6.30? Suona la sveglia!!! MARCO: “Mamma mia che palle, non ne posso più di questa università, ogni mattina la stessa storia” Nel frattempo insieme alle lamentele che lo accompagnano ogni mattina, MARCO si prepara ad uscire Stamattina come sempre, prima di dirigersi per l’università deve passare da casa di una sua amica (ANNA), per accompagnarla all’università… (ANNA è una delle sue migliori amiche, piccolina di statura, con un piccolo seno, ma molto carina e con un sederino niente male! Ormai sono amici da più di 15 anni, ed ora che ne hanno rispettivamente 22 e 23 possono dire che sono quasi fratello e sorella; fra loro solo amicizia, mai un tradimento, mai un bacio, mai niente che poteva far pensare il contrario, specialmente da quando MARCO si è fidanzato con la migliore amica di ANNA (ROBERTA), ben 3 anni fa…) La macchina di MARCO arriva sotto casa di ANNA, il solito squillo, e lei dopo 5 min è già sotto Oggi è addirittura più bella del solito!!! Indossa una camicia sbottonata, che lascia vedere e non vedere le sue piccole tette, un pantalone a vita bassa ben elasticizzato, che mette in risalto le sue gambe perfette e soprattutto con quel perizoma il suo sedere assume forme favolose; Una volta entrata in macchina: ANNA: “Buongiorno!!!” accompagnato da un bacino “Come è andata ieri?!?” Riferendosi alla serata che MARCO ha passato in compagnia di ROBERTA MARCO: “Niente male…” sorridendo maliziosamente “La tua amica al letto è proprio una TROIA…” ANNA: “Io te l’ho sempre detto che sono più brava io” ribattè senza pensarci “Ma tranne che tu non hai mai voluto provare” MARCO: “Ah… alla fine sono io quello che non ha mai voluto provarci con te, ma non sei tu quella che è stata fidanzata per ben 6 anni con quello stronzo di… di… come si chiama… GIOVANNI, prima che io stesso ti venissi a dire che si fotteva un’altra?” sempre con un bel sorriso sulle labbra ANNA abbassando lo sguardo e con voce strozzata ancora dal dolore: “Hai ragione tu!” MARCO: “Scusa, non volevo…” in quell’istante lei li mise una mano davanti la bocca non facendogli finire la frase dicendogli sorridendo “Però adesso io sono libera, se lasci quella ‘stronza’ di ROBERTA, puoi contare su di me” MARCO: “Ok! Promesso” e cambiando discorso, iniziò a parlare di università ed esami Non era la prima volta che venivano fuori questi discorsi, ma in loro come a contrario qualcuno può pensare non c’era tutta quella malizia, sia MARCO che ANNA sapevano bene che erano amici e che fino a quando si scherzava era un conto, passare ai fatti un altro… Arrivati all’università, MARCO e ANNA dovettero separarsi perché facenti parte di due facoltà diverse e quindi situati in 2 zone distinte della città MARCO: “Allora, ci troviamo qui stasera alle 7.30?!?” ANNA: “Ma alle 7.30 qua è buio! Non posso aspettarti in aula? Sai fare quel tragitto da sola, con tutti i drogati che ci sono da queste parti mi spaventa tantissimo” MARCO: “OK! Aspettami in aula, io sarò lì per le 19.40” Intanto la giornata passò tranquillamente 19.30 MARCO parcheggia la sua auto e si dirige a piedi in quella stradina buia che porta alla facoltà di biologia MARCO: “Ciao ANNA, andiamo via subito che alle 21.00 ho un appuntamento con alcuni miei colleghi” ANNA: “OK! Va bene” incamminadosi per ritornare in macchina Quando ad un certo punto… Uno dei tanti drogati sbucato da un cespuglio ai bordi della stradina prese ANNA da dietro e