Oggi si sposa mia sorella Federica. Ha 27 anni (3 in più di me) mentre suo marito (Alberto) ne ha 32.Dopo la cerimonia in chiesa tutti al ristorante per farsi una bella mangiata.Io sono seduto al tavolo degli sposi accanto alla mia ragazza. Giovanna (questo è il suo nome) ha la mia età ed è una ragazza carina (almeno per me). Ci siamo conosciuti all’università, frequentavamo lo stesso corso e facevamo parte della stessa compagnia. Dopo pochi mesi che ci conoscevamo iniziò a piacermi, ma sapevo che aveva il ragazzo quindi non le manifestai mai i miei sentimenti. Due anni dopo venni a sapere che si era lasciata col fidanzato, inizialmente non volevo approfittarne, le volevo bene e pensavo che stesse soffrendo poiché era lui che l’aveva mollata. Dopo qualche mese però, vedendola più serena, decisi di iniziare a fargli la corte. I miei atteggiamenti ebbero successo e dopo un po’ di tempo ci mettemmo insieme, avevamo 23 anni (in realtà lei non li aveva ancora compiuti).Ora siamo fidanzati da poco più di un anno, il nostro rapporto è molto buono e tra di noi c’è molta sincerità. Il sesso è entrato nel nostro rapporto dopo 4 mesi, prima naturalmente parecchi baci (molto passionali), varie palpate, ma senza svestirci.Il quarto mese lei era a casa mia, eravamo soli e sul divano guardavamo abbracciati un film. Iniziammo a baciarci, a scambiarci la lingua e a toccarci a vicenda. Decisi di spingermi un po’ oltre: entrai con la mano sotto il maglioncino e slacciai la camicetta. Mi trovai a contatto col suo reggiseno e iniziai a palparle una tetta. Lei lasciò fare, anzi per facilitarmi si tolse il maglione e si slacciò tutta la camicia, poi si tolse anche il reggiseno. Avevo davanti agli occhi le sue tette, non grosse ma molto carine, con dei capezzoli piccoli ma appuntiti. Era da molto che desideravo questo e probabilmente anche lei, ma nessuno aveva mai avuto il coraggio di fare il primo passo. Gli palpai e leccai le tette e lei si dimenava tra le mie braccia, poi quando la sua eccitazione crebbe ulteriormente mi estrasse il pisello dai pantaloni. Io mi fermai un momento e lei iniziò a toccarmelo poi io ripresi a concentrarmi sul suo seno. Iniziò a masturbarmi, era abile, si fermava sempre al momento giusto per non farmi venire. Anche lei voleva farsi toccare il proprio sesso, così si slacciò i pantaloni. Capii immediatamente il suo desiderio così subito abbandonai le sue tette per infilare la mano sotto le sue mutandine. Ci masturbammo a vicenda e nel frattempo ci baciavamo, erano baci molto passionali poiché la nostra eccitazione era alle stelle, lei mugolava ogni volta che la mia mano premeva più forte sulla sua vagina.Io mi avvicinai spesso all’orgasmo, ma lei si fermava sapientemente perché voleva raggiungerlo assieme a me. Quando anche la sua eccitazione si avvicinò all’apice, iniziò a menarmelo più forte ed entrambi godemmo felicemente.Dopo che in quell’occasione compiemmo il primo passo verso un rapporto sessuale più spinto, non tardò molto il giorno della prima scopata che avvenne la settimana dopo. Io ero vergine, lei non me lo disse, ma sembrava avere una certa esperienza. Non ero comunque geloso, pensai che lo strano fossi io visto che a quasi 24 anni non avevo ancora scopato. Fu molto bella quella prima volta, io venni copiosamente nella sua vagina, naturalmente protetto dal preservativo, non volevamo certo avere spiacevoli sorprese.Dopo quel giorno i nostri rapporti sessuali acquistarono una certa periodicità.Ora ci troviamo seduti al ristorante per iniziare il pranzo. Davanti a me si siede Cinzia, la sorella del marito di Federica. Appena la vedo rimango colpito dal suo fascino: un bel viso di carnagione chiara, capelli neri leggermente mossi, occhi scuri e molto profondi. È truccata al punto giusto e indossa una giacca grigia aperta con sotto un camicetta bianca (sotto non vedo perché coperta dal tavolo).Rimango stregato da quella ragazza, altre volte mi era capitato di notare ragazze carine magari di fare apprezzamenti anche davanti a Giovanna (vi ho detto che il nostro rapporto è molto sincero), ma subito finivano lì. Ora invece continuamente il mio