Quando ho raggiunto l’età di 18 anni ero, come la maggior parte ragazzi, ossessionato dal sesso. Era una cosa misteriosa, che tabù potente. Evidentemente, molta gente faceva sesso, dopo tutto c’erano molti bambini intorno, non è vero? E ognuno poteva vedere il risultato di fare sesso. Ma era ancora un’area proibita. Ci ho pensato parecchio e sono venuto alla conclusione che gli adulti lo facevano ma per qualche ragione non volevano che i ragazzi lo conoscessero; così ho cominciato a guardarmi intorno per avere informazioni. Era prima della rivoluzione sessuale ed era relativamente difficile avere risposte, ma non impossibile. Alla fine ho trovato la biblioteca segreta di mio padre ed ho passato molte ore leggendo tutto quello che c’era riguardo al sesso. C’era un libro che era una sorta di manuale d’istruzioni sessuale, il resto erano soprattutto racconti di sesso. Aveva anche due pubblicazioni con illustrazioni molto eccitanti per uno della mia età.Mi masturbavo da quando avevo 12 o 13 anni, ma ora ero impaziente di fare la vera cosa. Ma come?Ho pensato a tutte le ragazze che conoscevo, non avevo sorelle e così anche quella possibilità era preclusa. Se avessi potuto trovare una ragazza con cui parlare di sesso, sarei già stato a buon punto. Il mio sogno era fare sesso con una ragazza o, in alternativa, parlarne.Vivevamo vicini ad una famiglia in cui c’erano molti ragazzi, tutti più vecchi di me. Uno, Michele, era il più vecchio e lavorava in un garage. Aveva tre sorelle, le più anziane per non so quale ragione non ci andavano molto d’accordo; suonavano il pianoforte ed il violino, quando non erano a scuola suonavano i loro strumenti e questo le teneva lontane da me.La terza sorella era Margherita che aveva un anno più di me e questo fatto me la faceva sentire piuttosto inaccessibile. Margherita era diverso dal resto della sua famiglia che era tutta appassionata di musica, musica sinfonica intendo. Margherita era una buona studentessa, non suonava strumenti musicali e non l’ho mai sentita accennare un motivo. Era piccola, con capelli castani chiari ed occhi marroni. Il resto della sua famiglia era tutto alto e magro, lei era l’esatto contrario. Aveva seni non troppo prominenti e snelli, ma un bel culo piacevole a vedersi.Dopo averci pensato per molte settimane in prossimità della fine dell’anno scolastico, ho deciso che Margherita avrebbe dovuto parlare con me del mio soggetto favorito: sesso. Presumevo che ne sapesse più di me, dopo tutto era più vecchia di me, non è vero?Quando sono iniziate le vacanze estive eravamo molto liberi, avevamo tutto il giorno per fare qualunque cosa avessimo voluto. Ero sempre alla ricerca di informazioni sul sesso e così ero estremamente interessato a quello che succedeva nella casa dei vicini. Margherita non andava in campagna, così sarebbe stata disponibile, quella era certamente una cosa positiva. L’altra cosa era come rimanere solo con lei… Margherita di solito non veniva a spasso con me.Poi, all’improvviso, si è presentata l’opportunità. Tutti i vicini sarebbero andati ad un festival musicale durante il fine settimana; era un evento annuale in una città a cento chilometri dalla nostra, così sarebbero stati via per una notte. L’unica che non ci andava era Margherita, non le piaceva la musica sinfonica.La madre di Margherita ha parlato a lungo con la mia di questa assenza e del fatto che Margherita sarebbe rimasta sola, la massima preoccupazione sembrava essere quella che avesse abbastanza da mangiare! La soluzione era stata la più bizzarra, avrebbe fatto colazione a casa sua con latte e cereali, ma il resto dei pasti li avrebbe fatti a casa nostra, come se una ragazza della sua età non fosse capace di farsi un panino! Sospetto che la madre di Margherita si sentisse colpevole