Caro Diario,Non so come iniziare, ieri ero così felice nello scriverti che finalmente qualcuno mi aveva dato un appuntamento, credevo che fosse il giorno più bello della mia vita, e non sono stata invitata da uno a caso, capisci? L’appuntamento me l’ha dato Carlo, capisci, sto pregustando gli sguardi delle altre quando mi vedranno in giro con lui, magari mano nella mano, mi invidieranno e la mia popolarità salirà alle stelle. Se solo potessi passare di fronte ad Alice (ti ricordi di Alice, quella della festa di Laura) e magari farmi pure baciare, lei schiatterebbe, lei, che ha sempre quest’aria da first lady solo perché è riuscita a farsi dare un appuntamento da Giorgio, sarebbe stupendo vedere la sua espressione e finalmente poterla guardare dall’alto in basso con sufficienza.Ma cosa sto dicendo, cosa mi sono messa in testa, per un attimo quasi scordavo quello che sto SUBENDO per una semplice serata in compagnia di un ragazzo. Sì caro Diario, ho detto proprio “subendo” e questa volta non è papà che non mi da il permesso o mamma che fa finta di non ascoltarmi è… non riesco quasi a scrivere il suo nome, eppure non sarebbe la prima volta che te ne parlo, ho riempito pagine e pagine di imprecazioni contro quella persona, tu eri l’unico con cui potevo confidarmi liberamente e che ascoltasse senza giudicarmi le pene che sono costretta a reggere. Anche quando papà ha fatto quella cosa vomitevole… quelle macchie sui miei jeans e sulle mutandine… quell’odore. Ma questa volta no, questa volta è diverso, neppure tu potresti ascoltare senza rabbrividire… non capisco più nulla, nemmeno nei miei incubi avevo visto cose del genere, e perché proprio a me, cosa ho fatto? Io che sono sempre stata promossa con il massimo dei voti, che ho pure avuto una borsa di studio. Perché non succedono queste cose alle altre? Io, che sono così bella, così sincera, che fin da piccola sono sempre stata obbediente e non ho mai osato ribellarmi, come fai ad osare tanto si di una persona come me, se lo fai vuol dire che sei un XXXX… oddio cosa ho scritto, che stupida che sono, non avrei mai dovuto definirlo così, me ne vergogno tanto… lui in fondo avrebbe potuto fare anche peggio, invece mi ha risparmiata, lui è stato buono in un certo senso, sono io che non sono stata ai patti ed una cosa del genere non l’avrei dovuta fare. In fondo lui ne aveva il diritto perché io ho disobbedito e l’ho umiliato di fronte ai suoi ospiti. E’ un gioco sadico ma è pur sempre un gioco…no, no, no che cosa dico, non è vero queste cose non le penso veramente (o forse si?), io voglio solo che Sabato la mia serata sia adeguata al prezzo che sto pagando per ottenerla.Ma se lui… cioè, se Carlo si accorgesse di quello che è successo, se vedesse i segni che mi ha lasciato addosso, piccole strisce rosse su tutto il sedere (me lo sono guardata prima allo specchio), Carlo mi odierebbe, proprio io che da tutti sono considerata intoccabile… e poi, parliamoci chiaramente, Carlo ce la farebbe a farmi bagnare come lo sono ora? No di certo no, le sue mani sarebbero viscide e gentili. Guarda cosa ti sto scrivendo, sono io? Io che ti scrivo che mi bagno, che le mie cosce si stringono per dare un po’ di sollievo al desiderio che mi sta uccidendo? Sì, l’ho sempre fatto anche da sola, ma mi sono sempre vergognata a scriverlo. Era bello starsene chiusa in bagno, annusare la mia pelle pulita e poi toccandomi sentire l’odore così diverso sulle mie dita, così forte e dolce, così sporco, l’odore di una puttanella. Mi divertiva chiamarmi così, “puttanella” troietta”, poi mi sussurravo “pensa se ti scoprisse papà” e allora mi bagnavo ancora di più. Quando sentivo dei rumori avvicinarsi sfilavo subito le dita e le sciacquavo, uscivo dal bagno tutta rossa in vico sperando che nessuno se ne accorgesse. Oggi, non riesco a dirlo senza piangere, ho scoperto che farsi dare della “puttana” non è poi tanto piacevole. Oggi ho avuto in bocca i loro… che schifo. E poi quello di Christian. Quello è stato diverso, in qualche modo.Caro Diario, mi ha costretta a servire a tavola lui ed i suoi amici mocciosi come se fossi stata una serva, ero un oggetto in vendita, un animale in mostra, una cagna per i suoi amici e lui… lui… neppure ci teneva