Languidamente abbandonata sul letto, il suo corpo mollemente riverso sul mio, la zia mi accarezzava i capelli e mi guidava, prodiga di consigli, fra le sue cosce spalancate. La mia emozione era fortissima, ancora stentavo a credere a quello che mi era capitato, la fortuna insperata di avere a mia completa disposizione il corpo tanto desiderato e sensuale di zia Pina, lei che m’istruiva e guidava per imparare a ricevere e dare piacere. Sentivo ogni suo muscolo vibrare mentre, diligentemente, usavo la lingua sulla figa come di volta in volta mi suggeriva lei. Alternava i consigli ai gemiti di piacere ed ero stupito ed orgoglioso di essere proprio io a procurarle quelle meravigliose sensazioni. A mia volta ponevo la migliore attenzione ora per seguire morbosamente l’agitarsi ed il fremere del suo corpo, ora per gustarmi il profumo ed il sapore del suo sesso. Era la prima volta che sentivo sotto le mie labbra i teneri, umidi tessuti di una fica, era la prima volta che assaggiavo l’umore secreto dalle sue mucose, che odoravo il profumo piacevole emanato dal sesso eccitato di una donna. Ero come ubriacato da tutte queste nuove sensazioni che immagazzinavo confusamente nel cervello al punto che, a volte, non udivo nemmeno più la voce di zia e mi trovavo perduto e sprofondato col viso nella sua fessura. Mi succedeva poi che all’improvviso mi risvegliavo alla consapevolezza di quello che stavo facendo e cercando di dimostrarmi buon allievo diligente, riprendevo con maggior lena a leccare, succhiare e martellare con la lingua impazzita di desiderio. Anche la zia sembrava impazzita. Tra un sospiro e l’altro per il piacere che stava provando, mi aizzava sguaiatamente a continuare, ad insistere senza fermarmi nella mia azione.“Lì, più forte… risucchiami il clitoride nella bocca, mordicchialo… così! Più forte, più forte Luca, non aver paura di farmi male… ahh come è bello, come mi stai facendo godere!”Ed io orgogliosamente continuavo, ci mettevo tutta la mia energia perché mi piaceva sentire la zia attirare il mio corpo completamente contro il suo. Sentire le sue gambe che mi imprigionavano la testa, che mi tenevano soggiogato strettamente alle sue cosce piene e carnose. Avvertire dal suo agitarsi che stava godendo senza freni, al punto che a fatica riusciva a soffocare le grida di piacere provocate dall’orgasmo.“Ahh Luca come sei stato bravo! Come mi hai fatto godere! Ma ora tocca a me ricambiarti… vieni più su che la zia ti vuole sentire tutto dentro la fica, ecco così… piano, piano mettimelo dentro. Ahh come sei grosso, come ti sento bene… a te piace? Ora muoviti lentamente amore, ma devi fare piano altrimenti mi godi subito come prima! Ahh da quanto tempo nessuno mi chiavava più, ma ora ci sei tu vero? Ci penserai sempre tu vero a far l’amore con la zia? A farmi felice, a farmi godere. Dimmi che ti piaccio… che mi desideri!”Che fantastiche nuove sensazioni provavo mentre col cazzo davo le prime spinte nella sua fica. La prima volta con una donna e proprio con colei che era il mio sogno segreto, l’amante delle mie masturbazioni solitarie. Avvertivo il calore e la stretta dei muscoli palpitanti della vagina e mi sentivo l’uccello strettamente avvolto dalle sue mucose. Il solo pensiero che l’avevo per davvero tutto dentro di lei, nel suo ventre, come avevo sempre sognato nelle mie seghe infinite, mi faceva impazzire dall’eccitazione. La chiavavo lentamente come lei stessa mi aveva consigliato, di quel fantastico mio primo vero amplesso con una donna mi godevo ogni attimo, ogni sospiro, ogni parola, perché la zia non stava mai zitta, mi incitava, mi parlava, voleva sapere. “Ti piace Luca? Ti piace la fica di zia? Dimmi che mi desideri, che mi vuoi. Hai mai pensato a me quando te lo menavi da solo? Non negare, lo so che fate così voi ragazzi, vedete una donna che vi piace e poi ve lo menate pensando di far l’amore con lei. L’hai mai fatto pensando a me?”