di lasciarla sola!Questa doveva essere, nella mia mente adolescente, la migliore opportunità possibile per avere quella ragazza più anziana. Sarebbe venuta a casa nostra. Avrei potuto andare a casa sua, perché avrebbe dovuto rifiutarsi di parlare con me ora che mangiava alla nostra tavola?Il grande giorno era venuto e la famiglia se n’era andata su due macchine. Michele aveva la sua macchina ed i genitori la loro, le sorelle erano andate con Michele.Durante il pranzo del primo giorno mi sono imposto di parlarle molto. Le ho domandata della scuola, dei bei voti che aveva preso e se aveva un ragazzo (non l’aveva). Sembrava ben disposta verso di me, era la mia prima esperienza nell’influenzare la gente ed apparentemente ero più esperto di quanto pensassi.Dopo pranzo Margherita mi ha invitato ad andare a casa sua per vedere un libro di cui mi aveva parlato. Non avrebbe potuto importarmi meno del libro, ma ero ansioso di andarci.Viveva in una casa di 2 piani più un attico, era più grande della nostra perché aveva una camera da letto in più ed un basso attico che aveva due finestre. Margherita mi ha portato nella sua stanza per prendere il libro. Non ero mai stato nella stanza di una ragazza prima ed era molto simpatica e gradevole a vedersi, molto diversa da quel quartiere spartano che condividevo con mio fratello.Ci siamo seduti sul letto e lei mi ha mostrato il libro. Era un libro di storia con figure che ho debitamente ammirato, ma la mia mente non era indirizzata alla storia ma al sesso, sensazione aumentata dal fatto che ero seduto sul letto vicino a Margherita. Sentivo il calore del suo corpo ed un delicato profumo; molto femminile e sexy per la mia giovane mente.Finalmente, facendomi coraggio, le ho domandata se le ragazze a scuola parlavano di ragazzi."Parlano praticamente solo di quello," ha detto."E cosa dicono?""Oh, sai. Questo ragazzo è attraente e quello no. E chi va con chi, quel genere di roba insomma."Non sapevo come incominciare a parlare di sesso, ma ho deciso di tentare. Se mi avesse buttato fuori, alla peggio avrei dovuto sopportare una ramanzina dal mio vecchio su come trattare le femmine come signore. Il gioco valeva la candela.Parlano anche… dunque… hum… di argomenti di sesso?"C’è stata una pausa e Margherita mi ha guardato piuttosto interrogativamente, ma tuttavia mi è sembrato di vedere una nuova espressione nei suoi occhi, come se mi vedesse sotto una nuova luce, ed io speravo fervidamente che fosse una luce sexy."Ma… non spesso." Parlava sottovoce ma senza collera; finora andava tutto bene."Ma, lo fanno, huh?""Sicuro. Qualche volta."Ho deciso di rischiare il tutto per tutto, non sembrava facesse resistenza all’idea di parlarne."Stavo giusto pensando," ho detto nervosamente, "se ti andrebbe si parlare con me di ragazze perché non ho una sorella e…" la voce mi si affievoliva.Ha sorriso e con mia sorpresa si è sporta in avanti e mi ha baciato una guancia. Wow! Stavamo andando più velocemente di quanto pensavo fosse possibile."Sicuro," ha detto, io penso di essere arrossito. "Cosa vuoi sapere?"Non ci avevo pensato così mi sono agitato e finalmente ho detto, "Alle ragazze piace baciare?""Vuoi dire baciare uomini?""O, ragazzi.""Dicono tutte di averlo fatto, ma la maggior parte non ha baciato nessuno a parte padri e fratelli.""Tu l’hai fatto?""No." E sembrata leggermente eccitata ora e ciò mi ha dato il coraggio di continuare."Che ne dici di farlo con me?""Vuoi dire baciare.""Sì."C’è stata una pausa significativa, non ha detto nulla per mezzo minuto; ed a me è sembrata un’ora, poi si è girata verso me, ha chiuso gli occhi e ha increspato le labbra. Era ciò che speravo, le ho baciato le labbra. Ho paura che non fosse un bacio molto sexy, non ho messo neanche una mano su di lei."