File Inviato: Sorpresa nel parco.doc ===> File ricevuto: Sorpresa_nel_parco.docNon classificato come autoreNON autorizzo la pubblicazione dei mie dati personali come autore del testo inviato.IP: 62.98.152.14 SI, dichiaro, sotto la mia personale responsabilità, di essere MAGGIORENNE e che il racconto si riferisce ad: storia immaginariaVoti: Forma=2 Contenuto= 1Lunghezza=1 Originalità=1Categoria: Trio Sorpresa nel parcomaclacla28@libero.it Elena era nel parco, del tutto ignara di ciò che le sarebbe successo di lì a poco. 18 anni appena compiuti, occhi verdi, capelli castani tagliati corti, un corpo ancora acerbo ma che lasciava intendere un promettente futuro e il tipico fascino delle belle ragazzine della sua età la resero un bersaglio ottimale per le intenzioni di due ragazzi, Andrea e Giulio, che da tempo ormai non desideravano altro che possedere quella adorabile fanciulla.Erano appena passate le 18:30 e nella Milano di quel freddo sabato di novembre era già da un pezzo sceso il buio; Elena stava tornando a casa dopo aver passato tutto il pomeriggio con il suo ragazzo (tale da appena 11 giorni) ed era immersa completamente nei ricordi di quel bellissimo pomeriggio passato a pomiciare su di una panchina, per cui non si accorse nemmeno di quei due ragazzi che ormai da una decina di minuti la seguivano aspettando che, come tutte le volte, lei tagliasse per il boschetto in modo da raggiungere prima l’uscita del parco.Ed infatti non appena Elena spari dalla loro vista (e da quella di chiunque altro) i due si precipitarono a grandi falcate dietro di lei; Giulio, giunto prima alle spalle della ragazzina, fu lesto a tapparle la bocca con una mano in modo da impedirle di gridare, mentre Andrea si piazzò davanti agli occhi della ragazzina, che ancora non era riuscita a mettere a fuoco la situazione in cui si stava venendo a trovare. Il primo a parlare fu Giulio che, parlando ad un orecchio di Elena esordì con il tipico “Cu-cu” di chi vuole fare una sorpresa arrivando alle spalle di qualcuno, dicendole: “Ehi, piccola, vedi di non fare tante storie perché noi abbiamo certi bisogni da sfogare ed abbiamo deciso di dare a te l’onore di soddisfarci, va bene?!” A queste parole gli occhi di Elena si sbarrarono riempiendosi di terrore e, poiché la mano di Giulio non accennava ad allentare la presa, riuscì ad emettere solo alcuni mugolii di protesta accompagnati dallo scuotimento della testa in senso di diniego.Al ché fu il momento di Andrea che, rivolto all’amico, disse: “Allora, vedi di stenderla per terra e di tapparle la bocca con il bavaglio che ti ho dato poco fa”. Giulio fece come Andrea gli aveva detto, stando però sempre attento a non permetterle di gridare. L’operazione fu molto faticosa ma alla fine la ragazzina era imbavagliata per bene e distesa per terra con un fiume di lacrime che già le rigavano il volto. I due, a questo punto non persero tempo e, mentre Giulio si affrettava a sbottonarle la camicetta, Andrea si portò alle gambe di Elena alzandole la gonna e sfilandole le piccole mutandine. Data la posizione che avevano preso i due ragazzi, il primo a cominciare fu proprio Andrea, il quale, calatosi i pantaloni portò davanti agli occhi della ragazzina un cazzo di notevoli dimensioni che fece sgranare ancora di più gli occhi di Elena. “Ecco cosa dovrà assaggiare per prima cosa la tua dolce topina in calore” disse Andrea con aria compiaciuta “ e chissà se non le piacerà!! E poi non è detto che sia per te la prima volta, ma non ti preoccupare, controlleremo subito!” A queste parole Giulio, che intanto teneva ferma per le braccia la ragazzina in modo da evitare che facesse brutti scherzi, scoppiò a ridere dicendo: “…e ancora non sa quello che le aspetta con me…!”Elena si sentiva perduta, e pian piano anche le forze per reagire a quella assurda situazione la stavano abbandonando, si sentiva completamente in balia di quei due violentatori e per di più l’essere così oscenamente aperta la faceva sentire ancora più indifesa e rassegnata. A questo punto Andrea, distesosi sul quel corpicino ormai rassegnato, puntò dritto il suo cazzo contro la fessura di