pensiero è occupato da Cinzia, spesso il mio sguardo è rivolto verso di lei, come incantato, poi quando mi accorgo della cosa ritorno a far finta di nulla per non essere scoperto da Giovanna, che fortunatamente non mi è di fronte ed è occupata a parlare con mia madre seduta accanto a lei.Chi si accorge però di questi miei sguardi è Cinzia poiché ad un certo punto sento qualcosa sfiorarmi le gambe. Capisco che è un piede che si struscia lentamente sui miei arti inferiori, alzo la testa e vedo che Cinzia mi guarda: è lei. Per un attimo lascio fare poi cerco di allontanarla con le gambe ma senza successo. La tovaglia è lunga, copre totalmente la parte del mio copro sotto il bacino così lei decide di spingersi oltre e alza il piede all’altezza del mio membro. Lo solletica con le dita, io cerco di allontanarla con la mano, ma lei non molla, me lo schiaccia leggermente e me lo palpa prima di arrestarsi.Sono colto da vampate di calore e sono tutto rosso. Mi guardo attorno, ma sembra che nessuno si sia accorto, Cinzia continua a chiacchierare con mia madre, tiro un sospiro di sollievo. Passano circa 5 minuti, la mia testa scoppia, continuo a pensare a Cinzia, ma ho sempre il timore di essere scoperto. Cade la forchetta della cognata di mia sorella sotto il tavolo e si china a raccoglierla. Sento delle mani armeggiare coi miei pantaloni, io cerco di resistere, ma non posso lasciare Cinzia troppo tempo sotto il tavolo, gli altri commensali si accorgerebbero e poiché sembra non voler cedere la lascio fare. Mi abbassa la lampo dei pantaloni e mi toglie l’uccello poi subito si rimette a sedere. Cinzia è rimasta sotto il tavolo per circa trenta secondi, ma anche questa volta nessuno sembra essersi accorto.“Cosa vorrà fare ora quella pazza? Non posso certo rimettermi il cazzo nei pantaloni altrimenti quella si riabbassa, non mi sembra per niente preoccupata di essere scoperta”, pensavo tra me.Nonostante tutto però devo ammettere che la cosa mi sta eccitando, forse è anche per questo che rimango col pisello di fuori ad attendere le prossime mosse di Cinzia. Ormai l’unica mia preoccupazione è quella di essere scoperto mentre il rimorso al pensiero di Giovanna è scomparso.Pochi attimi e ancora sento un piede che mi percorre le gambe, sale lentamente e viene a contatto col mio cazzo. Inizialmente ci giocherella un po’, lo fa dondolare mentre non è ancora durissimo, me lo massaggia, a volte me lo schiaccia e dopo pochi minuti diventa grosso e duro. Guardo Cinzia e mi fa capire di apprezzare il mio arnese. La mia eccitazione è molto alta e faccio fatica a contenerla, la ragazza continua a palparmi il cazzo senza tregua così decido, per paura di venire smascherato, di andare in bagno. Velocemente allontano il piede di Cinzia e mi tiro su la cerniera, mi alzo e mi dirigo al bagno degli uomini.Appena dentro mi tiro fuori il cazzo e comincio a menarmelo, penso che dopo una bella sborrata l’eccitazione sarebbe scemata.Dopo qualche secondo sento bussare alla porta.- “Occupato”.- “Allora aspetto”.È una voce femminile e penso subito a Cinzia. Rimango per qualche secondo col cazzo in mano a pensare al da farsi: uscire e andarmene, finire di masturbarmi, farmi aiutare da quella splendida donna?- “Hai ancora tanto?” – fa la voce all’esterno.Decido di aprire anche per evitate che qualcuno, entrando, la scopri e pensi male. Rimetto l’uccello nei pantaloni e apro la porta. Subito mi trovo davanti Cinzia con la camicia slacciata che mette in mostra il reggiseno sulle sue tette. Lei si lascia andare su di me e mi mette le mani al collo. Io non avendo appoggio vado all’indietro e finisco seduto sul water, con Cinzia sempre abbracciata a me che mi sfiora le labbra con le sue. Con il piede chiude la porta e mi da un bacio. Io cerco di divincolarmi, riesco ad alzarmi, ma lei non molla la presa. In verità non è che forzi più di tanto, la mia è una resistenza finta. Sono vicino alla porta e la chiudo a chiave, non si sa mai.Vedendo i miei gesti capisce che non avrei più fatto resistenza e mi molla. Si toglie la camicia e il reggiseno, poi mi riabbraccia e riprende a baciarmi. Io naturalmente contraccambio. Le nostre lingue s’incrociano, esplorano la bocca dell’altro e ne assaggiano il sapore. Le mie mani sono sul suo seno (una seconda), lo massaggiano per bene, riesco a tenerlo tutto in una mano e lo stringo facendola mugolare:- “Mmmm dai! Stringimi forte!”Lei mi bacia e intanto libera il mio cazzo abbassandomi pantaloni e mutande. È già molto duro e grosso, lo prende in mano ed inizia a masturbarmelo.