1. Lunedì 27 Dicembre2. Martedì 28 Dicembre3. Mercoledì 29 Dicembre… nel prossimo numero4. Giovedì 30 Dicembre5. Venerdì 31 Dicembre (ultimo dell’anno)Lunedì 27 DicembreIL campanile della chiesa, al capo opposto del paese, batté lentamente le dieci. Il suono della campana entrò leggero dalla finestra nella camera di Francesca, ammorbidito dalla distanza e dalla atmosfera ovattata della nevicata in atto in quel dicembre di fine millennio. Ripose la gruccia della giacca a vento e scese nella tavernetta per non soffrire il caldo vestita di tutto punto. La casa era deserta a parte Lavinia che studiava nella sua camera e Armando che era in quel momento nella rimessa. Francesca salì le scale e girò per le camere da letto appena preparate. La stanza a sud, con i mobili di mogano e con il letto a colonne, era destinata ai signori Baldini. Quella dei ragazzi Danilo e Federica era azzurra e aveva i mobili di quercia. La stanza a ovest, con la veranda, era occupata da lei, Armando, e, per il momento, Lavinia. Tutte le stanze avevano un’aria molto graziosa ed accogliente. Francesca rassettò un copriletto e verificò che anche in quella stanza ci fossero preservativi e fazzoletti di carta, e quindi discese di nuovo le scale. Era in ansia. Improvvisamente, la casa le sembrò silenziosa e vuota; era una costruzione isolata, a un chilometro dal paese, a un chilometro, come diceva Jessica, da qualsiasi posto.Era la prima volta che si trovava in casa di Jessica da sola, eppure mai come in quel momento se ne era resa conto.La neve, battendo in lente raffiche contro i vetri delle finestre, produceva uno strano fruscio < E se la neve fosse stata tanta da bloccare l’automobile dei Baldini? E se avessero dovuto passare da soli la vacanza lì dentro… per giorni, magari? >Si guardò attorno nella cucina, una cucina ampia, comoda, che sembrava fatta apposta per la filiforme e attraente Jessica, davanti al tavolo, con i glutei che si muovevano ritmicamente mentre tagliava le verdure e preparava cibi energetici per le orge. Avrebbe potuto essere affiancata da una bella, giovane sorella inglese, che l’avrebbe aiutata in tavola, e non solo, e da un’altra amica esclusivamente per le faccende di sesso, mora e proporzionata, proprio come lei.E invece, lì dentro, c’era soltanto lei, Lavinia e Armando, a sostenere una parte che, ancora, non le sembrava molto reale. Tutta la sua vita, in quel momento, le sembrava irreale; persino Armando le sembrava irreale.Un’ombra passò dietro la finestra e la fece trasalire: uno uomo avanzava in mezzo alla neve. Udì il rumore della porta laterale che si apriva. L’uomo era l¡, sulla soglia della porta spalancata, e si scuoteva di dosso la neve, mentre entrava nella casa deserta. E poi, di colpo, per Francesca quell’ingannevole impressione svanì < Mi hanno telefonato. Stanno arrivando, un ora e saranno qui > l’informò Armando riponendo il cellulare il tasca.< Bene, > fece lei < non vedo l’ora di spogliarmi nuda, sospirò profondamente < Ho caldo e mi sento stringere la vagina, i seni… Non sono abituata a stare così > accennò al fatto che lei abitualmente in casa praticava il nudismo.< Franci! Che tempo schifoso! Cazzo, sono congelato > Pestò forte i piedi e si soffiò sulle mani.Meccanicamente, Francesca raccolse il piumino che lui, con il suo tipico modo di fare, aveva buttato sulla cassapanca di quercia. Lo appese su un attaccapanni, estraendo dalle tasche rigonfie una sciarpa, un quotidiano, una rivista pornografica inglese che lei aspettava tutti i mesi, che Armando vi aveva infilato alla rinfusa. Mentre passava in cucina, depose il tutto sul tavolo e accese la macchinetta del caffè espresso, di quelle simili alle apparecchiature da bar.< L’hai trovata, finalmente !> domandò < dove si era cacciata ? > alludendo alla Gang Bang Magazine che Armando aveva in tasca.< Era finita dietro il sedile dell’auto. Qui non ha chiamato ancora nessuno, eh? >Jessica arriverà … solo domani a Londra dalla sorella, e lo sai che Veronica se deve studiare non si schioda dalla sedia neanche per farsi un ditalino. Jessica spera d’essere qui per l’ultimo dell’anno >< Cosa ne pensi di Federica che vuole farlo con Corinna ? > chiese Armando riordinando il piccolo cubo delle chiavi.< Bhe, penso che sia una cosa fattibile, per me, non c’è nulla di morboso. E’ sempre sesso, e tra loro ci sono ventidue anni che Corinna sembra non dimostrare > rispose Francesca riempendo di caffè il filtro appena scaldato< In questo caso, faremmo meglio a non sottolineare il loro legame familiare > replicò il marito< Oh, no, Armando. Se non sono a loro agio, non sarò certo io a insabbiare la situazione >< E se a loro piace pensare diversamente ? La verità…, Franci, é che non abbiamo idea di ciò che stiamo affrontando >< Spero solo che non capiscano quanto siamo impreparati. Per me, il massimo dell’incesto l’ho consumato con Lavinia, ed è solo mia cugina. Sicuramente lo capirà… la signora Corinna > rispose Francesca < è proprio il tipo ! >< Come fai a saperlo? Non l’hai ancora vista ! > Francesca si voltò senza rispondere <, intuito femminile > dichiarò, e prese due tazzine e le mise sotto i beccucci della macchinetta del caffè.< E queste che cosa sono > s’informò Armando per cambiare l’argomento che sembrava languire< Dovrebbe diventare una scultura per casa > rispose Francesca. < Un fallo di gomma, tre palline da golf e due preservativi, tanto per giustificare il nome … >< E, quale sarebbe il nome ? > chiese Armando, pieno d’incertezza. Apprezzava la vana artistica della moglie, non sempre forse, ma era sempre stato un attento critico, e talvolta caustico.< Ho qualche dubbio, in proposito. Riesco a fare soltanto una cosa per volta. La scelta del soggetto è il momento più brutto, perché‚ tutte le idee si concentrano. Bisogna meditare e scegliere ogni cosa alla perfezione per ottenere le forme che hai intuito nei recessi più profondi della tua mente >< Dì la verità. Non sai che cazzo stai dicendo, e soprattutto non sai che cosa stai accozzando insieme > commentò con il chiaro intento di attuare una delle sue solite stroncature.< L’acqua nella macchinetta del caffè sta bollendo > fece Francesca per rompere a sua volta la discussione < Che ne diresti di berlo in sala? > Avevano, entrambi l’obbiettivo di rimanere calmi senza bisticciare, non era la mattina adatta anche se il nervosismo era tale da consentire una litigata coi fiocchi.< Se, come pare, dovremo trascorrere la maggior parte del nostro tempo in sala, io ho lasciato il riscaldamento al massimo > l’informò Armando< Già… Secondo me, per Corinna iniziare con Federica è di gran lunga la combinazione migliore. Io conosco Federica e so che le piacciono lo sperma e i liquidi vaginali e le orge, e va matta per quella sensazione di abbondanza che suscita da una scopata colossale >< Be’, andiamo a sentire le ultime notizie > disse Armando accendendo la televisione per sviare ancora una volta i panegirici della moglie. L’anima dell’ingegnere emergeva impetuosa quando la moglie iniziava discussioni inutili, < e talvolta anche illogiche, che complicavano solo la vita al mondo intero > pensò < d’altronde … affronteremo le cose mano a mano che si presenteranno > e, se ne andò borbottandoEra una vecchia casa grande e irregolare, piena di severi mobili inizio secolo, l’unica novità tecnologica era il condizionatore che consentiva di portare a venticinque gradi, e più la temperatura interna degli ambienti. Il giardino era abbastanza bello, ma difficile da curare, tre anni prima, era stato lasciato a prato, ed ora la neve lo aveva invaso sostituendosi al verde dell’erba e al bruno degli aghi di pino.Lo squillo stridulo del campanello li fece trasalire entrambi. < E’ la porta principale > disse Armando < Adesso entra… l’auto presidenziale > aggiunse, in tono faceto < Certo, al cinema sarebbe così …> sdrammatizzando la smorfia di disappunto di Francesca, sempre più nervosa per l’attesa e la novità della vacanza.L’auto dei signori Baldini e un turbinio di neve arrivarono contemporaneamente. Tutto quello che Francesca, dalla porta della tavernetta, riuscì a vedere degli ospiti fu il profilo dell’uomo disegnato contro lo sfondo bianco del paesaggio esterno. < Come sono tutti uguali gli uomini, nell’uniforme imposta della cosiddetta civiltà: giacca a vento ultimo grido, scarponcini da neve e pantaloni in tema con la giacca > pensò Francesca < ma è nudo che lo voglio vedere, lui e sua moglie. Quante cose si possono scoprire di una persona guardandola nuda in mezzo a gli altri … > Era sabato ed Enzo e la sua famiglia arrivarono alla villa paterna di Jessica che troneggiava nella stretta valle di Cortina, proprio di fronte al trampolino olimpionico. Poterono subito ammirare la bellezza della villa immersa nel suo piccolo parco imbiancato di neve. Armando e la moglie li attendevano sotto i portici immersi nella copiosa nevicata. < La neve sarà alta prima di sera > profetizzò la signora Corinna Baldini, appena scesa dall’auto, a mo’ di saluto bene augurale e fuori dagli schemi consueti. Era una donna dal fisico statuario e dall’aria accattivante, con voce squillante e maniere dolci < Se non avessi saputo di trovare due persone così belle, non sarei mai venuta > osservò < Naturalmente, Federica mi aveva parlato benissimo di te, Francesca. Senza scherzi non ho mai pensato che fosse una cattiva idea intraprendere questa vacanza > < Se non sei soddisfatta non hai nessun obbligo di restare, Corinna > le fece osservare Armando con un tono semiserio. < No davvero, e non penso assolutamente di andar via > replicò seriamente Corinna.Accanto a lei c’era sua figlia Federica, e sorella gemella di Danilo, ed era la donna più bella della famiglia Baldini. Possedeva i caratteri sublimi, le curve armoniose, l’incanto eccitante di quelle donne nate per mostrarsi. La capigliatura bionda, che la ragazza ostentava dall’alto del suo profilo maestoso, era di una semplicità naturale, e, dalla capacità disarmante di far voltare uomini e donne. Tutti si fermavano al suo passaggio per rimirare le sue gambe, il suo bacino speculando sulle forme della sua vagina. Tutti, uomini e donne, incantati con stupore e ammirazione, si improvvisavano intenditori davanti lei.Francesca quanto Armando trovarono le due donne, bellissime e desiderabili, e da spogliare subito togliendole dall’impaccio di vestiti che per quanto eleganti non potevano che deturpare la bellezza dei loro corpi. Federica era, indubbiamente, alta quasi quanto Corinna. La reale differenza stava nella maturità dei loro corpi: quello della ragazza aveva qualcosa di ancora fresco, di non del tutto corrotto dal peso degli anni < D’altra parte, > pensò Armando < l’impressione deriva forse, dal fatto che, il suo tipo di pelle somiglia a quello d’una pesca > Era una pelle, che la patina del sole non aveva ancora intaccato, e che non era dorata, strapazzata, elegante come quella di Corinna. Anzi, a prima vista sembrava picchiettata, come una finissima pelle d’oca, soprattutto sulle braccia e sulle natiche, al contrario delle gambe, che sembrava, invece, più unita. Belle gambe di ragazza. Caviglie dai tendini robusti, ginocchia e polpacci sodi, cosce nervose. Belle da vedere, per le proporzioni felici e per la elasticità guizzante che soltanto un paio di gambe femminili possono suscitare. Queste, Armando le immaginava correre felicemente sulla sabbia o a distendersi sul divano aperte e illanguidite dalla carezza di una mano, pronte ad offrirsi impaziente alle amiche e ai compagni di studi. La stessa impressione le dava il ventre da sportiva, concavo, palpitante come un cuore, scavato dall’esercizio di tutto il tono dei muscoli allineati, e che l’assoluta mancanza di pelo inguinale, che, riusciva a conferirle quel completamento femminile tanto anelato dalle donne. Completavano il quadro i seni aguzzi, per quanto anch’essi ben poco avvezzi ad essere rinchiusi in un improbabile bikini. < Ciao, Franci, Lavinia non è con voi ? > salutò Federica trasportandosi il borsone a fatica dal portabagagli al portone.< Credo che sia nello studio, deve dare un esame molto presto, e si sta preparando >Danilo era un ragazzo alto e grande, di diciannove anni e otto mesi pressappoco, come la sua sorella gemella Federica; lui era il più grande di cinque minuti. Nell’opacità della giornata ammantata dalla neve che scendeva, a tutta prima Francesca non vide oltre di lui che il cappello di lana all’ultima moda calato sulla nuca e il giubbino multicolore da snow board. Lui la vide e prima che Francesca lo salutasse < Hai visto cosa si è portata Federica? > disse agitando un doppio fallo contrapposto di caucciù, di quelli che le donne usano per masturbarsi vicendevolmente.< Scemo, lascia stare quello è per me e Lavinia > lo riprese Federica riconquistando il trofeo< Ci mancherebbe altro che io usi quell’affare li ! Guarda, Francesca che l’ho trovato sul sedile dell’auto, e profuma di fresco. Fede non ci avevi mai guardato tra i sedili ? > si rivolse di nuovo scherzando alla sorella.Come, studente, Danilo era poco credibile ma elegante, ragazzo molto bello, arrivò con Federica nell’ingresso. Francesca era una bruna alquanto bella e per i ragazzi era una amica fidata e insostituibile. Il ragazzo la salutò calorosamente palpandole la vagina da sopra i pantaloni baciandola sulla bocca, < Franci mi fai impressione vestita > le disse liberandosi del cappello e del giubbotto, si aggiustò la pettinatura e la camicia, quindi lasciò l’ospite a Federica.< Fede, ma quanta roba ti sei portata ? Pensi che qualcuno di noi voglia sopportarti vestita di tutto punto ? > le domandò Francesca con aria inquisitoria< Ma, via Franci sono le tute da sci. Lo sai che il vestito della festa lo porto sotto le mutande > rispose Federica rendendole la pariglia < Non ti voglio vedere in mutande ! > rispose imperiosa Francesca< Le tolgo subito, e le nascondo sotto il letto, anzi le metto in un sacchetto e lo lascio nel baule dell’auto > le rispose entrando in casa continuando a mantenere lo scherzo, ma certamente decisa a togliersi comunque tutto, specialmente le mutande.Un attimo dopo, Armando aveva chiuso la porta in faccia agli elementi, e il signor Enzo si stava sfilando la sciarpa mettendosi a parlare, dopo aver posato la pesante valigia nell’atrio accogliente. Aveva una voce baritonale, e, quanto a lui, era un uomo con una massa di capelli scuri, ondulati e con profondi occhi indagatori. < Tremendo > stava dicendo < L’inverno nel suo aspetto peggiore… fa venire in mente Zanna Bianca e roba del genere… Roba da lupi. > rise < E noi per venire da Milano abbiamo fatto un viaggio spaventoso: una vera e propria corsa al Camel Trophy. >Poi rivoltosi alla padrona di casa < Signora Pierobon, sei una donna meraviglia! > La mano di Francesca fu afferrata in una stretta rapida e calda da Enzo Baldini < Io t’immaginavo tutta diversa, sai? Ti immaginavo, ecco, come la assistente altera di un rettore di facoltà, dall’aspetto severo e abituata ad essere riverita > Risero tutti di gusto. Federica si intromise nello show del padre ostentando una tutina attillatissima che aveva sotto la giacca a vento.