Elena spingendo subito in modo da farne entrare la punta che subito incontrò la barriera dell’imene. Accortosene, Andrea esclamò rivolto all’amico: “Cazzo questa è davvero vergine! Qui ci viene fuori un servizietto coi fiocchi!!” e l’amico rispose: “Oh però sarebbe piaciuto anche a me essere il primo…cazzo hai sempre la solita fortuna…tu!” “Ma dai” disse Andrea “questa non è mica l’unica verginità che si può togliere ad una ragazza..sai?!” E i due scoppiarono a ridere contemporaneamente. “Dai stai pronta” fece Andrea rivolto alla ragazza “che ora spingo… un colpo netto e sarò dentro! E vedrai che fra un po’ ci proverai pure piacere!!” E così, con un forte colpo di reni, Andrea entrò completamente dentro il ventre di Elena che, nello stesso istante in cui veniva abbattuta la barriera dell’imene, sgrano gli occhi e cacciò un urlo che però rimase soffocato dal bavaglio che teneva davanti alla bocca. Questa scena fece aumentare a dismisura l’eccitazione di Andrea che cominciò un movimento di entra ed esci veloce che lo portò ben presto a riversare nell’utero della ragazzina una quantità impressionante di sperma!!A questo punto Elena, piegata la testa da un lato, scoppiò nuovamente in un pianto dirotto mentre Andrea le si accasciava sopra sfinito dopo l’orgasmo avuto dentro di lei.Ormai Elena era totalmente inerme e perciò Giulio ne approfittò per scambiarsi di posto con Andrea che si piazzò così seduto all’altezza del capo di Elena e con il cazzo ancora di fuori e sporco di sperma strofinato contro le morbide guance della ragazzina. “Per questa volta risparmierò il tuo bel culetto” incalzò Giulio “perché il mio amico mi ha messo in corpo una tale eccitazione che non so se resisterò a lungo senza impazzire!! Ma non ti preoccupare ci sarà molto tempo in futuro per aprire per bene quel tuo culetto da favola!” A queste parole il terrore si diffuse nella mente di Elena: che intendeva dire con “ci sarà molto tempo in futuro” di colpo ebbe paura che quella non sarebbe stata solo una situazione passeggera, destinata a passare in fretta dopo quella sera, ma subito la sua mente fu distolta da una nuova intrusione all’interno del suo corpo, sentiva molto dolore, dovuto forse anche all’esperienza precedente, ma sentiva anche che il membro che si faceva strada dentro di lei aveva un diametro molto più grosso di quello precedente anche se probabilmente non raggiungeva la lunghezza del primo. Si trovo così, vergognandosi subito di se stessa, a fare i suoi primi paragoni tra i cazzi che si accomodavano in lei. E contemporaneamente si senti nuovamente invadere l’utero da una inverosimile quantità di sperma (fortuna che l’ovulazione era lontana, altrimenti sarebbe sicuramente rimasta in cinta!).Con gli occhi chiusi senti il ragazzo sopra di lui alzarsi e portare il suo membro a contatto col suo viso, sentì distintamente l’odore pungente e nauseante di sperma mischiato ai suoi umori (che per una pura questione meccanica la sua figa aveva emesso), e quasi le venne da vomitare.E mentre i due si ripulivano accuratamente i cazzi sul suo visino, li senti dire:“Senti tu, puttanella, queste foto le abbiamo scattate nei giorni scorsi a te ed al tuo fidanzato, e non credo farebbe molto piacere al tuo caro paparino sapere cosa combini alla tua età insieme ai maschietti.” Elena aprì gli occhi e si ritrovò davanti le foto di lei e del suo ragazzo in occasione delle spinte “pomiciate” che era solita tenere in quei pomeriggi. Si vedeva in ginocchio davanti a Francesco mentre si faceva letteralmente scopare in bocca pur di mantenere inviolata la sua “entrata principale”. Davanti al suo viso scorrevano, ad una velocità impressionante, decine di foto sue e di Francesco, ed in quel momento capì di essere in trappola! “Vedi di essere puntuale domani pomeriggio” disse Giulio tirandole addosso le foto che prima teneva in mano “o i negativi di queste foto arriveranno in mani che tu potresti definire sbagliate! Capito?!” E così facendo i due si aggiustarono i pantaloni e si allontanarono lasciando Elena ancora sporca, nuda e piangente!
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