“Sì zia, molte volte, anzi quasi sempre pensavo a te, alle tue gambe, alle tue tette, al tuo bel culetto sodo, pensavo di poterti avere proprio come adesso, tutta nuda e vogliosa di farsi chiavare da me… quante volte Sergio ed io ce lo siamo menato…”A quel punto mi sarei tagliato la lingua, ma ormai l’avevo detto, ‘voce dal sen fuggita…’ “Sergio? Che ve lo siate menato in compagnia lo potevo anche immaginare, ma che lui… anche lui pensava a me, alla sua mamma, mentre si faceva?”Sono titubante a rispondere, in fin dei conti se dico la verità coinvolgo nel gioco anche mio cugino e non sono sicuro di come la prenderà, delle sue reazioni. Cerco allora, non di mentire, ma di mitigare almeno un poco la verità. “Raramente zia, per lo più lui si immaginava di far l’amore con mia madre, ma qualche volta è successo che abbiamo immaginato di farlo anche con te, tutti e due insieme… di solito succedeva quando riuscivamo a spiarti nuda nel bagno, o come stasera in camera tua… sai ci sono sempre piaciute le tue gambe e le tue tette.”“Mio dio! Mio figlio sogna di far l’amore con me, con sua madre!”Fermiamo un attimo il coito ed indugiamo perché la zia si deve riprendere dalla sorpresa di aver appreso il desiderio incestuoso del figlio. Temo di aver causato un gran casino e di aver rovinato per sempre il magnifico rapporto che stava nascendo con la zia, ma è lei che invece mi incita ancora a proseguire.“Non ti fermare, continua a muoverti anche se parliamo, raccontami di Sergio e dei suoi desideri, delle sue voglie.”Da come si muove ed ansima concludo che l’argomento l’ha eccitata in maniera incredibile ed allora riprendo a raccontare con maggior decisione aggiungendo diversi altri particolari.“Cosa ti devo dire, nelle occasioni che ti ho appena accennato, anche lui se lo menava pensando di mettertelo nella figa, sognava di chiavare con te, di sborrare nella tua bocca, fra le tue tette come…, come…”“Come cosa? Spiegati meglio e intanto non smettere di muoverti.”“Come a volte succedeva anche a me, quando me lo menavo pensando alla mia mamma, ciò accadeva quando era lei che riuscivamo a spiare nuda in bagno o in camera sua.”“Anche tu? Anche a te piacerebbe far l’amore con la tua mamma? Ti piacerebbe far con lei quello che stai facendo con me?”Esitavo a doverlo ammettere, ma a questo punto a chi giovava mentire? Valutando il modo in cui si stavano mettendo le cose decido di essere sincero sino in fondo, tanto ormai la zia sapeva praticamente tutto.“Proprio così zia, diverse volte ci siamo masturbati immaginandoci di far l’amore io con la mia mamma e lui con te…”Non mi risponde, ma la sento rantolare con gli occhi chiusi e mi preoccupo perchè penso che cominci a star male a causa di quello che ha appena scoperto, ma mi sbagliavo, cazzo se mi sbagliavo!“Mio figlio vuole scopare con sua madre, vuole far l’amore con me, me lo vuole mettere dentro la fica… muoviti Luca non ti fermare, spingimelo più in fondo, così ahh… Sergio, piccolo mio… anche Sergio mi desidera, vuole la sua mamma, mi vuole chiavareee… come stai facendo tu Luca! Che porci! Siete due porci, due maiali schifosi, ma anch’io sono una porca, una troia! Ahh Luca come mi piacerebbe avere qui adesso mio figlio, fra le mie gambe, sentire il suo cazzo tutto dentro di me… il suo cazzo… Luca dimmi come ce l’ha, è grosso, è lungo?”“Più o meno come il mio, zia…”Non mi ascolta più, si sta dibattendo negli spasimi dell’orgasmo, gode lanciando piccole grida, invoca il nome del figlio e come una furia mi artiglia con le unghie le natiche e mi comprime contro il suo ventre impazzito. Non ce la faccio più a resistere e godo anch’io, le godo nel ventre. Una sborrata che sembra non finire mai. Quando mi stacco da lei osservo compiaciuto i rivoletti di sperma che le fuoriescono dalla fica, ancora ben esposta fra le cosce spalancate. Le parlo, ma sembra non sentirmi, respira con affanno ed ha ancora gli occhi chiusi mentre si gode gli ultimi residui di piacere.“Zia è vero che hai goduto pensando a Sergio? Ti immaginavi veramente che ci fosse lui qui a far l’amore con te, al mio posto? Davvero ti piacerebbe far l’amore con lui?”“Ahh se fosse possibile… sì, sì che mi piacerebbe farlo con lui, sentirlo tutto dentro di me, sentirlo godere fra le mie cosce!”Le si riaccendono immediatamente i sensi che sembravano sopiti.“Ma è possibile zia, anche subito se vuoi! Anzi vado a chiamarlo!”“ Noo pazzo! Aspetta, che fai…?”