< Il tuo seno è sempre grazioso, > le disse Francesca, < ma perché‚ sei ancora vestita ? Nuda non provocheresti cattivi pensieri in nessuno di noi > la rintuzzò simpaticamente ben sapendo che Federica conosceva bene gli usi e costumi di casa sua, e perché era un buon metodo per ricordare a Corinna ed Enzo di sbarazzarsi dei loro vestiti.Si ricordava la sensualità dei seni di Federica, e dei piaceri che la ragazza ne traeva quando Francesca le stropicciava i capezzoli. Anche le labbra strette della vagina e il fisico slanciato ed asciutto la estasiavano e la facevano preferire completamente nuda, a qualsiasi vestito dalle trasparenze provocanti. Anche i lunghi capelli biondi che ondeggiano su quel seno roseo, la incantavano < Non ho mai visto capelli come questi. Cosi biondi, così fini da sembrare quasi invisibili come‚ paglia, lino, sabbia, oro, platino, argento, cenere … A cosa paragonarli? > Dopo le ultime presentazioni lasciarono i ragazzi, Federica e Danilo con Lavinia, e Enzo Baldini e sua moglie Corinna visitarono la casa insieme a Francesca e ad Armando. Per il marito di Francesca era la prima volta che organizzava una vacanza con il suo direttore d’azienda, ed era un po’ nervoso per il risvolto sessuale che l’aveva procurato. Enzo Baldini l’aveva conosciuto e assunto tre anni prima quando c’era stato il licenziamento di Jenny Mc Hully a causa di certe licenze sessuali che l’allora dirigente alle vendite aveva avuto con uno dei dipendenti. Armando aveva preso parte alle vicende ed era riuscito a cacciare la Mc Hully, prenderle il suo posto ed ottenere da Enzo Baldini una enorme casa, per se e Francesca, e per i suoi amici. Era sicuro di non aver mai deluso il suo direttore e il lavoro gli era sempre stato più indispensabile che mai, tanto che Armando era in odore di promozione. Anzi qualcuno diceva che Baldini avesse intenzione di farlo socio.Cominciarono a vagare per le irregolarità della grande casa, piena di mobili inizio secolo e Francesca guidava gli ospiti nel giro turistico.< E dimmi, per caso, in questa casa d’altri tempi avete una di quelle tv dallo schermo piatto per vedere i film come al cinema … e magari un bel pornazzo dove i particolari sono ben dilatati dalla grandezza dello schermo … > chiese Enzo Baldini< Per la verità > rispose Francesca, quasi senza fiato sotto quel diluvio di parole < , l’abbiamo > < No! Posso vederla? E’ qui? Enzo si muoveva con rapidità sconcertante: aveva già girato la maniglia della stanza da pranzo e fatto scattare l’interruttore. Francesca lo seguì nella stanza, conscia della disapprovazione espressa dalla faccia di Corinna, moglie di Enzo. L’uomo passò le lunghe dita sui ricchi intagli della massiccia credenza sulla quale era poggiata la televisione, emettendo gridolini di ammirazione. Poi rivolse un’occhiata interrogativa alla padrona di casa < E perché‚ al posto del grande tavolo da pranzo di mogano ci sono tutti questi cuscini e pouf sparsi qua e la ? > < Crediamo che sia meglio così, durante i nostri baccanali gioiosi è meglio avere molto spazio > replicò Francesca. < Mia cara, certo forse hai ragione tu. Stavo per farmi trasportare dal mio entusiasmo per l’antiquariato >< Ti porto di sopra le valigie > intervenne Armando ed Enzo tornò rapidamente in anticamera, mentre il marito di Francesca saliva le scale. < Nella nostra stanza, per caso, c’è la stessa temperatura della parte bassa della casa ? > s’informò Enzo< Si > rispose Armando e scomparve su per le scale< Armando talvolta è di una laconicità irritante > osservò Enzo < In ufficio è anche peggio, pignolo e supponente … ma io lo voglio così, è il terrore dei miei dipendenti >< Forse ti farebbe piacere salire di sopra a dare un’occhiata alla tua stanza > disse Francesca rivolta a Corinna infastidita anche lei dai modi del marito < Armando è un po’ nervoso perché ha caldo. Noi di solito stiamo nudi >< S¡, certo, è stato impertinente da parte nostra non chiederti subito di spogliarci, e dire che Federica si era tanto raccomandata a riguardo. Ma, davvero, volevo farlo. Voglio dire, è eccitante vedere tutto di una persona; cioè i suoi attributi sessuali, e le sue curve, intendo, non soltanto un bel corpo virile di maschio, ma anche la vagina di una donna. Quando, a, quarantacinque anni ho rivisto dopo ventidue anni la mia vagina scevra di qualsiasi peluria sono rimasta a bocca aperta. Devi fartelo raccontare dalla Federica. Ho ritrovato un tesoro scomparso, era più gonfia di come la ricordavo da bambina, e l’interno era certamente più scuro meno roseo, sicuramente da donna matura. Con tutto ciò mi sono ritrovata, è stata una sorta di rimpatriata con me stessa, ormai è quasi un anno che mi depilo con costanza e oltre a trovarmi bellissima sto meglio fisicamente. Non trovi che la peluria sia un retaggio barbaro ? > < Certo, ma adesso andiamo a metterci in libertà, perché scommetto che i tuoi figli lo sono già, anzi saranno già impegnati in qualcosa di eccitante > fece Francesca con tono sincero. La donna si interruppe di colpo, poi si strapazzò i capelli con entrambe le mani e li tirò< Terribile, ho una voglia matta di denudarmi davanti a te, tuo marito, i miei figli.. tua cugina … e perdo tempo con inutili cazzate perché ho ancora degli atteggiamenti preconcetti che mi frenano. S¡ sono Corinna Baldini … e ora non ti mettere a ridere. E’ la prima volta che mi accingo a spogliarmi di fronte ad altre persone che non siano mio marito. Speravo che mi venisse più facile > < Non avevi detto che Federica ti ha aiutata a depilarti ? > le chiese Francesca< Si, è vero. Ma eravamo chiuse in bagno, Fede era vestita ed io ero in accappatoio. Non è la stessa cosa. Non è come spogliarsi per essere vestiti, spogliarsi per farsi vedere con l’intento di mostrare vagina, culo e seni ! > finì con un po’ di affanno Corinna< E ne sei un po’ spaventata? > domandò Francesca, incapace di trattenere un mezzo sorriso.< No, … S¡, rispose Corinna, ma sono decisa a farlo subito > annunciò in tono trionfante < Sento che sono vicina ad una svolta, ci sono vicina, anche se non ancora del tutto. Comunque, voi siete davvero un bell’esempio di aspirazione, una volta tanto, realizzata > Mentre Armando scendeva le scale nudo, Francesca propose a Corinna, distratta dal pene dell’uomo < , Ti mostrerò la vostra stanza così ti darò qualche consiglio per l’abbigliamento … > Quando Francesca tornò nel salone, venti minuti dopo, Armando le domandò < Allora, ad Enzo gli sono piaciuti i bei mobili di quercia, e a Corinna cosa ha notata ? > < A lei invece piace essere viva, e donna. Adesso la vedrai, è come una diciottenne alla prima uscita fuori casa con il suo vestito nuovo > ripose Francesca che finalmente anche lei si era sbarazzata degli indumenti.Armando grugnì e borbottò qualcosa che finiva con caldo e formicolio. < Stammi a sentire > fece Francesca, cambiando discorso e assumendo un tono severo con l’esigenza di esprimere il prima possibile uno stato d’animo < Quello che abbiamo organizzato non è un ricevimento innocuo. Questi sono, per Corinna ed Enzo e figli, affari di famiglia! Che loro siano imparentati ci piaccia o no, non c’entra affatto. Sono tutti grandi e vaccinati ed questo, è quel che conta. Se vogliono scopare … scopano, se non voglio non lo fanno ma tutti dovremmo essere abbastanza adulti da non giudicare nessuno > < Franci, ce lo siamo già detto tante volte ! Se Corinna vorrà farlo con Federica o con Danilo, è libera di farlo, ma soprattutto non sono affari nostri ! Se Enzo vuole scopare con la figlia non ci vedo nulla di strano visto che siamo tutti raziocinanti e intenzionati al puro divertimento. Il nostro equilibrio mentale ci permette d’essere al disopra di certi comportamenti sessuofobi ! >< Sst, eccola che viene > l’avvertì Francesca. Corinna fu accompagnata nella tavernetta < , un ambiente davvero simpatico >, pensò Corinna tra se < con le sue grandi poltrone e il caminetto a legna > Corinna era veramente una bella donna, fisico asciutto che non dimostrava affatto i suoi trentott’anni d’età malgrado fosse qualche anno più anziana dei padroni di casa. Si ritrovarono un paio di volte a guardarsi di sottecchi < , se le piaccio come sembra, le cose andranno facilmente per il meglio > pensò Armando guardandole la leggera piccola cresta delle labbra che cominciavano a fare capolino dal taglio della vagina. Le intenzioni del gruppo erano chiare: passare una settimana di sesso sfrenato. I figli di Baldini frequentavano già da tempo la casa di Armando e Francesca, e si conoscevano bene sotto ogni punto di vista, ma non si era mai avuta l’occasione di imbastire una serata con i loro genitori, i quali erano interessati a parteciparvi. Questa era la prima volta, scelta appositamente per il periodo e il luogo; con un po’ di fortuna sarebbero entrati nel nuovo millennio con una esperienza totale, gaudente.Armando, non perse mai occasione per mettere a suo agio, Corinna; per tutta la giornata si scambiarono commenti eloquenti, e chiarificanti su certi piccole regole del galateo sessuale da loro costruito. Francesca aveva subito dato alcune disposizioni che lei reputava stringenti se non obbligatorie, come la nudità completa, e la rasatura della vagina. Altre cose vennero fuori: evitare di coprire gli attributi sessuali, non chiudere le gambe per una donna, e rifiutarsi, eventualmente, con garbo ad una richiesta di rapporto sessuale. Dopo pranzo, appena Enzo ed Armando si furono alzati per una sigaretta davanti alla televisione, Federica salì da sua madre che aveva avuto bisogno di aggiungere un filo di perle sul suo magnifico corpo nudo, e quando si fu assicurata che fosse sempre ben depilata l’accompagnò in salotto, dove fu accolta da Francesca e Lavinia con un rinnovato grande spirito d’amicizia. Corinna non si era mai trovata così bene, completamente nuda, come in quel momento della sua vita, unico e importantissimo per lei. La sua disposizione a conversare di sesso, aspirazioni carnali, era notevole. Sapevano parlare di argomenti piccanti, e al contempo naturalissimi, con una sorprendente precisione scientifica; si raccontavano gli aneddoti con brio, ridendo delle loro iniziali stupide schermaglie di una pudicizia non voluta.< Sapete il mio primo giorno di libertà sono andata su Internet su un sito porno dedicato ai cum shot … agli schizzi di sperma > aggiunse, capendo che, Corinna non aveva mai sentito quel termine < Mamma ci sono solo foto di particolari femminili colpiti da schizzi di sborra, fighe aperte, o un bel culo subito dopo una inculata. Tanti visi di belle ragazze bagnate di bianco nettare > spiegò Federica< Si, ed io guardavo quei visi bagnati, quelle lingue alla ricerca del grumo più grosso > continuò Francesca< Quanto spreco per esigenze di set. Io l’ingoierei tutto > sbottò Federica.Francesca accettò l’interruzione e disse < E’ vero, Fede ha ragione. In ogni caso quella prima sera fu per me, un momento importantissimo. Avevo davanti a me un mucchio di testimonianze visive di ragazze felici, estasiate con le bocche piene di sperma, sotto il tiro di uno, due, tre uccelli puntati verso di loro. Mi ero arrogata il diritto di sapere cosa fosse un pompino cacciando di casa Armando, ma quando ho visto quelle foto mi sono vergognata come l’ultima delle ladre > Per Francesca quei momenti ricalcavano sempre una enorme importanza < Cresci con la paura che tutto quello che riguarda il sesso, è sporco, sbagliato, e alla fine non puoi che rifiutarlo o prenderlo come ripicca, rivalsa nei confronti della società > commentò Corinna< Lo fai perché è soltanto trasgressione, non cerchi piacere, ma il modo più strano di trasgredire. Ed è la morte del sesso perché lo usi solo come mezzo per ottenere una trasgressione, un modo per essere diversa > precisò Francesca < Invece quella sera ho avuto la fortuna di prendere tutto come per la cosa normale che è. E, quando ho cambiato sito entrando in una pagina dove c’erano solo inculate sono venuta, non so quante volte, guardando quelle foto molto ingrandite dove si vedevano solo le palle dell’uomo, un porzione di affusto, lo sfintere dilatato della ragazza, e la sua vagina grondante d’umori. Cercavo le varie diversità, cazzi con cazzi, la lunghezza dei clitoridi, la dilatazione delle vagine e degli ani. Io fino a quel momento non l’avevo mai scopato con il sedere, eppure m’eccitavo al pensiero che l’indomani avrei chiesto ad Armando di incularmi >< Non è da tutte essere così lucide > affermò Corinna< Quello che dici può essere vero > confermò Francesca < ma in certi casi devi lasciare che la natura risponda per te ! Se escludiamo tutti i comportamenti trasgressivi, escludiamo anche tutte quelle perversioni che con il sesso non hanno nulla a che fare. Come coprofagia, sadismo e tutte quelle cazzate simili. Io ho solamente cercato il sesso originale, uomini e donne, soli e soltanto nudi. Un letto e tante persone sopra intente a scopare, nelle sole combinazioni possibili penetrazioni vaginali, anali, rapporti orali etero e saffici, e basta. >Francesca aveva colpito l’uditorio e la mano di Federica era calata tra le sue gambe aperte segnando il periplo della sua vagina.