Roby si era appena svegliato. Ancora in stato di confusione si era diretto verso il bagno per darsi una rinfrescata. Non aveva dormito che poche ore, aveva le occhiaie sotto gli occhi che stonavano con il suo bel viso pulito da diciottenne. Roby badava bene al suo corpo, era molto ambito dalle ragazze. Non aveva un fisico scolpito, ma cinque anni di volley gli avevano fatto comunque un corpo molto bello, asciutto e compatto, e poi gli occhi verdi, i capelli spettinati con le mesches color fuoco, e un culetto sodo completavano il tutto. Aveva anche la carnagione molto chiara ed era alto sul metro e ottantacinque. Avrebbe voluto dormire un po’ di più, ma d’altronde col rumore che faceva la sorella la mattina era impossibile dormire oltre le nove. Anche se era estate, anche se non doveva fare niente era impossibile farle capire che lui rientrando a casa alle quattro di notte, la mattina voleva dormire. “Dai pigrone, vieni a fare colazione, ho un piccolo piacere da chiederti”. “Giorgia, non rompermi le palle, non ti basta farmi morire di sonno? Tanto già lo so cosa vuoi chiedermi, fatteli da sola i tuoi giri!” “E dai! Devi solo andare in videoteca a riconsegnare questa cassetta. Io non posso che adesso sto per uscire con Marta”. Roby nel frattempo era arrivato in cucina dove c’era anche la sorella. “Hai preso una cassetta e non mi hai detto niente? È qualcosa che posso vedere anche io?” Roby stava per aprire la custodia della videocassetta per vedere di cosa si trattasse quando la sorella lo fermò con un braccio. “Lascia stare, è un film di Pasolini, “Teorema”, niente che a che fare con Bruce Willis che spara agli alieni o con le tette di Manuela Arcuri”. “Va bene, non ti preoccupare, non toccherò con le mie mani un capolavoro del genere”. “Non essere sarcastico. Solo che la cassetta è molto vecchia, e con la tua delicatezza potrebbe rompersi”. “Ok, faccio colazione, mi vesto e vado a consegnarla”. “Bravo fratellino” – disse Giorgia dandogli un bacio sulla guancia – “Ci rivediamo a pranzo, io esco”. Così finì di fare colazione, e andò a lavarsi e vestirsi e si diresse verso la videoteca dove la sorella aveva preso il film e lo riconsegnò al ragazzo che lavorava lì. Una volta giratosi per tornare a casa Roby notò che il ragazzo gli stava guardando il sedere. Uscendo si mise a ridere, si era messo un paio di pantaloncini molto aderenti per farsi guardare il sedere dalle ragazze, non certo da un coetaneo brufoloso. Arrivato a casa si mise sul divano, si tolse i pantaloncini, mise una cassetta nel videoregistratore e andò a prepararsi un panino in cucina. “Mi piace mangiare qualcosa mentre riguardo le mie scopate con Valentina” disse sottovoce, finito il panino tornò davanti alla TV, aveva già una bella erezione che si vedeva benissimo dagli slip color grigio che indossava, e già cominciava a toccarsi con una mano pregustandosi la sega che si sarebbe fatto riguardando le sue performances con la fidanzata, che in quel momento era in vacanza con i suoi. La notte prima, appena tornato, aveva visto la cassetta con una loro scopata, e poi l’aveva rimessa nella custodia di “Vacanze di Natale” che usava come copertura, sapendo bene che nessuno in casa avrebbe mai visto quel film. Una volta messosi a sedere a Roby venne un colpo, infatti invece del culo di Valentina, sullo schermo c’era Ninetto Davoli che danzava con un’uniforme da postino. Tolse la cassetta e guardò l’etichetta, su cui c’era scritto “Teorema”. Chiamò la sorella sul cellulare: “Giorgia, ma che cazzo di cassetta mi hai dato stamattina?” “Ho preso la custodia che stava vicino al videoregistratore, non mi ricordavo di averla messa a posto, ma stamattina era lì. Si vede che ieri sera ero particolarmente rincoglionita”. “Merda, ieri ho visto una cassetta, devo aver confuso le custodie al buio. Cazzo, devo correre in videoteca” disse non dando tempo alla sorella di rispondere. Subito volò in videoteca dove ad aspettarlo trovò il ragazzo di prima che subito gli fece: “Ti stavo aspettando, la cassetta non era una delle nostre e così volevo vedere di cosa si trattasse”. Roby sorrise e si tranquillizzò: “Me la puoi ridare allora? Qui ho la vostra”. “Ah ah! Non è così semplice” – fece il ragazzo sogghignando – “se rivuoi la cassetta devi farmi qualche piacerino, altrimenti potrei metterla tra le cassette a noleggio”. Roby si incazzò: “Ma cosa dici? Dai, ridammela, la mia ragazza nemmeno sa che esiste quella cassetta”. “E allora se non vuoi che lo sappia vai nella saletta dei film porno e togliti i vestiti. Io metto un cartello e chiudo per un’ora”. Vedendo che Roby era titubante fece: “Se rivuoi la cassetta devi stare alle mie condizioni. L’ho nascosta, non la troveresti mai. Vai, arriverò tra pochi minuti”. Così entrò nella saletta dei film porno, quando era più piccolo ci veniva sempre coi suoi amici, finchè i proprietari non li cacciarono. Un po’ a disagio si tolse la maglietta ormai sudaticcia che aveva, i pantaloncini, e le scarpe, lasciandosi solo gli slip grigi. Appena entrato il ragazzo gli mise una mano