Era arrivato il grande giorno della gara di Nuoto che tanto aspettavo. finalmente avrei scoperto se sarei arrivato davvero primo come tutti mi continuavano a ripetere da settimane, oppure avrei deluso amici e allenatrice conquistandomi un secondo posto o magari qualcosa di meno. Fatto sta che alle 8:30 di quella domenica mattina eravamo già sul piano vasca a fare il riscaldamento. Io ne ho sempre avuta poca voglia; nuoto da quando ho 4 anni ed anche adesso che ne ho qualcuno più di 20 cerco scuse anche ovvie e banali per evitarlo. Specialmente da quando ho notato qualche tempo fa in una delle squadre avversarie dei bei ragazzi!!!!. Spesso prima delle gare mi soffermavo a guardarli scherzare tra loro ed a immaginare quei corpi che assieme al mio si sarebbero divertiti una “cifra” giocando ad un vecchio passatempo chiamato SESSO!, questo mi aiutava a dimenticare che da li a poco sarei dovuto salire sul trampolino e fare i miei soliti 100 mt rana!. In particolare comunque me ne piaceva due, e sembravano essere anche molto amici, scherzavano spesso tra loro, e stavano sempre assieme, la cosa mi sembrava molto strana, solo noi gay possiamo capire con il nostro sesto senso se un ragazzo è dei nostri o meno, e loro me lo facevano sembrare, io su questo non ho mai sbagliato!. I loro nomi erano Marco e Giacomo, il primo aveva 22 anni alto circa 180 cm ben piazzato muscolarmente moro capello corto ed occhi verdi, Giacomo invece era più piccolo, ma non di molto, credo avesse 19 anni compiuti. era più magro e meno definito, .ma ragazzi. quel costumino lo riempiva proprio tutto!!!, era alto forse un po’ meno di me. credo sui 170 cm e la cosa più bella che aveva erano gli occhi. blu profondo. che risplendevano su quel volto delineato dai suoi capelli riccioli e biondi. Io mi chiamo Andrea ho quasi 23 anni e la cosa che credo mi caratterizza di più oltre al mio sederino scolpito nel marmo. grazie ad anni ed anni di gambate a RANA!, sono i miei capelli, lunghi, lisci e morbidissimi. che molte volte devo ammettere mi hanno aiutato a conquistare gli sguardi dei ragazzi. come questa volta. (eheheheh!). Appena finito il riscaldamento notai che i due si dirigevano verso gli spogliatoi, le gare erano appena iniziate ma per i 100 mt rana ci sarebbe stato da attendere un po’ e quindi mi staccai dai compagni di squadra (tutti pressoché bruttini!) e mi avviai verso gli spogliatoi immaginando di trovare i due intenti a baciarsi, magari in un momento di debolezza. Appena varcate le docce di ingresso alla vaca il mio eccitamento venne letteralmente messo a tacere, visto e considerato che i due stavano semplicemente parlando tra loro del più e del meno. Marco era in piedi e mi dava le spalle, l’altro invece era seduto a terra e ridacchiava di non so cosa avesse fatto la sera precedente. Deluso dalla scena mi avviai verso i bagni, non prima però di essere passato nei pressi dei due ed avergli accennato un sorriso, come per dire “ci rivediamo!!”. Marco era nella mia stessa categoria a rana, ma non era molto bravo. credo che venisse alle gare solo per passare il tempo, si vociferava che lui preferiva la palestra, dove insegnava aerobica. e devo dire che il fisico di uno che frequenta la palestra lo aveva tutto. mentre Giacomo faceva solo le staffette ma più che altro era un supporter morale alla squadra; loro mi risalutarono ed appena fui passato sentii che si sussurrarono qualcosa negli orecchi, ma io non feci molto caso a questo, e mi infilai nel bagno con un senso di vuoto in petto, forse perché non avevo trovato in quello spogliatoio la scena che il mio cervello aveva elaborato. Arrivato in bagno con la testa pensierosa mi calai il costume per fare il mio bisogno senza fare attenzione a chiudere la porta, e fu proprio questa mia noncuranza che fece in modo di farmi passare il giorno più bello della mia vita. Non erano passati neanche cinque secondi da quando ero entrato in bagno che la porta di spalancò. Io un po’ impaurito dal botto che la porta fece sbattendo contro il muro mi girai e la scena che vidi è tutt’oggi la più bella che mai avessi