Non era molto tempo che avevo scoperto il sesso e come ogni ragazzino della mia età trascorrevo la maggior parte del mio tempo a masturbarmi. Bastava un non nulla per farmi eccitare e molto spesso dovevo rintanarmi in un bagno per spararmi un’improvvisa sega. Era un’operazione di quasi tutti i giorni quella di andare a rovistare nella cesta dei panni sporchi per cercare qualche indumento intimo di mi madre da poter annusare, ma difficilmente ottenevo dei risultati positivi, anche perché andando a scuola di mattina, logicamente tornavo a casa che mamma già aveva fatto il suo bravo bucato. Ma un giorno capitò che non andai a scuola e la fortuna volle che rimasi solo a casa. Mi alzai con circospezione dal letto e una volta appurato che non ci fosse nessuno mi fiondai nel bagno e letteralmente infilai la testa nel cesto dei panni. Non mi ci volle molto per tirare su un paio di slip di mia madre. Tra le altre cose le doveva aver tolte da poco. Infatti subito notai che erano piuttosto umide. Immediatamente me le portai sotto il naso: era un profumo delizioso e immediatamente avvertii una notevole erezione. Con quel trofeo me ne ritornai nella mia camera dove mi spogliai completamente e mi stravaccai sulla poltrona. Misi le gambe sui braccioli proprio come se fossi stato su di un lettino ginecologico e lentamente iniziai a passarmi le mutande di mamma sul cazzo. Erano molto bagnate e quel profumo intenso mi saliva su per le narici facendomi girare la testa. Mentre mi accarezzavo iniziai lentamente a scendere con la mano fino ad arrivare al buco del culo. Già altre volte mi ero masturbato stuzzicandomi il buchetto, ma quella volta volevo qualcosa di più. Volevo che un po’ delle mutande di mia madre mi entrassero nel culo e lentamente iniziai a spingerle dentro. Ad occhi chiusi m’immaginavo che fosse lei a violarmi il culo mentre io continuavo a segarmi davanti ai suoi occhi:- Dai mamma… così… inculami… infilami le tue dita nel culo… fammi sborrare…. Sfondami il culo…Mi sentivo in estasi. Non avevo mai pensato di essere inculato, ma quella scena, seppur solo nella mia mente, mi arrapava maledettamente. Ormai stavo proprio per sborrare quando…- Ma quelle… sono le mie mutande… e… te le stai infilando nel culo.Mi venne un accidenti. Mamma era rientrata senza che io me ne fossi reso conto e mi aveva scoperto in flagrante. Purtroppo però non riuscii a trattenermi e seppur spaventato a morte l’orgasmo prese il sopravvento facendomi sborrare proprio sotto gli occhi di mamma.- Dio mio… – esclamò mamma – a questo non credevo proprio di dover assistere.Ero imbarazzatissimo più che spaventato e non riuscivo neanche a respirare. Mamma però non sembrava affatto incazata, anzi sembrava più incuriosita che altro.- Mario, ma che fai? Ti masturbi con le mie mutande?- Io… veramente…- Anzi, diciamo che tu ti masturbi, ma che le mie mutande le usi per ben altro.- Ma no mamma… non è come sembra.- Senti Mario, lo so che non sono fatti miei, ma comunque tu ti stavi trastullando il culo con le mie mutande. So perfettamente che alla tua età il sesso è un chiodo fisso, ma almeno cerca di essere un tantino più prudente.- Hai ragione mamma – dissi sollevato – la prossima volta cercherò di fare più attenzione.- Ah! – esclamò mamma sorridendo – allora hai intenzione di rifarlo?Mi feci rosso come un peperone.- Ma no mamma… io volevo dire…- Ma stai zitto sciocchino – disse ridendo – piuttosto pulisciti e mettiti qualcosa addosso: non mi sembra proprio il caso che tu stia così davanti a me.Mi guardai intorno per cercare qualcosa per pulirmi ma senza risultato.