nelle mutande arrivando da dietro. Roby rabbrividì, sentiva la mano del ragazzo che gli palpava il sedere e gli solleticava le palle. Poi il ragazzo si inginocchiò, gli tolse gli slip e cominciò a leccargli il culo. Roby istintivamente si mise con la gambe divaricate e con le mani appoggiate al muro. Non riusciva a credere a quello che gli stava succedendo. Era nudo in una saletta di film porno, mentre un ragazzo gli stava esplorando il buco del sedere con la lingua. Si guardò il cazzo, aveva un’erezione incredibile, non l’aveva mai visto così lungo, i suoi 19 cm gli sembravano anche di più. Il ragazzo gli disse di girarsi, lui lo fece e subito la bocca del suo aguzzino avvolse il suo cazzo, mentre con una mano gli massaggiava le palle e con l’altra gli stuzzicava i capezzoli. Roby guardò quel ragazzo per la prima volta con occhio diverso, è vero che aveva qualche brufolo e l’aria da sfigatello, però era carino. Era alto un metro e settanta, con i capelli a spazzola, un fisico piuttosto magro e un bel paio d’occhi da malandrino. All’improvviso il ragazzo si staccò dal cazzo di Roby e fece partire un videoregistratore che era lì col telecomando. Roby notò con stupore che era la videocassetta di lui con la sua ragazza. “Così potrai pensare che a ciucciarti il pisello sia la tua ragazza, e non un ragazzino che nemmeno conosci” gli fece il ragazzo, sapendo che ormai era in mano sua, e subito ricominciò a leccare quel cazzo con maestria. Roby era in estasi, guardando il video riusciva ad essere più rilassato, e cominciò a dare colpi per affondare il suo cazzo nella bocca di quel brunetto. Si vedeva che era piuttosto esperto nell’arte della fellatio, nessun colpo della sua lingua era a caso, e il nostro biondino impazziva per come gli mordicchiava il glande, e per la carezze intime che riceveva sul suo sedere e sulle sue palle. Poi il commesso si staccò di nuovo e cominciò a spogliarsi, una volta nudo si mise nella posizione doggystyle e chiese al suo nuovo amico di incularlo, dopo essersi sditalinato un po’ il sedere. Roby non se lo fece ripetere, anche se mentre gli affondava il cazzo nelle viscere guardava la TV pensando alla sua ragazza. Però il corpo del ragazzo non era passato inosservato, aveva ragione a pensare che anche se magro il commesso era un bel bocconcino. E Roby scoprì che aveva anche un gran bel culo, anche se cercava di dimenticarselo pensando a quello di Valentina. “Adesso sono solo eccitato, non sono mica frocio”, pensava tra sé e sé. Ma a un certo punto smise di pensare, girò il brunetto, e cominciò a incularslo inginocchiato, tenendogli le gambe con le mani. Poi gli abbandonò le gambe, e si avvicinò per baciarlo, mentre l’altro lo stringeva a sé. Roby gli baciava e leccava il collo, mentre spingeva sempre di più dentro a quello che sembrava essere il paradiso, il culo del suo amico. Il commesso non se l’aspettava, e ricambiava i baci stringendolo a sé e cercando di strusciare il suo cazzo contro la pancia dell’altro. E pensare che solo qualche ora prima lo aveva visto per la prima volta e aveva immaginato quella scena, non gli sembrava vero che stava accadendo sul serio. Quando capì che Roby stava per venire decise di fargli avere un’orgasmo speciale, gli disse di lasciarlo e cominciò a masturbarlo con i piedi, finchè non venne e gli riversò il liquido bianco sui piedi e sulle gambe. Roby si draiò esausto per terra, aveva avuto un orgasmo micidiale. Da quella posizione vide che il commesso si stava facendo una sega per venire, e così, per ringraziarlo si rialzò e cominciò a leccargli il cazzo (il ringraziamento era una scusa, in realtà gli piaceva eccome). Estasiato dalla scena, il ragazzo venne quasi subito, e inondò di sperma il bel faccino di Roby. “No, ti è finito un po’ di sperma nei capelli” – disse rompendo il tappeto di sospiri, mugolii e gemiti – “adesso per pettinarti sarà un casino”. “Non mi importa” fece Roby, e si gettò sui piedi del suo nuovo desiderio sessuale, leccandogli i fiotti di sperma che erano ancora lì depositati. “Mezz’ora fa mi guardavi con disgusto e adesso mi lecchi i piedi, questa poi….Fai queste cose anche con la tua ragazza? Dai prenditi la cassetta, io devo riaprire o il mio titolare mi uccide”. “La mia ragazza non ha piedi così belli, ho voglia di leccarli, ho voglia di leccarti ovunque” gli rispose. “E lo farai, ma ogni cosa a suo tempo, rivestiti per favore, o non avremo più un posto per le nostre maialate. Vienimi a trovare quando vuoi, sono a completa disposizione di un bel giovanotto come te”. Roby si rivestì e tornò a casa. Nelle settimane successive la sorella si meravigliò di come fosse cresciuta la passione per il cinema del suo fratellino, da totale inesperto era diventato un cinefilo, andava tutti i giorni in videoteca anche più di una volta al giorno. Aveva pensato che fosse merito anche della nuova amicizia con il commesso della videoteca, guardavano molti film insieme, anche se non capiva perché lo facevano sempre mentre lei non era in casa.
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