Renato arrivò puntuale.Lo feci accomodare in salotto, e con un buon bicchiere di cognac, mi chiese ulteriori lumi:”Non ti preoccupare. Questa sera, se tutto si svolge come credo, e ripeto SE TUTTO SI SVOLGE COME CREDO, potrai assistere a qualcosa che certamente non ti sarei mai aspettato.””Di cosa parli?””Aspetta, e non te ne pentirai”.Parlammo del più e del meno, arrivando poi alla sua relazione con Monica:”La vedo e la scopo regolarmente da quattro mesi, tutti i mercoledì. Comincia ad essere una cosa monotona.Comincia poi, come il suo solito, a comandare ed a pretendere, e ti confesso, comincio ad averne le palle piene.Lucia, mia moglie, non sa niente, ma non me ne preoccupo. E’ da quasi un anno che non me la molla, e credo che sospetti che scopo con altre donne, ma a lei interessa solamente che non scopi lei…Insomma, il problema che mi pongo è di riuscire a mollare Monica senza farla arrabbiare ed incrinare conseguentemente, il rapporto che nonostante tutto ho con Renzo, e naturalmente, che questi non sappia mai nulla.Comunque Monica ha dimostrato di essere una che si fa scopare abbastanza facilmente. Meglio che la scopi io che un estraneo… Almeno resta quasi in famiglia”.Ridemmo di gusto a questa bassa battuta, e continuammo a discutere sulle abilità erotiche di Monica, e su come queste erano state ben nascoste in tutti questi anni.Intanto si avvicinava l’ora della partenza, ed alle 23,00 circa, salimmo sulla mia auto, e partimmo verso il Dolly Club Privè.Avevo il timore che tutto il mio progetto fosse un castello costruito in aria.Quante possibilità avevo che Rosanna e Monica quella sera sarebbero andate al Dolly?A che fare poi? Ad esibirsi in coppia?Quanto esibizioniste potevano essere quelle due?Dubitavo che fossero veramente così maiale, ma avevo puntato sul fatto che lo fossero…Man mano che ci avvicinavamo al Dolly, i miei dubbi aumentavano, e a scanso di brutte sorprese, pensai ad un’eventuale piano di ripiego, e mi venne in mente Tatiana.Se tutto andava a puttane… io avrei pagato una puttana…Mi scocciava spendere altre banconote da 100.000 per una puttana, ma il favore che Renato mi aveva fatto, lo spettacolo a cui mi aveva fatto partecipare, ne valeva la pena.Arrivammo al Dolly in anticipo; gli spogliarelli non erano ancora cominciati, ma così avevamo modo di trovare un posto lontano da occhi indiscreti.Renato, visto l’ambiente, tentò una protesta:”Ma cosa ci andiamo a fare?… Da soli poi?… Mica ti vorrai far spennare!””Mi stupisco che tu pensi che voglia farmi spennare. Quante volte mi hai visto estrarre anche solo 1.000 lire in un locale come questo?”In effetti era vero. Mai avevo scucito un soldo per fare 4 chiacchere, e tantomeno qualche centone per scopare (Tatiana era stata un’eccezione dopo una nottata eccezionale).Pagammo, entrammo, e furtivamente mi guardai attorno; forse erano già arrivate?Il posto era un tugurio buio ed isolato, che poteva contenere a malapena una sessantina di persone.Quella sera non erano più di una ventina.Le solite ragazze dell’est, mezze nude che gironzolavano attorno ai ragazzotti con le facce stralunate ed impacciate.Cercai un posto nascosto, al buio, e lo trovai all’estremità del locale.Ci sedemmo. Da quel posto forse faticavamo a vedere gli spogliarelli, ma l’entrata, posta in una zona illuminata, era ben visibile di fronte a noi.Renato protestò nuovamente per l’infelice postazione, ma io lo rassicurai senza dargli ulteriori informazioni, e come sempre ebbe fiducia e si sedette.Lo spettacolo cominciò che non avevamo ancora finito il nostro drink, e le ragazze cominciarono ad alternarsi ed a svestirsi.Riconobbi la morettona, che evidentemente era esentata quella sera, dallo spettacolo hard, e si limitò ad un semplice spogliarello.Cominciavo a preoccuparmi… Erano quasi le 1,00, ed ancora le donne non erano giunte. Renato cominciava a spazientirsi. Oramai aveva capito che non eravamo lì per lo spettacolo delle 1,00, e continuava