- “Che bel pisellone. Te lo voglio fare diventare durissimo, poi me lo sbatterai dentro”.Mi porta vicino all’orgasmo, il cazzo è al massimo e pulsa con vigore. Cinzia si ferma, si abbassa i pantaloni e le mutandine, poi mi dice:- “Ora lo voglio dentro”.La sua fighetta è ben curata e molto invitante. Lei si appoggia al muro e mi trascina verso di lei. Io con la mano gli tocco la passerina sentendola già bagnata.- “Voglio il tuo uccello, subito. Non riesco a resistere nel vederlo”.L’accontento. Piano, piano la penetro mentre la spingo conto il muro. A lei però non basta questo, mentre entro inizia ad agitarsi e a muovere il bacino avanti ed indietro. Vuole sentire il mio cazzo sfondarla, così do anch’io un colpo secco che la fa rimanere per un momento immobile e con la bocca spalancata. Poi mi dice:- “Così! Bravo! Fammi impazzire”.Obbedisco e inizio a stantuffarla con foga, lei geme un sacco, si dimena come una cagna finché non raggiunge l’orgasmo. Io continuo a pompare perché voglio venire, ma lei mi ferma:- “Non dentro, non siamo protetti”.Rinsavisco un po’ e capisco che ha ragione. Mi tolgo da lei, ma il mio cazzo è ancora duro e vuole scaricarsi. Cinzia naturalmente lo sa e vuole ricambiare il piacere.- “Voglio che mi riempi ti sborra. La voglio in faccia, sui capelli, sul seno, sulla pancia… Dappertutto”.E mentre dice questo me lo prende in bocca. Mi fa un pompino esemplare e dopo pochi minuti sono già sul punto di venire. Cinzia si accorge, lo toglie dalla bocca e partono i primi fiotti che finiscono sul suo viso, poi un altro finisce sulle tette e cola fino all’ombelico.Sembra soddisfatta, si spalma lo sperma per tutta la faccia, sulle tette e sulla pancia. Si pulisce la mano con la lingua dicendo:- “Mmmm, buono. La prossima volta lo voglio ingoiare”.Mi rivesto, ma lei mi ferma.- “Ma non sei venuto in bagno per fare pipì? L’hai già fatta?”- “No” – le rispondo.- “Bene falla ora”.In effetti sento lo stimolo, mi giro verso il water e mi accingo a fare pipì.- “Ma che fai!” – mi dice Cinzia – “Su di me, adoro fare da water, e poi non vedi che sono tutta sporca della tua sborra? Lavamela via”.Rimango per un momento impietrito, non avevo mai fatto la pipì addosso a qualcuno, mi dava un senso di schifezza, ma non potevo resistere alle sue richieste. Mi giro verso di lei e inizio ad orinare. Il getto dura molto poiché la mia vescica è piena, così lei a tempo di “lavarsi” tutta. Prima il corpo poi il volto e lo fa aiutandosi con le mani come se si stesse lavando ad un lavabo con dell’acqua. Dopo essersi tolta la sborra e vedendo ancora il liquido giallo uscire dal mio pisello cerca di berne un po’. Io le facilito il compito puntando il getto verso la sua bocca. Quando finisco me lo ripulisce con la lingua e mi dice:- “Avevo proprio sete. Abbiamo fatto un brindisi molto originale”.Con la carta igienica si asciuga e poi ci rivestiamo entrambi. Io esco per primo per vedere se c’è qualcuno, chissà quando avremo occupato il bagno.- “Via libera” – le sussurro.Usciamo velocemente e lei entra nel bagno delle donne, mentre io mi dirigo al tavolo.Giunto al posto Giovanna mi fa:- “Ma dove ti eri cacciato? È un po’ che ti aspetto”.- “Ehm… Vedi… Sono andato in bagno, poi è arrivato Luca e mi sono fermato a parlare. Sai che è da un po’ che non lo vedo”.- “Ok, ma potevi avvisarmi”.- “Eri intenta a parlare con mamma e non volevo disturbarti”.Un quarto d’ora dopo il mio arrivo giunge anche Cinzia, naturalmente facendo finta di nulla. Per tutto il resto del pranzo ci comportiamo in modo normale, ormai le nostre voglie sono state soddisfatte. Alla fine baci e abbracci fra tutti gli invitati (compreso Cinzia), ci siamo salutati e io e Giovanna siamo tornati a casa contenti.

