E’ da poco venuta ad abitare da noi mia cugina Chiara. Sta’ frequentando l’università a Milano e ci ha chiesto gentilmente d’ospitarla. Mia cugina è molto attraente e simpatica. Passiamo interi pomeriggi a raccontarci pettegolezzi sui ragazzi che conosciamo. Ultimamente siamo diventate sempre più intime fino a raccontarci i nostri segreti più privati e personali. Ieri mi ha confidato che lei non ha mai fatto l’amore completamente perchè dice che vuole aspettare il "tipo" giusto. "Anche io non ho mai fatto sesso con un ragazzo. Ho solo fatto del puro petting. Mi piacerebbe perdere la verginità con un ragazzo sensibile che non vuole solo il mio corpo". "Sono d’accordo con te, ma ci sono pochi ragazzi come li vuoi tu. Quasi tutti vogliono sverginare la prima ragazza carina che trovano per poterlo raccontare agli amici. E’ più forte di loro. Non riescono a fermarsi a pensare ai sentimenti!!" Vedo con felicità che anche mia cugina la pensa come me. Lei ha tute le carte in regola per poter ottenere un ragazzo che l’apprezzi per quello che è. Sono abbastanza carina come ragazza ma accanto a mia cugina sono davvero brutta. Mia cugina è alta 1 metro e 75, indossa solitamente un top e un paio di calzoncini neri per l’aerobica. E’ davvero una bellissima ragazza con un corpo veramente bello, e ben mantenuto. Alta, e slanciata. Le gambe lunghe e affusolate mettono in risalto uno splendido sedere sodo e tonico che abbraccia il suo ventre, bianco e piatto. Le sue spalle larghe erano sovrastate da un abbondante seno da IV misura. "Sono sempre stata una ragazza bruttina fino all’età di 14 anni" diceva mia cugina. Ora si è rifatta di tutti quei anni persi. E’ una bella giornata per uscire a fare una corsa. Propongo una bella corsa a mia cugina ma lei rifiuta proponendomi una bella gita con i roller. Accetto di buon grado dato che mi sarei annoiata in casa da sola. Ci mettiamo i pattini e usciamo per le vie della città fino a raggiungere un piccolo parco fuori città. E’ ben tenuto e offre la possibilità di poter pattinare in pace, senza alcun tipo di pericolo. Dopo un breve periodo di riallenamento, prendo a fare corse con mia cugina. Sono davvero stanca e decido di fermarmi ma, Chiara mi spinge da dietro mettendomi le mani sul mio sedere. Si avvicina a me e mi sussurra:"Dicevi di essere bruttina ma devo ammettere che hai un gran bel culetto". Le sorrido maliziosamente e continuo a farmi spingere finchè non ci scontriamo con un ragazzo. Ero troppo intenta a osservare i movimenti delle mani di Chiara che, piano piano, accarezzavano il mio sedere per accorgermi del ragazzo che mi veniva contro. Subiamo una gran bella botta contro il terreno ruvido e asfaltato. Riapro gli occhi e vedo Filippo, mio compagno di classe, che subito si rialza e si scusa per l’incidente. "Stavo parlando con il mio amico e non mi sono accorto di voi due" disse. Accettammo le sue scuse, anche se era stata colpa nostra, e li salutammo. Mi girava la testa e non ne potevo più del sole cocente. Decidemmo di rientrare a casa. Ero davvero sfinita e Chiara non smetteva di darmi una mano per spingermi. (In realtà mi spingeva con due mani) Arrivate a casa ci mettemmo d’accordo su chi di noi due doveva fare per prima la doccia. Vinsi io e Chiara mi disse che sarebbe stata in soggiorno fino a quando avrei finito la doccia. In doccia ripensai a quel pomeriggio con Chiara mentre con l’acqua, mista a shampoo, le mani scorrevano lungo la pelle delicata andando su e giù per il corpo finchè il pensiero del corpo di mia cugina mi fece inturgidire i capezzoli. Non avevo mai provato una sensazione del genere e non sapevo bene se dovevo vergognarmi o continuare. Vinse in me la seconda ipotesi e cominciai così a palparmi le tette con sempre più veemenza, lasciandomi trasportare dalla voglia di vedere mia cugina nuda. Con l’unghia dell’indice della mano destra tracciai dei cerchi concentrici sui miei seni fino ad arrivare ai capezzoli, che pizzicai con forza fino a farmeli diventare duri. Gemetti per la sensazione di godimento. Avvicinai le mie labbra e la mia lingua alle mie piccole tette(porto un terza) strizzate tra le dita della mano e incominciai a leccarmi il capezzolo. Quando fu turgido