a fare domande, ed io cominciavo a far fatica ad ottenere la sua pazienza. Estrassi dal portafoglio il numero di telefono di Tatiana, e cominciai a giocarci, quasi convinto del fallimento.Ad un tratto mi illuminai. Notai del movimento all’entrata, dove c’era un gruppetto di ragazzi allupati.Tutti si girarono, lasciando per un attimo perdere le tette enormi di una bionda ossigenata che si agitava a ritmo di rock in mezzo alla pista.Si voltarono tutti; erano incuriositi da qualcuno. Monica entrò con fare deciso, seguita da Rossana con la testa bassa.Una cameriera in topless le precedette, e le fece accomodare proprio in un tavolino riservato, posto in penombra davanti al piccolo palco.Mi girai ad osservare Renato.La sua faccia sembrava paralizzata. La bocca era semi aperta, e sembrava che non riuscisse più a respirare.Fece una risatina, poi mi disse:”Che ci fanno qui quelle due? Lo sapevi?” e fece per alzarsi.Io lo bloccai:”Io sì, sono loro che non lo sanno, e non devono saperlo!””Ma mi hai accompagnati fin qui per vedere tua moglie e Monica che si guardano uno spettacolo hard?””Forse non si limiteranno SOLO a guardare…””Cosa cazzo vuoi dire?””Aspetta e vedrai…”Cominciavo a sudare… Un misto di rabbia, di curiosità e di orgoglio si mescolava in me.Rabbia per il fatto che Rossana era lì, in quel locale, apparentemente a mia insaputa. Curiosità perché mi chiedevo fino a dove questa volta si sarebbe spinta. Orgoglioso di quella nuova creatura che avevo creato.Forse potevo di nuovo la mia legittima consorte, esibirsi ed essere oggetto di desiderio di altri uomini, e questo mi eccitava da morire.Renato tornò a sedersi in silenzio, con lo sguardo sempre più perso.Alle 1,00 precise il solito rullo di tamburi annunciò lo spettacolo hard.Entrò una ragazza dall’aspetto asiatico, con lunghi capelli neri.Cominciò a volteggiare, lanciando come s’usa, i vari pezzi di biancheria per aria, scoprendo sempre maggiori parti del minuto corpo.Lo sguardo di Renato però, era fisso sulle teste delle due nostre donne, che vedevamo di nuca.Non osavamo spostarci per paura di farci notare, e purtroppo non potemmo goderci gli sguardi che le due donne avevano in quel momento.Come un copione già scritto, e come io speravo, la cinesina andò a prendere per mano Rossana, la quale però declinò decisamente l’invito.La cinese non si perse d’animo, ed allungò la mano verso Monica.Monica non fece resistenza, e la seguì sorridendo nervosamente.La fecero accomodare su una sedia, e la cinesina le aprì le gambe, e dopo un paio di volteggi, un paio di massaggi sulle tette, si chinò a leccarle le mutandine.Renato bestemmiò a ripetizione:”Non è possibile… Non ci posso credere…””Allora, ho ricambiato il favore?””Non ci avrei mai creduto. Se me l’avessi detto ti avrei fatto ricoverare”.Lo spettacolo eseguito era simile a quello svolto da Rossana.Monica in breve fu denudata da gesti leggeri e vellutati dalla cinesina.Vari giovani furono fatti salire sul piccolo palco, e le stavano toccando dappertutto.Il palco si riempì di uomini, che la leccavano e la toccavano, alternando le loro attenzioni con la piccola cinese.Non si facevano scopare, ma tutte e due si facevano allegramente leccare la passera sedute su una sedia.Potemmo vedere due file di uomini e ragazzi, perfettamente in fila, che aspettavano il loro turno per leccare la figa alle due stupende more.Ad un tratto Monica si alzò, e trascinò di peso anche Rossana sul palco.Un solerte giovane portò una terza sedia sul palco, e velocemente le tolsero le mutandine e le alzarono la gonna.Erano ora in tre, con le gambe aperte, con le teste dei giovani infilate tra le cosce, che continuavano a leccarle.Mi ricordai della palline: chissà se Rossana le aveva ancora infilate…Detto fatto; un giovane gridò. Il ragazzo che era davanti a lui, inginocchiato a leccare la figa a Rossana si alzò, trattenendo coi denti le due palline cinesi.Roteò la testa, facendole girare.Renato non