Hai passato tutta la serata con lui. Sapevi già che ti piaceva, ma non credevi così tanto. Ti sei accorta che non è solo un bell’uomo. E’ anche affascinante, interessante, gentile, affettuoso. Hai scoperto con gioia che non gli sei indifferente. Ti sei accorta degli sguardi che ti ha lanciato per tutta la sera. Hai sempre fatto finta di niente, ma ogni volta hai sentito un brivido sulla pelle e una vampata di eccitazione dentro. Ti sei chiesta se ne sei innammorata. La domanda ti imbarazza. Non te la senti di escluderlo, ma neanche di ammetterlo… troppe volte sei rimasta fregata… Hai concluso che, se non altro, ne sei terribilmente attratta, e già pregusti una serata di sesso con lui. Ma succederà? Te lo chiedi con ansia. E’ un tale gentleman che è veramente capace di accompagnarti a casa subito… Hai sospirato di sollievo, quando ti ha chiesto di salire da lui “per un bicchiere”. Ma abilmente l’hai nascosto. L’hai guardato con la coda nell’occhio, maliziosamente, e ti sei goduta l’imbarazzo e il rossore sul suo volto. Poi hai accettato. Una frazione di secondo prima che lui esprimesse la purezza delle sue intenzioni. Quella dichiarazione avrebbe potuto complicare le cose, dopo… Ora sei nel suo letto, nuda, tra le braccia di lui, altrettanto nudo. Ti stai godendo la sensazione di quell’abbraccio ed il calore che emana dal quel corpo virile. Siete al buio ma la stanza è fiocamente illuminata dalle luci che filtrano dalla finestra. Una penombra che rende ancora più eccitante l’atmosfera. Vi siete baciati ed accarezzati a lungo. Lui ha giocato con la sua lingua sul tuo corpo, ha stuzzicato a lungo il tuo seno, mordicchiando i tuoi capezzoli, si è tuffato con la testa tra le tue cosce, donandoti piacere con la bocca, le labbra, la lingua, i denti. Portandoti ad un primo violento orgasmo. Tu hai ricambiato, ansiosa di prendere maggiore confidenza con il suo membro. Lo hai baciato e leccato con delicatezza, esplorandone tutta la lunghezza, fino alle palle, fino ad affondare il naso nei suoi peli, inebriandoti del suo profumo virile. Ne hai preso in bocca la punta e l’hai succhiata piano. Sentendo il suo sapore ed ascoltando rapita i suoi ansiti di piacere. Ma non l’hai portato all’orgasmo. Sei tornata tra le sue braccia. E ora sei lì. La tua lingua assapora la sua, ancora imbevuta dei tuoi umori, mentre tu stai restituendogli il sapore della sua cappella eccitata. Le sue mani percorrono lentamente la tua schiena, indugiando piacevolmente sulla rotondità delle tue natiche. Le tue mani, tra i vostri corpi, stringono con gusto la sua rigida erezione. E’ in questo momento che lui avvicina la sua bocca al tuo orecchio e ti sussurra che vuole farlo… vuole farlo nell’altro modo… vuole incularti… vuole sodomizzarti… La sua voce è incerta e imbarazzata mentre te lo chiede. Ma il suo cazzo, tra le tue mani, è ancora più duro. Vibra. Sei invasa da mille emozioni diverse. Non sai se sentirti offesa (ma per chi mi ha preso?). Oppure stranamente lusingata per la richiesta (il mio culetto delizioso ha fatto un’altra vittima!). Non sai se la prospettiva ti delude (non è un atto che ti diverte particolarmente). Oppure se ti eccita l’idea di compiere con lui un atto così… così… Lui non aspetta la tua risposta. “L’hai mai fatto?” Tu rispondi di sì, decisa. Primo perché è vero. Secondo perché non vuoi passare per inesperta o pudica o bacchettona. “E ti piace farlo?” La sua voce è un sussurro. Tu continui a stringergli il pene durissimo tra le mani, facendole scorrere piano, su e giù. Ti viene in mente una buona risposta. “Dipende con chi…” “E… con me?” alita lui, timido. Ti accorgi che l’idea si è già impadronita del tuo corpo e della tua mente. Vuoi farlo. Pianissimo sussurri un sì, e avvicini di nuovo le tue labbra alle sue. Il suo cazzo pulsa tra le tue dita. Lui ti bacia con passione e le sue mani ti afferrano il culo con decisione. Il bacio dura a lungo. Ti aspettavi che ti avrebbe messo carponi e inchiappettata lì per lì. Invece sembra non aver fretta. Tu hai il tempo di fare mente locale su quello che ti aspetta. Pensi alle tue esperienze