tenendola per il collo gli puntò addosso un coltello intimidendo anche MARCO a fermarsi. MARCO lì per lì, non sapendo cosa fare, cercò di ragionare con il rapinatore, ma poi si rese conto dato il suo stato di fattezza di cercare di assecondarlo in tutto RAP: “Datemi i soldi altrimenti giuro che le taglio la gola a questa troietta” ANNA già in preda al panico, sbiadì ancora di più, MARCO si rese conto della gravità della situazione, messe la mano nel portafogli, e in quell’istante si rese conto che la sera prima per portare a cena ROBERTA aveva speso 50€ rimanendo con soli 15€ MARCO: “Non ho molti soldi, questo è tutto quello che ho” dando il portafogli al rapinatore Il rapinatore controllò con una sola mano e resosi conto del misero bottino fece un segno a qualcuno situato lì dietro nei cespugli… A quel punto sbucarono altri 2 tipi, molto più grossi, che iniziarono a malmenare MARCO, e il tutto davanti ad una ANNA sempre più impaurita Passato lo stato di aggressione i tre non lasciarono andare via le loro vittime, ma gli ordinarono di seguirli, sempre con gli annessi strumenti intimidatori Capita la gravità della cosa e viste le condizioni di MARCO i due non opposero nessuna resistenza ignari di quello che poteva capitargli e iniziarono a incamminarsi verso l’aperta campagna che circonda il campus universitario Dopo 15 min di cammino verso un’unica direzione, si ritrovarono prima davanti, e poi dentro un casolare vecchissimo, RAP: “Ok, stronzetto prima hai provato a fregarmi, ma ora io frego te, scopandomi la tua ragazza davanti ai tuoi occhi” Allorché MARCO sbalordito rispose:”Non è la mia ragazza, e solo un…” e in quell’istante fortunatamente iniziò a squillargli il cell, dove a chiamarlo era proprio ROBERTA “un… un amica” RAP: “Spegni questo cazzo di tel!!!” e rubandoglielo dalle mani visse sul display ‘amore mio’: “Guardate ragazzi… questo stronzetto ha ragione!!! L’ho sta chiamando il suo amore” e ad ancora più stizzito “Allora vorrà dire che mi scoperò la tua amante” Ma ANNA: “Ma per chi mi hai preso, non sono la sua amante, sono solo la sua migliore amica, e fra di noi non è mai successo niente” A questo punto il RAP incuriosito si rivolse con un tono di sfida a MARCO: “Senti stronzetto, è veramente la tua migliore amica?” MARCO: “Si!” RAP: “Allora le cose sono 2… O te la scopi tu davanti a me facendomi godere come non mai, o me la scopo io, facendoti vedere che questa cagna vuole solo una cosa dalla vita” Lei iniziò a tremare vedendo la voce e lo sguardo deciso di quei drogati, e fece capire a MARCO con una serie di sguardi di non permettere a quelli di toccarla con un sol dito RAP: “Allora stronzetto, hai deciso” iniziando a togliersi il cazzo fuori dai pantaloni MARCO: “Lo faccio io, lo faccio io…” RAP: “E perché, lo fai tu?” sorridendo “Ti piace la tua amica?!?” MARCO senza pensarci su, guardando rassicurando come meglio poteva in quella situazione ANNA, disse:”Hai ragione! Sono anni che lo desidero!” RAP: “Se vuoi lo facciamo insieme?” MARCO a quel punto prese coraggio, dicendogli: “Senti, hai detto di scegliere fra me e te! Io ho scelto!!! Non vedo perché lo dovremmo fare insieme” Il rapinatore, in questo caso mostradosi clemente disse:”Stronzo che non sei altro!!! Però hai capito che devi farci di tutto! Vero? Mi devi far vedere come gode questa cagna! Intesi?” MARCO: “SI!” RAP: “E tu troia” rivolgendosi con aria più dura ad