< Corinna, guarda tua figlia. Basta parlare di cose semplici come cazzi che penetrano fighe, e subito si tocca. E’ stato lo stesso per me, specialmente quando ho visto due ragazze leccarsi vicendevolmente la vagina. Non ho avuto alcun dubbio che non si trattassero di atteggiamenti omosessuali. Sarebbe stato facile in un mondo prettamente maschilista come il nostro scambiare delle effusioni tra ragazze etero per un comportamento omosessuale. Perché anche in questo siamo diverse dagli uomini: difatti loro > disse indicando in lontananza i tre uomini che parlottavano allegramente di calcio < non potranno mai incularsi, anche se meccanicamente non è impossibile, ma non lo è psicologicamente ed emotivamente: se lo fanno gli si ammoscia prima ancora di avvicinarsi. E tutto questo perché è scritto nei loro cromosomi che si può penetrare solo un culo di donna, oltre che la vagina. Invece per noi è diverso! Noi ci possiamo trovare insieme per dire quattro cose, ci lecchiamo, parliamo di uomini. Nelle orge, Fede lo sa, alterniamo perfettamente cazzo e figa. L’una è il completamento dell’altro: quando sei stanca, sfinita dalla, o, dalle penetrazioni non c’è nulla di più rilassante di un sessantanove con un’altra >< Si ! E, poi è provato che lo sperma è molto nutriente. Quando lo raccogli, anche quello rimasto nella vagina d’una amica serve a tenerti carica e pronta a proseguire > intervenne Federica amante estrema del sessantanove post penetrazione e dei rapporti orali in genere.< Si, certo ma questa è una conseguenza. Io quando ho visto un viso di donna poggiarsi sull’inguine di un’altra con la lingua tra le sue pieghe ho avuto un fremito, un sobbalzo: ho goduto, sono venuta senza toccarmi. Specialmente quando ho apprezzato la rigorosa semplicità di un sessantanove, il rapporto speculare che lega due donne allacciate in quella posizione. Mi lasciavo guidare solo dalla mia eccitazione, dalla mia naturale propensione per quel tipo di situazioni >< Non hai avuto almeno un momento di distacco, appena hai visto quelle foto ! Non so’, un rifiuto per la novità estrema, un automatismo incontrollabile che ti ha fatto dire: No, non fa per me ! >< No, Corinna. Affatto. Primo perché non amo farmi suggestionare e sono molto fredda con gli stimoli che non sento miei. Ho anche uno spirito molto spiccato per le contraddizioni, le riconosco al volo, le detesto > poi con le dita segnò il secondo punto < la novità, in generale, non sono per me un problema. Riesco a rimanere abbastanza critica senza farmi travolgere, forse questo è anche un mio limite perché in un certo senso debbo sempre decidere in prima persona, non posso e non voglio appoggiarmi ad altri >< Non ti fidi > disse una voce dietro di lei. Dopo di che una mano l’avvolse abbracciandola amorevolmente alle spalle. Francesca si voltò sicura di vedere il viso del marito.< Si, Arma. Non mi fido, sono cocciuta e voglio fare tutto da me ! E’ un grosso difetto ?> insisté retoricamente Francesca< Si, alle volte si ! Come quando volete condurre le danze durante la scopata > si fermò conscio di aver aperto una ineluttabile breccia del mondo maschile con quello femminile. Quindi riprese spiegando il suo punto di vista < E tutto un gioco d’attesa e di equilibri: la donna si propone e l’uomo la sceglie; come del resto dobbiamo regolare i tempi e il tipo della penetrazione. Non dico che l’uomo debba scegliere sempre la posizione e ignorare i tempi della donna. No, questo non deve mai avvenire. Come non deve succedere che la donna pretenda la penetrazione quando l’uomo non è pronto. In quei momenti dovete capire che la penetrazione va rimandata con un pompino, un ditalino, o un succhiotto > Francesca lo guardò in tralice, non sapeva se ribattere polemicamente o rispondere usando una dialettica più calma e riflessiva. Optò per la seconda perché era conscia che Armando aveva sotto, sotto ragione, almeno nei suoi riguardi c’era del vero in quello che diceva, perché quando lui la prendeva di sorpresa erano i momenti in cui, paradossalmente lei godeva di più < forse era per quello che lo faceva sempre di spalle > pensò < raggomitolata nella posizione fetale lo aspettava infilarsi da dietro > Prese fiato e disse < Non è di ruoli che dobbiamo parlare ma di metodi per godere meglio. Noi donne dobbiamo essere ben irrorate nella vagina e dilatate nell’ano per raggiungere l’orgasmo come si deve. E questo significa che abbiamo bisogno di masturbarci e farci masturbare, dal nostro compagno, dalle nostre amiche che in quel momento sono li, da sole … in ogni caso come all’uomo gli si deve rizzare a noi ci si deve bagnare >< Ma non è così semplice come a dirsi … > azzardò Corinna< Mamma, Franci ha ragione. E dirò di più a volte i preliminari sono troppo lunghi, e non fanno coincidere i momenti di massima eccitazione di entrambi, perché, per quanto riguarda noi ragazze non ci bagniamo subito. E per bagnarci bisogna esser capaci di eccitarsi con tutto. Io per esempio mi invento storie, cosa farei al mio vicino di banco in università, o alla mia vicina. E li guardo li spoglio con gli occhi, voglio sentire i loro profumi, voglio vedere le loro forme: quanto è lungo e largo un pene, e, quanto è profumata e bagnata una figa. Magari vedo una sul tram e penso di aprile le cosce per leccarle la figa, oppure in mezzo alla ressa di fare un pompino ad un marocchino … > Federica stava argomentando con eloquenti gesti della mani< Ma, Francesca in mezzo a tutti ? > chiese allarmata Corinna < in un tram … ? >< Ma no, mamma non mi sognerei mai di fare una cosa del genere con degli sconosciuti. E’ il pensiero di essere vista, questo si che mi eccita. Essere vista fare del sesso orale che è la cosa che m’eccita maggiormente. E poi mi tocco sempre e la tengo allenata > finì toccandosi il clito< L’orgia per questo ti aiuta molto, perché hai le attenzioni di tutti a tua disposizione. Puoi essere sotto posta all’attenzione di più uomini, essere penetrata contemporaneamente in figa e in culo, e magari nello stesso momento lecchi una figa o ciucci un altro pene > Francesca stava spiegando per Corinna< Non solo. Il fatto che noi si stia sempre nudi ci aiuta molto perché la vista ci eccita continuamente, permettendoci di coltivare il nostro appetito sessuale. Aiutandoci, evidentemente, con un pizzico di naturale esibizionismo > intervenne ArmandoFrancesca prese la palla al balzo e riprese la parola < Giusto, è per questo motivo che io impongo la nudità completa, soprattutto per noi donne. Perché è il continuo stimolo visivo che ci fa aumentare la libido >Entrarono Danilo ed Enzo e la discussione cessò di essere al centro dell’interesse e volse verso temi più leggeri. Gli occhi di Corinna si volsero di colpo su Armando, e prima che quest’ultimo avesse potuto dire qualcosa, lei aveva già trovato un altro spunto di conversazione. Subito Armando la ricambiò con parole di apprezzamento < vedo che sei sempre più spigliata sfoggiando con semplicità il tuo compasso aperto >, anche Enzo le fece un complimento ‹ Corinna, ma vent’anni fa ho spostato te ? ›Quella sera stessa, dopo cena, Lavinia propose a Federica una partita a risico, ma invano. La figlia di Corinna non amava quel gioco di società, e subito dopo, la richiesta dell’amica fu respinta. Nessuno, le assicurò, l’intenzione di giocare ad un gioco di società con pedine e dadi; e il silenzio generale parve proprio darle ragione < possiamo fare altri giochi di società > azzardò giocoso Danilo nei riguardi di Lavinia e della sorella, e quest’ultima proposta parve piacere alle due ragazze.A questo punto Enzo non trovò di meglio da fare che sdraiarsi sul divano davanti al televisore e addormentarsi. Corinna prese in mano un libro, mentre Francesca, la cui principale occupazione consisteva nel gingillarsi coi propri anelli e braccialetti la vagina, iniziò una languida conversazione con la sua nuova amica Corinna.Venne fatta un po’ di musica, in un angolo Federica e Lavinia era già strette in un focoso sessantanove e Danilo girava intorno alle ragazze per ottenere un po’ di attenzione con il pene in completa erezione. Armando, chiese di ballare con Corinna. Non perse tempo e incominciò a strusciarsi contro il corpo palestrato della donna che aveva avuto i suoi figli, già maggiorenni, a soli vent’anni; Francesca, ora, stava facendo lo stesso con Enzo risvegliato per l’occasione. Armando sensibilmente più alto della donna le appoggiava il pene eccitato sul ventre, e ogni tanto, come contro partita, percepiva la vagina umida della donna sulla gamba. < Che piacere passare una serata così! Io sostengo che non c’è passatempo migliore del ballo. Di tutto si finisce per stancarsi, ma non di un sano balletto eccitante. Sono eccitata anche dalla vista! Mi sto eccitando a guardare il sedere di tua moglie, vorrei … metterle una mano tra le chiappe > confessò Corinna con il cuore in gola ad Armando.< l’hai mai fatto con tua figlia ? > le domandò l’uomo molto gentilmente. Lei non rispose. Armando, allora, fece un altro giro di danza, e lei gli poggiò la sua vulva umida sulla gamba pelosa abbracciandolo dolcemente. Corinna si mise a guardarsi intorno alla ricerca di qualche particolare eccitante perdendosi, poi nella copula che, i suoi due figli stavano consumando vicino al camino. Federica accucciata davanti al fuoco aveva il viso tra le gambe di Lavinia mentre Danilo la penetrava alle spalle; eccitata da quel tenero quadretto non fece in tempo a sentire che suo marito stava parlando a Francesca di un orgia, che < A proposito, Enzo, hai proprio intenzione di fare subito un orgia sfrenata? Prima di prendere decisioni, ti consiglierei di consultare i pareri dei presenti: se non mi sbaglio per qualcuno di noi è un passo bellissimo ma difficile, da prendere affrettatamente >La prima reazione di Corinna, alla domanda di Armando, le fece dimenticare le parole di suo marito e la sua reazione fu quella di scostarsi da Armando guardandolo sorpresa per quella domanda inaspettata. Il corpo della donna reggeva bene l’abbronzatura ed era chiaro che durante le estati passate sulla barca del marito aveva preso molto spesso il sole integrale. Per questo si notava solo la zona bianca del pube appena rasato. Armando continuò a sorriderle sornione fissandola negli occhi, tanto che per lui fu chiaro che la donna cercasse deliberatamente di proporsi sessualmente scossa ancora dalle contraddizioni che si formavano nel contrasto stridente con i puri slanci passionali e le convenzioni di maniera. Intanto Enzo e Francesca stavano ancora ballando il loro valzer rumoroso < Se intendi parlare di Corinna, > riprese Enzo, < potrà eventualmente starsene sul divano a guardarci un poco prima che anche lei cominci; ma l’orgia è decisa e appena ci saremmo ambientati >< Scopare mi piacerebbe mille volte di più, > replicò Corinna, < se fossero fatte le proposte in un altro modo; ma così, come si richiedono, hanno qualcosa di insopportabilmente irritante. Sarebbe molto più ragionevole se ci si proponesse e basta ! > La replica partì dalla moglie e giunse dritta al marito.< Assai più ragionevole, Corinna, ne convengo altrimenti, non sarebbe più bello > avallò Francesca. Enzo non rispose, ma poco dopo lasciata Francesca si mise a passeggiare per la stanza guardando i figli sempre intenti a darsi piacere reciproco in compagnia di Lavinia. Aveva una figura elegante e camminava bene, mostrando il suo pene turgido, ma Corinna, a cui era dedicato lo spettacolo dell’erezione, rimase inesorabilmente allacciata ad Armando. Con la forza della disperazione decise di fare un ultimo tentativo e si rivolse ad Francesca < non vorresti continuare il giro di danza interrotto poco fa ? Ti assicuro che è per me un grande piacere >Francesca si strinse a lui facendo in modo che il pene eretto dell’uomo le toccasse l’ombelico < eiaculami addosso, per stasera fatti bastare questo. Tua moglie deve ancora superare lo scoglio dell’orgasmo di gruppo. Domani forse quando si sarà lasciata andare di più, potremo pensare di fare l’orgia. Comunque Federica e Danilo le stanno dando i giusti esempi, non ti preoccupare >Enzo, ascoltò con calma sembrando capire la donna, e, quando il suo pene carico bagnò il ventre di Francesca si sentì meglio; continuò a ballare, come se niente fosse, frizionando la calda e viscosa pomata sul proprio ventre e quello di Francesca.Armando dal canto suo non forzò oltremodo Corinna, come Francesca non aveva forzato la mano della neofita preferendo aspettare che la donna si abituasse all’idea, eccitandosi per gradi. Armando cominciava già a sentire un leggero tocco pungente di eccitazione vaginale < , sicuramente indotto dalla continua presenza dei tre ragazzi sempre intenti in vorticose performance erotiche > pensò Armando, anch’egli solleticato dalle evoluzioni erotico ginniche dei tre ragazzi.Le danze terminarono ed anche Danilo si ritrovò ansimante in cucina dopo aver penetrato due volte la sorella gemella, e una volta Lavinia. Si avvicinò ad Armando e con fare distratto disse < Ho notato che hai già cominciato a proporre Federica a mia madre, non vedo l’ora di poter scopare tutti insieme >< Non essere così sicuro che tua madre lo voglia fare anche con te, io lo spero proprio ma preparati anche al peggio. Intanto contentati, visto che solo voi ragazzi avete scopato. Piuttosto questa notte vieni da noi con tua sorella >La sera passò come previsto e quella sera Armando, Francesca, Lavinia, Federica e Danilo ebbero il modo di addormentarsi appagati.Martedì 28 DicembreAllo spuntar del mattino il cielo era ancora coperto e la neve continuava a cadere. La coltre era alta più di un metro e mezzo e si ammucchiava contro la porta e le finestre. Il mondo era bianco, silenzioso e vagamente minaccioso.Corinna scese, insieme al marito Enzo, in cucina per unirsi a gli altri per fare colazione ed apparve subito, a tutti, bellissima ed appetitosa nella sua nudità integrale. Capelli ramati, perfettamente pettinati, seno turgido e gambe affusolate che terminavano in paio di piedini, gli unici, ad essere rinchiusi in un paio di scarpe da tennis. Corinna Baldini, avvenente, intelligente e ricca, con una vita provvista di ogni agio e un’indole felice, pareva riunire in sé alcuni dei migliori vantaggi dell’esistenza; ed era vissuta circa quarant’anni nel mondo senza quasi conoscere dispiaceri o contrarietà. Non sembrava essere la madre di due ragazzi, già ventenni, e nessuno seppe nascondere la propria ammirazione nei confronti della donna. Per vent’anni anni aveva vissuto accanto ai suoi figli, più come amica che come madre, affezionatissima a entrambi, ma con una predilezione per Federica. Tra loro due c’era piuttosto un’intimità di sorelle. Anche prima che Federica partisse per il collegio londinese, la mitezza dell’indole di Corinna non le avevano mai consentito di usare metodi severi; ed era svanita oramai da un pezzo l’ombra di una qualsiasi autorità. Entrambe erano vissute insieme come amiche molto affezionate l’una all’altra, e Federica faceva quel che le piaceva: seguendo