stava più nella pelle, scattò in piedi e disse:”Mettiamoci in fila” noncurante della mia opinione contraria.Era un grosso rischio. Come potevano reagire le due donne? Penseranno ad una coincidenza, oppure penseranno che le avevo spiate?Domande inutili, in quando Renato era già in fila davanti a Rossana. Il porco voleva leccarla a mia moglie.Io mi misi in fila davanti a Monica, curioso e nello stesso tempo intimorito dalla reazione delle due donne. Soprattutto temevo la reazione di Rossana…Le donne erano sedute, ed a fianco avevano portato un tavolino, dove erano stati posati dei fazzolettini, che servivano ad una veloce toeletta ad ogni fine leccata.Le osservavo passarsi velocemente la mano nella figa per ripulirsi, chiudendo leggermente le gambe, per poi aprirle volgarmente, ed aspettare la prossima lingua.Era uno spettacolo estremamente pornografico, e nel vederlo fare alla propria moglie poteva far scoppiare di rabbia più di un uomo.Io no. In preda ad un’eccitazione incredibile, l’unica mia preoccupazione era per la reazione di Rossana, una volta che ci avrebbe visti davanti a lei.Temevo che mi rinfacciasse di averla spiata, o quant’altro.Non ero geloso. Temevo di perderla, questo sì, ma non ero geloso.Avevo insistito io perché superasse ogni tipo di tabù, e che affrontasse il sesso come e nient’altro che come uno dei pochi piaceri esistenti nella vita.Ora, nel giro di due mesi, prima si era fatta sfondare il culo da sei baldi uomini davanti a 50 persone, ed ora si faceva leccare da una ventina di uomini.Pensando a ciò, mi ero avvicinato a Monica, e presto sarebbe stato il mio turno.La penombra nascondeva ancora il mio volto e quello di Renato. Un rapido calcolo mi fece capire che Renato sarebbe arrivato da Rossana prima che io arrivassi da Monica.”Bene” pensai, “il ceffone dovrebbe prenderlo lui…”Chissà perché pensai che Rossana avrebbe reagito male a quella sorpresa. Per quale motivo poi, si dovrebbe lasciar leccare da 20 sconosciuti, e rifiutare la lingua di un amico?A dire la verità, mi sembrò eccessivo che un conoscente, un amico come Renato, giungesse a leccargli la fica davanti a degli sconosciuti, e in un locale pubblico, ma in fin dei conti, ero stato io che avevo organizzato tutto.Come potevo ora rifiutare a Renato di partecipare?Certo, era seccante che lui si fosse infilato nella fila davanti a Rossana…Mille pensieri, mille dubbi in pochi minuti.Renato comparve alla luce, ed il ragazzo davanti a lui si abbassò a leccare Rossana.Lei aveva il vestito alzato, tenendo i bordi sotto le natiche.Le mutandine giacevano per terra, assieme ad una decina di fazzolettini di carta.Rossana aprì le gambe, facendo cadere un altro fazzoletto, ed alzò la testa dopo aver scrutato l’inizio del lavoro del giovane di turno.La vidi sbiancare e tentare di chiudere le gambe.Il ragazzo credette di averle fatto male, e si fermò rialzandosi.Rossana guardò Renato, poi volse lo sguardo verso Monica, che nuda, stava con gli occhi chiusi spingendo il viso di un uomo addosso al suo sesso.Avrebbe voluta chiamarla, avvertirla forse del pericolo, ma Monica era troppo assorta ad assaporare tutte quelle leccate, ed era con la testa rivolta all’indietro e con gli occhi chiusi.Ci fu un attimo di titubanza, e Rossana stette ferma, con il ragazzo eccitato al massimo, che aspettava che lei aprisse le gambe per continuare il lavoretto.Io feci un passo avanti, e fui accolto dal fascio di luce.Rossana mi vide, e sorprendentemente sorrise; forse aveva capito tutto, o forse voleva sfidarmi.Quasi sembrasse rassicurata dalla mia presenza, riaprì le cosce, ed il ragazzo si rigettò sulla sua figa.Monica non s’era accorta di nulla.Continuava ad aprire e chiuderle cosce in continuazione, e tirare i vari uomini per i capelli, in preda ad un piacere incredibile.Renato intanto aveva cominciato a leccare vigorosamente la figa a Rossana.Lo vedevo gustarsi il sapore di quella parte del corpo di mia moglie. La parte