Andiamo a fare una serata tra soci. Una birra, una cena, tante cazzate. E’ venerdì e non ci vediamo tanto di spesso. Perché non chiudiamo la serata in un locale di lapdance? La proposta è subito presa con allegria da tutti. Arriviamo in un locale bellissimo, con interni bianchi meravigliosi. Poche persone all’interno ma tante ragazze in costume che si fanno toccare per soldi. Io e Andrea decidiamo di fare un privè. Scegliamo una ragazza alta, castana e con gli occhi chiari. Entriamo in una stanza buia e lei inizia a spogliarsi. E’ audace, nuda e ci fa subito tirare il cazzo. Oltre a essere perfetta di corpo ci fa eccitare con la bocca, con le sue parole. Noi restiamo seduti sul divanetto senza parlare. “Mi piace l’idea di interessarvi almeno un po’. Mi piacerebbe un sacco sapere quello che pensate di me, vi vorrei qui di fronte per farti vedere com’è bella la mia figa. Non riesco a trattenermi, un calore sale dalle mie cosce per avvolgere il mio corpo. Vorrei che avvolgesse anche il vostro, voglio essere leccata”. Noi ci avviciniamo alla sua figa ma lei con un colpo di piede ci respinge. Ci sa fare, ma si sta eccitando, si capisce, o almeno così sembra. Ci fa vedere le tette, le stringe tra le mani e dice “Toccatele, tenetele strette, amatele e leccate”. Noi eseguiamo e lei ci lascia fare questa volta, si fa anche baciare. “Vi piacerebbe possederle a dovere? Li vedete i miei capezzoli? Li sentite in bocca? Sono duri ed eccitati, ma non è solo questo di me che ti voglio far vedere, sotto sotto c’è dell’altro. Sotto sotto c’è qualcosa che freme, c’è qualcosa che si apre, c’è qualcosa che vi aspetta”. La nostra voglia cresce a dismisura, ma ci rendiamo conto che i 100 euro pagati in due non possono essere infiniti e prima o poi arriverà una proposta in denaro. “Non resisto più, voglio qualcuno dietro e che sia bravo a leccare, perchè voglio essere leccata proprio lì, voglio essere sbattuta sempre di più. Fatemi godere vi voglio tutti e due montatemi. Vi prego ho bisogno di godere, io sono qui che aspetto a gambe aperte, fatevi coraggio e saltatemi su, fatemi vedere come godete”. Ma tutto questo quanto ci costa, le facciamo la domanda e lei si mette a ridere “Almeno altri 100 euro a testa”. Non se ne parla neppure. Io e Andrea ci stiamo alzando, ma lei interviene ancora, sembra davvero eccitata e ha voglia di scopare. “Dai quanti soldi avete?”. Io non voglio mollare nulla, è stato un bel gioco, ma non mi va di sputtanare i soldi. “Guarda, siamo a posto così”. Lei sbotta: “Ho voglia di scopare, siete gli unici froci a non avere voglia?”. Io sono deciso, ma mi viene in mente una cosa, perlomeno ci provo. “Tu vuoi scopare, non resisti più, qua si sono invertite le parti. Allora tu devi pagare noi”. Lei si mette a ridere, ma io ribadisco: “Ok, allora avanti il prossimo”. Il locale sta chiudendo e lei è con l’acqua alla gola. “Cosa volete?”. “I nostri 100 euro” rispondo. Lei dal reggiseno sul divano estrae due banconote da 50 euro e ce le dà. “Adesso scopiamo però, tanto questi soldi non li prendo tutti io”. Io e Andrea ci guardiamo e in un attimo ci caliamo i pantaloni. In un attimo lei prende in bocca il cazzo di Andrea e io le sono dietro. E’ bagnata e in un colpo solo la infilo. La sbatto con forza e il mio amico la scopa in bocca. “Vi voglio tutti e due” dice. Ci sdraiamo sul divano e lei si mette in mezzo. Io gli piazzo il cazzo in culo e anche Andrea prova nello stesso posto. Il suo buco del culo è molto dilatato e riusciamo a entrarci entrambi. Lei gode e geme, io e Andrea non siamo di meno. Siamo sull’orlo dell’orgasmo e ci alziamo velocemente. Lei prende una coppa di spumante piena e ci fa sborrare dentro tutti e due. Veniamo abbondantemente e lei mette tutto nel flut. Mischia con il dito lo spumante alla nostra sborra e beve tutto di un sorso: “Alla vostra, ragazzi”. Noi ci rivestiamo e usciamo, felici, contenti e senza aver speso una lira dopo una scopata divina.
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