Silvana era rimasta scioccata dal ricatto di Claudio, non pensava che un ragazzo all’apparenza così timido si potesse rivelare un vero bastardo, allo stesso tempo era però molto eccitata e aveva deciso di vivere la cosa ubbidendo alle richieste del ragazzo. Drinnn, drinnn “Pronto, chi parla?” “Sono io, mia bella fica, sei sola? Possiamo parlare?” “Si, cosa vuoi?” “Allora, dopo averci un po’ pensato ho deciso che il mio ricatto si comporrà di sole tre richieste che dovrai soddisfare nella maniera più completa. La prima richiesta è questa: sto organizzando una piccola festa e tu sarai la sorpresa! Ti farò sapere come, dove e quando!” Dopo due giorni Claudio si presentò in casa di Silvana. “Bene, in un primo tempo pensavo che avremmo fatto la festicciola in casa tua, poi ho trovato una sede migliore, lo fatto solo per te, così non sapranno dove abiti e soprattutto ti concederò di indossare una mascherina in modo che non ti riconoscano.” “Non mi riconoscano? Ma chi? Ma cosa vorresti farmi fare e con quanti?” “Ho messo insieme otto ragazzi, tu dovrai soddisfare tutte le loro voglie. Ti devo però confessare che sei degli otto ragazzi non ti conoscono, mentre invece gli altri due sanno benissimo chi sei e per questo mi pagheranno profumatamente. Non ti devi però preoccupare perché ho degli elementi validi che metterò a tua conoscenza per ricattarli in modo che siano costretti a rispettare l’accordo: sarai la loro troia solo per quel giorno e non diranno nulla a nessuno.” “Tu sei matto!!! Io sono una signora rispettata, ma come puoi pensare che mi presti ad un gioco così lurido? E poi non accetterò mai di avere rapporti non protetti, non voglio prendermi nessuna malattia.” “Per le malattie stai tranquilla, sono tutti sotto controllo, ho un interesse personale nella faccenda, capisci? Per la signora rispettata …… non credo che lo saresti ancora per molto se mettessi in circolazione le foto ed il video che ti ho fatto, non credi?” La discussione durò ancora mezz’ora, poi Silvana cedette ed accettò le condizioni imposte. Claudio l’avrebbe accompagnata in una baracca in riva al fiume la mattina seguente e lì, avrebbe fatto la troia per tutta la mattinata. L’unica cosa che non aveva potuto sapere è chi erano i tre ragazzi conosciuti e la cosa la inquietava molto. L’indomani mattina Silvana si presentò all’appuntamento vestita come impostogli da Claudio (camicetta trasparente, minigonna, biancheria intima di pizzo e scarpe con tacco a spillo) e fu portata nella baracca. Appena entrata vide il gruppo di ragazzi che alla sua apparsa si ammutolì. “Cazzo Claudio, non pensavo ci avresti davvero rimediato una bella fica come questa, ma davvero non è una mignatta?” disse Giovanni. “No, non è una puttana che si fa pagare, anzi fino a pochi istanti fa pensavo fosse una moglie fedele e rompipalle.” Disse un ragazzo da dietro gli altri che si fece strada fino a portarsi davanti a Silvana. Era un ragazzetto basso, grasso e brutto, era il figlio del fratello del marito di Silvana. “Oh, no. Luigi!” “Si, cara zietta, sapessi quante volte mi sono masturbato pensando a te!” Si fece avanti un altro ragazzo, era un giovane marocchino che Silvana conosceva bene perché due volte alla settimana andava a fare le pulizie in casa della signora. “Bella la mia padroncina, stamattina invertiamo i ruoli e ci divertiamo.” Silvana non disse nulla e fu presa da Claudio per un braccio il quale disse “Va bene ragazzi, iniziamo la festa!” Fece inginocchiare Silvana e spiegò le regole al gruppo “Potete fare ciò che volete, l’unica regola che dovrete rispettare è che non dovete farle del male fisico e lasciarle segni!” Poi chiamò Luigi e gli disse inizia tu con la zietta. Luigi si tirò fuori subito il piccolo cazzo duro e puzzolente (non se lo lavava da una settimana, voleva disgustare la zia) e lo portò davanti alle labbra di Silvana la quale sentendo la puzza le tenne serrate. Il ragazzo le tirò i capelli e le strappo la camicetta lasciandola in reggiseno. “Dai troia non farti pregare!” Silvana aprì la bocca e cominciò a spompinare il cazzo del nipotino, altri due ragazzi si posizionarono ai lati con il cazzo in mano e a tratti si facevano masturbare dalla signora intenta nel pompino, il marocchino si posizionò dietro e, fatta salire la gonna e scendere gli slip, cominciò a leccare il culo di Silvana, gli altri con i cazzi in mano si masturbavano avvicinandosi e cercando di toccare Silvana. Claudio era seduto su una sedia e si stava masturbando. I ragazzi fecero sdraiare Silvana e Giovanni si mise sopra penetrandola con decisione, mentre il marocchino le aveva messo il cazzo in bocca e si alternava con Luigi ed altri tre. Altri due si facevano masturbare con le mani. Una vera orgia in piena regola in cui i ragazzi iniziavano il primo giro di venute e Silvana era completamente in balia dei giovani e godeva da vera troia. Il primo a venire fu Giovanni nella fica, poi il marocchino in bocca seguito immediatamente da altri tre. Luigi fece girare la zia e glielo piazzò nel culo, diede soli due colpi e venne anche lui, gli altri venirono chi nel culo chi nella fica. Lo spettacolo durò per circa due ore ed alla fine i ragazzi erano venuti almeno due o tre volte, avevano riempito oscenamente Silvana che avvertiva bruciori ovunque ed era estremamente nauseata dalla quantità di sborra ingoiata. Finita la serie di sborrate Claudio, che era venuto anche lui nella bocca della donna, si alzò andò da Silvana e le cominciò ad urinare e sputare in bocca. Lei si alzò cercò di colpirlo, ma gli altri la fermarono e chiesero a Claudio se potevano usarla come il loro cesso, a Luigi tra l’altro scappava anche da cagare. Silvana implorò Claudio il quale le risparmiò l’ulteriore umiliazione. I ragazzi si rivestirono e se ne andarono, poi fu Silvana a ripulirsi come poteva e Claudio l’accompagnò a casa. Silvana rimase in silenzio tutto il tempo, aveva goduto come non mai i vita sua, ma l’umiliazione subita le bruciava e meditava una vendetta.
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