare avanti. Scopammo alla grande per tutto il tempo che sono rimasto ad Hannover e chiaramente dalla sua casa non sono andato via.Ci furono tanti di favolosi pompini, sbrodate in bocca. Il massimo della libidine lo raggiunsi quando un giorno mi accorsi che mentre inculavo Gianna sul suo letto matrimoniale, c’era il marito che nascosto dietro la porta si stava masturbando. Aveva un cazzetto ridicolo e in più con i pantaloni abbassati mi accorsi che indossava delle mutande da donna. Presi la palla al balzo e lo invitai ad avvicinarsi, quando stavo raggiungendo l’orgasmo lo costrinsi ad avvicinare il viso vicino al culone della moglie e con un flop lo tolsi dal culo per sborrare in faccia a lui. Lui tento solo per un attimo di allontanare il viso, ma lo fulminai con lo sguardo e prese tutta la mia sborra sul viso. Mi buttai esausto sul letto e con un fare da padrone disse a Gianna ed Antonio di uscire fuori e farmi riposare. Gianna si alzo dal letto e prese il marito per mano, uscirono dalla loro stanza matrimoniale e chiusero la porta per farmi riposare.