quasi sempre il giudizio di Corinna, ma agendo soprattutto di testa propria. Adesso che Federica era diventata maggiorenne, e dato che la figlia aveva conosciuto prima di lei la vera libertà sessuale, aveva deciso di assecondarla, intenzionata a coltivare quel nuovo stile di vita.Francesca li accolse con la sua solita giovialità < Buongiorno, venite. Armando è ancora in camera e Lavinia sono già due ore che studia perché ha un esame in gennaio, e questa mattina vuole andare con Federica e Danilo a sciare, … e poi non si perde un minuto per scopare come una assatanata … la notte scorsa le due belle > disse alludendo alle due ragazze < si sono addormentate alle tre e mezzo. ‘Lingua di velluto, lingua di raso … ditino di putto, manina da pulce’ urlavano come matte > Tutti risero al resoconto di Francesca che sorrise a sua volta e continuò < Lavinia è comunque un altra patita dello sci, quando non scopa. La sua macchina questa mattina era bloccata per via di un cumulo di neve, lei è riuscita a spalare via la neve e tirarla fuori > poi cambiò tono < Ascoltate, c’è ancora una tremenda tempesta di neve ma lei vuol andare a sciare lo stesso. Pensi che sia una ragazza a posto? Con la possibilità di fare tanto sesso chiusa in casa nuda e al calduccio ? >< Francesca, non è con il raziocinio che fai ragionare una ragazza. E poi non hai detto che anche i miei figli vogliono andare ? Danilo è bravo al volante, e poi senza quella marmaglia staremo meglio > scherzò infine EnzoCorinna era ancora frastornata dal sonno e dalle novità, non capiva cosa le stava dicendo la sorridente Francesca, che le faceva da guida; < non è tanto importante …> pensò al ritmo accelerato del suo cuore che prese a batterle più in fretta <, ma non per apprensione, sono solo un po’ disorientata > si disse guardando lo splendore del corpo nudo del suo anfitrione. Le attenzioni che le venivano rivolte, l’autorità dei padroni di casa, che si erano presi l’incarico di iniziarli al sesso, tutto contribuiva a infonderle sicurezza ed euforia. Era conscia dei riti, che nella vita le avevano sempre fatto compiere passi da gigante, potevano farla accedere a quell’universo ovattato della villa che per qualche giorno della sua vita sarebbe stato il suo: un universo con leggi diverse da quelle della consueta piatta normalità, più libere, e proprio per questo più piacevoli. Francesca la fece accomodare al suo posto attorno alla tavola tirolese: il più vicino alla parete. La panca era ricoperta uniformemente di stoffa soffice che le solleticava la vagina, e sebbene, da quella posizione non poteva vedere nulla al di fuori dell’ampia finestra illuminata di bianco, s’abbandonò sul morbido schienale. < Che importa! > commentò desiderando soltanto di impigrirsi con le spalle appoggiate al caldo legno e con le gambe leggermente aperte.Tuttavia, non osava ancora allargarle completamente sino a sentire il lento dischiudersi delle labbra, come Francesca stava invitandola a fare, indicandole le necessarie mosse per iniziare a stimolare il clito < inizia ad abituarti al tocco continuo, eccitati, impara l’arte sottile dell’appagamento carnale. Spingi il bottoncino di carne, fallo inturgidire > impartiva, premurosa la padrona di casa tracciando nell’aria un ipotetico ellisse tra le ginocchia dell’ospite.Sopraggiunse Federica, le cui braccia s’alzarono a raggiungere, in una mensola al disopra del tavolo, un piccolo quadretto dalla cornice lavorata che Corinna aveva notato poco prima. < Franci che bello > stava dicendo la ragazza che era vicinissima alla madre e la sua capigliatura bionda risaltava ancora di più sulla pelle ambrata e nuda, il ventre piatto e il seno turgido erano nelle forme perfette di una dea greca.La somiglianza tra le due donne era impressionante; erano slanciate entrambe allo stesso modo: glutei sodi e rotondi, gambe affusolate e terminanti nelle giuste misure di un bacino perfetto; un leggero segno di un remoto e ormai improbabile costume segnava l’inguine di Corinna in netto contrasto con l’abbronzatura integrale della figlia. Eppure, il seno di Federica, per quanto giovane e leggero, non aveva nulla da invidiare in mobilità al seno quarantenne di Corinna. E grazie al regolamento della casa che obbligava le donne alla nudità integrale, la vagina di Federica era dischiusa abbastanza da permettere a uno spettatore attento di scoprire il profilo del clito, grazie a un semplice gesto o alla mobilità di una paio di gambe guizzanti. Corinna era orgogliosa della figlia e che aveva un bel corpo come il suo.< Quel posto al tavolo, > disse Francesca, < è il migliore, il più comodo per masturbarsi tranquillamente sedute sorseggiando un the, beandosi del magnifico specchio della finestra > Un qualsiasi altro posto, attorno al tavolo, non esponeva l’occupante al magnifico paesaggio che era possibile vedere attraverso l’ampia finestra, e quindi di goderne l’intimità offerta dalle tende di velluto raccolte ai lati della cornice.Corinna smise del tutto di pensare alla sua nudità, non si curò più di questi rigurgiti di perbenismo, e, del forte contrasto interiore che era stato necessario neutralizzare per liberarsene. Sentiva al contrario un piacere quasi fisico al pensiero di tutti i riguardi, e gli sguardi di cui era fatta oggetto.Francesca, ora, le stava vantando le comodità del salotto per un proseguimento della soddisfazione sessuale, solitaria o in compagnia. < ci sono in numero sufficiente e in varie zone della sala, cuscini pouf e tappeti dove ti puoi distendere per un ditalino. Non dovrai temere di venire importunata se non lo desideri. Perché per noi il sesso è importantissimo, e inviolabile. Se lo vorrai, potrai masturbarti insieme a gli altri dividendo solo la stanza. Se invece preferisci un po’ di compagnia, ti sarà facile trovare compagne e compagni. In ogni caso ricordati che il sesso è gioviale, schietto e sincero, mentre solo l’amore è privato e talvolta infingardo >L’affermazione di Francesca colse nel segno e prima che Corinna avesse il tempo di rimuginare su quanto di vero c’era e quanto tempo aveva impiegato per capirlo < quarant’anni > si disse, s’accorse di Enzo, intento ad aiutare la padrona di casa ai fornelli. Più alto di lei di almeno una spanna, naso e mento decisi, pene leggermente scappellato e ingrossato, le sorrideva mentre si era sporto leggermente sopra di lei, per porgerle la tazzina di caffè appena fatto, che emanava un buon odore. Il petto ambrato e guarnito di una folta peluria, l’inguine nero e riccioluto piacevano a Corinna, che lo trovava bello ed eccitante < , il non plus ultra delle qualità, una volta tanto non celate, che si richiedono al proprio compagno > pensò con aria sognante< Deve essere felice, a giudicare dalle rughe indulgenti agli angoli degli occhi… La sua presenza è arrapante. Cazzo come è eccitante quel tappeto di peli che ha sul petto… > pensò sorbendosi tranquillamente il caffè < sono tanto eccitanti, quanto non lo sono in una donna > e detto ciò buttò lo sguardo sull’inguine, e dopo aver allargato le gambe vide un leggero luccichio proveniente dalla sua vagina completamente depilata. Una botta d’eccitazione le passò come un fulmine lungo la schiena.Poco più di un sussurro, di un tremore involontario convulsivo, tradì il suo risveglio sensuale. Corinna non si accorse nemmeno che Federica le era scivolata davanti lungo il bordo del tavolo. Le ci volle ancora qualche tempo per capire che stava guardando insistentemente, ora Enzo, ora Francesca.Lo intuì, in effetti, solo quando il fischio fastidioso del bollitore si affievolì e l’uomo, allontanatosi dei fornelli, le offrì, a gesti, una tazza di the caldo. Lo accettò anche se aveva appena preso un caffè.Enzo le sorrise e, lei sempre seduta sentì il pene del marito strusciarle sulla spalla. In quell’istante comparve Danilo con un vassoio di bicchieri che depose sul tavolo, si sedette accanto alla sorella e dopo averle toccato, a mo’ di saluto il seno, si servì da bere. Corinna scelse un bicchiere ricolmo di succo che lei parve di riconoscere dal colore, iniziando a sgranocchiare dei biscotti farciti, quindi prese a chiacchierare del più e del meno con Francesca.Le sembrò che la colazione durasse ore, ma non aveva fretta che finisse, tanto le piaceva la scoperta di una miriade di atteggiamenti, modi d’essere e di fare che prima non aveva mai immaginato. Vi furono vari momenti in cui, poté ubriacarsi alla vista in primo piano di peni, vagine e seni; tutte visioni che la eccitarono sorprendendola ancora di più. Non aveva mai pensato al potere immenso della vista, < e di quanto ci si poteva eccitare al solo sguardo > Quando vennero a ridestarla, Corinna, aveva ormai raggiunto la certezza di voler profittare al massimo della sua avventura, di gustare la dolcezza della vita. Si sentiva leggera e ancora un po’ assonnata. Constatò di non essere neanche più prevenuta alle effusioni e ai palpeggiamenti di Federica e Danilo. Francesca andava e veniva, e non mancava di lanciarle, ad ogni passaggio, un inequivocabile messaggio erotico. Quando Francesca si spostava ai fornelli, Corinna si spazientiva.Cominciò ad essere insistentemente attratta e stimolata dagli usi e costumi della casa, però non era più una moderata attrazione intellettuale ai giochi erotici, perché a questa si sostituì un forte impulso sessuale. Una atavica e necessaria fonte di naturale vitalità che sembrò gradire e pretendere, anche quando Enzo venne accalappiato da Francesca e sottoposto a pressanti attenzioni. Sempre di più stava scindendo il sesso dall’amore coniugale e filiale < il sesso è bello, immediato, tonificante e insostituibile > si ritrovò a pensare poco prima di abbassare timidamente una mano in mezzo alle gambe.Stava gradatamente accantonando ogni slancio o atteggiamento di gelosia capendo che per sua natura l’espansività sessuale, a volte seppur eccessiva, era comunque sempre un atteggiamento naturale e quindi incontrovertibile. Danilo, Federica e Lavinia partirono subito per i campi da sci, lasciarono la casa tristi solo di doversi vestire mentre in tutta calma Francesca e Corinna ripulirono la tavola, Armando disse < Sta nevicando che Dio la manda. Enzo, presto saremo sepolti dalla neve completamente tagliati fuori. Piuttosto eccitante, in un certo senso, vero ragazze ? >< Non so > rispose Francesca, dubbiosa < Pensi che riusciremo a fare una bella vacanza con questo tempo di merda ? >< Certo, che non ci siano dubbi. E poi credo che riusciremo a fare tutto quello che vogliamo fare, in casa … > la rassicurò il marito, pieno di fiducia e intenzionato a marcare il doppio senso< Non sono mai stata rinchiusa in una casa nel bel mezzo di una tormenta: è una di quelle cose che si danno per scontate: tanto, sei al caldo e riparata. Ma se fossimo tagliati fuori per la neve, in quel caso non ci sarebbe nessuno in grado di aiutarti. Niente giornali. E, probabilmente, nemmeno il telefono > terminò la sfilza delle probabilità negative con una scrollata di spalle < In ogni caso, però abbiamo i cellulari, un impianto elettrico autonomo, di freddo non rischiamo di morire …>< Debbo ricordarmi del generatore, oggi. E debbo anche verificare se la caldaia è ben fornita, ma al novantanove per cento è tutto a posto. Jessica m’ha detto che il signor Marcon è passato sabato scorso ed ha controllato tutto lui > si fermò un istante poi finì a beneficio dei Baldini < Marcon è l’uomo che tiene in ordine la casa quando è vuota >< E’ quel uno per cento, che potenzialmente potrebbe essere fonte di un bel guaio. Armando, in ogni caso sento che passeremo delle giornate semplicemente eccitanti. Su, svelto, vai a fare i tuoi controlli. Io finisco qui in cucina. Corinna mi aiuti ? > volle chiudere FrancescaLa donna rispose con entusiasmo e aggiunse < Enzo perché non vai con Armando, e già che ci siete fate un salto in paese per i giornali ? >Rimaste sole, Francesca prese per mano Corinna e dirigendosi verso la sala dove si sedettero proprio sotto la grande vetrata panoramica che dava sul giardino coperto di neve. Il pino carico del bianco fardello era possente e dispensava tranquillità, uno stato d’animo di cui Corinna aveva bisogno. La donna appena seduta sentì la mano di Francesca insinuarsi fra le sue gambe tanto che ebbe un piccolo fremito dovuto a uno spiacevole riflesso condizionato < No, no, adesso non me la sento, Francesca! è troppo presto! >Francesca non la ascoltò perché sapeva che era soltanto un modo di reagire alla novità, e prese a vezzeggiarla < distenditi e apri le gambe >Corinna tacque e Francesca si bloccò attendendo un cenno d’assenso della amica. Corinna se ne accorse, e iniziò a baciarla sulle gote < scusami, sono tutta tua. Fammi provare cosa vuol dire essere libera, fammi godere … > parlava in modo sconnesso, non riuscendo a dominarsi come avrebbe voluto.Francesca rovesciò Corinna sul divano, stendendosi su di lei per iniziare a coprirla di baci, sulla fronte, gli zigomi, il collo, mordicchiandole i lobi delle orecchie e i capezzoli. Lentamente la fece sedere a gambe larghe, e dopo essersi inginocchiata di fronte a lei si lasciò scivolare sul pube nascondendo il volto nel compasso di Corinna.< Oh! > gemette al tocco leggero delle guance tra le cosce ipersensibili, < che dolcezza! > Il naso, e le labbra, sfregavano sul pube levigato e scevro di peluria.< Cara! Cara! >Corinna non si muoveva e rimaneva in silenzio; si sentiva solo il suo respiro affannato < Stai bene, così? > chiese trapelando un po’ di inquietudine Francesca< Si >< Vuoi, è vero, vuoi farlo con me ? >< Ma, Francesca… > Si interruppe , accarezzando i capelli dell’amica, < non ti fermare vai ! >Le mani si mossero con decisione e dolcezza allargando le lunghe gambe di Corinna sino a sfiorarle la vagina; quindi vi penetrarono dolcemente. Riprese a sospirare, e lasciò lentamente ricadere le braccia lungo il corpo, chiudendo gli occhi, ed attese. Francesca le accostò la punta della lingua al taglio, preciso e stretto, come un pene intrudente. Cominciò ad umettarla per tutta la lunghezza dei bordi della vulva, ne leccò prima l’interno, poi cercò il clitoride, lo aspirò, lo stimolò di vibrazioni, addolcendolo di saliva. Quindi fece scivolare nella sua stessa vagina il medio ripiegato, mentre con l’altra mano libera, continuava a stimolare Corinna. Le sue dita erano umide e profumate, e, la sua bocca ospitava sempre il clito facendolo andare e venire tra le labbra come un minuscolo fallo. Le dita così lubrificate, prese a scorrerle tra le natiche, insalivandole l’ano: il dito vi affondò per intero. Soltanto allora Corinna gridò, e prese a esternare il suo apprezzamento per tutto il tempo in cui Francesca le leccò, succhiandole e passandole la sua mano dall’ano alla vagina, e viceversa. Corinna non resse a lungo e dopo un singulto più forte degli altri raggiunse l’orgasmo e Francesca si coricò al suo fianco, anche lei stravolta. Aveva gli occhi chiusi e la testa in subbuglio per la forte vampata seguita all’orgasmo, e quando lentamente riaprì gli occhi la vetrata le dispensò l’algido riverbero. Il gesto le provocò una vampata di scintille che le annebbiarono la vista, unite al fronte compatto dei fiocchi di neve che implacabili scendevano dal cielo. Francesca vicino a lei era poggiata su un gomito che la guardava felice, quasi estasiata.Corinna le cinse il collo in un forte abbraccio costringendola a sedersi di fronte a lei < Voglio che tu mi dica una cosa. Ma giurami che sarà la verità > le chiese quindi FrancescaCorinna si limitò a sorridere affermativamente.