“Non ci sono problemi zia, guarda che poco fa c’era anche lui a spiarti con me fuori della stanza ed è stato proprio lui a causare tutto quel fracasso quando è caduto contro la porta mentre si masturbava, poi per la paura è scappato come il vento. Ora di sicuro è chiuso in camera sua preoccupato per le possibili conseguenze, perchè sa che hai scoperto me, ma non è sicuro se hai visto anche lui oppure no. Aspetta vado a chiamarlo!”Non attendo il consenso della zia, mi precipito in corridoio nudo come un verme e vado a bussare alla porta del cugino. Una voce stridula ed alterata mi risponde dall’interno, è senz’altro in ansia per l’accaduto e si sta aspettando il peggio. “Apri Sergio, sono io, Luca!”Odo dei passi che si avvicinano all’uscio che subito si apre, ma solo per una piccola fessura dalla quale mi squadra stupito, poi spalanca la porta di colpo..“Luca sei tu? Svelto entra, ma che fai tutto nudo? Sei stato beccato da mia madre?” “Mi ha beccato si! Ma ora vuole beccare anche te. Sergio nemmeno te lo immagini… i nostri sogni, quello che abbiamo sempre desiderato, si sta realizzando tutto…”“Ma che cazzo dici? Stai dando i numeri? Calmati, spiegati meglio. Mi ha scoperto? Sa anche di me, sa che c’ero anch’io?”“Certo che lo sa, gliel’ho detto io!”“Cazzo che stronzo sei stato! Ma perchè l’hai fatto? Non potevi stare zitto?”“Sergio tua madre ti vuole, ti desidera! Almeno quanto la desideri tu! Lasciami parlare. Poco fa, quando mi ha scoperto, credeva che ci fossi solo io là fuori in corridoio, prima ha cominciato a prendermi a sberle, ma poi, nel medicarmi un labbro rotto, si è accorta che mi era venuto duro perchè involontariamente mi stava agitando le tette sulla faccia. A quel punto ha cambiato di botto atteggiamento, si è intenerita, me l’ha preso in mano ed ha cominciato ad accarezzarmelo. Insomma, è finita che siamo andati sul letto e abbiamo fatto all’amore.”“Hai fatto l’amore con mia madre…? Incredibile, non ci credo!”“Incredibile sì, ma è vero. Più tardi, proprio mentre stavamo godendo, mi è sfuggito che a volte anche tu ti masturbi pensando a lei, dovevi vedere come si è subito eccitata. Si sbatteva come una matta e gridava che voleva te, desiderava che ci fossi tu al posto mio. Credimi lei sogna il tuo cazzo più di quanto tu desideri la sua figa, forse l’ha sempre sognato… ora vieni, ti sta aspettando, ti vuole!”“No, no, non ne ho il coraggio, come posso venire… con la mamma?”Inutile insistere a parlargli, lo strattono a forza fuori della camera e a spintoni lo spedisco verso quella della madre. Ad un tratto lei esce in corridoio venendoci incontro, ha indossato ancora la vestaglia scollata di prima. Appena nota la resistenza che Sergio oppone mentre lo costringo a camminare, prende l’iniziativa, gli si avvicina, lo abbraccia e lo bacia sulla bocca. Sergio come inebetito si lascia trascinare in camera, io chiudo la porta e mi siedo sul letto ad osservare tutto eccitato. Zia Pina lascia scivolare a terra la vestaglia e rimane completamente nuda. Si mostra al figlio senza pudore, lo chiama mentre solleva le mammelle verso di lui e gli protende i capezzoli che sono diventati ancora più scuri e sporgenti.“Vieni Sergio, succhiami le tette come facevi da piccolo, accarezzamele, so che ti piacciono… vieni sono tue!”Gliene mette una in bocca quasi di forza, perchè mio cugino rimane lì, fermo e rigido come un baccalà, senza la forza di fare un minimo movimento. Gli guida una mano fra le proprie cosce che ha leggermente dischiuso e le sfugge un languido sospiro quando le dita del figlio le sfiorano la fessura. Sergio sembra sciogliersi un poco, sembra riprendere vita e annaspa con la mano fra le gambe della madre che protende il ventre verso di lui per agevolarlo nella carezza. Per un attimo riesco a vedere che la sta penetrando con due dita e subito comincia a muoverle istintivamente su e giù. Zia Pina gli si abbandona contro il petto e mentre si fa accarezzare gli toglie la giacca del pigiama e fa cadere a terra anche i pantaloni. Ora siamo tutti e tre nudi, saliamo sul letto e ci uniamo in un unico abbraccio. Accarezzo la zia sulla schiena nuda, scendo con le dita a frugarla fra le natiche fino a soffermarmi ad accarezzarle l’ano e l’ingresso della vagina. Lei intanto rivolge le sue attenzioni al figlio, lo bacia per tutto il corpo, lo lecca con tutta la lingua di fuori come usano fare i cani e quando arriva sul ventre, in un attimo gli prende il cazzo con le labbra ed inizia a succhiarlo come non avevo mai visto fare prima. La sua testa va su e giù come impazzita tra mille schiocchi e rumori di risucchio e la bocca non cessa un solo attimo di massaggiare il cazzo di Sergio. Lui geme, non ha mai provato stimoli così forti e gli manca poco per arrivare al piacere supremo. Anche sua madre se ne accorge e allora si fa uscire l’uccello dalla bocca e con le dita lo stringe forte alla base per bloccarne l’orgasmo, ma Sergio geme, vuole godere, vuole che la madre ricominci.