- Usa le mie mutande… ormai…In quell’istante notai negli occhi di mia madre qualcosa di strano. Lentamente con le sue mutande raccolsi la sborra che mi colava abbondante dalla pancia, senza distogliere lo sguardo da lei. Era strana, turbata ma non incazzata. Quando mi fui ripulito per bene mamma si prese le sue mutande dicendo:- Dalle a me che ora le lavo. Tu piuttosto vatti a lavare.- Va bene mamma.Lentamente mamma uscì dalla mia stanza dirigendosi nel bagno di servizio dove lavava i panni. Una strana sensazione mi pervase. Velocemente presi dal mio cassetto un paio di slip e scalzo, per non fare rumore, seguii mamma. Stranamente chiuse la porta. Lentamente mi abbassai per spiare dal buco della serratura. Mamma era lì immobile. Poi lentamente si appoggiò sulla lavatrice che stava proprio di fronte alla porta. In quel modo la inquadravo perfettamente. Aveva le sue mutande sporche del mio sperma ancora in mano. Notai che le guardava con attenzione. Poi lentamente la vidi portarsele al viso e tirare fuori la lingua. Era incredibile: mamma che si leccava la mia sborra. Il cazzo mi ridiventò di nuovo duro e quando poi vidi una mano di mamma farsi spazio in mezzo alle sue cosce non potei fare a meno di menarmelo. Vidi mamma abbassarsi la gonna e gli slip che indossava… vidi la sua fica pelosa… vidi la sua mano toccarsi la fessa… vidi mia madre masturbarsi. Dovetti correre nell’altro bagno. Feci appena in tempo perché l’orgasmo mi scoppiò talmente forte che la sborra schizzò sullo specchio. Il cazzo continuava a cacciare sborra ed io mia accasciai seduto sulla tazza senza un briciolo di forze. Dopo un pochino avvertii il respiro regolarizzarsi. Lentamente mi ripresi e decisi di farmi una bella doccia. Dopo una mezz’oretta ero in cucina. Mamma era intenta a preparare da mangiare. Non sapevo se guardarla in viso oppure no. Ero imbarazzatissimo. Ma fu lei stesso a rompere il ghiaccio:- Allora? Ti sei ripreso?- Ehm… si mamma.- Scommetto che non hai neanche fatto colazione per dedicarti ai tuoi giochetti.- Dai mamma…- Non ti preoccupare, scherzo. Piuttosto ora ti preparo qualcosa- Grazie mamma.Il mio grazie non era tanto per la colazione che mamma si accingeva a prepararmi quanto per il fatto di non essersi incazzata per l’accaduto. Dopo un paio di minuti mi ritrovai davanti ad una caterva di fette biscottate con burro e marmellata che iniziai a mangiare avidamente.- Mamma, non credi che siano troppe – dissi continuando ad ingozzarmi – se le mangio tutte rischio di scoppiare.- Mangia quello che vuoi. Credo dopo due di quelle performance…- Co… come due? Cosa… cosa vuoi dire?- Non fare lo gnorri. Vuoi che non me ne sia accorta che mi hai spiato dal buco della serratura?Per poco non soffocai. Si era resa conto che la spiavo e nonostante ciò aveva continuato.- Non credere che solo tu abbia delle esigenze. Anche io sono di carne.- Ma mamma… – Insomma ragazzino, credi proprio alla befana? È logico che anche io provi desiderio. E i desideri vanno soddisfatti. Sempre.- Sempre?- Si, tesoro mio, sempre.- Quindi vuoi dire che tu… insomma che non ti sei arrabbiata quando…- Quando ti ho visto infilarti nel culo le mie mutande?La crudezza delle parole di mamma mi spiazzò lasciandomi senza parole.- Amore mio, io ho sempre ritenuto che bisogna fare ciò che piace, se non arreca danno a nessuno. Quindi se a te in quel momento andava di metterti le mie mutande nel culo….- Sai mamma…- Cosa?- Non è che in quel momento… andasse di mettermi le tue mutande nel culo.- Cosa allora?- Be… ecco… in quel momento stavo sognando.- Si, lo so. Del resto m’incitavi a voce alta ad incularti.- E… e cosa ne pensi?