a me, a difendermi dalle mani appiccicose dei suoi amichetti, non gli importava nulla che io fossi bella ed impaurita, anzi, li incitava ad osservarmi e toccarmi. Che schifo, mi fatto schifo. Dovevi vedere i loro sguardi come mi accarezzavano il seno, volevano toccarmelo, ne sono sicura, ed il mio sedere, avrebbero voluto stringerlo con forza tra le mani, di sicuro. Ma lui no. Lui non provava nessun desiderio per me, quando mi toccava era solo per dimostrare ai suoi amici che poteva farlo e che poteva cedermi a loro. Lui è superiore a loro e… e… e… sono felice di averlo potuto servire. Sì caro diario, le cose stanno così e la mia angoscia non è in null’altro che nel ricordo delle sue mani e dei miei “no” pensati e mai pronunciati. Quei “no” che nella maggior parte dei casi erano dei “sì” soffocati dai miei respiri sempre più profondi. No… non è vero… sto solo andando fuori di testa, non sto pensando a quello che ho scritto, non è umanamente possibile che io sia grata a quel Mostro per quello che mi ha fatto. E’ un bambino viziato ed io sono costretta a soddisfare i suoi capricci anche se sono perversi. E’ giusto? Io sono più grande di lui e dovrebbe rispettarmi ed obbedirmi. Invece… tutto per uscire con quel fighetto da quattro soldi, ne potrei avere diecimila come lui se solo volessi, li ho visti gli sguardi di quei bambini, li ho visti eccome, quelli dei ragazzi non sarebbero molto diversi, anzi addirittura più audaci. Mi volevano quei ragazzini, mi desideravano più di ogni altra cosa. Li immagino nei loro letti a ripensarmi, sussurreranno il mio nome e poi si toccheranno furiosamente.Vorrei toccarmi anch’io, ma so che lui non vuole, ed io voglio obbedirgli perché so che se mi scoprisse non ci penserebbe due volte a punirmi.Mi sono tutta bagnata. Mi dispiace solo non averlo potuto guardare negli occhi mentre mi picchiava, non posso mai guardarlo negli occhi. Continuo a bagnarmi tutta. In fondo sono da sola in camera mia, lui dovrebbe essere in camera sua. Come vorrei che si stesse masturbando pensandomi. Me la sto toccando, caro diario, la sfioro e tremo tutta. ma forse non merito questo tipo di godimento, non mi sono comportata benissimo, e domani mi comporterò meglio, così lui sarà fiero della sua sorellina sottomessa e servizievole. Ad una condizione: niente terzi, nessuno oltre a lui, mi vergogno troppo. Purtroppo non sono io quella che può permettersi di porre condizioni, sarà lui a decidere. E se poi… oddio no… quei piccoli bastardi andranno certamente a raccontarlo in giro, domani telefoneranno ai loro amichetti per raccontare tutto quello che è successo. No, no, no, in che guaio mi sono cacciata, rideranno tutti di me, sapranno che sono una piccola troietta e nessuno saprà che invece sono una vittima. Non possono togliermi dalla testa le loro voci e i loro respiri, mi fa schifo. MI FACCIO SCHIFO! Molti di loro faranno il Liceo dove lo faccio io, penseranno che io sia disponibile e forse potranno farmi del male, nei bagni, nel cortile, non ci sarà nessun posto sicuro per me, ed ovunque andrò la mia reputazione mi precederà, non più quella di Arianna, la perfetta studentessa, ma Arianna che tutti possono prendersi. E Carlo? E’ inutile solo pensarci di poterci uscire assieme, non mi vorrà certo vedere e non vorrà farsi vedere in giro con me.Non so neppure se mi vada di uscire con lui… non voglio più uscire da questa casa schifosa, voglio stare chiusa in camera mia, con le tapparelle abbassate, addormentarmi stasera e svegliarmi tra dieci anni, quando tutto sarà passato. Che schifo Diario, che schifo, non oso ripensarci, mi viene da urlare, da strappare le tue pagine, mi odio così tanto, mi sento sporca. Avrei voglia di piangere, di strillare e gridare, ma so che non posso neppure versare una lacrima perché comunque Lui se ne accorgerebbe. Sono terrorizzata. Anche adesso, potrebbe essere dietro la porta che mi sta spiando, forse si diverte nel vedermi così agitata. No, non mi farò più vedere in giro, nessuna ragazza mi guarderebbe con invidia, sarebbero tutte disgustate. Voglio andare a dormire, voglio solo dormire caro diario, voglio che tutto finisca ho tanto sonno. Troppo. Se solo lui venisse qui adesso, lui potrebbe sistemarmi…

