Avevo passato una notte fantastica, avevo scopato Laila finché sfinito mi addormentai.Mi svegliai la mattina seguente e subito cercai Laila con lo sguardo, era ancora addormentata, sdraiata di fianco a me, appena la vidi la voglia mi riprese e sentii il mio cazzo ingrossarsi.Mi inginocchiai di fianco a lei e cominciai ad accarezzarla, provai un’improvvisa tenerezza per quella ragazza di colore arrivata in Italia da sola, senza conoscere la lingua e senza nessun conoscente, per tutta la notte avevo pensato solo a me stesso, l’avevo sverginata e scopata senza pietà le avevo insegnato a farmi i pompini, le seghe e mi era fatto anche leccare il culo e lei sempre sottomessa si era adattata a fare tutto quello che le chiedevo, ma ora guardandola dormire mi venne voglia di farle provare anche piacere nel fare sesso.Cominciai a baciarla e lei si svegliò di colpo, non capì subito dov’era, infatti si spaventò, non devo essere un bello spettacolo con la mia brutta faccia deforme, ma poi si ricordò e rimase immobile aspettando qualche mio ordine che però non arrivò perché continuai a baciarla, prima sulla bocca costringendola ad aprirla per far entrare la mia lingua che cominciò a saettare nella sua bocca giocando con la sua lingua, lei restava con la bocca aperta non sapendo cosa fare, poi le leccai tutta la faccia e cominciai a scendere sul suo corpo, arrivai al seno, presi un capezzolo fra le labbra e iniziai a succhiarlo mentre presi fra le dita l’altro e lo massaggiavo, dopo un po’ li sentii diventare duri allora scesi ancora a leccarle la pancia finchè arrivai ai peli della figa, le feci allargare le gambe e mi posizionai davanti alla sua figa spalancata, era tutta rossa e spiccava tra la sua pelle nera, la sentivo rigida fra le mie braccia, mi abbassai e mentre con le dita allargavo le labbra della sua figa con la lingua cominciai a leccarla.La leccai a lungo lasciando una grande quantità di saliva su di lei che ancora non eccitata era molto asciutta, continuavo a lavorarla con la lingua finchè sentii cominciava a rilassarsi e la sua figa cominciò a produrre il liquido vischioso segno della sua eccitazione, alzai la testa per guardarle il viso e vidi che teneva gli occhi chiusi, ripresi a baciarla e lei aprì la bocca per permettere alla mia lingua di entrare, con una mano continuavo a masturbarla, sentivo la mia mano che scorreva senza fatica perché ora era completamente bagnata, sentivo il clitoride diventare sempre più duro e la sentivo fremere quando lo accarezzavo.Ricominciai a leccarle la figa concentrandomi sul clitoride sempre più sensibile, lo presi fra le labbra come prima avevo fatto con il capezzolo e massaggiandolo con le labbra lo leccavo sulla punta con la lingua, la sentivo sospirare per il piacere che non aveva mai provato.Improvvisamente cominciò a respirare sempre più forte poi la sentii trattenere il respiro e quando l’eccitazione non poteva più essere contenuta, lanciare un grido di piacere, io non smisi neppure per un istante di leccarla, quando la sentii venire le misi un dito nella figa e la scopai con quello, era appena stata sverginata e la sua figa era strettissima, sentivo il mio dito che veniva risucchiato dentro di lei.Smisi di leccarla quando sentii che l’orgasmo era finito, lei mi guardava in un modo strano non riusciva a capire quello che le avevo appena fatto provare, aveva il fiatone come se avesse fatto una corsa.Non volevo farle passare l’eccitazione e ricominciai a leccarle la figa ora la sentivo morbida e caldissima, unii due dita e le misi dentro di lei, ora era completamente rilassata e non faceva nessuna resistenza, continuavo a masturbarla riprendendo a baciarla sulla bocca, non ci volle molto e sentii che era di nuovo sul punto di esplodere, allora presi il mio cazzo con una mano e lo condussi verso l’entrata della sua figa, lo lasciai solo appoggiato senza spingere per farlo entrare, poi aiutandomi con la mano lo feci scorrere sul clitoride, lei ricominciò a respirare velocemente segno che stava di nuovo per venire allora lo strofinai sempre più velocemente e quando lei gridò quando giunse all’apice del piacere