Cari amici sono sempre Suzan, quella Turca da istanbul. Oggi vorrei raccontarvi la mia vacanza ‘bagnata’ di settembre. Agli inizi di settembre mentre i miei genitori erano fuori citta’ ed io stavo tutta nuda sudata fino le coscie nel mio letto con la mia amichetta Ayscia, da passare le ore estramamente liete, ricevetti una telefonata da quel signore genovese che voleva andare alle ferie su un isola greca e mi chiamava di accompagnargli. Ricordando quei ricordi di quella serata genovese che vi avevo descritta al mio primo racconto ‘aspettando il treno’, mi faceva gia’ inumidire la mia fichetta. Non vedevo l’ora di partire pensando ai giorni prossimi che mi facevano bollire la mia sangue nelle vene. Immaginate, ritornare da lui un altra volta e meglio, passare una vacanza estramamente libidinosa. Ero gia eccitata dalla libidine che mi invadeva. Nonostante 19 anni che mi correvo, mi sentivo gia una donna aperta ai tutti piaceri, anche piu’ perversi e libidinosi. Osvaldo era un uomo venti anni piu grande di me emi aveva semre piacuta di andare a letto con gli uomini maturi. Presi il biglietto, dovevamo incontrarci col Osvaldo, all’aeroporto di Linate. Il giorno da partenza da Istanbul, la mia testa girava dagli emozioni carnali pensando ai giorni futuri. Rifiutando di mettermi addosso le bianchedrie intime come il reggiseno e le mutandine, mi indossai un blujean molto aderente e una maglietta sui miei seni grossi e dondolanti, lasciando nude al fuori le mie braccia e le ascelle rasate e umide. Il mio vestito di viaggio si completava con i sandali che lasciavano scoperti i miei piedi con le unghie smalto di color rosa. In quel momento della partenza, mi pareva di poter scopare con Osvaldo per tutte le notti del resto della mia vita, senza stancarmi dalla libidine che ogni volta mi inondava il mio corpo e la passera. Non vedevo l’ora di sentirmelo sul mio corpo quello pesante del suo, di sentirmelo il suo cazzo palpitante fra le mie coscie bagnate. Appena ci siamo incontrati a milano, baciammo a lungo. io appoggiando la mia ventre fra le sue coscie gli dissi” Quanto mi sei mancato ma vedrai una settimana intera non c’e la faremo altro che scopare, amore mio”. Dopo due ore di volo eravamo gia sull’isola greca dove avremmo passati una settimana intera piena di lussuria. Eravamo arrivati verso la sera. Cosi dopo aver posato i nostri bagagli, andammo a mangiare a qualcosa al ristorante del villaggio turistico. Io ero cosi impaziente di ritornare alla camera, mangiai tutto in fretta. Mentre mangiavamo, ci guardavamo con la passione. Io appoggiai uno dei miei piedi nudi fra le sue coscie con gran voglia. Osvaldo era meravigliato. Gli dissi ” vedrai stasera non hai nessun scampo. Ti faro godere da matto. Vorrei mangiarti tutto iniziando del tuo cazzo, che mi mancava a lungo”. Col vino rosso che bevevamo, io gia’ mi sentivo cosi eccitata, non vedeovo l’ora di ritornare alla camera. Dopo aver mangato ci siamo usciti dal ristornate abbracciati, recando verso il bungalow, io carezzavo il suo pene semi eretto, mentre gli sussultaüvo all’orecchio delle nostre prossime fantasie libidinose. Lui mi disse ” stasera ti faro scopare come una cagna, mia piccola troia”. Io gli risposi ” oh certo amore, io sono gia la tua cagna, potrei fare tutto quello che vuoi, se vuoi, io leccandoti tutto il tuo corpo potrei salire su di te poi me lo puoi scopare anche dal culo, amore mio”. Osvaldo era gia fuori sentendo l’odore perversa della libidine misto col deodorante che si diffondeva dalle mie ascelle. Mi sorrise ” ti fottero come una bestia, vedrai”. Io gli risposi” ohh. Osvaldo, vengo solo al pensiero di quello che dici, uuhh..uuhhh..sento l’odore del tuo cazzo ..come una cagna…oohh tesoro” Non ci reggevamo piu in piedi dalla voglia. Appena entrammo dentro la camera, io