Era l’estate del 1989 e il mio ragazzo mi aveva appena lasciato a casa da sola per andare in ferie con alcuni suoi amici all’estero.Quella sua decisione proprio non l’avevo gradita, ed ero profondamente in collera con lui.Nonostante i miei rimproveri lui era fermamente deciso, quindi a me non rimaneva che accettare questa scomoda decisione.Io avevo 18 anni e i miei per la prima volta mi avevano dato il permesso di andare in vacanza da sola, non so se per dispetto a lui o per puro gusto personale decisi di partire con due mie carissime amiche.La meta era la Toscana, non un posto in particolare, ma un viaggio tra amiche alla ricerca di situazioni lontane dalla solita monotonia della piccola città di provincia nella quale tutte vivevamo.Enrica, la più “grande” con i suoi 22 anni metteva la macchina, io e Valeria mettevamo la fantasia e la voglia di avventura.I primi giorni furono nello stesso tempo difficili e bellissimi.Difficili perché ogni cosa sembrava diventare un problema, non avevamo prenotato nulla e più che altro si girava per cercare una sistemazione per la notte.Bellissimi perché riuscivamo a percepire un senso di libertà infinita, niente regole, orari, persone alle quali riferire quello che avevi fatto.Era una sensazione molto piacevole, e devo ammettere che nonostante le paure assurde che ogni tanto ci assalivano senza apparente motivo ci stavamo proprio divertendo un mondo.Era bello la sera ritrovarsi insieme tra amiche a parlare delle nostre avventure (Ok, mi pare una parola grossa, ma mi piace ricordarle cosi!).Erano passati alcuni giorni, quando durante il nostro peregrinare lungo la Toscana ci imbattemmo in un cartello che pubblicizzava una piccola fattoria che durante l’estate proponeva l’agriturismo, ci siamo guardate e subito ci siamo dette: Perché no?L’idea era quella di trascorrervi l’intero weekend per poi dirigerci per gli ultimi giorni verso il mare.Arrivate alla fattoria fummo ricevute da una simpatica famiglia che gestiva quello stupendo posto.Sembrava un oasi di pace, un sacco di animali giravano liberi tutto attorno, un’atmosfera da altri tempi.Ci diedero le camere, o meglio ci alloggiarono in un vecchio fienile ristrutturato.Io corsi subito a farmi una doccia rigenerante, avevamo fatto parecchi Km quel giorno.Ero sotto la doccia quando sentii degli strani rumori provenire da fuori, mi allungai per poter sbirciare dalla piccola finestrella che dava sull’esterno.La scena che si presentò ai miei occhi mi sconvolse, un enorme cane (scusa se non ti so specificare la razza, ma penso si trattasse di un bastardo o meticcio se vogliamo essere più gentili) stava facendo sesso con una piccola cagnetta che evidentemente non gradiva.Lui cercava di montarla, ma lei abbaiava e scappava, la cosa che sconvolse i miei sensi fu il vedere l’enorme cazzo porpora che pendeva sotto la pancia dell’animale.Erano circa due settimane che non facevo sesso, da quando il mio ragazzo era partito, e la mia voglia era alle stelle.L’acqua continuava a scrosciare sulla mia pelle, io continuavo a guardare quei due amanti bestiali e le mie mani istintivamente cercarono il mio pube.Mi masturbai come non facevo da tanto tempo, la mia mente era sconvolta da quella scena perversa ma morbosamente eccitante, non razionalizzavo più, mi sarei fatta scopare da chiunque fosse capitato in doccia in quel momento.L’orgasmo mi lasciò in uno stato di confusione totale, mi lasciai cadere sul pavimento della doccia ed aspettai di essermi ripresa per poter uscire senza destare sospetti nelle mie amiche.Fortunatamente non si accorsero di nulla, ma io ero in uno stato di eccitazione totale, non facevo altro che pensare a quello splendido cane e soprattutto a quel suo cazzo teso e duro.La giornata sembrava non finire mai, inoltre neppure lo volessi fare apposta quel cane si era aggregato a noi tre, ci seguiva come un’ombra.Io sapevo che i cani hanno un olfatto molto sviluppato e non facevo che chiedermi se lui si fosse accorto del mio stato.Alle mie amiche Bart (era questo il suo nome, i suoi padroni erano appassionati