Mi ero appena asciugata da quella doccia rilassante, che sentivo del vociare nella mia camera, era Luisa che si era svegliata, e stava dicendo a suo marito Dario con voce alterata, ancora non lo hai capito? voglio andare via subito da qui, entravo nella camera, giusto in tempo per vederli che mi passavano davanti e uscivano senza dirmi nulla, per quel vociare abbastanza alterato anche Franco si era svegliato e mi guardava allibito, dopo circa una mezzora, Dario ci telefonava scusandosi per l’esagerata a suo dire reazione della moglie, mio marito allora riprese il discorso interrotto il giorno prima, voleva sapere come avevo convinto Luisa a partecipare ai nostri giochi, la mia risposta chiaramente era evasiva, le dicevo soltanto che con la gentilezza l’avevo convinta ad accettare le mie attenzioni, e che forse quando si è svegliata, era di umore totalmente differente a quanto era all’inizio, non mi sembrava convinto Franco però non aggiunse altro al discorso, erano passati quattro giorni da quella sera particolare, e ero sul punto di uscire per fare delle compere, ma il telefono mi chiedeva a suon di squilli, rispondevo e la meraviglia mista a soddisfazione si impadronivano di me, era Luisa che mi chiedeva se poteva venirmi a trovare, il motivo era, ho cose molto importanti da dirti, le rispondevo che stavo per uscire, ma che se lei sarebbe venuta subito l’avrei aspettata, mi diceva che avrebbe fatto moto presto, e io rimasi ad aspettarla, ero emozionata e eccitata, non riuscivo a capire il motivo di questa visita urgente, poco dopo mi suonava alla porta, la facevo entrare e la guardavo affascinata, era bellissima, con una minigonna di vari colori, un bustino che metteva in evidenza i seni che ricordavo eccezionali, le gambe bellissime fasciate da calze color carne, e un giaccone con il collo di pelliccia aperto, che faceva notare tutte le sue grazie, la portavo in salotto ma preferiva la cucina dicendomi, scusami se te lo chiedo, ma con il freddo che fa gradirei un cappuccino bollente, e si toglieva la giacca, il cappuccino lo stava gustando molto lentamente, però gli si leggeva sul viso che quello non era il fine del discorso, poi si faceva coraggio Luisa e guardandomi negli occhi mi diceva, ho un cruccio dall’altra sera che mi rode il fegato, dimmi sinceramente come mai io mi sono ridotta a quel pattume con te mio marito e il tuo, non riesco a rendermi conto di come sia finita a letto prima con te e poi con loro tutti, questo mi ha sconvolta al punto, che ho passato 4 giorni chiusa in casa a pensare a come ho potuto, ma non è questo che mi sconvolge di più proseguiva, ma una cosa che ti debbo confessare, è da quel giorno che non faccio altro che pensare a te, e adesso ho trovato il coraggio di dirtelo, io mi ero intenerita a pensare a lei e alla sua confessione, mi alzavo dalla sedia e gli andavo vicina, l’abbracciavo e le davo un bacio sulla guancia, lei si girava completamente verso di me e mi baciava sulle labbra, il primo tenero delicato, il secondo leggermente spinto, e poi con le labbra aperte il bacio era profondo sensuale e dolcissimo, adesso eravamo in piedi abbracciate strette e con le mani che cercavano tutto il corpo, poi lei si staccava e abbassando gli occhi mi diceva, ti prego non mi dire di no, ho voglia di masturbarmi davanti a te mentre mi guardi, io per quella sua volontaria confessione mi sentivo in paradiso, la prendevo per mano e la portavo nella mia camera da letto, lei mentre mi guardava felice come una bambina che le hanno dato una caramella, si spogliava completamente e si metteva seduta sulla sponda del letto, apriva le gambe rivelandomi ancora una volta una fichetta meravigliosa, poi con il dito iniziava a masturbarsi mentre mi guardava fissa negli occhi, non riuscivo a rimanere inoperosa, mi denudavo completamente anche io, e iniziavo a baciarle i capezzoli dritti e duri di desiderio, poi la baciavo sulla bocca, e contemporaneamente la spingevo per sdraiarla supina, rimaneva sdraiata ma con le gambe aperte in alto, stava godendo immensamente, io non resistevo oltre, mi piegavo e gli raggiungevo il buchetto del culo, iniziavo a leccarlo con tanta bramosia e passione, infilavo dentro la lingua, e continuavo ad inebriarmi degli umori che gli colavano abbondanti dalla fica, poi finalmente arrivava per lei l’orgasmo cercato con tanta bramosia, e mentre lei sborrava un fiume di umori, io finalmente potevo bere di nuovo quella linfa squisita e afrodisiaca, ma lei non faceva in tempo a riprendersi dalla sua copiosa sborrata, io le saltavo letteralmente sopra e mi posizionavo a 69 era la scintilla che cercavamo entrambe, iniziavamo a leccarci le fiche come due forsennate, mi bagnavo le dita e ne infilavo due nel suo culo stretto e bellissimo, lei faceva altrettanto con me, ormai mi stavo gustando quella fica tanto sospirata e agognata, continuavamo a leccarci e pomparci nel culo le dita sempre più forte, ormai le sborrate si susseguivano ad un ritmo sempre più accelerato, eravamo entrambe attratte e bisognose della fica una dell’altra, era proprio l’incontro giusto con la persona giusta, al momento appropriato, alla fine giacevamo quasi disfatte ma non completamente soddisfatte, una vicina all’altra, ma le nostre mani non riuscivano a stare ferme, continuavamo a rimanere con gli occhi chiusi ma a toccarci in continuazione, poi come da un accordo mai scritto e detto, lentamente abbiamo iniziato a masturbarci a vicenda, un lunga, dolce quasi infinita serie di colpetti con il dito ora dentro la fica, poi sulla clitoride che trasmetteva dei piaceri infiniti, il tutto è durato moltissimo, un tempo indefinito dove l’apice del piacere a toccato veramente punte indescrivibili, e poi al momento supremo della sborrata, ci siamo ritrovate con le bocche sopra le fiche a suggere l’ultima scolata di un piacere infinito e dolcissimo.Si era fatta l’ora di colazione, e ancora eravamo sdraiate e disfatte sul letto intriso di umori, ci alzavamo controvoglia e entravamo nella doccia, l’acqua anche se calda ci riportava alla realtà, ogni volta che i nostri sguardi si incrociavano sorridevamo felici e spensierate, ma promettevamo di non ricominciare, non si rimaneva chiuse in casa, scendevamo e si andava a mangiare in un ristorante che conoscevo vicino, poi mentre si consumava il pranzo, ci si metteva d’accordo per incontrarci con i nostri rispettivi mariti, Luisa ancora non sapeva, o non si era resa conto, che i nostri uomini si inculavano fra loro, una cosa era certa, non sarei stata io a svelare questo loro piccolo segreto, ci accordavamo per rivederci il Sabato successivo, e il nostro accordo era di non svelare le nostre affettuose tendenze, sarà una sorpresa mi diceva Luisa, io credo che lo sarà per tutti alludevo ridendo, ma questo lei non poteva saperlo, e chissà come si sarebbe comportata Luisa quando si sarebbe accorta che il marito, con il mio………ma…ma questa è un’altra storia.