ANNA, “se non riesci a farmi godere con il tuo amico, guarda che poi mi devi far godere con te! OK?” ANNA: “OK!” RAP: “Allora iniziate, PORCI!!!” iniziando a massaggiarsi delicatamente il suo cazzo da sopra i pantaloni ANNA e MARCO a questo punto fissandosi negli occhi per 2-3 min si resero conto che nessuno dei due riusciva a prendere l’iniziativa E il rapinatore stizzito avvicinando il cazzo al viso di lei che era ancora inginocchiata:”Adesso mi avete rotto!” ordinando agli altri 2 di malmenare MARCO Dopo una serie di calci sul povero corpo di MARCO steso a terra, fu ANNA stessa a prendere l’iniziativa iniziando a sbottonarsi la camicetta mostrando il reggiseno nero che copriva le sue tettine, sorprendendo lo stesso MARCO RAP: “Ma che fai TROIA?” prendendola per la testa e strofinandogli il cazzo sulla faccia “Basta così! Adesso succhiaglielo!!!” altrimenti lo farai con me ANNA: “Ma io?!? Io non l’ho mai fatto!!!” RAP: “Vorrà dire che inizi ad imparare con il tuo amico, TROIA” mostrandogli oltre al cazzo il coltello Allora ANNA vistasi minacciare, iniziò a sbottonare i pantaloni di MARCO, ancora dolorante a terra, e abbassandogli le mutandine, con un fare da gran TROIA iniziò a baciare il cazzo ancora moscio di MARCO, che non si rendeva conto della situazione In quell’istante immaginate i pensieri dei due Lei pensava:”Per fortuna che è MARCO, se proprio dovevo fare questa cosa meglio lui che quei 3 stronzi, speriamo che almeno apprezzi quello che faccio” Lui pensava:”Questi bastardi menano di brutto!!! Devo avere un paio di costole rotte, speriamo almeno di fare bella figura dopo tutti quei discorsi da professore che le ho fatto sul sesso” Quindi, dopo questi flashback ANNA incitata dai quei tre, iniziò a leccare la cappella di MARCO. Poi scese lungo l’asta, poi omaggiò il sacco delle palle. Lui adesso sospirava forte, mostrando di apprezzare Lei scese ancora più sotto e MARCO allargò le gambe e alzò le ginocchia per facilitarla, esponendosi oscenamente all’adorazione di quelle carezze umide. Con un rapido gesto ANNA abbassò la testa. Una buona porzione di quel cazzo scomparve tra le sue labbra. Lei sentì la punta sfiorarle la gola. Rimase un attimo così, a godersi la sensazione. Poi aspirò l’aria, applicando una leggera suzione. Quindi la sua testa cominciò a muoversi piano su e giù, lasciando scivolare dentro e fuori l’asta di quel cazzo. Toccati…” ordinò il rapinatore. “Voglio che ti accarezzi… che ti dai piacere… intanto che lo succhi…” Smise per un attimo, il tempo di sfilarsi i pantaloni e rimanere solo con il perizoma nero… Poi iniziò di nuovo, sempre con più passione, adesso la mano destra di lei scostò il perizoma, e raggiunse il suo bocciolo bagnato tra le gambe, mentre la sinistra restava intorno al pene ad assecondare i movimenti della bocca. Per lei fu un sollievo poter dare sfogo per un attimo al calore che le saliva dal basso ventre. La sua mano si ritrovò subito bagnata dai suoi umori. Presto la sua voglia di godere prese il sopravvento. La sua mano cominciò ad agitarsi convulsamente in movimenti rotatori della punta delle dita sulla zona del clitoride, mentre la testa continuava in modo sempre più frenetico l’andirivieni sul cazzo duro di lui. Sentì quasi esplodere l’orgasmo, sforzandosi di continuare a far scivolare la bocca sulla virilità di lui. Ma poi dovette fermarsi, soffocando i suoi gemiti di piacere sulla carne dura