dei Simpson, e mi dissero che avevano scelto quel nome perchè lui era sempre coinvolto in tutti i guai che potessero esistere!) piaceva un sacco, lo coccolavano, ci giocavano ed io mi ritrovai sconcertata dal sentire dentro di me un sentimento paragonabile alla gelosia.Facevo l’indifferente, ma dentro di me bruciavo dal desiderio di rimanere sola con Bart. Era Venerdì, così decidemmo di andare tutte in discoteca a ballare, ritornammo alle quattro di mattina dopo aver ballato come delle indiavolate per tutta la notte.Io mi ero scatenata più del solito, volevo scacciare dalla mia mente quei pensieri che per tutta la giornata mi avevano piacevolmente ( ok, devo ammetterlo!) tormentato.Enrica e Valeria invece si erano date al bere, tanto che erano completamente sbronze, solo una immensa fortuna ci permise di tornare sane e salve alla fattoria in macchina.Da brava amica le aiutai a stendersi sui loro letti ed entrambe caddero in un sonno profondo.Io pur se cercavo di non pensarci continuavo a vedere Bart col cazzo duro e voglioso.Decisi di uscire, tutto era tranquillo, tutti dormivano e la nottata era veramente splendida.Un po’ di aria fresca mi aiuterà a prendere sonno, pensai.Girai attorno al nostro fienile-alloggio e mi incantai nell’osservare il panorama, non avevo mai avuto l’occasione di poter stare da sola ad ammirare la notte.Mi sedetti contro una pianta e scrutai l’orizzonte, mentre la mia mente vagava libera.Mille pensieri mi correvano dentro, si scontravano litigavano per avere la meglio, poi all’improvviso quasi morì per la paura.Qualcosa si era appoggiato sulla mia spalla destra, ero impietrita per lo spavento, mi girai e rimasi come ipnotizzata.Era Bart, mi ero completamente dimenticata del fatto che lui potesse circolare liberamente, niente catene o gabbie.Rincuorata dal vedere che si trattava di lui, mi calmai e lo guardai fissa negli occhioni scuri e grandi che aveva.Era tenerissimo, voleva giocare e si accoccolò subito tra le mie gambe.Io lo accarezzai e la sensazione del suo muso tra le mie gambe incrociate mi eccitò subito.Non sapevo cosa fare, mi sentivo imbarazzata nell’essere eccitata da un cane, ma allo stesso tempo ero molto curiosa di rivedere il suo cazzo.Lentamente scesi con la mano sotto di lui, lungo la sua pancia snella, fino a sentire quel sacchettino peloso che conteneva l’oggetto del mio innaturale desiderio.Prima lo sfiorai dolcemente, poi con un po’ di timore lo strinsi nel mio pugno. Con mio enorme stupore il cazzo di Bart rispondeva come quello del mio ragazzo, lo sentivo ingrossarsi nel mio pugno fermo. Provai allora a massaggiarlo, e presi a masturbare quel cazzo animale, mentre lui mi guardava con aria supplichevole.La cosa gli piaceva, ed io mi ritrovai a chiedermi se mai nessun’altra donna lo avesse masturbato.Divaricai le gambe e Bart di istinto, infilò il naso freddo contro le mie mutandine.Ero eccitata come mai prima, la situazione perversa che stavo vivendo mi faceva esplodere il cervello, non avevo più nessuna paura, volevo solo godermi quegli attimi.La mia mano si muoveva sempre più velocemente, Bart mi leccava la figa sopra le mutandine ormai completamente fradice.Con la mano libera mi scostai le mutandine e la sensazione della lingua di Bart sulle labbra e sul clitoride fu grandiosa.Mi riversai indietro, lasciai il suo cazzo e mi preparai per godermi quella lingua bestiale.Mi spogliai in un attimo, rimanendo completamente nuda sdraiata sull’erba umida della notte.Bart lavorava come un fantastico professionista, era da una vita che sognavo di godere a quel modo, quello stupido del mio ragazzo non gradiva il sesso orale.Persi il senso del tempo, ansimavo tutta, cercando di soffocare le mie grida di piacere e sperando che Bart non prendesse ad abbaiare svegliando tutti, l’orgasmo che provai mi fece andare a fuoco, per un attimo credetti di morire per il piacere.Rimasi quasi priva di sensi ad assaporare quella dolce e devastante sensazione di piacere.Bart ad un tratto sollevò il muso, dopo avermi prosciugato per bene ad abbaiò forte, mi