“Non così presto amore, non vuoi chiavare un po’ con la tua mamma? Non vuoi mettermelo nella figa anche tu come ha già fatto Luca e poi godermi dentro?”Si butta di schiena spalancando le gambe per accogliere degnamente il figlio, lo attira su di sè e gli guida il cazzo all’imbocco della vagina.“Spingi ora, chiavami amore mio, fai felice la tua mammina!”L’incesto si compie tra sospiri e ansiti di piacere e quando Sergio gode riempiendo di sperma la figa della mamma, lei gli chiede di spostarsi per fare posto a me. Infilo il cazzo nella sborra calda di mio cugino e chiavo mia zia con colpi forti e regolari. Lei non ha mai smesso di godere e mi viene da pensare alla fortuna delle donne che riescono ad avere un orgasmo dietro l’altro, godo anch’io e guaendo le riverso in figa per la terza volta il mio tributo. Subito dopo sdraiati sul letto cerchiamo di recuperare le energie spese nell’amplesso e chiedo a mia zia se non ha paura di rimanere incinta con tutta la sborra che le abbiamo lasciato in figa. Ridacchia e ci rassicura, ci dice di stare tranquilli perchè fin da ragazze sia lei, sia mia madre come precauzione usavano la spirale. Scopriamo così che le nostre due mammine furono iniziate al sesso dal medico di famiglia che si approfittò di loro fin da quando erano ancora giovanissime. Finì poi che ci presero un tale gusto a far l’amore da diventare due vere troiette e non avendo la possibilità di altre occasioni, si facevano scopare regolarmente in casa dalla servitù. “Il migliore era il cameriere personale di vostro nonno che nonostante avesse già una certa età, ci faceva morire ogni volta prima di lasciarci andare. In ogni modo o con uno o con l’altro dei camerieri, ogni settimana riuscivamo a farci le nostre belle scopatine.”“Allora anche alla mamma di Luca piace il cazzo come a te mammina?”“Ne puoi essere certo Sergio! Neppure vi immaginate come tutte e due ora stiamo soffrendo per la mancanza di un uomo. Purtroppo i vostri padri, a causa dei loro impegni di lavoro, restano lontani da casa la maggior parte dell’anno e allora a volte, quando ci va bene, quando capita l’occasione di qualcuno di cui ci possiamo fidare ciecamente, ce lo portiamo a letto.”“E di chi vi fidate di solito?“Il giardiniere della villa accanto ad esempio, è un po’ volgare, ma è discreto e sa tenere la bocca chiusa e poi… ha un cazzo eccezionale! Solo che per motivi di riservatezza riusciamo ad incontrarlo poche volte.”“Sai mammina anche a Luca piacerebbe far l’amore con sua madre, pensi che sia possibile coinvolgere zia Elena?”“Lo so, me l’ha detto che ha questo desiderio! Io credo di sì, anche se non ne sono sicura. Vi prometto che quando saremo in montagna proverò ad accertarmene, sei contento Luca? Intanto potete continuare a venire a letto con me.”Cosa si può desiderare di più dalla vita? Cosa possono desiderare di più due ragazzi della nostra età oltre a veder realizzati i loro sogni più segreti, più osceni? Sergio mi si rivolge con la voce alterata dalla lussuria. “Hei! Guarda che se zia Elena ci sta me la voglio scopare anch’io come hai fatto tu con la mia mamma. Dai mammina ricominciamo che ho ancora tanta voglia di te, ripigliamelo in bocca come prima, succhiamelo… e tu Luca mettiglielo dentro, voglio guardarti ancora chiavare con lei mentre me lo ciuccia.”Zia Pina si mette in ginocchio nel mezzo del letto e mentre riprende a pompare l’uccello del figlio io la fotto da dietro. E’ notte fonda quando, stremati per la fatica, ognuno raggiunge il proprio letto. Domattina si parte per la residenza estiva e certamente nessuno di noi sarà in forma smagliante per affrontare il viaggio.