che le riempiva la bocca. Appena si riprese, alzò gli occhi verso quelli di MARCO, trovandovi un ironico rimprovero. “Ehi… che foga! Deve piacerti proprio sentirtelo in bocca… non pensavo fossi così troia mia cara ANNA” Allora a questo punto il rapinatore ordinò di invertire le posizioni… adesso MARCO doveva far godere ANNA Lui allora gli slacciò il reggiseno, mordicchiandogli quelle piccole tettine, poi baciandole tutto il corpo scese sempre più in giù, fino ad arrivare nel posto che tutti desiderano, lei era già bagnata dall’eccitazione che il pompino con le carezze contemporanee le aveva già dato Eccitazione che indusse MARCO a dirle sottovoce “Ma da quand’è che non lo fai?” e lei “1 anno, da quando mi sono lasciata con lo stronzo di GIOVANNI” e continuando a baciargli il collo”Sarai il mio secondo uomo, ed il primo con cui faccio certe cose!” Il rapinatore incuriosito e infastidito dei discorsi ordinò:”Qua fate quello che dico io!!! Leccagli la figa!!!” MARCO non se lo fece ripetere 2 volte, prese ANNA dal bacino e piegandola schiena a terra si infilò con la testa tra le sue coscie iniziando dapprima a baciarla, poi tirando fuori un po’ di lingua a colpirla in più punti diversi, con leggere penetrazioni, per poi stuzzicargli più volte il clitoride, tanto da far rilassare ANNA come se in quell’enorme stanza non ci fosse più nessuno. Dopo averle fatto raggiungere un intenso orgasmo il RAP, ordinò a MARCO di scoparla e lei che aveva cambiato espressione del viso ne fu felicissima. Allora MARCO senza fargli togliere il perizoma (evidentemente lo eccitava da morire chiamarsela in quel modo) fece impalare ANNA sul suo cazzo; lei d’altro canto ormai aveva perso ogni ragione, dopo che era scesa piano su quell’enorme asta che la riempiva, iniziò ad andare su e giù in un modo forsennato La situazione era cambiata in un modo assurdo, ora tutti e 5 godevano come matti, negli occhi di ANNA e MARCO non traspariva più la paura, i rapinatori continuavano a masturbarsi selvaggiamente, fino a quando uno di loro ordinò a MARCO di prenderla a pecora MARCO fu felice della cosa, anche perché non avrebbe resistito a lungo in quella posizione, e iniziò a scopare in un modo che ANNA non poteva neanche immaginare che esistesse Lei ormai stava perdendo il controllo, come testimoniavano gli urletti strozzati che emetteva ritmicamente in sincronia con gli affondi di MARCO. Ma l’attendeva una sorpresa. RAP: “Mica vorrai venire, vero?” ANNA non capiva. “Co… cosa?” RAP: “Ragazza mia, tu sei qui per fare divertire me, mica per divertirti tu… e poi sei già venuta una volta!!!” ANNA: “La prego… non credo di poter resistere…” RAP: “Non puoi venire senza il mio permesso…” ANNA: “La prego… mi conceda di poter venire… farò tutto quello che vuole… la prego…” Il rapinatore fece finta di pensarci Intando MARCO continuò a randellarle la figa e facendo crescere dolorosamente l’eccitazione fin presso il punto di non ritorno. Il corpo di ANNA, contratto nel tentativo di frenare il piacere, era scosso da tremiti convulsi A questo punto che il rapinatore chiese a MARCO di fargli il culo! MARCO non tanto sorpreso dalla richiesta, e sapendo che per ANNA sarebbe stata la prima volta con un dito unto dei suoi umori inizia a massaggiarli delicatamente il buco. Ad ANNA sfugge un ansito. Lui tenta una piccola penetrazione con la punta del dito. Lo muove lentamente. Tutta la tua attenzione