È stato bello," ha detto sognante. "Vuoi farlo di nuovo?"Non ho avuto bisogno che me lo domandasse due volte, questa volta le ho messo un braccio intorno e l’ho baciata con forza, proprio come diceva il manuale del sesso. Mi ha reso il bacio e ha messo il suo braccio intorno a me. Che bello! Così ho continuato a baciarla. Stavo pensando al bacio alla francese, ma prima che potessi agire, ho sentito la sua lingua toccare le mie labbra. Lo stava facendo lei! Che eccitazione! Ho sentito il mio cazzo diventare duro rapidamente.Ora era un problema se occuparmi del bacio che stava nascendo o del mio cazzo in crescita che formava una tenda nei pantaloni. Il bacio ha vinto ed avevo paura ed allo stesso tempo ero speranzoso che si accorgesse della mia protuberanza.Siamo caduti sul letto ed abbiamo continuato a baciarci. Sentivo i suoi seni contro di me e capivo che lei poteva sentire la mia erezione mentre si pigiava con forza contro di me. Ero impaurito ma soprattutto elettrizzato.Ci siamo baciati per un po’ ed poi, probabilmente perché le nostre labbra erano intirizzite, abbiamo smesso, ma ci tenevamo stretti l’uno all’altra."Mi è piaciuto molto," ha detto."Anche a me."Diventando più coraggioso ogni minuto che passava, ho mosso una mano fino a toccarle il lato di una mammella; era morbida e calda. Non ha detto niente ma ha spostato il corpo per rendere più libero il seno facendo in modo che non spingesse contro di me. L’ho preso come un segnale e ho messo la mano sulla mammella. Era la mia prima risposta ad un esplicito segnale sessuale femminile; questo, naturalmente, ha aumentato la durezza del mio cazzo, se la cosa era possibile.Ci siamo baciati di nuovo mentre le massaggiavo il seno morbido.Poi ho sentito la sua mano scivolarmi sul fianco verso la cintura ed io mi sono maledetto per il fatto di indossarla, sarebbe stata un ostacolo. Mi sono distaccato un po’ nel caso volesse arrivare alla mia erezione. Con mia delizia l’ha fatto, la sua mano mi ha afferrato attraverso i pantaloni e immediatamente mi ha baciato con più forza.Le cose stavano andando molto più veloci di quanto avessi sognato, perciò non avevo alcun piano di attacco, ma ci pensava Margherita."Togliamoci i vestiti," mi ha bisbigliato nell’orecchio. Era proprio quello che un adolescente folle di sesso avrebbe voluto sentirsi dire. Con riluttanza ci siamo allontanati e ci siamo alzati. Mi sono tolto camicia e canottiera, non era niente di particolare, Margherita mi aveva visto molte volte senza camicia durante l’estate precedente. Margherita si è tolta la camicia e poi ha sganciato il reggiseno. Bene, questo era insolito ed eccitante, ho fissato le sue tette scoperte, erano più grandi di come me le ero immaginate; avevano capezzoli tendenti al marrone che sembravano grandi e gonfi. Ho allungato una mano per toccarla e lei si è ritirata."Togliti i pantaloni," ha detto. Ho osservato che respirava affannosamente.Ho slacciato la cintura, ho aperto i pantaloni e li ho spinti giù. Mi ero dimenticato delle scarpe e, maledendomi mentalmente, dopo una dura lotta me le sono tolte. I pantaloni sono venuti via e sono rimasto in mutande."Lasciami," ha detto Margherita. Si è avvicinata di un passo, mi ha abbassato le mutande ed il mio cazzo è balzato su. Si è abbassata e la mia verga era proprio di fronte al suo viso, l’ha fissata, pulsava e sobbalzava un po’ per l’eccitazione, non ero del tutto sicuro di quello che lei avrebbe fatto.Ha messo la mano sul cazzo… era estremamente eccitante. L’ha tenuto per un minuto o giù di lì, poi ha lasciato cadere la mano al lato della gonna, l’ha aperta e l’ha fatta scivolare giù. Ha fatto un passo per uscirne e con grazia ha calciato via le scarpe. Ora portava solo le mutandine rosa; l’ho guardata con occhi avidi mentre agganciava i pollici sotto