- Penso che tutte le cose vengono meglio se fatte in compagnia.Ancora una volta rimasi senza parole. Quello che mamma intendeva non mi era ancora chiaro.- Cosa vuoi dire?- Voglio dire che se tra di noi ci fosse un tantino di confidenza in più, certe cose si potrebbero fare insieme.- Vuoi dire che … insomma che tu ed io…- Certo caro, potremmo giocare insieme. A te farebbe piacere?- Piacere? Ma sarei il ragazzo più felice della terra.Mamma mi tese le braccia ed io senza esitare mi buttai su di lei. Mi strinse fortissimo al suo seno.- Piccolo mio, tua madre è disposta a tutto per vederti felice.- Proprio a tutto mamma?- Proprio a tutto.Divenni allora sfacciato:- Saresti disposta anche farti vedere nuda?- Anche.- E a farti vedere mentre ti masturbi?- Già mi hai visto.- E cosa ne diresti, per esempio, se io masturbo te mentre tu masturbi me?- Credo che possiamo fare molto di più.Ciò detto mollò la presa e si alzò. Lentamente si sbottonò la camicetta rimanendo in pochi attimi solo con il reggiseno di pizzo trasparente. Aveva due tette magnifiche con due capezzoloni che sembravano solo aspettare di essere ciucciati. Poi fu la volta della gonna. Guardarla così, solo con reggiseno e slip, mi procurò una nuova erezione.- Ora tocca a te – disse mamma – spogliati.Non fui tanto elegante come lei nello spogliarmi, ma in un attimo fui completamente nudo con il cazzo svettante. A quel punto mamma si tolse gli ultimi due capi rimanendo anch’essa completamente nuda davanti a me. Divaricò le cosce e accovacciandosi si aprì la fessa dicendo: – Ecco figlio mio, sei uscito dalla mia pucchiacca ed è giusto che se la desideri tu la abbia.- Cazzo se la desidero…la voglio.- E allora vieni da me.Mamma si avvinghiò a me buttandomi a terra. Mi baciò sulla bocca infilandoci la lingua. Era la prima volta per me e lei fu abilissima nel condurre il gioco. Dopo un attimo si girò posizionando la sua fessa sulla mia faccia. Sentii di nuovo quel profumo inebriante che avevo sentito dalle sue mutande e mi fu naturale leccarle la pucchiacca. Avvertii la sua bocca ingoiarmi il cazzo: mamma mi stava facendo un pompino mentre io le succhiavo la fica. Bastarono pochi colpi ed avvertii di nuovo l’orgasmo arrivare per scoppiare poi con litri di sborra nella bocca di mamma. In un attimo lei si rigirò e ancora prima che io potessi rendermene conto mi baciò riversandomi in bocca la mia stessa sborra. Era come impazzita. Le sue mani s’impossessarono delle mie palle stringendole quasi fino a farmi male mentre mi sputava la sua saliva in bocca. Mi leccò tutta la faccia riempiendomi tutto del suo sputo. Poi avvertii la sua mano scendere dalle palle fino al buco del mio culo. Pochi attimi e un paio delle sue dita mi rovistavano le budella. Come sentii penetrarmi il culo il cazzo mi ridivenne nuovamente duro e pronto. Mamma allora senza togliermi le dita dal culo si rigirò nuovamente ricominciando a sbocchinarmi e riproponendomi la sua pucchiacca che senza farmi attendere ripresi a leccare avidamente. All’improvviso mamma si bloccò. Per un attimo ebbi il timore che tutto stesse finendo, invece:- Ahhh…. Siiii… sto per godere…. Siiii…. Che bello…. AhhhhhhhL’orgasmo che ebbe dovette essere sconquassante perché mamma iniziò a tremare tutta e mi sembrò continuare per parecchio tempo. Poi si accasciò su di me senza forze. Non cambiammo posizione e io mi ritrovavo sempre con la sua fessa in faccia e la cosa non mi dispiaceva. Dopo qualche attimo avvertii delle strane contrazioni della sua fica. Pensai che forse erano i muscoli che le si rilassavano dopo l’orgasmo. Invece con mia grande sorpresa dalla sua fica iniziarono a colare alcune gocce di liquidò che però dopo un’ulteriore contrazione dei muscoli si bloccarono:- Amore mio… – disse con voce roca – non resisto più.