che meglio conoscevo.Quando fu il mio turno, Monica non mi degnò di uno sguardo, presa com’era a dimenarsi sulla sedia, e mi accolse ad occhi chiusi.Aspettai che gettasse il fazzolettino a terra e mi inginocchiai.Mi misi al lavoro, e premetti tanto contro la sua figa, quella figa che da tempo desideravo, che credetti di soffocare.La sentii mugugnare, ed io accelerai i colpi, sfregando il mio viso sulla sua figa, che era un bagno d’umori.La sentii alzare le gambe, e mettermele sopra le spalle. Si piegò leggermente, alzando il bacino e cominciando a ritmare i miei colpi.Dette tre o quattro colpi di reni, poi la sentii emettere un sottile lamento e cadere nuovamente seduta sulla sedia. Era venuta, ed io non mollavo la presa, noncurante del giovane dietro di me che cominciava a spazientirsi.Lei aprì gli occhi, e solo allora si accorse chi l’aveva fatta godere con la lingua.Mi alzai, e dovevo praticamente gocciolare da gran parte del viso.Lei sbiancò, chiuse le gambe ed incrociò le braccia per nascondere i seni.Si alzò ed indietreggiò, ma si fermò subito.Volse lo sguardo verso Rossana, e vide appoggiato dietro a lei Renato, con un sorriso estremamente soddisfatto.Rossana sorrise, e con un cenno della testa la rassicurò.Io la presi per mano, mi avvicinai e le sussurrai:”Tranquilla Monica. Sei magnifica… Ora siediti, e finisci lo spettacolo…””Chi ti ha detto…” mormorò, tentando di liberarsi dalla mia stretta.”Nessuno. Eravamo qui a fare bisboccia, quando vi abbiamo visto entrare. Come saprai, io e Rossana siamo già stati qui…”Monica era terrorizzata, ma capì che non poteva ora scappare. Oramai era troppo tardi per tornare indietro, e si risistemò sulla sedia, ma dubito che le leccate seguenti abbiano avuto lo stesso effetto delle precedenti.Si era spaventata, e questo guastava i miei piani.Appena ci fu un attimo di pausa, Monica si alzò, raccolse il suo vestito e si allontanò nel buio, subito seguita da Rossana e da due cameriere.Ricomparvero dopo una decina di minuti, ed il silenzio era imbarazzante.Rossana si sedette con fare deciso, quasi sprezzante. Prese in mano il mio bicchiere e chiese:”Cosa ci fai qui, e soprattutto, dove hai lasciato Eva?””Eva è dalla Francesca. Noi siamo qui perché mi ero immaginato che saresti arrivata anche tu…””Per caso origli?””No” mentii subito con fare convincente “ma ti conosco da una vita…””E lui” disse indicando Renato “cosa centra con i nostri svaghi? Cosa ne sa?””E Monica cosa ne sa? Renato mi ha accompagnato ignaro dal tutto. Vedessi la faccia che ha fatto quando vi ha visto salire sul palco…”Rossana lo scrutò con due occhi di ghiaccio:”La cosa non deve allargarsi troppo!””Stai tranquilla” la rassicurai ” certamente non sarà Renato, come non sarà Monica a dire qualcosa. Vero Monica?”Monica era restata in silenzio, e solo allora alzò lo sguardo:”Se lo viene a sapere Renzo…””Renzo non deve sapere molte cose…”Monica si rabbuiò ulteriormente, forse capendo che io sapevo qualcosa.”Cosa vorresti dire?” chiese Rossana.”Che mercoledì ti ho visto entrare nella vecchia casa di Renato, subito seguita da lui. Non credo sia andata a fare un inventario.Comunque non sono affari miei, anzi, mi rallegro che anche tu cominci a scoprire il sesso come divertimento e piacere e non come un dovere”.Era impietrita. Si sentiva scoperta in tutti i sensi.”Comunque” continuai “avete dato uno spettacolo degno delle migliori porno star! E tu Monica, devi ammetterlo, che ti ho fatto godere molto bene!””Te l’avevo detto che leccava bene” aggiunse Rossana, e questo fece sì che Monica scoppiasse a ridere:”Non mi rendo conto di come posso aver fatto una cosa del genere…””Te l’avevo detto… E’ forse l’atmosfera, l’ambiente, la voglia di trasgressione… ” continuò Rossana, ed io intervenni:”Sarà la vostra voglia repressa di sentirvi al centro dell’attenzione, di sentirvi osservate, o forse la voglia di sentirvi un po’ o molto puttane.E pensare a quanto ce le fate sudare…Comunque