< Cosa hai provato ? >Corinna cercò di capire il tenore della domanda. Non sapeva cosa rispondere < , ma soprattuttoquale tipo di verità l’amica si aspettava da lei ? > Subì immediatamente l’espressione grave, quasi cupa di Francesca, e lei per tutta risposta le offrì un sorriso carezzevole.< Non sono sicura per cosa intendi quando dici ‘provare’? Voglio dire … no, prima di tutto ascoltami, sono stata come le tue altre amiche? Ti ho procurato altrettanto piacere? >Rise nervosamente, e subito capì che non era stata sincera, o quantomeno era stata evasiva, e Francesca si risentì.< Perché‚ mi prendi in giro? Perché mi rispondi con un’altra domanda > si lamentò Francesca.< Ascolta, Francesca, > mormorò Corinna, portandosi vicinissima alle labbra della compagna. < Sto per dirti una verità, che adesso sento scomoda, e che, voglio rimanga un segreto tra noi. Io non avevo mai fatto quello che abbiamo fatto qui oggi > confessò a voce bassissima Corinna < Non avevo mai fatto sesso, come dici tu, con un’altra donna >< Oh, > accennò Francesca, aggrottando la fronte, < non ti credo! Non ci hai mai neanche pensato ?> la pungolò< Devi credermi, dato che è vero. E ti devo confessare ancora un’altra cosa. Fino a quando non ho visto farlo tra Federica e Lavinia, queste cose mi parevano perfino un po’ ridicole, da sfigate >< Ma… > balbettò Francesca, interdetta < Vuoi dire che non ti piaceva farlo? >< Non avevo mai provato, come potevo saperlo ? >< Impossibile! > esclamò Francesca, con una intonazione della voce inusuale per lei, tanto che Corinna scoppiò a ridere.< Perché ? Forse ti sono sembrata così disinibita ? > chiese a voce bassa, con un tono di complicità quasi ironico, che le era nuovo. L’atteggiamento sconcertò Francesca, la quale si rese anche conto, per la prima volta, che Corinna era di un’altra generazione rispetto alla sua.< Non sembravi sorpresa, però. Ti sei lasciata andare > < E infatti non lo ero. Perché‚ si trattava di te. Ho trentotto anni e sono vissuta con tutte le contraddizioni della mia generazione, ora ti ho conosciuto e piano, piano sto cercando di buttare a mare tutte le idiosincrasie accumulate in almeno vent’anni. Federica, per questo è molto più fortunata di me! Però per quanto mi riguarda sono pronta a recuperare il tempo perduto, perché l’intelligenza e le occasioni non mi mancano >< Ah! > disse Francesca riflettendo mesta su quanto Corinna le aveva confessato, e come se fosse uscita da un sogno, dimenticò la conversazione precedente < Scusa, ma ti piaccio ? >Corinna la guardò senza sorridere, conscia che l’amica aveva intuito il suo malessere, e, per evitarle ulteriori traumi le stava dando una via d’uscita. Il viso di Francesca sembrava comunicarle le scuse, e il fermo impegno ad aiutarla sempre ad ogni sua richiesta.< Si mi ecciti, sì >Francesca che non s’aspettava altro che una simile riposta le rivolse ancora una domanda, per sdrammatizzare e rompere il silenzio < E … l’esperienza ti è piaciuta? Sei contenta? >Corinna ebbe un’espressione di improvvisa decisione.< Non abbiamo fatto come vuole la regola del sessantanove, però stavolta, sarò io a leccarti >Francesca non ebbe il tempo di rispondere. Corinna la prese alla vita costringendola a coricarsi a gambe aperte. Iniziò quindi a leccarle il monte di venere, chinando la testa da un lato perché‚ le sue labbra fossero parallele al taglio della vagina. Insinuando la lingua, la faceva penetrare il più possibile nel docile solco. Francesca si sentì sommergere da un unico slancio d’eccitazione e di voluttà tanto che Corinna, sorpresa dalla repentinità dell’orgasmo, non poté tenere la bocca sulla vagina dell’amica. Subito ebbe l’istinto di arretrare. Ma quando vide che Francesca continuava ad essere scossa dai brividi, applicò di nuovo la bocca e leccò voracemente il succo che colava dalla sua amica. Quando l’appagamento le permise di smettere si risollevò ridendo < Non avrei mai pensato di raggiungere l’orgasmo assaporando i succhi di una donna! Ebbene, ora lo vedi: mi piace! >< Devi ancora provare il tuo sapore > l’informò Francesca < Il mio ? > chiese incredula Corinna< Si, certo ! Quando ci si masturba, le dita bagnate finiscono regolarmente in bocca > replicò Francesca con il chiaro intento d’informarla < ma, adesso vieni, andiamo a preparare il pranzo per i mariti, così intanto ti racconto un altro paio di cosette riguardo al sesso >Mercoledì 29 DicembreArmando disteso sul tappeto guardava Federica sdraiata davanti a lui, ne vedeva le natiche rosee umide di sperma e saliva, lasciati dai i suoi precedenti compagni e compagne. S’immaginò d’essere piccolo, piccolo e di intraprendere la salita lungo le gambe della giovane.La salita era ripida, il sentiero appena tracciato da un rivolo di sperma bianco, andava su, con brusche curve e ogni tanto si raggomitolava in un grumo di bianco nettare. Tutto pareva felice intorno, in un ordine e silenzio assoluti.Federica aprì ulteriormente le natiche e il piccolo viaggiatore cadde tra le immense e tornite gambe della fanciulla, di fronte a lui, isolate o a mucchi, erano le forme ondulate e profumate della vagina, e altre poco sopra, appena accennate, minuscole, dell’ano. La luce era alta, morbida come il pelo di un coniglio, ben tesa nella sua rosea uniformità di quello stupendo corpo di donna.Armando continuava per il sentiero, con pienezza, con la facilità intrudente, la consistenza, la salute del giovane animale, pronto a godere di tutto.< Vieni >, sembravano invitarlo quelle curve odorose, una voce, con la medesima intonazione di Francesca, stava giungendo dalla curva estrema del clito. La vagina respirava e si contraeva ritmicamente come un polmone, e in fondo, Armando, vide Francesca sorridere. Era sicuro del suo dolce umore, e sapendo di sognare si abbandonò a quella vena potente, da sempre sperimentata.Saliva, bevendo quella luce netta e polposa, sicuro che nessun sbandamento avrebbe potuto far scricchiolare o rompere l’invisibile impalcatura del sogno.< Vieni, > l’invitava Francesca.La mattina dopo Armando svegliatosi solo, ritrovò tutte e quattro le donne, distese sui divani della sala intente a masturbarsi. Salutò Francesca con un bacio passionale e si unì a Danilo in cucina per un buon caffè, mentre Enzo aveva approfittato della clemenza del tempo per uscire in paese, dicendo di avere una commissione da fare. < Avevi proprio ragione di dire che tua madre è potenzialmente disinibita, e, che si eccita a meraviglia! > commentò Armando alludendo alle quattro donne, che, distese sui cuscini si stavano scambiando pareri e modalità per eccitarsi meglio < Non vedo l’ora di poter scopare con lei e a proposito… spero che si decida a farlo con un’altra donna >< Le ho provato a parlarle, anzi ci ha provato Federica. Lei per tutta risposta ci ha chiesto di farle vedere qualcosa tra di noi, tra me e Federica, intendo. Allora ci siamo accarezzati e masturbati a vicenda. Federica mi ha fatto un pompino, poi loro sono rimaste sole e non so altro > < Si sono trovate a tu per tu con Francesca ieri mattina quando noi eravamo tutti via > l’informò Armando a bassa voce < le hai viste di la ? Si stanno masturbando, ed io scommetto che tra poco di la sarà un unico groviglio di tette e di culi >Detto ciò tirò fuori quattro tazze da the, riempendole di caffè americano appena fatto e si diresse in sala dove le quattro donne ansimavano e gemevano apertamente. Armando si bloccò dietro la colonna trovando Corinna sottoposta alle attenzioni di Francesca, e, la figlia già stretta a sessantanove con Lavinia; si fermò rimanendo nell’ombra. Stava per ritirarsi quando Corinna venne copiosamente sul viso di Francesca e questo fu il segnale che sancì il ritorno alla masturbazione solitaria.< E’ il vostro fornitore di fiducia, ragazze, si beve gratis se pagate in natura, e, vi si butta in giardino nude sulla neve, se non lo fate! > entrò in sala con l’impeto di un venditore di tappeti< Tu hai sempre pagato? > Chiese Corinna rivolta a Francesca < Certamente mia cara altrimenti ora non sarei qui, ti pare? Mi avrebbe di sicuro chiuso fuori ed io questa soddisfazione non gliela voglio dare > scherzò Francesca< Bhe allora mi sacrificherò anch’io e pagherò la mia parte! > dichiarò Corinna sopra un onda di risate e battimani, e mentre Lavinia si servi del the, Corinna si buttò tra le gambe di Francesca.< In estate il giardino è il posto migliore per un orgia … ahhh > cercò di commentare FrancescaArmando felice tornò in cucina dove trovò Federica con in mano una coca, assetata e profumata dei liquidi di Lavinia. Si inginocchiò, quindi, fra le gambe di Federica, leccandole la sua vagina completamente depilata che a prima vista la faceva apparire più giovane dei suoi vent’anni. La ragazza gemette quando la lingua penetrò tra le grandi labbra. Ad Armando piaceva il sapore e il profumo che emanava quella vagina giovane e tenera, e, dopo averla distesa sul tavolo della cucina a gambe aperte, riprese a leccarla lungo tutto il perimetro soffermandosi sul clito e risucchiandolo fra le labbra al fine di tormentarlo con la punta della lingua. Federica gemeva di piacere, e quando ne aveva l’occasione portava alla bocca il pene del fratello in piedi vicino alla sua testa. La luce del giorno entrava a fiotti bianchi e riverberati dall’alta coltre di neve che ricopriva il giardino. Quella fonte luminosa così viva faceva risplendere ancora di più la pelle ambrata di Federica e Armando si perse letteralmente a rimirare la vagina della giovane aprendola e dilatandola con le dita per meglio far risaltare l’interno rosso rubino.< Come mi piace farmi leccare da te… insisti sul quel punto, così… ahh… che bello, leccami anche più sotto… passami la lingua sul culo … ti ricordi vero che sei stato tu ad incularmi la prima volta, vero? Fammi urlare di piacere … > Federica estenuata dai precedenti orgasmi, avuti in sala con le altre donne, venne con un sordo brontolio del ventre, e Armando raccolto il suo liquido risalì lentamente baciandola sulla bocca. Danilo vistosi scalzato prese a masturbarsi puntando il suo pene sul volto della sorella, mentre il ventre piatto della ragazza fu di nuovo scosso da un fremito d’orgasmo. Armando s’accorse che il ragazzo si stava masturbando velocemente, e, a sua volta si prese in mano il pene e lo puntò verso Federica. Iniziò il suo va e vieni proprio in concomitanza con la ripresa della nevicata, e i primi fiocchi toccarono terra al ritmo oscillatorio di Armando e Danilo che implacabili puntavano le loro lance in direzione di Federica. Il fratello fu il primo a godere spargendo il suo sperma sul ventre della sorella, la fanciulla lo raccolse con le dita portandoselo alle labbra bevendolo golosamente. Armando dati gli ultimi colpi le vanne direttamente in bocca. < Nevicava fuori e dentro > pensò Federica estasiata dalla potenza degli elementi e dalla coinvolgente rumba sessuale, assetata di sperma e assolutamente dipendente dalla soddisfazione carnale.Federica aveva una predilezione, quasi smodata, per la fellatio, prerogativa che solo le donne più mature attuavano, e in particolare aveva il piacere estremo di bere lo sperma e i liquidi vaginali. Danilo l’aveva sempre vista lapparlo con passione e inghiottirlo avidamente, anche dopo ogni penetrazione. < Lappare, succhiare, per Federica veniva sempre prima di ogni cosa >, e questo anche Armando lo sapeva < perfino la mia Francesca dopo una sonora scopata si può perdere un pompino > pensò distratto mentre Federica stava ripulendo per bene il pene del fratello, e quando finì con lui, prese in bocca il pene di Armando che la lasciò fare per un po’. Danilo si sedette sul tavolo ricominciando a masturbarsi, mentre la sorella, sollevata da Armando si piegò sul mobile della cucina schiudendo il sedere. In quella posizione Federica attese con ansia il pene di Armando che lentamente le violò lo sfintere. Le donne in sala erano ritornate alle loro attenzioni saffiche, e dalla cucina si udivano solo dei singulti di piacere. Armando sentì il pene scivolare facilmente dentro Federica, e la vagina colava degli umori delle eccitazioni precedenti. L’uomo iniziò a penetrarla lentamente assaporando la vitalità della fanciulla, anche se, lei stessa avrebbe voluto godere di affondi più rudi, Armando continuò imperterrito a scoparla lentamente. < Ti piacerebbe scopare così la mamma? Hai visto come è bella… tra le gambe di Franci magari ora, la sta dando a Lavinia. Vorrei vedere il tuo cazzo che le entra nel suo culo mentre io sono sotto che la lecco … e lei lecca me. Voglio vederla con il corpo pieno della vostra sborra … ahhh… sto godendo ancora… sborrami dentro, non uscire… ahh come vorrei leccare la sua figa dopo che voi l’avete riempita di sborra … godoo …! >Quelle richieste, così semplici e tenere emozionarono Armando che venne riempendo lo sfintere di Federica a tal punto che lo sperma le scivolò lungo le gambe scorrendole fino alle ginocchia. L’uomo sfilò, un poco, il pene per poi affondarlo di nuovo per una seconda bordata, e, Federica presa dal massimo godimento cominciò a frullare impazzita le dita nelle vagina fino a raggiungere per la terza volta l’orgasmo. Il fratello corse ad asciugarle la vagina e le gambe portandole lo sperma raccolto con le dita tra le labbra della ingorda sorellina.Federica impugnò di nuovo il pene di Danilo ancora duro come il