ripresi subito, mi misi a sedere ed afferrai il suo muso con le mani per farlo tacere.Era notte, tutti dormivano, però sentirlo abbaiare poteva benissimo risvegliare qualcuno, ed io ero terrorizzata dal fatto di poter essere scoperta in quel modo.Bart mi guardava perplesso, io capì che lui voleva essere soddisfatto, o forse era solo io che volevo spingermi ancora più in la, oltre il lecito ed la morale.Gli parlai come se lui potesse capirmi, gli dissi che se fosse stato zitto avrei trovato certamente il modo di essergli grata.Lui parve capirmi, si accucciò al mio fianco e si girò sulla pancia.La prima cosa che pensai e che lui fosse come tutti gli uomini, non gli importava molto con chi erano, l’importante era godere. Presi ad accarezzargli il pelo lucido e velocemente corsi al suo sacchettino già gonfio.Con una mano lo strinsi e mi accorsi che aveva già una notevole dimensione, ero contenta e immensamente curiosa. Ripresi da dove lo avevo maldstremente abbandonato prima, lo masturbai.Questa volta ero decisamente più maliziosa, inoltre in quella posizione potevo vederne la punta violacea apparire quando la mia mano spingeva in basso verso le sue palle la morbida pelliccia che lo ricopriva. Forzai il ritmo ed allungai la corsa della mia mano, ad ogni movimento una parte maggiore di cazzo spuntava orgogliosamente turgida.Avevo notato che la base di quel cazzo animale si era ingrossata moltissimo, aveva raggiunto le dimensioni di una pallina da ping pong, con un maggiore sforzo costrinsi la pelliccia a scavalcare quella curiosa protuberanza.Adesso Bart aveva tutto il cazzo allo scoperto, io ero come incantata da quella visione, era talmente diverso da quello umano che era strano vederlo reagire allo stesso modo.Mi avvicinai per poterlo osservare da vicino, Bart stava mugolando in modo sordo, dai suoi lamenti capivo che gradiva le mie attenzioni.Mi ero avvicinata talmente che non potei reagire quando una contrazione della pancia di Bart fece sì che il suo cazzo si trovasse premuto contro le mie labbra.Mi passai subito la lingua sulle labbra e mi staccai da quel cazzo bestiale, ma il sapore che avevo gustato mi incuriosiva. Avevo da subito amato fare pompini, al contrario di molte mie amiche, mi piaceva prendere in bocca, succhiare e leccare il cazzo al mio ragazzo.Ormai non avevo nulla da perdere, ed in fondo Bart era stato un bravo amante prima, e mi sembrava logico (grossa parola in quello stato!) ricambiare il piacere che mi aveva regalato.Con una mano lo tenevo ben stretto alla base, aprii la bocca e feci entrare quella saporita asta di carne. Il mio ragazzo mi aveva sempre detto che ero brava con la bocca, così dedicai a Bart tutta la mia esperienza in fatto di pompini.Ero impreparata al fatto che Bart non fosse abituato a quel genere di lavoretti, infatti nel giro di pochi minuti sentii un fortissimo schizzo di liquido caldo e denso colpirmi il palato.Bart aveva già goduto, il suo cazzo scaricava nella mia gola una serie di schizzi i primi intensi e copiosi, poi sempre più deboli.Ansimava, era tutto sudato ed aveva la lingua a penzoloni sull’erba.Io non avevo mai ingoiato prima lo sperma, ma in quell’occasione mi aveva colta di sorpresa e non ero riuscita ad evitarlo.Quel sapore era strano, a tal punto che ancor oggi che ho più esperienza non riesco a definirlo nel modo giusto, ma il fatto eccitante fu che non mi disgustò affatto.Mi staccai dal suo cazzo, ma Bart non era ancora tranquillo, il suo uccello era sempre teso in maniera impressionante, ora potevo vederlo in tutta la sua stupefacente forza.Si alzò in un attimo e mi saltò sopra le spalle, io ero esausta, ma lui insisteva, voleva montarmi, continuava a darmi dei forti colpi col bacino, facendomi sbattere il suo cazzo addosso.Non avevo nessuna possibilità di difendermi, lui era molto più forte di me ed intenzionato a montarmi, quindi un po’ per paura un po’ per perversione pura decisi di mettermi nella classica posizione a pecorina e lasciarlo fare.Nel vedermi a quattro zampe Bart sembrò felice, si era instaurato uno stranissimo