sia, basta che siate soddisfatte e che vi sia piaciuto.Una cosa sola Rossana” dissi alzando la voce e facendomi minaccioso ” che non succeda più che tu venga fin qui da sola. Se ti vuoi divertire me lo dici, e voglio esserci anch’io. Non sopporterò un altro sotterfugio!”Rossana fece di sì con la testa, e stette un attimo in silenzio, consapevole di essere stata ancora una volta presa in errore. Poi, forse per scusarsi propose:”Andiamocene tutti a casa mia… Eva non c’è ed abbiamo la casa tutta per noi!”Cara mogliettina!Uscimmo dal Club, e le due donne partirono davanti a noi.Chissà cosa si stavano dicendo, quali spiegazioni si stavano dando a quanto era successo.Renato continuava a ridacchiare, come fosse ubriaco.Continuava a ripetere che era una cosa da non credere.”Ma non sei geloso? Come puoi permettere a tua moglie di fare questo?””Te l’ho detto. Io la amo, e credo che morirei se solo pensasse di lasciarmi. Ma mi piace fare sesso senza nessun tabù. Io stesso l’ho spinta a superare i suoi. Forse l’ho spinta troppo…Comunque non me ne pento. Devo solo ora farle capire che certe cose voglio saperle, voglio esserne partecipe.””Ma Rossana l’aveva già fatto?””Ci ha rimesso il culo sopra quel palco. Il giorno del nostro anniversario…””Porca puttana… Dici sul serio?” “Ho mai mentito?””Ed adesso che programmi hai?””Tu che dici?” Renato sorrise pregustandosi il proseguo della notata:”Comunque facciamo fare a loro. Certamente faranno qualcosa di eccezionale per farsi perdonare, e farci tenere la bocca chiusa. Rossana mi conosce bene, e sa cosa mi piace fare…”Arrivammo a casa verso le tre e trenta.Le donne sembravano essere ritornate cupe e preoccupate. Velocemente ci precedettero dentro casa, e Monica cominciò una scena drammatica.Gridava di non essere stata mai così umiliata, che eravamo due schifosi maiali, che la avevamo ingannata.Si scagliò contro Rossana, vomitandogli addosso un’enorme serie di volgarità.Io la lasciai dire, ma sembrava che questa sceneggiata non avesse mai fine.Dopo alcuni minuti mi parve che stesse esagerando; stava ancora urlando tutta una serie di offese possibili.Era una regina che si era fatta trovare a razzolare nel fango, e cercava di recuperare la sua “altezzosa” dignità.Io guardai negli occhi Renato, e questi, probabilmente capendo al volo quello che volevo fare, fece subito un cenno di consenso.Schiacciai il tasto del televisore, e questi si accese, e Monica d’un tratto tacque.Le immagini che scorrevano sullo schermo le bloccarono il respiro.Era lei quella che stava succhiando il cazzo di Renato, che rideva all’obiettivo!Era lei che gridava di infilarlo e di sbatterlo più forte. Era lei infine, che grondava di sborra dalla faccia.Monica scoppiò a piangere, e scappò in bagno. Rossana ci incenerì con lo sguardo, poi la seguì.Furono minuti di attesa, che io e Renato trascorremmo continuando la visione del films.Avevo giocato il jolly.Eravamo tranquilli; ora toccava a loro due la prossima mossa, ed io ero certo che Rossana stava lavorando per noi.Infatti, le due donne uscirono, e con fare decisamente deciso ci dissero:”Aspettateci qui voi due” ed andarono a chiudersi in camera.”Come vedi, o chiamano i carabinieri e ci fanno arrestare, oppure ci aspetta uno spettacolino tutto per noi.”Credo proprio che Renato stesse per scoppiare:”Credo che non riuscirò a sopravvivere a questa nottata!”Le immagini continuavano a scorrere, mentre di là quelle due stavano confabulando qualcosa, pro o contro noi due.Evidentemente Rossana aveva convinto Monica di lasciarsi completamente andare, di abbandonare ogni paura. Che poteva temere da me oramai? Ero al corrente di tutto, e mi ero presentato al Dolly con Renato, mica con Renzo!Se volevo farle del male, avrei consegnato la cassettina a suo marito, non la avrei fatta vedere a lei ed a Renato!Dopo circa 15 minuti la porta si aprì, ed apparvero due esseri femminili, che erano tutto un programma.Rossana indossava un