Ero appena tornata a casa con le buste della spesa, e chiamai mio figlio per farmi aiutare, ma lui dalla sua stanza al piano superiore mi rispose che era al telefono. – Ti pareva…quando serve non c’è mai – pensai un po’ scocciata. Prima di mettere a posto la spesa mi tolsi le scarpe come faccio di solito appena arrivo a casa – mi piace camminare scalza sul parqet – e poi andai a lavarmi le mani al bagno situato al piano superiore. vidi la porta della stanza da letto di mio figlio chiusa…che strano…non chiudeva mai la porta, si vede che stava telefonando ad una sua amichetta. Bè.. ero contenta. Mio figlio Marco, 18 anni appena compiuti a volte mi preoccupava un po’, non lo vedevo mai con le ragazze, mai in discoteca…sempre immerso nello studio..d’accordo che aveva gli esami di maturità, però anche divertirsi fa bene! Appoggiai appena l’orecchio alla porta – lo so che non si fa, ma essere mamma autorizza anche le cose meno leali – e sentii Marco parlare con voce un po’ sommessa e..sensuale. Wow! Allora era proprio come pensavo…la curiosità mi spinse a rimanere lì. Non so cosa dicesse lei dall’altra parte, sentivo solo lui: – ..dai… se dici così mi ecciti, lo sai. Ehi, allora il mio bambino non pensava solo allo studio! Guardai dal buco della serratura: Marco era seduto sulla sedia a dondolo, il telefono in una mano, l’altra mano che si carezzava dolcemente il pacco sopra i pantaloncini della tuta. Provai un senso di fastidio… le ragazze serie fanno questo? Decisi di guardare e ascoltare! – Sììì… sta diventando duro. Lo sto toccando piano, e immagino che sia la tua mano a farlo. Lo sai che mi piace quando mi accarezzi… Guarda che bozzo: ti piace? Allora la cosa era seria! Chissà da quanto durava la storia con questa ragazza. – …vuoi davvero che lo tiri fuori? Dimmelo… dimmi che lo vuoi… Ehi..mio figlio ci sapeva fare! Intanto lo vidi mettere la mano dentro i pantaloncini e stringere il pacco per un attimo, poi lo tirò fuori: era un cazzo di notevoli dimensioni: almeno 28 centimetri, bello largo e durissimo, la cappella era scoperta e lucida. Marco aveva gli occhi chiusi e mentre lo tirava fuori si leccava le labbra.. dovevo andarmene ma non ci riuscivo, volevo vedere a che punto si spingevano i due piccioncini. – Eccolo. Guarda… è duro come piace a te. Guarda come me lo meno. La mia mano lo stringe: è caldo e pulsa per te. La mia mano sta andando su e giù. Vuoi leccarlo, vero? Dai, scendi… voglio che lo pompi.. Cosa?!?! Altro che verginello studioso. Che dovevo fare? entrare e farlo smettere? No, continuai a guardare ed ascoltare. – Sììì…apri la bocca.. ciucciami la cappella gonfia, guardala. Ti piace vero? mmm… apri la bocca, tutta la bocca aperta, cosììì.. ora ciuccia, ciucciami il cazzo, dai, ahhh… pompami, pompami piano, piano. Mi stavo eccitando. Quel maiale di mio figlio mi stava facendo eccitare. Così mentre continuavo a guardare mi infilai una mano dentro le mutandine. – Mi sto menando il cazzo al ritmo del tuo bocchino..così..dentro e fuori..dentro e fuori la tua bocca meravigliosa… sììì…sììì… Chissà cosa gli stava dicendo quella troietta dall’altra parte. – Ora mi lecco ben bene il dito mentre mi ciucci, vuoi? Dimmi che lo vuoi, dimmelo, lo sai che mi piaci quando me lo chiedi. E detto fatto mio figlio iniziò a ciucciarsi il dito medio. teneva il cellulare con la spalla, una mano era davanti alla bocca che si ciucciava il dito medio e anche quello indice, l’altra mano continuava a menarsi il cazzo, piano piano, forse perché rischiava di sborrare subito? – Lo vedi il mio dito bello bagnato? Dimmi dove lo vuoi… sììì… proprio lì te lo voglio mettere e non solo uno, due, tre.. li vuoi? Chissà dove li voleva la troietta. Io intanto me ne avevo ficcato uno nella fica bagnata e lo facevo girare dentro. – Piegati, fammi vedere quel tuo culo da favola bello sodo. Sìì… ecco, ti infilo un dito nel culetto ma tu continua a ciucciare che mi fai morire così.. così.. fammi sentire come fai davvero quando mi ciucci. Metti qualcosa in bocca, voglio sentirti mentre mi pompi.. ahhh.. ahhh.. sì.. sì… E tu lo senti il mio dito nel culo? Davvero… allora ne metto un altro… lo senti così?… Ne vuoi tre allora!!! Ehi, la tipa di mio figlio era una troietta! tre dita nel culo? Decisi di provare..Mi inginocchiai davanti al buco della serratura e piano piano mi infilai tre dita nel culo volevo fare tutto quello che facevano loro..e in più io potevo vedere..mica male! Mio figlio intanto aveva aumentato il ritmo della sega… – Sììì… dai così, continua…bene..mi fai morire lo sai, dai tutto fino in fondo..fino in fondo.. così… daii…ti stai penetrando il culo, vero? Fallo con tre dita e pensa che sono io… ciuccia, ciuccia così… No..aspetta che così mi fai sborrare..lo sai dove mi piace sborrare vero? Oddio…proprio adesso che stavo per venire doveva fermarsi? E dove gli piaceva sborrare? – Sìì..nella tua bocca…facciamo 69, dai. Ti ciuccio anch’io, ti lecco e ti succhio. Mmm…porco! Però una leccata di fica me la sarei fatta fare volentieri anch’io… Ora Marco aveva infilato di nuovo il dito in bocca e se lo ciucciava con gusto… avrei voluto fosse il mio clitoride, lo so che è una porcata ma mi era venuta proprio voglia. – Slurp.. slurp… lo senti come ti succhio? dai anche tu che sento la sborra salire. Ecco, la sento..il cazzo si gonfia. Ti succhio forte, tu ciucciami, ciucciami il cazzo, daiii… così.. così.. sale, sale. Sììì.. vengoooo…. vengooo…. Un fiotto di sborra uscì dal suo cazzo così forte che gli arrivò quasi sul collo, e ogni colpo che dava era un fiotto ulteriore..stava sborrando da Dio, e anch’io stavo abbandonandomi ad un orgasmo diverso..sìììì… sììì..con un dito nella fica e uno nel culo. – Sììì… sììì… mmmm… sì. Dio quanto mi piace farlo con te, lo sai.. E’ ancora duro, e il tuo? Quanta sborra è uscita? Avrei voluto assaggiarla tutta, lo sai, vero? E ora vorrei pulirti il cazzo.. leccandolo piano… e magari fartelo diventare duro di nuovo… Cosa??!!? Altro che troietta, mio figlio era al telefono con un altro ragazzo!! Tolsi la mano dalla fica e dal culo, mi tirai su e mi chiusi in bagno: ecco cosa si guadagna a studiare troppo!!
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