marmo e Armando le bloccò la mano < Vedo che ti piace il suo cazzo! Non perdi occasione per masturbarlo, però ora vai di la da tua madre e vedi di abituarla al piacere … Falle assaggiare il nostro sperma che hai in corpo > Federica sembrò non ubbidirgli e preso in bocca il pene del fratello, che le stava accarezzando le gambe, sussultò per il dito che Danilo le aveva infilato nel sedere. < Si Enzo inculami, dai infilami il cazzo nel culo… >< Federica, No! Non ora! Sono appena le undici del mattino, e c’è tua madre che deve ancora farsi scopare liberamente > Armando intervenne per un unica e stringente ragione: Corinna andava svezzata nel migliore dei modi e si doveva mantenere le forze per un contributo unanime. Federica capì e si diresse in sala e si distese abbracciando provocatoriamente Lavinia, le mani allargarono le gambe della cugina di Francesca e il suo viso si attaccò alla vagina; Lavinia fece altrettanto letteralmente attratta dalla grossa goccia di sperma che fuori usciva dall’ano congestionato.La mattinata per Corinna pareva promettere ogni felicità a appagamento, Armando era un uomo di carattere gioviale, di buoni studi, aperto di vedute e bello; e c’era qualche soddisfazione nel considerare con quanta amicizia disinteressata, lui, e Francesca, avevano sempre desiderato e favorito toglierla da ogni inibizione ; e tuttavia quella era per lei una mattina grigia. L’assenza di Enzo si sarebbe fatta sentire ogni minuto durante la sua mancanza da casa. Corinna riandava nella mente gli ultimi vent’anni passati con il marito; l’affetto di due decenni tra gioie, problemi e attriti coniugali. Per questo gli era dovuto un gran debito di gratitudine, come lui ne aveva senz’altro con lei; ma le relazioni degli ultimi anni, rischiavano di esser vanificate se adesso in quella che per lei era una svolta epocale non ci fosse stato anche lui. Quella mattina era uscito < per una commissione > aveva detto, e ancora non era stato di ritorno. Sentiva di dover suggellare la sua libertà sessuale con Enzo e i suoi due figli < , insieme, tutti ! Senza ritardatari > di disse rabbiosa. Appena Francesca lasciò la presa delle sue gambe, per dedicarsi alle cugina e Federica, con una scusa si alzò dirigendosi in cucina.< Ti spiace se prendiamo un’altra tazza di caffè ? Ho sete > chiese ad ArmandoCorinna era entrata in cucina proprio nell’istante in cui la figlia ne era uscita ed Armando non poté che rimirarle il seno turgido che ondeggiava libero, mosso solo dal suo incedere morbido. Si portò una mano su i seni tormentando i capezzoli raggrinziti e duri per l’emozione < , È davvero una donna magnifica > pensò Armando >< Ti piace di più il profumo di Francesca, o il suo sapore ? > < Credo che siano due cose imprescindibili … > azzardò eccitata Corinna, felice di non dover pensare ad Enzo.Armando le si avvicinò sfiorandole i capezzoli con le labbra spiandone le reazioni, e con l’altra le toccava delicatamente la vagina. Francesca senza farsi sentire si avvicinò alla porta della cucina, chiamata con urgenza da Danilo, facendo cenno ad Armando e palesandogli la volontà di rimanere non vista da Corinna, che voluttuosamente cominciò a sfregare l’inguine contro il pene dell’uomo. Malgrado la precedente penetrazione avuta con la figlia della donna il pene gli stava diventando di nuovo duro e Corinna gli strinse il fallo tra le mani.Armando la baciò apertamente cercandole le labbra. Il gesto fu subito corrisposto da Corinna che rispose facendo guizzare a sua volta lingua nella bocca dell’uomo. Armando cominciò a palparle i seni appoggiando Corinna contro il frigorifero freddo che raggelò la schiena nuda della donna, che la sorprese, non ancora completamente abituata alla nudità integrale fra le quattro mura. L’uomo era ormai totalmente impegnato a succhiarle un capezzolo inturgidito, scuro e grosso, che sentiva fremere durante il gioco di lingua. Ad un tratto Corinna si contrasse di colpo rimanendo senza fiato. Armando alzò gli occhi e scorse Francesca al loro fianco. Sembrava essere ancora poco abituata alla sesso di gruppo e alle attenzioni multiple. Francesca la guardò dolcemente e senza dire una parola le prese a sua volta il capezzolo in bocca succhiandolo con forza, mentre l’altra mano cercò il clito. < Non vuoi anche me, Corinna ? >La donna fu scossa da un fremito.< Si, scusa > Si rivolse verso Francesca allargando le gambe < Mi aiuti ? >< Hai proprio cosi tanti freni inibitori ? > s’allarmò Francesca parlandole con un sussurro.Ma aveva già capito che le decisioni di Corinna erano irrevocabilmente protese verso l’orgia.Appoggiata al frigorifero, Corinna, continuò a farle pesare addosso uno sguardo eccitato.< Sai, > disse Francesca, < non mi va che tu perda il meglio della vita, sei troppo bella e ancora giovane. E’ da stupidi essere governata da atteggiamenti puritani. Lasciati andare, ragiona con la tua testa ! >Armando scoppiò a ridere. Ma Corinna non gli lasciò il tempo per far dell’ironia.< Che tu sia potuto, arrivare alla tua età, avendo avuto la fortuna di incontrare Francesca, e conoscere il vero senso della vita non ti autorizza ad essere scortese con me! E’ proprio incredibile! Anche se mi comporto da oca vorrei essere aiutata, piuttosto che irrisa! > Scosse la testa con tristezza < Ti assicuro, sono normale … e adesso scopiamo che debbo recuperare >< Corinna … > tentò di intervenire Francesca gettando un occhiata furibonda ad Armando< Oh! no. Ma non vale la pena di piangere su quel che è stato > volle chiudere CorinnaIl rumore frigorifero divenne d’un brontolio imperioso, quasi a sottolineare il subbuglio interno di Corinna.< Ma almeno d’ora in avanti farai quel che ti dirò? > le chiese Francesca< Ma che cosa, esattamente? > rispose Corinna< Tutto quello che ti dirò. Sei come una scolaretta alle prime armi, e talvolta bisogna seguire i dettami senza discutere, si capiranno dopo …>< Certo! > esclamò Corinna, sollevata e affascinata.< Lo giuri? >< Ma sì, se lo ritieni il metodo migliore … >Prese a ridere, ma Francesca non si lasciò distogliere dalla sua serietà.< Vuoi che ti dia un consiglio? >Gli occhi di Corinna analizzarono la gravità del suo caso. Francesca faceva la disinvolta, sicura sulle sue sincere possibilità di tracciarle la strada più dolce e appagante. Quando il brontolio sordo del frigorifero cessò, il pene eretto di Armando fu la richiesta più sincera di scuse per la risata scortese che poco prima aveva fermato le loro effusioni.< Ragazze toccatevi, ed io farò un regalo ad una di voi due … >Corinna sbatté le ciglia in segno di complicità. Si chinò per lanciare un bacio sul glande violaceo dell’uomo, che le disse, sussurrando < Non dimenticare … segui il vero istinto > le diede il consiglio promesso.Dopo averlo succhiato per qualche istante, il pene di Armando prese a gonfiarsi sollevandosi. Corinna se lo fece scorrere tra le labbra finché‚ durissimo, lo lasciò per la bocca di Francesca.Corinna, si rilassò ed ebbe l’ultimo rigurgito di vergogna. Li guardò sconvolta < scusate ho ancora questi stupidi riflessi da borghesuccia, del cazzo > Armando le sorrise, mentre Francesca le sussurrò ad un orecchio di non preoccuparsi. Le due donne si cercarono la bocca e Armando impegnò le sue mani con le due vagine contemporaneamente. Corinna sembrava aver perso ogni remora e prese a baciare Francesca con foga, tanto che, Armando dovette desistere dal masturbare le due donne che si erano abbracciate sfregandosi vicendevolmente le vagine.Armando aveva davanti a se il sedere asciutto di Corinna che subito fu aperto prontamente < No, no, non voglio! > Reagì all’improvvisa intrusione cercando di divincolarsi dall’abbraccio con Francesca, la quale con un occhiata la fulminò < Corinna, ricordi la promessa di poco fa ? > Lo sguardo tra le due donne si raddolcì subito quando Corinna capì che doveva lasciarsi andare e sempre abbracciata a Francesca aprì ancora di più le cosce. La constatazione che le due donne l’avessero escluso dal dividere la gioia della masturbazione reciproca, gli guastò un po’ il piacere della virile conquista. Combatté‚ in ogni caso, coraggiosamente con la sensazione di rimpianto per dedicarsi con foga all’invenzione < Solo coloro che hanno fantasia sanno fare sesso felicemente > Felicemente per lui, certo, ma anche per Francesca che era allacciata a Corinna, in un dolce abbraccio carnale. Nella fusione multipla la gioia e l’eccitazione nascevano dalla intercambiabilità dei gesti di uomini e donne quanto dall’equivalenza delle zone erogene < Dato che la vagina di Corinna è occupata, le penetrerò l’ano. Le esplorerò la lunghezza del retto come fosse il fondo della sua vagina. Francesca berrà la saliva di Corinna come ne avrebbe bevuto i succhi della sua vagina >Armando sentiva il cuore battere forte mentre frugava tra le natiche di Corinna dilatandole l’ano. In quella sorta di panino, Corinna si trovava tra Armando e Francesca con il pene dell’uomo che si faceva strada tra le sue natiche. Corinna bofonchiò parole incomprensibili mentre il pene cominciò a penetrala lentamente. Il frigo veniva scosso, e il vasellame al suo interno tintinnava sotto i colpi di Armando che per la seconda volta in quella mattina, dopo aver penetrato Federica, si stava scopando la madre. Francesca lasciò il petto di Corinna su cui poggiavano le sue mani, lasciandole scivolare lungo il ventre della compagna, estasiata dalla completa penetrazione di Armando, e dal contatto di quei due corpi, uno maschile e l’altro femminile, soggiaceva gaudente alla penetrazione ritmata dell’uomo. Francesca riprese a baciarla cercandole la bocca, mentre Corinna sentì le prime contrazioni vaginali farsi sempre più violente, e cominciando ad ondeggiare rispose sempre di più alle spinte di Armando. Il sospiro che le sfuggiva non era più quello di impazienza delle ore precedenti.Ma negli amplessi che stava immaginando non distingueva più nettamente il corpo di Francesca da quello di Armando.< Francesca respirerei per sempre il profumo della tua vagina e da te, Armando m’inebrierei del tuo succo! E sempre con te, Francesca, mia inseparabile amica, soffocherei le mie grida tra le tue cosce, mentre tu, a tua volta affonderai la tua lingua dentro di me … > Un’esplosione interiore la lasciò un momento stordita; poi aprì gli occhi sorridendo a Francesca. Aveva sete, ed esigeva una sola bevanda che intendeva procurarsi senza negoziare, ma piuttosto scambiare. Ma prima volle riordinare più lucidamente la sua visione, restituendo a ciascuno la propria identità, la sua posizione e il suo ruolo iniziali, in modo che le loro interazioni fossero più armoniose e logiche.< Quando avrò finito di offrire il mio ano ad Armando, offrirò a mia volta la bocca e la vagina a Francesca. Le sue labbra mi succhieranno come spero di succhiare presto Federica. Schizzerò nella bocca della mia compagna mentre lei godrà, di me, nella mia bocca. Entrambe berremo il nostro latte colante e mescoleremo i succhi dei nostri corpi uniti in un cocktail sovrumano. D’ora in avanti mi disseterò solo con questo miscuglio, tra di noi e nelle feste che frequenteremo in seguito, insieme, inseparabili: io, Enzo, Federica e Danilo, ed anche il clan di Armando e Francesca. Più nessuna donna in casa Baldini accetterà di riempire il bicchiere di altro nettare che non sia il liquore frutto degli amplessi maschili e femminili; e che gli uomini ci soddisfino sempre con ardore, e noi soddisferemo loro, senza condizioni >La posizione non era delle migliori e Corinna teneva le gambe troppo strette tanto che Armando sentiva il fascio di muscoli dell’ano stringergli il pene in un massaggio continuo che accelerò l’orgasmo di entrambi < la prossima volta alla pecorina … > disse Armando e lei per tutta risposta domandò < Dove sono Federica ed Danilo, voglio che mi vedano … > Corinna estasiata e confusa non aveva potuto vedere che a pochi passi da loro, nel piccolo corridoio adiacente alla cucina, Danilo stava sodomizzando la sorella alla smorza candela.Non volle sprecare il potere dell’attesa prima che la penetrazione anale le avesse soddisfatto il suo desiderio d’orgasmo, completamente, come già le era capitato la mattina precedente sola con Francesca.Ricordò quella mattina a colazione Armando, come del resto il giorno prima, senza dire niente di esplicito‚ o accennare alcun gesto, non aveva mai staccato gli occhi dalla sua vagina.Quello sguardo l’aveva eccitata con la stessa tenerezza di una bocca femminile insinuata tra le sue gambe. Ogni volta che si era seduta, o semplicemente mossa, aveva sempre avuto l’accortezza di non chiudere mai le gambe perché l’osservatore, o gli osservatori avessero potuto vedere le sue labbra interiori.Stava indugiando più del solito fantasticando di farsi sorprendere dai figli, e soprattutto da Federica, in quell’atteggiamento: stretta contro Francesca, con le mani che accarezzavano la vagina dell’amica, e le natiche dischiuse e ancorate all’inguine di Armando mediante il pene conficcato nel suo sfintere. I talloni erano sempre inesorabilmente puntati sulle fughe delle piastrelle di cotto fiorentino del pavimento della cucina per rispondere con ritmo ai fendenti del suo cavaliere. < In mancanza di Enzo, > si disse Corinna < adesso, se almeno ci fossero Federica e Danilo. Peccato, sospirò, bah! Sarà per dopo > Adesso sarebbe rimasta tra Armando e Francesca.Corinna fu colta improvvisamente dall’orgasmo, che arrivò nello stesso momento in cui Federica le posò delicatamente sul viso lo sperma raccolto dal suo ano.