da sembrare una ciliegia, incominciai a farmi dei succhiotti. Stavo godendo sempre di più e sentii che la passera era bagnatissima. Insistetti portando alla bocca entrambi i capezzoli, che incominciai a mordicchiare e leccare, poi li masturbai con i polpastrelli e le unghie.Avevo raggiunto l’orgasmo. Le mie mani, però, non si fermarono. Mi sdraiai supina dentro la vasca da bagno, divaricai le gambe in maniera oscena e con le mani sull’inguine incominciai a massaggiarmelo avvicinandosi sempre più alle grandi labbra della vagina. Mi massaggiai il ventre fino ad arrivare alle grandi labbra ricoperte da una rada peluria biondiccia. Quando entrambi gli indici divaricarono le grandi labbra e sfiorarono le piccole, un altro brivido mi pervase. Pur con l’acqua che mi ricopriva gran parte del mio corpo, sentivo una strana sensazione dal profondo del mio ventre. Avevo la mia figa completamente bagnata di umori. Non mi ero mai masturbata con tanta foga e mai per una ragazza. Portai l’indice della mano alla mia bocca avida di assaporare il sapore della figa. Non sentii un gran che. Quando le dita si fermarono al culmine superiore il medio incominciò a strofinare il clitoride alternando il polpastrello al tocco leggero e duro della perfetta unghia. I pochi ragazzi che hanno condiviso con me i primi giochetti erotici della mia vita, mi facevano godere allo spasmo quando facevano questo. Ora lo stavo facendo io con il mio corpo. Erano mesi che non praticavo più l’autoerotismo, quando avevo incominciato a scoprire il sesso e il desiderio mi portava a toccarmi come una bambina innocente. Mi pentii di aver abbandonato per così tanto tempo quell’abitudine. L’indice e l’anulare della mano allargarono le piccole labbra fino al massimo dell’estensione, mentre il medio iniziò a trastullarsi con il clitoride. Le grandi labbra si erano allargate come non mai e pensavo a cosa ci sarebbe potuto entrare dentro. L’indice della destra affondò nella vagina allagata e incominciò a entrare e uscire lentamente. Poi aumentai il ritmo affiancandovi anche il dito medio. La masturbazione combinata del clitoride e delle dita dentro la figa mi fecero godere nuovamente. Il basso ventre incominciò a sussultare per gli spasmi precedenti l’orgasmo e dalla gola provenirono gemiti sempre più forti. Mi ficcai allora entrambe le dita nel profondo della vagina e incominciai a descrivere movimenti circolari e a divaricarle all’interno. Lo strofinamento delle unghie dure sulle pareti interne della figa e il veloce movimento del polpastrello sul clitoride mi procurarono l’orgasmo culminante con una serie di gemiti. La felicità per l’orgasmo appena raggiunto era tanta.Erano passati alcuni minuti da quando avevo lasciato Chiara in soggiorno. Mi misi velocemente un asciugamano addosso, me lo allacciai in modo da poter ricoprire il mio petto e il mio ventre. Faceva molto caldo e mi piaceva girare per casa solo con l’asciugamano che copriva il mio corpo e accarezzava la mie pelle. Andai verso il soggiorno ma notai che Chiara non c’era più. Non mi stupii più di tanto dato che ero stata in bagno per parecchio tempo. Andai così in camera sua scoprendo che non c’era neanche lì! Andai in camera mia e, non badando più a dove era andata mia cugina, incominciai a svestirmi. Il mio corpo si era rilassato come non mai e la mia pelle si era distesa e rilassata. Sentii dei rumori ma non ci feci caso. Era di sicuro mia cugina che tornava. La vedo con la coda dell’occhio sullo stipite della porta che mi osserva. "Fai pure con tranquillità" le dico con un sorriso amichevole. Mi giro vedendo uno spettacolo mai visto. Mia cugina si era cambiata. Ora indossava una camicia bianca slacciata nei primi bottoni e senza reggipetto, una mini gonna provocante, calze autoreggenti e stivali. "Non sapevo che ci mettevi così tanto tempo. Di solito sei più rapida." mi disse Chiara. "Cosa hai fatto? Ti sei masturbata?" disse con un tono provocatorio. Non ci badai alle sue parole ma, dopo le sensazioni provate sui pattini oggi pomeriggio, mi imbarazzai un pò vedendo mia cugina che mi osservava. Solitamente non mi da alcun fastidio vedere e farmi vedere da una ragazza, per di più se è mia cugina. Oggi sono davvero