Fa freddo, nella cripta. Scorgo la pelle d’oca sulle cosce aperte della mia amante, mentre le affondo il viso dentro, leccando piano. È molto umida, e geme con una mano sulla bocca. Si dimena sul piccolo altare su cui l’ho fatta sdraiare. Viene. La faccio scendere e le dico:”Fai lo stesso con me.”Mi guarda, incerta.”Non so come fare–“”Fatti guidare dal tuo istinto, è la cosa migliore.”Scosto i lembi della mia tonaca e apro la zip dei pantaloni. Lei osserva il mio sesso, lo accarezza, poi comincia a baciarlo. È dolce, sensuale come forse neanche lei stessa si rende conto di essere. Comincia a leccarmi, dalla base fino alla punta, poi mi fa entrare nella sua bocca. L’istinto la guida bene, e la cosa mi conforta.C’è ancora speranza, per il mondo. Mi chiamo Abel Ruiz Medina. Sono nato a Valladolid nel 2016, e ho preso i voti del sacerdozio cattolico nel 2038. Venni destinato a Silvange, un piccolo paesino vicino a Reims, e vi rimasi per quattro anni, fino a quandole stelle si spensero.La Rivoluzione Pulsionale era arrivata al suo culmine in quel periodo, e niente sembrava poterla arrestare. Si faceva l’amore ovunque, nelle strade, sui mezzi pubblici; bastava piacersi, e subito dopo fioccavano gli orgasmi.I programmi televisivi e i siti Internet inneggiavano alla copula indipendentemente dall’orientamento sessuale, dall’età e dalle relazioni. Nelle scuole si faceva pratica sessuale dalla seconda classe: i ragazzi venivano iniziati dagli insegnanti in tutte le pratiche amorose, e poi si esercitavano fra loro, in classe e a casa.L’industria della pornografia e quella della prostituzione collassarono irrimediabilmente; non aveva più senso pagare per ciò che ormai si vedeva e faceva senza più alcuna restrizione. Il Polivac aveva sconfitto tutte le malattie virali, fra cui anche quelle a diffusione sessuale, quindi il sesso non rappresentava più un pericolo per nessuno. Anche i reati a sfondo sessuale erano ormai rarissimi, e si riferivano quasi esclusivamente allanecrofilia e a piccole risse per avere la precedenza nelle grazie di una persona di particolare avvenenza.Poi … La fermo appena in tempo, non voglio rischiare di spaventarla o disgustarla venendole in bocca. Le dico:”Sei pronta, Sophie?”I suoi occhi liquidi mi accarezzano, le sue labbra si accostano alle mie.”Si. Facciamolo.”La faccio salire di nuovo sull’altare, e le sollevo ancora una volta la gonna. Peccato che sia così freddo, se fossimo nudi sarebbe ancora più bello. Mi immergo lentamente in lei, forzando la resistenza dell’imene il più delicatamente possibile. Sophie serra le labbra, guaisce per il dolore, ma si riprende in fretta. Comincio a muovermi, piano, e nel frattempo la mia lingua le apre la bocca, si fonde con la sua. Ci esploriamo. Dopo un po’Sophie si adegua alle mie spinte, le segue, ruota il bacino verso di me. Sussurra:”Si .. si .. amore ..voglio morire così .. si, così, così .. dammela ..dammi la vita!!”Quest’ultima frase è un urlo nel mio orecchio, ma siamo tranquilli, nessuno ci sentirà. Le nostre tracce biologiche sono schermate dalla pietra della cripta; neanche i satelliti possono scoprire che stiamo violando la legge.Che stiamo commettendo un reato punibile con la morte. A Silvange io portavo avanti la battaglia intrapresa dal Santo Padre, che si scagliava contro la Rivoluzione con tutta la forza dei valori cristiani.Rifiutavo assoluzioni, celebravo messa a porte chiuse, selezionando chi poteva avvicinarsi alla casa di Dio. Le mie prediche uscirono dalla mia piccola chiesetta e si fecero udire nella piazza principale, dove spesso dovevo alzare al massimo la voce per sovrastare le urla di piacere di chi godeva intorno a me. Perdevo proseliti ogni giorno, pochi riuscivano a contenere le proprie passioni vedendo gli altri che le assecondavano liberamente.Le notizie che mi arrivavano dalle altre diocesi erano, se possibile, ancora più sconfortanti. La Chiesa combatteva una battaglia persa, e anche le diserzioni fra i nostri soldati si moltiplicavano. Eravamo diventatiimpopolari, e guardati con sospetto e acrimonia dovunque. Al culmine della disperazione, presi un gruppo di fedeli e li portai a Mont Saint Michel, dove sapevo esserci una colonia esclusivista. Sperai di poter salvare le loro anime con l’esempio.Non sapevo che invece avevo salvato la vita a loro e a me stesso. “Aspetta. Guarda.”Sfilo il mio sesso dal corpo di Sophie, mi sdraio supino sull’altare.”Cavalcami.”Forse ho esagerato, la vedo impaurita. Ma la sua voglia non la fa esitare più di qualche istante. La guido su di me. È fradicia, mi cosparge con i suoi fluidi, misti al sangue, che le colano dalla vagina come miele, dolci allo stesso modo. È un po’ rigida all’inizio, ma so che non durerà. E infatti, ancora l’istinto, Sophie contrae i suoi muscoli interni, li rilascia, li contrae, si dondola avanti e indietro, sperimenta.Mi guarda negli occhi, la sua voce è tesa, impaurita.”Ma come farò?”Tento di trasmetterle la sicurezza che non possiedo neanch’io.”Non è difficile. Basta stare molto attenti e scegliere bene.”Ride piano, si piega su di me, mi bacia leggera. Il suo viso è splendido, nella tensione del piacere.”Allora anche tu hai scelto bene, eh?”La mia risposta è una spinta secca, forte, che la fa urlare. Un’altra.Sophie ansima, comincia a correre, corre come una gazzella in fuga dalleopardo. Corro insieme a lei, e urliamo al mondo la nostra sfida, piùforte, ancora. Non posso immaginare come Sophie possa diventare più bella diadesso, ma lei lo diventa, commettendo il reato supremo.”Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti aaaaaAAAAAAAHHHHHHHH!!!!!” Le stelle si spensero il 25 giugno del 2042. I notiziari fecero appena in tempo a passare la notizia delle prime testate VA che i teleschermi si spensero. In molti casi insieme a chi li stava guardando. La prima testata raggiunse la città di Las Vegas alle 22.23 ora locale. Poi fu la volta di Tokyo. Hong Kong. Rio de Janeiro. Amsterdam. Gli obiettivi strategici.Nel frattempo, un gruppo di missili aveva distrutto il quartiere di S. Pauli, ad Amburgo. Gli abitanti di Marsiglia si svegliarono per un istante, quello in cui si resero conto del gas che li stava uccidendo. Un ordigno fece sprofondare Les Halles, a Parigi. Decine di Mortiferi venuti dal nulla sputarono raffiche di proiettili esplosivi che ridussero Starometske Namesti, a Praga, ad una fossa comune.Migliaia di cose del genere. Dovunque.Tutte le fonti d’informazione vennero distrutte: reti televisive, giornali, provider Internet. Gli aerei in volo vennero abbattuti, fatti esplodere i treni, distrutte le principali strade di comunicazione. Le sedi delle più grandi organizzazioni mondiali, le Nazioni Unite, l’Unesco, la FAO… tutte rase al suolo.All’alba del 27 giugno, di otto miliardi di persone che popolavano la Terra, ne rimanevano poco più di 430 milioni.
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