feeling tra noi.Eravamo diventati complici, amanti o semplicemente vedevamo nell’altro un semplice oggetto per poter soddisfare le nostre passioni. Bart mi girò tutto attorno annusandomi curioso, io per un attimo pensai che lui probabilmente non avesse idea di cosa fare.Mi sbagliavo di grosso, arrivato alle mie spalle, mi leccò per un po’ la figa, poi deciso mi montò sopra e prese a dare violenti colpi.Non aveva una gran mira, sentivo il suo uccello sbattermi sulle cosce, sul culo, sui fianchi, sembrava non in grado di fare il suo “dovere”.Allungai una mano sotto di me e gli presi il cazzo, lo puntai sulla mia fessurina vogliosa ed aspettai che lui spingesse.Un solo colpo secco e deciso, e grazie alla mia guida Bart mi penetrò.Immediatamente una sensazione di calore mi avvolse, sentivo il suo enorme uccello forzare le mie carni, scorrere dentro di me ad una velocità folle.Il mio ragazzo era sempre stato dolce e delicato, Bart era un selvaggio, mi stava scopando con una violenza esagerata.Le sue zampe mi strizzavano i fianchi fino a farmi male, la sua lingua era appoggiata sulle mie spalle, sentivo il suo caldo respiro sul collo.Spingeva con una forza che mi spaventava, volevo scappare, maledissi il momento in cui avevo deciso di farmi scopare da lui.Ma il peggio doveva ancora arrivare.Per un secondo Bart si fermo, ed io ringrazia tutti i santi perché credevo avesse goduto, ma lui mi strinse ancora di più i fianchi e mi spinse col viso a terra con la sua forza.Mi morsi le labbra dal dolore, quel bastardo mi aveva infilato tutto il suo cazzo dentro, compresa quel suo enorme rigonfiamento alla base.Mi sembrava di avere la figa a pezzi, il dolore si stava lentamente mescolando ad un forte piacere.Rimasi col viso sprofondato sull’erba cercando di contrastare quella furia di Bart sopra di me.Il suo ritmo di scopata divenne frenetico, io non sentivo più il dolore, ma solo tanto piacere, mi stavo sciogliendo in un grandioso orgasmo.Bart si bloccò ed io sentii un fiotto di sperma arrivarmi fino nello stomaco, mi sentivo piena, tra il suo cazzo, il suo sperma ed i miei umori pensavo di poter scoppiare da un momento all’altro.Il cane si lasciò andare e col suo peso mi fece rimanere come schiacciata sotto di lui.Riuscii a scalzarlo, e lui rotolò sui miei fianchi, ma appena cercai di alzarmi capii che il suo cazzo era talmente gonfio dentro di me che mi era impossibile farlo uscire.Provai panico, ormai cominciava ad albeggiare e il personale dell’agriturismo ben presto si sarebbe alzato per preparare la giornata.Rimasi immobile con Bart alle mie spalle pregando che tutto finisse alla svelta, non avrei mai immaginato che potesse rimanere incastrato dentro di me.Non so quanto tempo trascorse, ma finalmente sentii l’uccello di Bart perdere vigore, quel tanto che bastava per uscire.Con una mano lo afferrai delicatamente e lo tirai fuori, udii un sordo rumore simile a quando si stappa una bottiglia di spumante, e sentii sulla mano un getto di liquido caldo ed appiccicoso.Bart col cazzo finalmente libero si arrotolò su se stesso e si mise tranquillo a ripulirsi da solo con la lingua. Io mi rivestii in fretta e furia e corsi nella mia stanza, chiusi la porta proprio un attimo prima di udire i primi rumori dei fattori.Mi buttai sul letto e crollai in un sonno profondo.Erano circa le 10 di mattina, quando Valeria entrò nella mia stanza per svegliarmi.Fortunatamente loro si erano alzate tardi quella mattina, ed io avevo riposato un po’.Continuammo la nostra vacanza, io per prudenza rimasi sempre a debita distanza da Bart, non volevo che lui potesse in qualche modo far capire alle mie amiche cosa era successo quella stupenda notte.Le mie amiche di allora non si accorsero mai di nulla, e da allora per me la vita è cambiata, grazie a quella esperienza ho capito molto della mia natura e del mio modo di essere.Non ho più avuto falsi moralismi ed ipocrisie, voglio essere libera di provare tutto quello che mi passa per la mente e fino ad oggi l’ho fatto!!!
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