starna. Mia cugina esce e se ne va in cucina. Ora sono da sola ma la sensazione di disagio provata non va via. Chiamo mia cugina, che subito accorre. "Scusa ma sono davvero piena di problemi oggi. Ho alcuni pensieri per la testa che non vogliono andare via." Vedo, mentre concludo la frase che mia cugina si stà svestendo. La mia eccitazione sale fino alle stelle. Mi bagno la "mia piccola amichetta". Mia cugina credo non ci faccia caso ma mi vergogno ad essermi eccitata per la vista di mia cugina. Oltre agli indumenti che avevo visto, dopo essersi tolta la mini gonna, vedo che mia cugina porta un piccolo perizoma. Guardo fissa la sua passera e il perizoma che è infilato tra le accoglienti e calde grandi labbra. "Il perizoma lo uso perché mi fa’ tanto godere, lo riesco ad infilare tra le labbra della fica e quindi con i movimenti, soprattutto quando si balla o si corre mi fa impazzire. Non ti dico in che stato sono ora. Ho la passera viola dallo sfregamento e il perizoma inzuppato. Non ti vergognerai mica di queste cose. Se non ce lo diciamo tra noi a chi lo vado a raccontare?" Continuai ad asciugarmi e con la coda dell’occhio osservavo mia cugina ed il suo insolito comportamento. Si era spogliata di tutti gli indumenti ed ora era li che mi osservava. Si alzò di scatto e passò vicino a me prendendo il perizoma dal letto su cui giaceva. "Lo vuoi per caso provare? O ti vergogni? E’ un pò inzuppato, come ti dicevo, ma tanto siamo ragazze!" Questa storia delle ragazze non mi piaceva più di tanto, dato che la ripeteva in continuazione, ma accettai. Si avvicinò nuovamente verso di me e mi sfiorò le mie gambe fino a raggiungere la mia zona più intima e privata: la mia passera."Così puoi capire cosa provo io solitamente" mi sussurrò nell’orecchio. Mi infilò allora il suo perizoma e, la prima cosa che provai, fu la sensazione di bagnato provocata dalla sua figa. Non volevo più togliermi questo indumento di grande eccitazione. Guardai verso la mia zona pubica e notai che facevo un figurino davvero niente male con il suo perizoma. Dovrò comprarmelo uno anche io. Ora mia cugina è completamente nuda, come mamma l’ha fatta e può sfoggiare il suo bel seno sodo e rotondo, le sue linee sinuose, il suo bel sederino e la sua bagnata e rasata passera. Aveva rasato la sua fighetta come le guance di un bambino. Potevo vedere la cavità che nascondevano le grandi labbra. Erano tanto spesse le grandi labbra che a stento i suoi interni cosce potevano toccarsi. Le sue grandi labbra erano come quelle intraviste nei film porno o nelle foto di ragazze con la fighetta rasata: rasata, spessa e rialzata dalla sua zona pubica. Fissai a lungo quella zona del suo corpo e dopo poco le domandai: "Anche questo ti fa godere?" "Mi fa sentire libera e senza ostacoli quando porto SOLO la minigonna!!" Era davvero una bella ragazza. Se fossi nata ragazzo me la sarei scopata fino all’esasperazione. Mi sdraiai, con questo pensiero, sul mio letto. Avevo le gambe completamente ed oscenamente aperte ed offrivo a mia cugina una visione di me che non aveva mai visto. Si sdraiò accanto a me, prese a baciarmi i capezzoli che diventavano sempre più duri e scese più in basso, allargai le gambe come la natura mi aveva insegnato, appoggiandone una sullo schienale del letto e l’altra a penzoloni per terra… Ero sopraffatta dalle emozioni e non sentivo altro che piacere ed eccitazione e non badavo ai movimenti di mia cugina sul mio corpo anche se mi facevano godere come una puttana. Il perizoma, dopo pochi movimenti, si insinuò tra le mie grandi labbra sfiorando le più piccole. Ora quel piccolo mezzo di piacere e di goduria faceva parte di me. Si era insinuato così bene che le grandi labbra non fecero tanto caso a quell’oggetto. Chiara affondò la sua testa fra le mie cosce, ero eccitatissima… mi stringeva le mie natiche sode con le mani, spingendole a sè come volesse divorarmi… sentivo la sua lingua calda che, spostando il bordo del perizoma, affondava nella mia carne, che esplorava la mia interiorità con delicatezza, come un coltello caldo nel burro… era sublime tutto quell’ardore che trasmetteva… Mi agitavo come una cagnetta in calore, la mia passera era tutta calda e bagnata… come