precedenti. Niente di particolarmente incoraggiante. La prima volta, in vacanza al mare, con lo stesso ragazzetto che si era preso pochi giorni prima la tua verginità. Appena aveva infilato la cappella era venuto, tanta era l’eccitazione. Non hai nemmeno avuto il tempo di sentire qualcosa. Ma l’idea di averlo fatto t’aveva esaltata tantissimo. Ricordi ancora con quanta soddisfazione e aria di superiorità lo raccontasti alle tue coetanee quindicenni, al ritorno. Loro ti guardavano con gli occhi spalancati mentre tu esageravi tutti i dettagli per far colpo su di loro. La seconda volta fu un fiasco completo. Con il primo ragazzo con cui hai avuto una storia seria. L’inesperienza vi tradì e provaste solo dolore. Tutti e due. Al punto che decidesti “mai più”. Poi ci fu quel bel tipo. L’avventura d’una sera. Ti fece bere… no! Non andò così. Sei tu che bevesti più di quanto dovevi. Lui però ne approfittò. Ti fece di tutto. Tu ti facesti fare di tutto, come una troia. Divertendoti anche. Ricordi gli orgasmi a ripetizione. Sì, anche mentre ti sfondava il culo. Lui ti inculava senza ritegno, e tu godevi… godevi… La mattina dopo ti sei risvegliata nel suo letto sentendo schifo per te stessa. Il bruciore fastidioso del tuo buchino martoriato ti ricordava quanto eri stata stupida. Ti sei vestita e te ne sei andata mentre lui ancora russava. Poi ti sei assolutamente rifiutata di rivederlo, anche di rispondergli al telefono. Eri arrabbiata con lui. O forse solo imbarazzata. Tutta qui la tua esperienza di sesso anale. E stavolta? Senti che potrebbe essere diverso. Senti che sarà molto eccitante. Lui ti piace. E’ bello. E’ dolce. Ci sa fare. Ti stringi ancora di più contro di lui. Agiti la lingua con passione contro la sua. Soppesi con anticipazione il cazzo che sta per violarti. Lui ha portato la punta delle dita a solleticarti con dolcezza il buco. Senti la fica bagnatissima. Hai voglia di sentirti sua, di sentirlo penetrare in te, di lasciarlo prendersi il suo piacere dal tuo corpo. Anche in quel modo. Soprattutto in quel modo. Vuoi dirglielo. “Sono felice che tu mi inculi…” Sussurri. Il suo cazzo ha una scossa tra le tue mani. “Sei bellissima…” ti risponde. “Dai! Facciamolo!” lo incoraggi. Lui si allontana da te. Si allunga verso il comodino. Avverti dolorosamente la mancanza del contatto del suo corpo. Come se sentissi freddo. Lo senti frugare nel buio dentro un cassetto. Preservativi? Speri di no. Hai voglia di sentirlo carne contro carne… no, forse ha preso della vaselina, o qualcosa del genere… “Girati…” ti sussurra. “Di fianco?” chiedi. “Sì” Ubbidisci. Si avvicina. Torni a sentire il contatto ed il calore del suo corpo, il suo torace contro la tua schiena. La sua mano scende. Un dito unto inizia a massaggiarti delicatamente il buco. Ti sfugge un ansito. Lui tenta una piccola penetrazione con la punta del dito. Lo muove lentamente. Tutta la tua attenzione è concentrata su quella falange. Poi inizia a spingere con decisione e penetra tutto. Fino in fondo. Tu cominci ad ansimare più forte. Il tuo buco cede. Tra le cosce sei un lago. Lui estrae il dito. Ora prova con due, con una certa irruenza. Si ferma all’altezza delle nocche. Poi, con decisione spinge più a fondo. Senti il buco tirare. Ti sfugge un lamento. “Ti faccio male?” Un po’ sì. Ma non vuoi dirglielo. “No… continua…” Le sue dita si agitano convulse dentro di te. Lui le spinge, le piega, le ruota. Ti senti sciogliere da una sensazione strana che senti dentro. Non è completamente piacere… ma è soprattutto piacere. “Credo che tu sia pronta…” “Credo di sì… dai, allora…” Lui ritira le dita, piano. Dalle vibrazioni del letto intuisci che si sta smenando il cazzo, lubrificandolo con la crema. Ma è un attimo, e subito senti la sua carne calda appoggiarsi al tuo orifizio. Lui è eccitatissimo. Con la mano libera spinge sulla tua nuca, forse con un pizzico di irruenza di troppo, per indurti a chinarti un po’ in avanti. Tu lo assecondi docile, mentre porti una mano dietro per allargarti la natica. Lui inizia a spingere. Il tuo buco si allarga tirando intorno alla sua cappella. Ti sfugge