spinsi per farlo entrare dolcemente in lei.Laila stava per godere e quando sentì il mio cazzo che cominciava ad entrare piano spinse in alto il suo bacino per sentirlo dentro di lei cercando il massimo piacere, cominciò a muoversi contro di me che rimanevo immobile e la guardavo agitarsi per cercare sempre più piacere.Mi girai sulla schiena tirandomela sopra senza fare uscire il mio cazzo da dentro di lei, con le mani presi le sue chiappe e l’aiutai nei movimenti finchè da sola cominciò a cavalcarmi, sembrava impazzita dal piacere, non so quante volte venne quella mattina, quando si lasciò cadere sul letto di fianco a me aveva il fiato corto, io non ero ancora venuto, avvicinai il cazzo alla sua bocca lei lo accolse dentro di se ma non ci fu bisogno di altre sollecitazione perché appena lo appoggiai sulle sue labbra sborrai una quantità incredibile di sborra, lei teneva la bocca aperta e il mio cazzo vomitava dentro di lei, aveva la bocca piena le misi una mano sulle labbra impedendole di sputarla e lei guardandomi meravigliata non potè fare a meno di inghiottirla, poi gli rimisi il mio cazzo ormai moscio davanti alla bocca e le feci segno di pulirlo con la lingua, cosa che lei fece senza protestare.Restammo poi a letto per riprenderci dalla scopata e ci riaddormentammo, quando ci svegliammo era ora di pranzo, la feci vestire e uscimmo, dopo aver mangiato la portai per negozi e le comprai un mucchio di vestiti, vedevo la gente che ci guardava, sicuramente pensavano a cosa ci faceva una splendida ragazza di colore in giro con uno sgorbio come me, ma io non mi preoccupavo e quando mi sentivo osservato la abbracciavo e la baciavo, lasciando lo spettatore a bocca spalancata.Arrivò la sera e come promesso Luca arrivò, portò delle pizze per la cena e mentre mangiavamo gli raccontai come avevo trascorso la mattina, lui aveva notato infatti che l’atteggiamento di Laila era cambiato, mi seguiva con lo sguardo come un cagnolino segue il padrone e non si ritraeva più quando la toccavo ma guardava con sospetto Luca.Come sempre Luca volle guardare un porno in tv, ma a me quella sera non interessava, non mi servila un film per eccitarmi, feci segno a Laila di sedersi sul divano di fianco a me, poi l’abbracciai e la bacia lei ricambiava i miei baci, le tolsi la camicetta, non portava reggiseno e le sue tettine nere furono subito catturate dalla mia bocca, lei si lasciava fare ma guardava preoccupata Luca che invece di guardare il film si stava avvicinando a noi, anche lui afferrò un seno di Laila con una mano ma al contrario di me lo schiacciò come se stesse spremendo un limone facendo lanciare a Laila un grido di dolore.Gli dissi di smetterla ma lui fece finta di non sentire e mi confessò che le ragazze di colore lo avevano sempre eccitato di più, mi chiese se l’avevo già inculata e alla mia risposta negativa si eccitò ancora di più e mi chiese se poteva essere lui il primo, non ebbi il coraggio di negargli questo piacere, dopotutto lui aveva fatto tanto per me.Feci alzare Laila e finii di spogliarla, lei era molto docile, ricordava la scopata della mattina e non aveva più paura, infatti la portai in camera e la feci sdraiare sul letto, le aprii le gambe e le accarezzai la figa, piano piano si lasciava andare la sentivo diventare sempre più eccitata, quando le passai un dito fra le labbra della figa sentii che si stava bagnando.Le parlavo dolcemente e anche se non capiva le parole mi sorrideva, cominciai a leccarle la figa, era una cosa che non mi stancavo mai di fare, all’improvviso la sentii irrigidirsi e alzai la testa per vedere cos’era successo, Luca si era calato i pantaloni e stava cercando di metterle il cazzo in bocca, lei non voleva allora lui le mollò un ceffone, io cercavo di calmarlo e prendendogli il cazzo in mano lo portai nuovamente davanti alla bocca di Laila che questa volta non si rifiutò. Ripresi allora il mio passatempo preferito, leccare la figa.Dopo un poì Luca si stancò e facendomi spostare volle infilarle due dita nella figa, lei lo lasciava fare anche se lui era un po’ brutale, la fece mettere alla pecorina e continuò la sua esplorazione, io