la cintura e se le abbassava rapidamente. Era la prima micia che avessi visto, c’era sopra un piccolo cespuglio di peli castano chiaro, ma sotto potevo vedere chiaramente la piccola fenditura.Margherita ha afferrato di nuovo il mio cazzo e ha messo le mie mani sulle sue tette. Le ho accarezzate poi lei mi ha tirato giù la testa perché potessi baciarle i capezzoli duri. Ho baciato e succhiato mentre eravamo in piedi… lei mi teneva il cazzo ed io le succhiavo ed accarezzavo le tette.Si è mossa verso il letto trascinandomi per il pene. Siamo saliti e ci siamo sdraiati fianco a fianco. Ha cominciato a pomparmi il cazzo e mi sono messo sulla schiena assaporando la sensazione squisita di una mano femminile sulla mia verga. Ha cominciato a pompare più velocemente e con più forza. Ho capito che non sarei durato a lungo."Sto per venire," ho gemuto."Bene," ha detto. "Voglio vederlo, ne parlano sempre." Con la mente annebbiata ho realizzato che si riferiva alle conversazioni delle ragazze riguardo al sesso.Ho sparato la mia sborra che si è alzata nell’aria ed è ricaduta parte sulla mia pancia e parte sulla mano di Margherita. Ho spruzzato più volte finché non mi sono sentito prosciugato. Improvvisamente Margherita ha incominciato a spandere lo sperma sulla mia pancia, ha assaggiato la punta del suo dito e ha fatto un’espressione disgustata."Dio," ha detto, "che bello. Ho sempre desiderato vedere un ragazzo eiaculare ed ora ci sono riuscita."Ha sparso ancora la sborra poi ha preso uno straccio e mi ha asciugato.Io ero di nuovo duro e pronto, a quell’età non va giù tanto facilmente se c’è una minima cosa che lo ecciti. Ho allungato una mano e l’ho messa tra le sue gambe. Le ha strette con forza al mio tocco, ma poi, dopo qualche secondo, si è rilassata un po’. Volevo disperatamente sentire la sua micia. Il manuale mi aveva insegnato che la clitoride era il luogo da cercare ma non sapevo che cosa meravigliosa sarebbe stata.Lei si è rilassata un po’ di più ed io ho mosso il dito nella sua fessura. Era calda e bagnata. Veramente bagnata. Ho mosso il dito per provare e ho trovato un’apertura dove entrava esattamente. L’ho mosso con cautela e lei ha cominciato a reagire con un respiro affannoso e lamentandosi.Alla fine ho infilato due dita e le ho mosse avanti ed indietro in un movimento che è sembrato piacerle; le sue anche si muovevano avanti e indietro e su e giù ed il respiro diventava sempre più affannoso. Poi quando ho spinto dentro la mano, il mio pollice ha colpito una piccola protuberanza e lei ha dato un forte gemito e ha spinto le anche verso l’alto con forza. Ho capito di aver colpito la misteriosa clitoride.Allora sono ritornato al movimento dentro e fuori e ho aggiunto il tocco alla clitoride col pollice. La reazione è stata rapida, ha inarcato il corpo, ha emesso dei forti gemiti ed aveva una strana espressione di dolore sul viso. È il momento dell’orgasmo! Ho pensato ricordando il manuale d’istruzioni.Ho continuato a giocare con la sua micia per un poco finché ha tirato via la mia mano e mi ha detto che aveva finito."È stato meraviglioso," ha detto, respirando forte."Anche per me," ho detto. Mi ha baciato delicatamente ed amorevolmente.Siamo rimasti sdraiati per un po’ e ci siamo rilassati; mi sono girato verso di lei e l’ho baciata."Vuoi… Hemm… proseguire?" Ho domandato, audacemente."No," ha detto. "Potrei rimanere incinta.""E se procurassi un preservativo?" Non avevo idea di come ottenerne uno."No. Penso che possiamo giocare fra di noi, ma non voglio farlo ancora. Forse un giorno, ma non ora."Non sono mai stato innamorato fino in fondo di lei ma abbiamo avuto molti "incontri" nel suo attico nei successivi due anni finché non si è trasferita in un’altra città.
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