una diga in piena… aspettava solo la cascata di umore. Urlavo… Stavo per arrivare all’orgasmo e, nello stesso momento, mentre sentivo i nervi dei piedi tirati, i capezzoli turgidi e la gola arida, Chiara mi morsicava le labbra della mia figa con passione. Trillò il telefono e subito smise le sue cure sul mio corpo. Era mia mamma che mi raccomandava di non fare pazzie e di comportarmi bene con Chiara fino al loro ritorno da Parigi. "Non ti preoccupare… Ci stiamo comportando bene. Ci stiamo curando a vicenda." Rimisi giù il telefono e Chiara mi guardò con aria di disorientamento. "Era mia madre e mi ha raccomandato di prendermi cura di te e te devi fare lo stesso con me." "Non ti preoccupare, mammina, ci accudiremo a vicenda nei nostri bisogni"Riprese la sua opera caritativa e di cura sul mio corpo e soprattutto sulle mie parti intime. Godevo nel vedere il suo volto, il suo sguardo che dicevano: "Puttana!.. adesso ti insegno io a vergognarti del mio perizoma!". Continuò aciandomi, stringendomi e morsicandomi i seni… un brivido scese lungo la schiena fino al coccige. Continuava a baciarmi e succhiarmi i capezzoli mentre era china sul mio corpo.Alla luce tenue del sole che tramontava i nostri corpi erano dorati. Si fermò un attimo… mi sentivo come una bambina a cui avevano tolto il biberon…mi stava spogliando dell’unico indumento che portavo: il perizoma. Con mio grande dispiacere, mi tolse il suo perizoma portandolo al suo naso e respirando a pieni polmoni. Poi portò l’oggetto di tanto desiderio al mio naso. Sentivo un odore pungente ma assolutamente erotico. Dopo averlo annusato mi portai il suo perizoma in bocca. Lo sentivo caldo e bagnato dei nostri umori uniti insieme. Si alzò con uno scatto veloce e si diresse in bagno. Tornò con in mano il mio rasoio usato solitamente per depilarmi le gambe. Avevo la strana impressione che oggi doveva cambiare il suo scopo. Mi sussurrò nell’orecchio: "Stai tranquilla e fidati di me. Oggi proverai nuove emozioni e sensazioni." Detto questo mi legò alle sponde del letto con le sue calze autoreggenti e con le mie calze lasciate in bagno. Ora la cosa diventava seria ed emozionante. Non sapevo ancora bene se mi sarebbe piaciuto o se mi avrebbe fatto schifo ma decisi di godermi tutto fino in fondo. "Ora ti faccio provare una cosa davvero eccitante e bella. Avere la fighetta tutta rasata e liscia come la mia." In pochi minuti mi aveva cosparso la mia zona pubica con la crema depilante e aveva cominciato la sua certosina opera di depilazione. Ci volle circa 10 minuti per ottenere la mia fighetta come la voleva lei. Unica traccia di crema rimaneva ora la mia "grotta". Chiara se ne accorse e me la spalmò per bene dentro le grandi labbra. Si abbassò e succhiò con avidità quello che era rimasto. Ora ero davvero pulita e libera. Non avevo più tanta peluria che mi opprimeva la vista della mia bene amata. Pose i suoi attrezzi di lavoro sulla mia scrivania. Io ero sdraiata sul letto e lei era lì, in piedi, di fronte a me, nuda…con la schiena e il bellissimo sedere illuminato dal tramonto. Aprì la sua borsa e tirò fuori un fallo di gomma rosa. Il fallo era ricurvo e, dalla forma poteva far godere tutte e due. Non avevo mai provato a mastrurbarmi con un fallo di gomma ma questa era la volta buona per incominciare. "Rilassati e fai fare tutto a me". Detto questo si mise un’estremità in bocca e la leccò bene, subito dopo mi me la infilò nella mia vagina desiderosa di ricevere un altro piccolo giocattolo di piacere. Iniziò a farlo muovere avanti e indietro provocando un’eccitazione mai provata. Tutto sembrava così bello che non pensai ad altro che a quel grande fallo che entrava ed esplorava la mia femminità. Era davvero bello. Ora capivo cosa provavano le mie compagne quando mi raccontavano dei loro giochetti erotici. Il fallo entrava a dovere ora che la mia figa era aperta come non mai. "Stai godendo come nella vasca da bagno?" urlò mia cugina. Era evidente che mi aveva spiato per un pò nel bagno ed ero così presa dall’eccitazione che non ci feci caso. Si mise l’altra estremità nella sua cavità e cominciò a muoversi anche lei con ritmi spasmodici. Stavo per venire nuovamente. Urlavo… Nessuno poteva sentirci… Era