- A cosa mamma? Io credevo che tu… insomma credevo che avessi già avuto un orgasmo.- Non è questo, piccolo mio. È che… che…- Parla mamma. Dimmi cos’hai.- È che devo fare… pipì. Non resisto più.Ecco cosa erano quelle gocce. Mamma doveva pisciare ed era evidente che voleva farmela in faccia.- Ho capito, mamma. Fai pure. Pisciami in bocca. – Sei… sicuro di… di quello che dici?- Dai, pisciami in faccia. I miei occhi erano fissa su quell’enorme voragine che era la pucchiacca di mamma. Nuovamente vidi i suoi muscoli contrarsi. Poi alcune gocce di urina:- Ahhhhh… siiii… piscio….Una cascata improvvisa di piscio m’investì in pieno volto lasciandomi un attimo sorpreso. Poi mi rituffai nella fessa di mamma a succhiarla mentre lei continuava a pisciarmi in bocca. Le infilai tre dita dentro ritirandole zuppe di piscio e umori vari. Con quelle dita iniziai a solleticarle il culo senza però osare oltre. Fino a che:- Cosa aspetti? Ficcamele in culo quelle dita. Aprimelo per bene. Non me lo feci ripetere. Iniziai a spingere sul suo buco del culo, ma con mia sorpresa non trovai molta resistenza. Evidentemente mamma era piuttosto allenata a prenderlo dietro. Per un pochino di tempo le lavorai il buco come si deve, al punto che credetti di poterci infilare tutta la mano.- Mamma, hai il buco del culo quasi più grande della fessa.- Hai ragione tesoro, ma non fermarti. Continua a spingere.- Ma… mamma… così potrei farti male.- Ma che male e male. Spingi quella cazzo di mano. Infilamela dentro il culo.Restai colpito dalle parole di mamma, ma ubbidendo ai suoi ordini ripresi a spingere. Ma la mia mano non andava oltre. – Sputaci.- Come?- Ho detto sputaci. Sputami nel culo, così lo lubrifichi.Tolsi le mie dita dal culo di mamma e iniziai a sputare in quel buco piuttosto aperto. Quando vidi che si era formato quasi un laghetto ripresi ad infilarci le dita cercando di spalmare per bene la mia saliva. Mi resi subito conto che una volta lubrificato il buco del culo di mamma non avrebbe opposto alcuna resistenza e ripresi a spingere con più vigore. All’improvviso fui come risucchiato. Vidi la mia mano scomparire completamente nel culo di mia madre.- Ahhhhhh… siiiii… rompimi il culo…. Mi piace…. Sfondami…. Mi piace farmi rompere in due…- Scommetto che se spingo ancora entra pure il braccio.- E cosa aspetti…. Ahhhhh… forza…siiiiiiEra incredibile. Il mio braccio entrò quasi senza sforzo nel culo di mamma, quasi fino al gomito. Ero completamente immerso nelle sue budella. – E ora fottimi. Fottimi il culo. Lentamente iniziai a stantuffarla andando avanti e indietro di poco. Poi mano mano prendendo coraggio tiravo il braccio sempre più fuori per poi rificcarlo dentro. Dopo un po’ tiravo fuori anche la mano per riaffondare nuovamente in quel magnifico culo.- Amore mio……. Mi hai sfondata il culo…. Ahhh….. che bello…. Mi sento il culo dilatato al massimo…siiii…ahhhh…. Godo….Un urlo lacerante uscì dalla gola di mamma. Poi di nuovo quel tremore di prima ma mille volte più forte. Non riusciva a fermarsi. Era veramente in preda ad un orgasmo violentissimo. Poi fermandosi si accasciò nuovamente su di me quasi perdendo i sensi. Lentamente le sfilai dal culo la mano e sfilandomi da sotto di lei mi avvicinai alla sua bocca baciandola. A stento ebbe la forza di rispondere al mio bacio, ma aveva un sorriso stampato sulle labbra. Mi accucciai vicino a lei felice pensando che quello era stato solo il preludio di un’intesa sessuale con mia madre che mi avrebbe portato molto, ma molto lontano.
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