completino nero, che risaltava sulla sua carnagione bianca; reggicalze con relative calze nere e scarpe con il tacco alto. Perfetto stile baldracca.Monica indossava un baby doll bianco, che bene si abbinava con la sua carnagione scura, ed era senza mutandine, in modo che ad ogni movimento, il corto baby doll facesse intravedere la nera peluria.Ci alzammo, spegnendo in fretta il televisore, e ci avvicinammo a quelle due divine creature. Accarezzai mia moglie, e la baciai con una passione senza precedenti, dopodiché ci avviammo verso la camera da letto.In bella mostra Rossana aveva posto i due vibratori, che una volta erano accessori inutilizzati, ma che ultimamente erano sempre a portata di mano.Le due donne si gettarono a letto, con le gambe aperte, e Rossana, che conduceva il gioco, disse:”Dove eravamo rimasti?”Mi gettai su di lei, e cominciai a leccarla furiosamente, spostandole le mutandine da un lato, ed infilando la faccia più che potevo.Di tanto in tanto me ne staccavo, per partire con una leccata ampia, dal buco del culo fino all’ombelico e viceversa.Mi piaceva sentire i suoi peli passare sotto la mia lingua.Mi piantò le calcagna sulla schiena, e mi parve che stesse per scoppiare.Renato, a fianco di me, stava eseguendo lo stesso lavoretto.”Cambio!” gridò Rossana, ed io capendo al volo, cambiai di posto con Renato.L’avrei scopata. Di li a poco avrei scopato l’altezzosa Monica, colei che una volta mi aveva trattato con una dura sufficienza.Le due donne fecero tutto con sincronia perfetta. Dopo una buona leccata, ci fecero stendere a letto, e si misero a leccare i nostri cazzi, che oramai non ne potevano più.Monica si dimostrò abilissima nell’ingoiare tutto il mio membro. Lo inghiottiva, e poi lo estraeva con una lentezza incredibile, massaggiandomi delicatamente le palle.Le scopammo con vigore, prima davanti, poi, scambiandoci le donne, dietro.Eravamo fuori di noi, e continuavamo a cambiare posizione, evitando così di venire velocemente.Decidemmo poi di prendere Rossana in due, facendola gridare di dolore e di piacere.Monica voleva rinunciare a tale prova, ma non ci fu verso, e tenendola ferma, le penetrammo in due, mentre Rossana si faceva leccare la figa da Renato, che era disteso sotto, con il suo membro infilato in figa a Monica.Giocammo con i cazzi di gomma, per riprendere fiato e vigore, divertendoci ad infilarglieli in figa, prima ad una, poi all’altra.Infilammo contemporaneamente i due membri nei rispettivi buchi di Monica, mentre questa succhiava il cazzo a Renato, e Rossana si divertiva con il mio.I cazzi di gomma entravano ed uscivano con una certa facilità, essendo le rispettive fighe bagnate in modo inverosimile.Ci fecero un piccolo show, stendendosi con le gambe aperte, ed infilandosi i due cazzi finti, ed andando in sincronia spingevano ed estraevano l’oggetto vigorosamente.Ci precipitammo addosso, e tolta la plastica, infilammo la carne.Renato venne finalmente dentro la figa di Monica, mentre io potei gustarmi un pompino a due lingue, finché non sborrai in bocca a Monica, prendendola per i capelli, ed infilandogli il cazzo bene in fondo alla gola affinché ingoiasse ogni mia goccia.Mi pulii per bene il cazzo, strofinandolo sul collo e sui capelli di Monica, che intanto non si era fatta uscire una sola goccia del mio liquido.Erano le cinque, ed eravamo distrutti.Cademmo sfiniti sul letto, completamente nudi a sfatti.A malapena Renato riuscì a rivestirsi, e ad avviarsi verso l’uscita per ritornare a casa, dalla moglie…Barcollando lo accompagnai:”Fabio… Non so come ringraziarti…””Dimmi la verità. Mercoledì hai pensato che volevo fregarti…””Effettivamente… Comunque non ti ringrazierò mai abbastanza.””Da oggi penso ci ritroveremo più spesso”.”Ti iscrivo al corso di tedesco?””Andata!” e ridemmo di gusto, dopodiché Renato si avviò verso casa.Ritornai a letto.Rossana dormiva abbracciata a Monica.Ero distrutto…
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