mi portai davanti a lei e le infilai il cazzo in bocca, quasi rischiai di essere morso quando lei all’improvviso gridò e cercò di scappare.Chiesi a Luca cosa stava facendo e lui ridendo mi disse che le aveva infilato un dito nel culo, lo tirò fuori e vide che era sporco allora gridando parole che lei non capiva le fece aprire la bocca e le infilò dentro il dito per farselo pulire, poi mi disse che era piena di merda e che lui la voleva pulita, andò in bagno e lo sentii trafficare poi torno in camera prese Laila per un braccio e la trascinò in bagno, la fece entrare nella vasca e le fece capire che doveva mettersi alla pecorina, lei obbedì guardò che Luca stava collegando un tubo di gomma al rubinetto dell’acqua, ma quando lui le si avvicinò e cercò di infilarle il tubo nel culo lei cercò di scappare gridando, io fino a quel momento ero rimasto a guardare ma decisi di intervenire per non far peggiorare la cosa.Cercai di far ragionare Luca ma lui oramai si era messo in testa che doveva farle un clistere e non c’era verso di fargli cambiare idea, allora cercai di rendere la cosa meno dolorosa per Laila, la presi fra le braccia e parlandole dolcemente la rimisi posizionata nella vasca, le passai della crema sull’ano per ammorbidirlo e lubrificarlo, lei piangeva capendo quello che le sarebbe successo ma non cercò di scappare ancora.Luca mi passò il tubo, era quello che usavo per annaffiare il giardino, cercai di infilarlo in quel culo vergine ma lei teneva le chiappe strette per la paura, riprovai un’altra volta mentre con l’altra mano le massaggiavo il sedere, piano piano riuscii ad introdurlo, lo spinsi ancora un po’ dentro. Quando Luca vide che il tubo era dentro aprì l’acqua, Laila piangeva e quando l’acqua cominciò ad entrare prese a gridare, non sapevo se l’acqua era calda o fredda allora toccai il tubo e lo sentii gelido, lo dissi a Luca che aprì l’acqua calda, ma dopo un po’ l’acqua sicuramente era bollente perché Laila gridando riuscì ad alzarsi e il tubo le uscì dal culo. Luca senza troppo complimenti la spinse di nuovo sul fondo della vasca e le rinserì il tubo, fece scorrere ancora l’acqua, si vedeva la pancia della ragazza ingrossarsi a vista d’occhio, e lei riprese a lamentarsi, allora dissi a Luca che era ora di smetterla, stranamente mi ascoltò, le tolse il tubo, l’acqua cominciò ad uscire insieme ad altri residui corporei, quando fu uscita tutta fece segno a Laila di lavarle la vasca e di farsi una doccia e di tornare in camera quando aveva finito.Prima di uscire dal bagno mi avvicinai a lei e la baciai, lei stava piangendo e mi fece capire che aveva dei forti dolori alla pancia.Comunque dopo un po’ tornò in camera, Luca le mise subito il suo cazzo in bocca, glielo spingeva fino in fondo, non preoccupandosi minimamente che lei faticava a respirare, mi disse che doveva farselo diventare bello duro perché aveva un culo da sfondare.Io mi preoccupavo per lei, non volevo sentisse troppo dolore, presi a spalmarle della crema sull’ano cercando di farla penetrare anche dentro, purtroppo Luca era già pronto, la fece alzare, la posizionò in piedi davanti al letto, la piegò con i gomiti appoggiati al letto, in questo modo il suo culetto tondo, sporgeva verso Luca, che senza nessun riguardo con un colpo solo riuscì a sfondarla, lei gridava ma era entrata solo la cappella e con un’altra spinta Luca entrò ancora di più, lei era caduta sul letto e Luca le era sopra, spingeva senza alcuna pietà e riuscì ad entrare del tutto, rimase fermo per qualche istante poi prese a scoparla incurante dei suoi lamenti.Per fortuna di Laila Luca era troppo eccitato e venne quasi subito, quando si alzò dal culo di lei uscì una scia di sborra e sangue, io la accompagnai in bagno dove si lavò, quando tornammo in camera Luca si era addormentato allora la portai in salotto, ci sedemmo sul divano e la consolai, piano piano si calmò e passammo tutta la notte a scopare, ora avevo un altro canale a mia disposizione, ormai la strada era stata aperta.Le avrei fatto imparare a godere anche facendosi inculare, tempo ne avevamo.
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