è concentrata su quella falange. Poi inizia a spingere con decisione e penetra tutto. Fino in fondo. ANNA comincia ad ansimare più forte. Il tuo buco cede. Tra le cosce è un lago. Lui estrae il dito. Ora prova con due, con una certa irruenza. Si ferma all’altezza delle nocche. Poi, con decisione spinge più a fondo. ANNA sente il buco tirare. Le sfugge un lamento. “Ti faccio male?” le sussurra MARCO ad un orecchio ANNA: “Un po’ sì” Le dita di MARCO si agitano convulse dentro ANNA. Lui le spinge, le piega, le ruota. Lei sente sciogliersi da una sensazione strana che sente dentro. Non è completamente piacere… ma è soprattutto piacere. MARCO: “Credo che tu sia pronta…” ANNA: “Spero di sì… dai, allora…” Lui ritira le dita, piano. E’ un attimo, e subito lei sente la carne calda di MARCO appoggiarsi al suo orifizio. Lui senza sapere il perché, è eccitatissimo… più di tutte le volte che si è scopato ROBERTA. Con la mano libera spinge sulla nuca di ANNA, forse con un pizzico di irruenza di troppo, per indurti a chinarti un po’ in avanti. ANNA lo asseconda docile, mentre porta una mano dietro per allargarsi la natica. Lui inizia a spingere. Il buco si allarga tirando intorno alla sua cappella. Ad ANNA sfugge un gemito, che cerca di reprimere. Ormai è dentro. Il dolore è forte, ma ANNA immagina che il peggio è passato. Questo pensiero le dà coraggio. MARCO: “Fa male?” ANNA: “No, amore… è bellissimo…” RAP: “Hai proprio ragione! E’ fantastico!!!” Lui è rinfrancato. Spinge con decisione. Il cazzo si fa strada nelle sue viscere. ANNA lo sente enorme, gli sembra che arrivi in gola. E lui continua a spingere ancora. Ma quanto ne ha? Alla fine ANNA sente il solletico dei sui peli sulle chiappe. MARCO: “Sono tutto dentro…” ANNA: “Lo so… ti sento… è stupendo…” La sua voce è stranamente strozzata… come se veramente fosse arrivato in gola. Un primo rapinatore viene segandosi… Lui l’abbraccia e torna ad avvicinare il suo torace alla sua schiena. Le mani si impadroniscono delle sue tette. ANNA sente sulle dita di lui, l’odore del suo buco. Lo trova stranamente eccitante. LUI tenendola per il seno lui comincia a pomparla nel culo. Sono colpi lenti… brevi… cadenzati… ma creano un vero cataclisma dentro di lei. ANNA comincia a non capirci più niente. Senza accorgersene ha cominciato ad emettere mugolii strozzati a tempo con quel bastone che le rimesta le viscere. E’ una sensazione che la sconvolge. Bellissima. Eccitante. E incredibilmente porca. Viene il secondo rapinatore… Ora il cazzo si muove liberamente. Il suo buco ha ceduto e si è perfettamente adattato al suo diametro. Scivola dentro e fuori che è una bellezza, dandole mille brividi caldi. ANNA: “Sì… così… ancora…” ANNA è vicina all’orgasmo, ma non sa se riuscirai a raggiungerlo così. Il terzo rapinatore cede anche… MARCO intuisce che anche lui è vicino all’orgasmo. Porta una mano sotto di lei e comincia a massaggiarle il clitoride, continuando a montarla con foga. ANNA sente che sta per impazzire. I suoi colpi sono sempre più convulsi. Ancora. Ancora. Ancora. Ed esplodono insieme ANNA urla forte. Il gemito di MARCO è strozzato mentre schizza a ripetizione dentro di lei. Poi le crolla sopra con tutto il peso, sfinito. Restano fermi così per lunghi minuti, a respirare forte. MARCO è ancora grosso dentro di lei. ANNA è confusa, incredula. Sfatta dal godimento.
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