< Era ben ora che la figlia arrivasse, > non era disposta, certo, a perdersi di dosso il sapore di Francesca ed Armando < Voglio che anche tu senti il profumo che ha la mamma in viso > richiamò amorevolmente la figlia.Armando si preparò a godere, e mentre si stava dedicando a sferrare gli ultimi colpi, Danilo si avvicinò anche lui masturbandosi alle spalle della mamma. Corinna con gli occhi carichi di ammirazione, attese che Federica le porgesse ancora dello sperma, mentre il figlio salì, non visto, su una sedia zampillandole in viso il suo caldo e profumato sperma. Lo schizzo raggiunse anche Francesca che cercò con la lingua di raccoglierlo.Corinna si sentiva frastornata e felice < , non so cosa fare adesso, Enzo dove sei? Vieni anche tu con noi. Scopami, Federica e Danilo vogliono vederti mentre mi scopi > Armando le prese la testa, guidandola verso il suo pene che aveva da poco riversato il suo carico di piacere nell’intestino della donna < Corinna, Enzo è andato in paese. Ma adesso vorresti continuare il pompino di prima ? Non li senti i miei profumi, i tuoi, quelli Francesca, tua figlia … tutti concentrati su di me ! >Corinna gli prese subito in bocca la verga. Dopo avergli succhiato per qualche istante il pene, lo fece scorrere tra le labbra leccandolo per tutta la lunghezza. Tenendo la testa chinata, premeva la vena azzurrina che correva a fior di pelle e la cui congestione e il cui rilievo aumentavano sotto il suo bacio.Si spostò, aspirando dolcemente nella bocca la pelle satinata dei testicoli; li sollevò con le mani, facendo scivolare sotto di loro la punta della lingua, e accarezzandone un’altra vena, si beava del sangue caldo che sentiva battere al tocco delle sua labbra. Esplorava sempre di più quella verga di carne, cercando e risalendo bruscamente alla testa del fallo, spingendosela quasi in gola, tanto che per un attimo le parve di soffocare; e lì, senza trarsi indietro, lo pompò con un movimento lento, irresistibile, mentre la sua lingua lo circondava massaggiandolo.< Stai tranquilla Corinna ! Sto riprendendo tutto con la cine > le disse Lavinia con in mano una telecamera, era chiaro che le costava fatica riprendere quelle immagini piuttosto che parteciparvi.Corinna si chinò ubbidiente infilandosi il pene fino in gola, proprio mentre sentì penetrarsi alle spalle.Lentamente sfilatasi per un attimo il pene di bocca si voltò per confermare una sua intuizione < , se Enzo non c’è, Armando è nella mia bocca, non può che essere il mio Danilo > pensò un attimo prima di lasciarsi in un grido di gioia. Armando tentò quindi farla accomodare meglio, sul fredde piastrelle di cotto fiorentino della cucina, facendola inginocchiare, davanti alle gambe aperte di Francesca, sempre sottoposta alla penetrazione del figlio inginocchiato dietro di lei. Corinna si tuffò senza indugio tra le gambe di Francesca penetrandola con la lingua cercando di tirarle fuori gli ultimi rimasugli dei precedenti orgasmi. Le braccia circondarono le reni di Francesca, con una passione che cresceva via, via che succhiava più regolarmente la vagina dell’amica e sentiva crescere l’eccitazione che le labbra, la lingua comunicavano ai suoi seni, alla sua vagina. Sentì scaturire dalla sua vagina un liquido abbondante come la saliva che Federica, accucciata alle sue spalle dopo aver preso il posto del fratello, le stava donando umettandole scambievolmente la vagina. Per poter gemere con voluttà, lasciando che un orgasmo parziale la liberasse permettendole di continuare il rapporto orale con Francesca, fece uscire per un istante la lingua dalle cavità interne della vagina, senza tuttavia smettere di accarezzare il clito inturgidito con teneri colpi di lingua. Armando non si era ancora soddisfatto e dopo aver convinto Lavinia a smettere di fare le riprese la fece mettere alla pecorina, e con un colpo deciso le penetrò l’ano.Intanto, Corinna, aveva infilzato di nuovo la lingua tra le piccole labbra di Francesca, che a sua volta aveva preso a stringere tra le mani le tempie di Corinna, non per guidarne i suoi movimenti, ma per regolarne il ritmo. Francesca sapeva che doveva fidarsi di lei, per lasciarle perfezionare a modo suo il rapporto orale. Armando solo dopo aver raggiunto il punto più profondo del retto di Lavinia ed esservisi fermato, il tempo di emettere un sospiro di piacere, cominciò a muoversi ritmicamente con grandi colpi regolari. Lavinia, ansimava, più liquida e calda ad ogni movimento del fallo. Quasi nutrito da lei, questo aumentava di volume, e i suoi movimenti di ampiezza e velocità. Attraverso l’esaltazione della sua felicità, Lavinia raggiunse l’acme del suo godimento donatole dalla corsa dell’ariete sempre così profonda nel suo sfintere. Armando esaurì il suo orgasmo e Lavinia si calmò a sua volta, pervasa da un benessere senza confini, cui contribuiva ogni cosa; lo scivolare del maschio che si ritraeva, il freddo contatto del pavimento della cucina, che provò, quando si sedette accaldata sulle fredde piastrelle. Stava ancora percependo il lento restituire dallo sperma dallo sfintere, che Danilo le offrì il suo pene poggiandolo sulle labbra arse della madre. Corinna senza stringere troppo la verga vibrante, aggiunse la pressione delle dita e il movimento regolare della mano alla suzione delle labbra, applicandosi per liberare armoniosamente anche l’organo di Danilo del suo seme, a vuotarlo il più possibile. Quando Danilo s’arrese, Lavinia inghiottì con lente sorsate la sostanza saporosa che era riuscita ad estrarre dal ragazzo; lasciando indugiare l’ultima stilla sulla sua lingua assetata.Quando si ripresero, il viso di Corinna era la felicità fatta persona, ed era entusiasta di essere stata penetrata dal figlio, e che Federica, sua figlia avesse attaccato la sua bocca alla vagina. L’unica cosa che la rabbuiò in viso fu la mancanza del marito.< I miei organi, > pensò infine Corinna < , non s’erano davvero atrofizzati, in tutti i mesi, gli anni in cui non erano stati stimolati da un vero carosello di sproni maschile, e femminili > Adesso, era più che intenzionata ad approfittare il più completamente e il più a lungo possibile della voluttà ritrovata.Una pausa a quel punto si fece stringente e Corinna e Francesca, più unite che mai si chiusero in cucina per imbastire la tavola, cacciando via tutti tranne le ragazze che furono cooptate a forza per le faccende domestiche, impedendo loro di riabbracciarsi sul divano. Tra le loro proteste Danilo e Armando si misero tranquillamente a leggere su comode poltrone.< Non è giusto che noi si lavori e loro no ! > era stata la prima protesta alzata da Lavinia< Lavi, ti piace vero farti scopare ? E a te Federica ti piace lo sperma ? > Francesca le guardò con aria di sfida, e le due ragazze capirono che non scherzava < Gli uomini hanno bisogno di riprendersi, più di noi, e se dopo pranzo volete ancora scopare lasciateli riposare ! >La sfuriata le calmò, e si dedicarono con solerzia ai preparativi per il pasto.Quando Enzo rientrò a casa poco prima di mezzo giorno posò una pila di video cassette sul divano, poi aiutato dalla moglie fu spogliato e gli fu mostrato il filmino. Enzo aveva alle spalle una storia come tante. Era un solido industriale milanese che aveva irrobustito e ampliato l’azienda di famiglia, portando all’estero un notevole contributo fatto di conoscenze e tecnologie. La sua avventura era iniziata negli anni ottanta, e da allora i figli erano ormai grandi, come l’azienda, ed avendo superato brillantemente i venticinque anni di matrimonio, si considerava a buon diritto un uomo fortunato. Ed, alla bella età di cinquant’anni, voleva godersi quello che gli restava di vitalità sessuale con la moglie e i suoi figli. Negli ultimi aveva lavorato sodo per costruire una solida squadra di manager, e il migliore sembrava essere proprio Armando, per essere moderatamente libero di stare con la famiglia. La visione del filmato, così come era venuta, portò la commozione di Enzo che si girò verso Corinna e lesse sul suo viso una forte eccitazione mista ad orgoglio. Si dette del cretino < aveva accanto a sé una donna bella e desiderabile e lui si perdeva la mattinata in giro come un pirla! > Cercò di riguadagnare la sua mancata presenza accarezzando con dolcezza il viso della moglie. Si portò sopra di lei e la baciò teneramente offrendole il suo pene. Corinna lo strinse forte e volle spalancare le gambe, cercando avida la sua lingua. A quel bacio intenso d’eccitazione, Enzo si caricò di nuove energie. Con la mano scese a cercare la vagina mettendole l’indice ripiegato sul clito arrossato. Sentiva la morbida pelle ancora umida di sperma, saliva e di secrezioni vaginali. Enzo constatò per la prima volta nella sua vita che sua moglie era un’altra senza nulla addosso, aveva vissuto per più di venticinque anni con lei e mai l’aveva potuta vedere nuda in salotto in pieno giorno. Era anche grato a Francesca che aveva fatto depilare Corinna e Federica, facendo loro eliminare quella inutile peluria su tutta la vagina. Provando l’eccitazione di un ragazzino alle prime armi, si inorgoglì tantissimo vedendo i suoi figli che si stavano masturbando guardando, loro, persi in tenere effusioni. Anche Danilo sembrò orgoglioso d’essere visto dal padre, e presa la sorella si mise su di lei a sessantanove; Federica accolse il bocca il pene del fratello che a sua volta si era gettato tra le sue gambe.Enzo intanto aveva poggiato la testa sul morbido seno di Corinna, intenta a masturbarlo lentamente, accorgendosi solo ora che lei aveva preso a respirare affannosamente. Lei le accarezzava il petto, irto di peli scuri, non perdendosi mai il sessantanove dei figli, ed ogni tanto diceva < Enzo, guarda la Fede … > oppure < Danilo ha un bel pene largo … > Corinna imperterrita masturbava Enzo sino a che non esclamò un < che belva > di meraviglia. < Corinna, tu e la Federica siete stupende, siete mie, e … mi sto eccitando da morire …> le confessòLei saggiò la durezza del pene del marito, poi si inchinò su di lui per ingoiarlo; Enzo ebbe un moto, un sussulto incontrollato di piacere. Corinna, spigliata più che mai, fece correre la sua lingua giocosa sul glande; effettuò quindi un’attenta esplorazione del suo corpo, toccandogli con delicatezza lo scroto. Infine furono, con stupore di Enzo, le cosce muscolose a calamitare la sua attenzione. < Enzo non mi ero mai accorta che tu avessi delle gambe così belle ? > le sussurrò tra i mugolii dei gemelli sempre intenti nel sessantanove.< Corinna, appena saremmo a casa farò impiantare un condizionatore come quello di Armando, e non ti voglio vedere più vestita. Tu e Federica, in casa, dovrete stare sempre nude ! > sentenziò l’uomo< Si, mio capitano > rispose Corinna divorando con gli occhi quelle masse muscolose, e percorrendo con le mani tutto il suo corpo per goderne la splendida compattezza. Si divertì qualche istante a succhiargli i capezzoli, prima di scendere velocemente avvicinando la bocca al pene dritto e voglioso.< Hai un buon odore > disse lei prendendolo in bocca un po’ alla volta, prima di correre con la lingua saettante intorno al glande. Lui si contorse sotto l’azione decisa di Corinna, e lei vide svettare verso l’alto la sua asta poderosa. Si inginocchiò davanti a lui per non perdere contatto con il suo pene. < facciamo come loro, vienimi sopra > l’incitò Enzo indicando i figli.Corinna lasciò un attimo il pene, e dopo aver scavalcato il marito avvicinò il sedere al viso dell’uomo, quindi rimboccò nuovamente e completamente il fallo.Enzo le allargò le natiche, ed entrando nella fenditura le sfiorò con le dita l’ano < che bello, Corinna. Hai un bel culetto. Ricordami che prima o poi ti scopo il sedere >Corinna si tolse il pene di bocca e rispose al marito < giuro che te l’ho do’. Adesso amore ho capito che il culo è una seconda figa > detto ciò rituffò la bocca sul pene.Enzo dopo aver fatto passare una mano in mezzo alle gambe le penetrò con due dita la vagina trovandola completamente bagnata. Strusciò la mano percorrendo la vagina per tutta la lunghezza, e una volta inumidita, con l’indice le penetrò l’ano facendola mugolare di piacere. Corinna cominciava ad essere inebriata da un vortice di sensazioni piacevoli che i suoi sensi la sballottavano senza posa. A posteriori non ricordò il momento, durante il quale, Enzo le chiese di mettersi a carponi sul divano, ma quello che certamente ricordò fu il pene duro di Enzo che le penetrò l’ano regalandole un godimento celestiale che si impossessò del suo corpo.< Fammi sentire tua > urlò Corinna in una sorta di delirio. Il pene che entrava ed usciva, sfregando l’elastico e muscoloso sfintere, le annebbiò la mente procurandole una violenta esaltazione passionale. Raggiunsero l’orgasmo avvinghiati strettamente l’uno all’altro: Enzo in ginocchio dietro di lei la teneva stretta per le reni, e in quella stretta d’acciaio le liberò un fiume di sperma dentro il suo sfintere, sogno che rincorreva da vent’anni, e Corinna finalmente si sentì sua moglie. Quando tutto finì, una volta che Enzo si fu staccato da lei, Corinna si infilò un dito nel culo < non voglio che esca, questo che è tuo !> disse alludendo allo sperma che gelosamente teneva chiuso nel suo sedere.Non rimasero a lungo sdraiati perché Federica con un rivolo di sperma sulle gote si avvicinò alla madre dicendole < mamma, dai a me lo sperma di papa, e tu piglia quello di Danilo > dettò ciò si buttò a sessantanove su Corinna senza chiederle il permesso, le tolse il dito dello sfintere per sostituirlo con la sua bocca < , superlativo > lo definì Corinna senza remore. Federica succhiò gli umori di lei e lo sperma del padre mentre Corinna si contorceva dal piacere ed allargava le gambe per facilitare la figlia nei suoi movimenti. Questa sempre più eccitata, leccava con foga il clito e l’ano, aumentando il piacere di Corinna con due dita nella vagina. Di tanto in tanto si soffermava a guardarla. Doveva convincersi che non era tutto un sogno. Corinna era li con la vagina aperta davanti alla sua bocca e ai suoi occhi. Più volte con il viso scivolò tra le gambe della madre impregnandosi dei suoi umori. Ormai Corinna sotto l’incalzare della sua lingua intrudente, che le eccitava il centro del piacere, e di quelle dita che all’interno della vagina la stavano tormentando, era giunta all’acme del suo piacere. Quando Federica le strofinò con più vigore il clito, Corinna raggiunse l’orgasmo. Una forte scossa le sconvolse il corpo agitandola fremente. Con un urlo cercò di testimoniare la potenza selvaggia dell’orgasmo che la piccola mano di Federica le regalava sensazioni mai provate. Enzo guardò sorpreso e orgoglioso l’agitarsi di Corinna, inebriato dal suo orgasmo interminabile. Aspettò con pazienza che lei consumasse i suoi momenti di piacere, tenendo in mano il pene duro e grosso che aveva voglia di regalare alla moglie.Al momento opportuno si accovacciò di fronte a Federica, ancora a sessantanove sopra la madre, e penetrò Corinna con facilità. Al contatto del pene, Corinna sentì il glande farsi strada nella vagina e ritornare quel piacere che solo da un attimo prima aveva provato nell’ano. Enzo la penetrò a lungo, finché entrambi non cedettero di schianto al piacere voluttuoso che li travolse. Corinna in preda all’orgasmo si avvinghiò alla schiena di Federica che ancora era sopra di lei, e appena Enzo si ritrasse ansante, nettò con delicatezza la vagina arrossata della madre, fino a che, l’ultima goccia di sperma non fu raccolto nella sua vorace bocca. Padre, madre e figlia rimasero ansanti sul divano, e malgrado Danilo recriminasse una goduta in meno Corinna decretò la fine dei giochi < Danilo, adesso si mangia ! Inizieremo a scopare più tardi. Questo era solo il pagamento di un debito….tra me e tuo padre. Se lui ci fosse stato prima … ma chi va a Roma … > < si ma allora Federica … > cercò di protestare Danilo< perde la poltrona … > finì Federica per la madre canzonando il fratello.