un gemito, che cerchi di reprimere. Ormai è dentro. Il dolore è forte, ma sai che il peggio è passato. Questo pensiero ti dà coraggio. “Fa male?” sussurra lui. “No, amore… è bellissimo…” Lui è rinfrancato. Spinge con decisione. Il cazzo si fa strada nelle tue viscere. Lo senti enorme, ti sembra che arrivi in gola. E lui continua a spingere ancora. Ma quanto ne ha? Alla fine senti il solletico dei sui peli sulle chiappe. “Sono tutto dentro…” ansima lui. “Lo so… ti sento… è stupendo…” La tua voce è stranamente strozzata… come se veramente fosse arrivato in gola. Lui ti abbraccia e torna ad avvicinare il suo torace alla tua schiena. Le mani si impadroniscono delle tue tette. Senti sulle sue dita l’odore del tuo buco. Lo trovi stranamente eccitante. Tenendoti per il seno lui comincia a pomparti nel culo. Sono colpi lenti… brevi… cadenzati… ma creano un vero cataclisma dentro di te. Cominci a non capirci più niente. Senza accorgertene hai cominciato ad emettere mugolii strozzati a tempo con quel bastone che ti rimesta le viscere. E’ una sensazione che ti sconvolge. Bellissima. Eccitante. E incredibilmente porca. Ora il cazzo si muove liberamente. Il tuo buco ha ceduto e si è perfettamente adattato al suo diametro. Scivola dentro e fuori che è una bellezza, dandoti mille brividi caldi. Ne vuoi di più. “Più forte, amore… più forte…” Lui ci prova. Ma di fianco è difficile. Si ferma. “Girati a pancia sotto…” Con il suo cazzo piantato dentro fino alla radice, lentamente, ti giri. Lui segue i tuoi movimenti. Ora sei stesa a pancia in giù, a gambe divaricate. Lui ti è sopra con tutto il suo peso. Il suo cazzo ancora tutto dentro di te. Lui appoggia le mani ai fianchi del tuo corpo e inizia a pompare in questa nuova posizione. Prima piano, poi più veloce, poi ancora più veloce. Tu gemi, sospiri. Godi. Ti senti scuotere dentro. La fica sta fradiciando il lenzuolo. “Sì… così… ancora…” Lui grugnisce, ansima. E pompa come un indemoniato. Senti uno strano calore salire dal ventre. I colpi di lui ti portano a strofinarti contro il lenzuolo. Sei vicina all’orgasmo, ma non sai se riuscirai a raggiungerlo così. Lui intuisce. Anche lui è vicino all’orgasmo. Porta una mano sotto di te e comincia a massaggiarti il clitoride, continuando a montarti con foga. Senti che stai per impazzire. I suoi colpi sono sempre più convulsi. Ancora. Ancora. Ancora. Ed esplodete insieme. Tu urli forte. Il suo è un gemito strozzato mentre schizza a ripetizione dentro di te. Poi ti crolla sopra con tutto il peso, sfinito. Tu emetti un ultimo gemito, mentre ti accorgi che stai mordendo il lenzuolo. Restate fermi così per lunghi minuti, a respirare forte. Lui è ancora grosso dentro di te. Tu sei confusa, incredula. Sfatta dal godimento. ***** E’ ora di andar via. Ti sei rinfrescata e rivestita mentre lui ti guardava. Più volte ti ha chiesto di restare a dormire lì. A fare sesso per tutta la notte. Ti sarebbe piaciuto, ma non puoi. Lui è in vestaglia, spettinato, con le occhiaie. Tu sembri fresca come una rosa, ma il bruciore tra le natiche ti ricorda la bellissima battaglia di cui sei appena stata protagonista. “Bene, io vado..” la tua voce è squillante e sicura. Sei molto soddisfatta di te. “Davvero non puoi restare?” “Te l’ho spiegato… ho un impegno di lavoro domattina presto…” Lui si alza per accompagnarti. Tu procedi verso l’ingresso, ancheggiando provocante. Lui ti apre la porta e ti guarda. “Tornerai?” ti chiede ansioso. Rispondi sorridendo maliziosa. “Va bene, tornerò! però la prossima volta…” “La prossima volta scoperemo!” ti interrompe lui, come per tranquillizzarti. “Con piacere! Ma, dicevo, la prossima volta…” Lui ti guarda interrogativo. Non capisce. Ti avvicini al suo viso e gli sussurri, piano. Provocante. “La prossima volta me lo metti ancora nel culo?” Lui spalanca gli occhi per la sorpresa. Balbetta impacciato. “S-s-sicuro! Promesso!” Un inequivocabile segno di vita si manifesta sotto la sua vestaglia. Tu infili la mano, gli dai una strizzata e te ne vai, ridacchiando allegra, giù per le scale.
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