potuto sperare di sognarmi. Era Marco, era appoggiato allo stipite della porta con un’espressione strana, i suoi occhi facevano capire tutto. il suo sguardo diceva chiaramente. “ORA CI DIVERTIAMO”. io che nel frattempo d’istinto mi ero rialzato il costume mi avvicinai a lui.. e con tono ironico esclamai. “OCCUPATO”. al che lui mi afferrò un polso e me lo spinse verso il suo pacco racchiuso da un costumino iper aderente. ed esclamò. “HO TROVATO PER TE UN OCCUPAZIONE MIGLIORE”. Da quel momento non capii più niente. e seguii alla lettera tutto quello che mi disse di fare. Uscito dal bagno cercai con lo sguardo Giacomo, ma non lo vidi, e mentre ci dirigevamo verso un posto che ancora non avevo ben chiaro quale potesse essere, lui stava zitto ed ogni tanto si voltava verso di me, credo per vedere il mio sguardo. Arrivati davanti ad una porta con su scritto “privato” la aprì e spingendomi dentro con forza mi sussurrò all’orecchio di non avere paura, e che tanto lo aveva capito da molto tempo che quello che mi stava per capitare lo aspettavo a gloria, ed in effetti era vero!!!!!. La stanza non era ben illuminata, ma la luce che penetrava da una piccola finestra posta in alto a sinistra della stanza faceva ben capire che si trattava di un ripostiglio, e con emozione immensa notai che in un angolo seduto su una vecchia panchina per spogliatoi c’era Giacomo che sapendo già quello che ci aspettava si era completamente denudato e si stava menando il cazzo che detto tra noi doveva essere su una ventina di cm. come me lo ero sempre sognato. e soprattutto molto largo. aveva 19 anni ma un cazzo davvero sorprendente. Senza che nessuno mi guidasse mi diressi verso di lui e appena fui davanti, il ragazzo non ebbe neanche il tempo di dire niente che io mi ero già inginocchiato e le mie mani sostituirono le sue a continuare quella sega che prima di arrivare si era già iniziato a fare. Prima di prenderlo in bocca ricordo sempre il suo sguardo che fiero e spavaldo mi accenna di continuare e che la cosa gli piaceva. dopo di che mi dice sottovoce. “Succhiamelo che non resisto più”. allora io lo accontentai ed iniziai a leccare le sue palle grosse e pelose. e poi assaporai tutta la sua virilità. che aveva un ottimo sapore, meglio di tutti gli altri cazzi che fino ad allora avevo mai preso in bocca. Nel frattempo anche Marco si era seduto accanto a Giacomo e dopo averlo baciato appassionatamente si abbassò il costume e in tono ironico disse. “NON CREDERE CHE TI SONO VENUTO A PRENDERE PER FARTI GIOCARE SOLO CON LUI. QUI HO ANCHE UN ALTRO REGALO PER LA TUA BOCCA.”. Io ero eccitatissimo. non avevo mai fatto sesso con più di un ragazzo. e sentire quelle parole mi dettero un enorme adrenalina, al che non me lo feci ripetere. così mentre continuavo a smanettare quella verga bellissima e dura come il ferro di Giacomo mi presi in bocca l’altro cazzo. che era più piccolo di quello di Giacomo, ma Marco aveva una cappella enorme. Mai vista così grossa. Mentre alternavo i gusti dei loro membri i due continuavano a baciarsi, quando ad un certo punto Giacomo rivolgendosi al più grande disse gemendo. “Avevi proprio ragione Marco. le riconosci da lontano le puttanelle. oggi ci divertiamo. finalmente un bel passivo per tutti e due.”. Non smisi neanche un attimo di succhiare e segare quei cazzi. ogni spompinata era come se fosse l’ultima. e credo proprio che i due apprezzarono molto. Ma capii perfettamente quello che Giacomo disse seduto su quella panca in quello sgabuzzino. Entrambi erano ATTIVI!… e la cosa mi entusiasmò in maniera estrema. Cosi staccai per un attimo le mani dai due. ma non la bocca dalla cappella gigante di Marco, e mi abbassai il costume. Al che il 19enne si alzò. e mi venne a leccare il culetto. lodandolo e ripetendo quanto fosse bello. “Marco. hai fatto una scelta perfetta. questo culo è spettacolare. ed ora me lo faccio.”