bello… Mi sollevava il mio sedere per impedirgli di venire fuori quando sarebbe stato il momento… Volevo sentirlo scorrere dentro di me… Volevo sentire quel grosso "uccello" che entrava nella mia cavità. Ero venuta in abbondanza e mia cugina Chiara, rallentò il suo movimento fino a bloccarsi, per rilassare la mia piccola amica. Non avevo ancora terminato di suggere tutto il piacere di quell’orgasmo che Chiara aveva ricominciato a leccarmi la figa, per dissetarsi di quell’eccitazione consumata fra le mie cosce. Lo implorai di smettere… per un attimo volevo soffermarmi ad assaporare quel piacere che se ne andava e si sarebbe immortalato nei miei ricordi come il miglior gioco con una ragazza.Chiara fuggì in cucina. Aveva acceso il fuoco. Non sapevo come mai, ma dopo poco tornò indietro con una tazzina. "Contiene burro. Serve per lubrificarlo bene. Non mi sembra il caso di spaccarti la tua prima volta." Detto questo mi slega dal letto per legarmi alla ringhiera i polsi, e si allontana. Ora stò mostrando tutte le mie caratteristiche alla brezza del vento che mi carezza la pelle e le zone più intime e private Mi divincolo per un motivo non precisato. Non capisco se per il piacere o per la paura di essere sottoposta a qualche pratica non gradita. Torna la ‘carnefice’. Indossa una cintura con il fallo rosa usato precedentemente. Chiara puccia due dita nella tazzina piena di burro fuso e le porta al mio orifizio. "Mai nessuno e niente è mai entrato quì dentro. Ti prego fai con cautela ciò che devi fare." Ecco che Chiara prende il grosso fallo di gomma e con delicatezza lo fa entrare nel mio buco, finora inesplorato. Una nuova sensazione mi pervade tutto il corpo. Quel grosso "coso" è entrato nell’unica parte ancora inesplorata dai mie giochetti. Tuo è così bello. Chiara se lo infila tra le gambe e comincia a fottermi come un vero ragazzo. Mi prende per il bacino e aiuta il mio sedere ad entrare nuovamente in quel nuovo giochetto. L’eccitazione sale fino allo spasmo. E’ qualcosa di nuovo per me ma non vorrei farlo finire mai. Mia cugina rallenta il ritmo per farmi assaporare fino in fondo quella sensazione mai provata. Rallenta nuovamente ed ora posso constatare le dimensioni effettive del fallo. Le mie pareti lo avvolgono tutto fino a stringerlo e, la lentezza di Chiara mi fa godere come non mai. Si ferma di scatto, nuovamente sembro una bambina che gli hanno tolto il suo gioco preferito. "Continua fino a spaccarmi il mio buco del culo" gli urlo a mia cugina. Sembra aver capito alla lettera le mie parole perchè, in pochi secondi, sento quel coso che si muove velocemente. Sembra sentirlo in gola. Vengo. Anche mia cugina sembra venire. Senza togliermi quel grosso arnese dal mio sedere, mi slega i polsi e le caviglie dalla ringhiera del terrazzo. Il dolore che provo è immenso ma è anche pieno di goduria. Piango, ma dalla faccia Chiara capisce che sono lacrime di piacere. Mi cedono quasi le gambe. Impallidisco. Ho gli occhi a mezz’asta, come inebriata dal piacere che stò provando. Cammina barcollando e sfiorandomi il corpo. Mi fermo e spingo più a fondo il cazzone rosa. Mi sento l’ano totalmente anestetizzato. Chiara si sdraia sul mio letto e si accarezza la sua figa depilata mentre io la raggiungo. Mi sdraio sopra di lei nella posizione preferita dal mio ex: la 69. Comincio a leccare il suo umore che cola dalle sue grandi labbra e lo assaporo. E’ gustoso e caldo. Nei miei sogni più privati ho sempre sognato di assaporare il succo della passione di una ragazza. Chiara fa lo stesso con la "mia". E’ una doppia goduria. In poco tempo, dopo esserci riprese dall’eccitazione, ci rivestiamo. Oggi, fino a questa notte porterò gli indumenti di mia cugina. Il suo perizoma non sarà lavato fino al mattino successivo. Stasera me lo sono messo per andare in palestra. L’ho aiutato a infilarsi nelle grandi labbra per cominciare lo sfregamento e l’eccitazione il più presto possibile. Il tardo pomeriggio, invece, siamo uscite tutte e due con una minigonna corta e senza mutandine ne perizoma. Il vento ci accarezzava le nostre parti più intime, quelle che da mezzogiorno hanno goduto fino allo spasmo.
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