gemetti dal piacere ” dammi amore, subito il cazzo…nella mia bocca..come sto agitando di sentirmelo in bocca dalla mattina in poi..ohhh”. Osvaldo levo’ in un attimo il suo short che indossava e dopo aver levato anche la maglietta rimase tutto nudo davanti di me. Una corrente elettrica mi inondo’ tutto il mio corpo vedendo il mio uomo in questo situazione. Sentivo che i miei capezzoli erano gia duri e turgidi come la mia passera umidissima. Tremavo dalla voglia di scopata al massimo. Non resistetti e dopo aver allargato le sue chiappe con le mie mani da dietro, cominciai a leccarle le parti umide del suo culo annusando a lungo quell’odore perverso da li’, cominciai a succhiarli i suoi coglioni raggiungendo piano piano al suo cazzo. Era ormai durissimo. Osvaldo gemeva in piedi. Io camminai verso il letto, e mi sdraiai sulla coperta morbida. Avevo una gran voglia del suo cazzo stasera. Mugolai ” Osvaldo dai vieni amore.. ohhh scopami amore mio… il mio gran cazzone..oohh”. Mi sentivo proprio una troia in calore. Me ne fregavo la mia famiglia. Ero sopportata anche troppo di stare una ragazza per bene per tanti mesi. Se la mia famiglia avesse saputa che ero nuda e arrappata con un uomo pronto a scoparmi, come avrebbero reagite. Io le mandai al diavolo, ero una ragazza libera e dovevo vivere solo per i piaceri sessuali. Avrei dovuto vivere solo per i cazzi che mi penetravano e le passere succulente che le leccavo. Il motivo della mia vita era il sesso, erano delle ore libidinose e perverse… Alzai dal letto e cominciai a spogliarmi. Dopo aver levato il blujens e la maglietta, ero completamente nuda davanti ai suoi occhi. I miei grossi seni eccitati coi capezzoli turgidi, il culetto sodo, e la passera gia fradicia, erano sotto i suoi occhi. Menandomela la mia fighetta, appogiai il mio corpo tremante dalla libidine al suo e cominciai a sfregarla la mia passera alla sua gamba e al suo cazzo. Il mio corpo nudo tremo’ col piacre. Il cazzo del mio uomo che si strusciava sul mio ombelico, i miei seni sotto la pressione del suo petto peloso, entrambi i noi due compelatemente nudi e sudati dal piacere, tremavamo dalla libidine che ci provavamo. Io gemendo gli dissi ” ooohhh..Osvaldo… scopami per tutta la settimana intera… se tu sapessi quanto ho bisogno del tuo cazzo… vorrei fare le cose piu perverse piu shifose cose solo con te..amore”. Osvaldo mi propose di fare una doccia insieme, perche’ eravamo tutti e due sudici. Io gli dissi di non dire delle cazzate, “cosi e’ piu’ eccitante.. voglio sentire il tuo odore, il tuo vero odore sul mio corpo.. e poi non ho la pazienza di aspettarti mentre fai la doccia, ohhh vieni amore mio”. Osvaldo comincio’ a baciarmi dalla bocca, poi le sue labbra scivolarono verso le mie umide ascelle e comincio’ a succhiarle. Con una mano menava la mia passera. Io gemevo in piedi tenendo il suo cazzo in mano gia bagnata dalla mia saliva. Chinando giu ‘ ricomincai a baciarlo, succhiarlo quel cazzo che da troppo tempo mi mancava. Gli guardai un attimo ” ohhh Osvaldo se sapessi come mi sento… non mi basteranno degli orgasmi per una settimana..”. Continuaui a succhiarlo quel cazzo palpitante e sudicioso, con tutta la mia voglia. Mi girava la testa dalla lascivia che provavo. Da una parte spremevo il mio seno gonfiato con la mano, daltronde sfregavo il cazzo sulle guance, sul mio mento e succhiavo da morire. Ero cosi fuori di me dalla lussuria, non ricordavo quanto tempo lo fossi leccata. Osvaldo stava per venire. Mi avverto’. Gli dissi ” vieni amore mio, sborrami tutto nella bocca… tanto questo E’ ancora il primo. I migliori li vedremo fra un po”. Osvaldo Comincio’ a venire nella mia bocca. La sua calda e vischiosa sborra aveva riempita la mia bocca fino la gola. Io bevevo e gemevo.
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