. poi rivolgendosi a me disse. “Questo culo te lo spacco puttanella.”, il ragazzo era un po’ sboccato, ma la cosa notai che mi eccitava. e mentre mi allargava il culo che non era neanche tanto stretto viste le mie esperienze precedenti, si mise un preservativo. che profumava di fragola. sentivo quello strano odore mischiarsi all’ottimo gusto che la mazza di Marco aveva. Iniziò a cavalcarmi come un pazzo. secondo me era la prima volta che fotteva un culo. era agitatissimo e ripeteva che aspettava quella situazione da tanto. all’inizio. forse per la foga di infilarlo mi fece sussultare. e per un attimo staccai la bocca dall’altro membro. ma non ebbi il tempo di respirare che Marco mi rimise subito il cazzo in bocca dicendo che non dovevo azzardarmi a fermarmi. Dopo non tanto tempo Giacomo venne. emanò un urlo forte, era come posseduto ripeteva parole sporche e mi stringeva i fianchi con le mani. Non riuscì a trattenere il suo orgasmo. era proprio alle prime armi. dopo di che si spense in un solo istante. e si appoggiò alla mia schiena ringraziandomi di essere stato disposto a fare tutto ciò. al che prendendomi per i capelli Marco sollevò la mia testa dalla sua cappella, (che sinceramente me la sarei gustata per almeno un’altra ora.), guardandomi negli occhi disse che ora era il suo turno. io mi appoggiai meglio alla panchina e volevo farmi possedere anche da lui a pecora. ma invece vidi che Marco si sdraiò. quindi mi alzai e mi misi a sedere su quella cappella che sinceramente mi fece penare un po’. mi stavo auto impalando, ogni mossa che facevo su quel cazzo mi infliggeva un piacere immenso. specialmente quando Giacomo prese in mano il mio cazzo e iniziò a segarlo. (io non sono molto dotato, ma non me ne rattristo, visto che la mia arma migliore è il sedere di marmo che mi ritrovo). Gemevo anche io come un pazzo. mi dimenavo e sapevo che da li a poco sarei venuto. Marco invece era calmo emetteva solo qualche piccolo gemito. sembrava proprio che fosse abituato a fare sesso di nascosto. Ormai ero all’apice della goduria. dal mio cazzetto uscirono schizzi di sperma che andarono a finire sul corpo di Marco.. e lui con un ghigno silenzioso mi accennò che stava per venire. così che non diminuii i miei colpi di bacino. ma li aumentai. Al momento di sborrare anche Marco si lascio andare ed esclamò. “PRENDI QUESTA MIA PRIMA SBORRATA.”. Mentre ero ancora lì seduto sul quel cazzo ero veramente emozionato.. aveva detto “PRIMA”. quindi il che doveva presupporre un seguito. Erano passati circa 30 minuti da quando ero andato via dai ragazzi della mia squadra. quindi mi alzai feci un sorriso e andai a rimettermi il costume. ma notai che Giacomo era di nuovo eccitato. così lasciai perdere il vestiario e mi rigettai a capo fitto.. o meglio a bocca fitta sul suo enorme cazzone. fino a che non mi venne in bocca. ed in faccia. era la seconda volta che veniva in termine di poco ma ne fece un buon quantitativo. Così che decisi pure di berne un poca. visto che quel sapore era buonissimo. Credevo che a quel punto anche Marco volesse venirmi in bocca. ma invece non ci fu il tempo. sentimmo che l’altoparlante chiamava i ragazzi per i 100 mt rana. quindi ci rimettemmo il costume e stando molto attenti facemmo una corsa fino al piano vasca. Quando arrivò il mio turno ero già sfinito. la gara non andò benissimo. arrivai terzo. peggiorando circa un secondo. ma ne era valsa la pena. quando andai a ritirare la medaglia sul podio avevo uno sguardo così contento che sembrava fossi arrivato primo. i miei compagni di squadra quando mi rivedo, nonostante sia passato del tempo mi chiedono ancora perché ero così contento. mentre dovevo essere deluso da ciò che avevo fatto. ma io tutt’oggi rispondo che fisicamente non ero al massimo. in effetti avevo il sedere che mi bruciava in un modo pazzesco. ma non importava si era realizzato il sogno della mia vita. scopare con due come Marco e Giacomo. Da quel giorno non manco mai ad una gara, e soprattutto i miei risultati non sono più tanto buoni. ma non m’importa perché prima dei famosi 100 mt rana mi aspetta sempre una dose di cazzo non indifferente. La cosa dura da circa un annetto. Non so quanto andrà avanti. Ma spero per sempre. O per lo meno per ancora qualche anno.
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