< avete vent’anni ciascuno e ancora fate i capricci come i bambini > Corinna sgridò tra il serio e il faceto Federica, tirandole uno scappellotto.Detto ciò stanca ma appagata seguì Francesca nelle faccende domestiche tirandosi dietro la figlia, ed anche Lavinia s’aggiunse al gruppo di donne.PomeriggioDopo pranzo Francesca e Corinna vollero andare per negozi e lasciati i ragazzi a casa uscirono ciarliere. Al loro ritorno trovarono Federica che stava guardando distrattamente un film con una mano tra le gambe, con lo sguardo perso nel trasporto erotico. Armando senza farsi sentire da Francesca e Corinna, disse ad Enzo < Scopa con la mia compagna > Poi presa Corinna per la vita si sedettero vicino a Federica. Ad un certo punto le battute del film furono soffocate da gemiti di piacere < Ahh che bello! > Gridò Federica battendo le mani < Dai papi, più energia in quella scopata >Intanto sopraggiunse Danilo < Voglio farlo anch’io! Dai Federica tocca a te sorellina > quindi s’avvicinò alla sorella che subito gli agguantò il pene. Corinna era raggiante e guardava con occhi pieni d’ammirazione la sua Federica succhiare il pene del fratello. Lavinia corse giù dalle scale gridando frasi del tipo < non si chiama più ?? > < Tu non dovevi studiare ? > le chiese Federica in tono di scherzoLa cugina di Francesca, quasi coetanea di Federica di qualche anno più grande, prese per le spalle Corinna tirandosela a se per frugarle fra le gambe. La moglie di Enzo era bagnata, quasi gocciolante, ed aveva la fessura liscia e lubrificata < , è uno spettacolo mamma, pensa se fosse ancora pelosa > le disse la figlia a pochi passi da lei. Lavinia teneva sempre di spalle la donna ed invitò la figlia a leccare Corinna < Dai Fede, dai che tua mamma ti vuole … >Corinna non ebbe neppure la forza di chiedere a sua volta di leccare la figlia, la guardava con occhi pieni d’ammirazione. Si eccitava guardando la figlia che le introduceva la lingua nella vagina, mentre tutti la osservavano, ed Armando riprendeva la scena. La lingua di Federica era una sorta di sonda famelica, e Corinna non poté far altro che chiudere gli occhi abbandonata e sfinita sul divano.Enzo intanto aveva ultimato la sua scopata, e con due urli di piacere, Francesca si sentì raggiunta da un fiume di sperma caldo < , evidentemente Enzo era un po’ che non scopava, così. Eppure prima di pranzo s’è fatto due volte Corinna > pensòLavinia era accorsa dalla cugina ed inginocchiatasi davanti a quel paio magnifico di gambe aperte iniziò a succhiarle tutta lo sperma che colava, e, che ancora giaceva nella vagina di Francesca. Armando si accostò a Corinna appoggiandole il pene all’ingresso della vagina infilandola con un colpo solo. La donna era bagnata dalle precedenti penetrazioni e il pene scivolava con facilità dentro la vagina della donna ancora sdraiata sul divano. Strinse i pugni soffrendo per la sua bocca arsa dalla sete erotica, e con un singhiozzo chiamò < Anche Federica… voglio anche Federica > Federica, che aveva smesso di leccare Francesca, stava masturbando Lavinia con tre dita infilate nella vagina, la cugina di Francesca era molto vicina al suo acme ed incitò l’amica a soddisfarla sino in fondo < , finisci quello che hai iniziato, poi vai da tua madre > Federica aiutandosi con la bocca le fece raggiungere l’orgasmo < Mamma dimmi se ti piace scopare con Armando, è vero che è bravo…? >< Ha fatto godere anche te…? Come mi piace il suo cazzo… ce l’ho tutto dentro fino in fondo alla pancia… dai scopami più forte… spingimelo fino in fondo… > rispose Corinna< Lo sai che Armando mi sverginato il culo ? Ma dimmi mamma è più bravo lui o papà…? Dimmelo mamma… anche papà ti sa penetrare così bene…? > chiese Federica sempre più impegnata a far godere LaviniaCon un urlo godettero madre e figlia. Federica si allungò verso la madre con l’intento di toccarle la vagina. Corinna le afferrò il polso < vieni, a leccare il nettare che la mamma ha dentro … >Armando si tolse da Corinna sdraiandosi fra le gambe di Francesca lasciando madre e figlia allacciarsi in uno splendido sessantanove. Corinna era in un crescendo parossistico di piacere, veniva travolta da una serie continua di orgasmi, gli occhi sbarrati affogavano nell’incantevole vagina spalancata di Federica, ed ogni tanto emetteva grida soffocate di piacere. < Sono brava… mi piace… mi piace come mi chiavi… ho sempre desiderato farmi scopare da altri uomini che non fossero mio marito… ed anche altre donne … ahh… come mi stai facendo godere tu Federica… continua a leccare, piccola leccami tutta >Era in preda a pensieri piacevolmente eccitati di libidine e di desideri fino allora inconfessabili che stavano diventando realtà. < E’ vero sei una gran donna, ti piace fare sesso anche con i tuoi figli… > le disse Enzo < , e anche a me piace > aggiunse < Si, si! > confermò con la voce rotta dal desiderio< Danilo vieni qui, piccolo mio vieni, voglio sentire il tuo cazzo nel sedere, fammi quello che ti chiesto! > urlò Corinna all’insegna di DaniloCorinna rapidamente si mise in ginocchio a gambe larghe sul divano mentre con le mani si teneva divaricate le natiche. Era uno spettacolo magnifico, la vagina e l’ano, uno sopra l’altro messi in estrema evidenza dalla magica posizione della pecorina. Enzo che le era vicino le puntò il pene alla bocca, mentre Danilo aveva già appuntato il glande sullo sfintere. Padre e figlio erano su Corinna che si sentiva penetrata l’ano, e, la bocca piena del glande di Enzo. Corinna stava godendo e ciononostante teneva in bocca il fallo del marito.Intanto Federica e Lavinia stavano osservando la scena masturbandosi a vicenda fin quando Francesca non la prese facendola inginocchiare davanti a Lavinia leccandole l’ellissoide della vagina. Cominciò a passarle la lingua prima sul filo delle grandi labbra, poi sull’ano che penetrò con la punta. La bimba godette subito, e con singulti in falsetto incitò Francesca a penetrarle l’ano con le dita. Nuovi sbuffi e singulti di piacere s’alzarono quando Francesca prese a penetrale l’ano con due dita.Enzo lasciò la bocca della moglie in favore di Armando e disse al figlio di sfilarsi un attimo da Corinna. Dopo di che chiamò la moglie che, salita a cavalcioni sull’uomo, si infilò completamente la vagina coricandosi su di lui. Danilo riconquistò subito il punto continuando a penetrarle l’ano.Enzo, sotto tutti, si applicava ai seni della moglie mordendoli con delicatezza, mentre sentiva scorrere il pene di Danilo nell’ano di Corinna.< Ti piace sentirti penetrare così da due uomini insieme? > le chiese FrancescaCorinna godeva urlando nelle orecchie di Enzo che non poteva muoversi, più di tanto, sotto il peso della moglie e del figlio, poteva soltanto continuare ad eccitarla stropicciandole i capezzoli fra le dita. Quando Corinna raggiunse l’ennesimo orgasmo Enzo eiaculò dentro di lei, anche Danilo lanciò una forte le scarica nell’intestino.Appena i due uomini si staccarono ansimanti, Federica e Lavinia accorsero subito a recuperare lo sperma raccolto nel corpo di Corinna. < È incredibile come a quel diavoletto piaccia tanto lo sperma, > pensò Francesca prima di buttarsi anche lei sulle tracce lasciate dalla doppia penetrazione. < fa crescere le tette, ed è meglio della pappa reale > le urlò dietro Federica dopo aver ingoiato una grossa goccia di sperma.Tutti si nettarono dal sudore, e le donne cominciarono a preparare qualcosa per rifocillare la compagnia, Danilo presa la telecamera le riprese impegnate ai con i fornelli. Francesca e Corinna avevano indossato, sopra il corpo nudo, soltanto un grembiule < non voglio essere ripresa in questo stato > disse Corinna al figlio indicando la stoffa che le occludeva la vista alla vagina > < Allora riprendi noi > dissero Lavinia e Federica aprendosi tutte e due le vulve < aspetta guarda > lo richiamò Lavinia infilandosi una carota nella vagina< Basta ragazze lavorate > urlò Corinna < , e tu vai di la > finì rivolto al figlio.Cena Si sedettero tutti stanchi, ma soddisfatti, attorno al tavolo imbandito. < È stato troppo bello oggi > dichiarò Federica nei confronti della madre Corinna che era in una forma splendida < , hai degli occhi splendidi > le confidò Enzo< Certo, torneremo a farlo anche domani, e se lo desideri cercherò di trovare qualche maschietto, o femminuccia che venga qui a soddisfare le tue voglie arretrate. Anzi c’è una cosa che debbo dirvi …> dichiarò Enzo Corinna guardò il marito fissandolo con i suoi occhi luminosi e vivaci, e stringendosi ai due figli, prese in mano i seni di Federica saggiandole baciandole i teneri capezzoli< Domani mattina sicuramente, ora non riesco a fare più nulla, sono stanca e desidero solo andare a dormire >< Si, papa ma cosa ci volevi dire ?> chiese Federica< Oggi ho incontrato due persone, due amici con i quali tanti anni fa ho avuto delle esperienze interessanti > iniziò l’uomo< Che amici ? >fece Corinna< Scusa, ma prima debbo dire una cosa a Francesca e Armando, perché sono loro i padroni di casa >Armando appoggiò le posate ed attese seriamente che il suo amico, nonché suo principale esponesse il progetto < Ho la possibilità di aggiungere al gruppo, una donna bellissima, dell’età della mia Corinna e suo marito, mio coetaneo. Sono entrambe due persone pulite, dabbene ! Vi chiedo quindi se per voi è cosa lecita e voluta permettere loro di unirsi al gruppo ? >Francesca si mosse irrequieta sulla sedia < che tipi sono ? >< Esatto, Enzo chi sono ? Finché scopiamo in famiglia tutto va bene …ma questi chi sono ?> intervenne Corinna a sostegno di Francesca< Credo che tu, Enzo debba darci qualche indizio ulteriore > mediò Armando< Oggi, sono andato in paese per comprare qualche cassetta porno, ma qui a Cortina le edicole non tengono quel materiale. Ho chiesto in giro e sono finito in una videoteca. Una volta nel reparto erotico ho cercato i miei titoli. Poco dopo entra una finta bionda, dai riccioli freschi di parrucchiere. Portava una tuta aderentissima e due tacchi a spillo di almeno dieci centimetri >< una troia > sentenziò Corinna< Anche una troia ha la figa > scherzò Federica< Stai zitta scema > la insolentì Danilo< Allora ragazzi smettetela, e tu Corinna dammi un attimo per spiegare …. > riprese l’uomo < Insomma butto l’occhio, e anche io la prima cosa che penso è : che troione …Continuo a cercare, e la troiona è vicino allo scaffale delle orge saffiche. Mi avvicino, siamo gomito a gomito, e quando allungo la mano verso la sezione etichettata pussy shaved lei si volta e mi riconosce >L’uditorio era completamente catturato.< La conoscevi ? > chiese incredula Corinna< Solo per sesso ! > puntualizzò Enzo < ci scopavo all’incirca quindici anni fa … >< Ed io di questa non sapevo niente ?!… > si lagnò Corinna< Mamma se ti sta dicendo che c’era solo sesso > intervenne Danilo< Si, Corinna la inculavo ! Lei mi dava il culo ed io me la inculavo ! Oggi è stata la prima volta che ti ho inculato, e non sono stato il primo > centellinava Enzo< Si ma io non ne sapevo nulla > continuava incredula Corinna< L’avresti lasciato fare mamma ? Io non ci credo affatto ! > asserì FedericaFrancesca stava ascoltando con attenzione quella discussione di famiglia, e fino a quel punto non aveva ritenuto intervenire, ma quello era il momento per esercitare la sua imparziale opinione < Corinna se Enzo ti dice che l’ha fatto solo per sesso, e per giunta all’epoca non ti facevi inculare … bhe non è il caso di farne un dramma. Lasciamolo finire, e forse siamo di fronte ad una coppia che la pensa come noi > terminò allargando le braccia.Corinna si rese conto che la lezione avuta quel giorno le dava un respiro più ampio di idee, e le parole di Francesca la convinsero < Scusate, sono ancora inciampata nelle nostre consuetudini borghesi, merdosi atteggiamenti da educande … continua pure Enzo >< Grazie, Corinna non ti biasimo se ti ci vorrà un po’ per disfarti di certi preconcetti … In ogni caso ci abbracciamo, le dico quale tipo di vacanza ci stiamo accingendo a intraprendere e lei dice …. Anche Corinna ? >< Mi conosce la tro … > chiese incredula Corinna senza finire l’epiteto< Mamma …Solo perché scopa liberamente le dai della meretrice ! > protestò Federica per quella uscita infelice< Certo che la consci ! E’ tua cugina > Enzo giocò il colpo di scena con maestria< La zia ? > chiesero all’unisono i ragazzi< Marisa ? > fece eco Corinna< Ti dispiace , anzi vi dispiace ? > chiese Enzo< Nooo > risposero sempre all’unisono i ragazzi < è sempre stata un tocco di figa ! >< E Alberto ? Come la pensa ? >< Come me ! > fu la risposta di Enzo < anche loro sono sposati da più di vent’anni. Soltanto che lui la poteva inculare … >< Smettila Enzo di farmi vergognare per qualcosa che allora credevo fosse giusta > protestò debolmente< Si, mamma, ma la zia Marisa, adesso te la faresti ? > chiese Federica < Beata, innocenza, adesso Si ! > rispose Corinna< E, lo zio ? > fece eco Danilo più per canzonare la sorella che per l’effettivo bisogno di conoscere l’opinione della madre.< Certo, e voi ragazzi che ne dite ? > Chiese Corinna consapevole di aver proferito una domanda retorica.Enzo terminò di raccontare come finì con Marisa e con il beneplacito dei padroni di casa si stilò un piano di massima.< OK allora andiamo tutti a letto e domani andremo tutti su i campi da sci per conoscere Marisa e Alberto. Corinna ti voglio fresca e forte per ricominciare > disse Francesca La ricambiò col sorriso sulle labbra e accompagnata da Enzo si ritirarono nella loro stanza. Poco Francesca dopo si ritrovò nel suo letto stanca e felice, ed Armando al suo fianco aveva già preso a russare. Il suo orecchio, frattanto, coglieva i rumori che le arrivavano superando la progressiva occlusione dell’udito al sopraggiungere del sonno agognato, i rumori familiari e amati che erano il respiro della sua casa: il mantice rapido e leggero vicino a lei, un vassoio di bibite che mosso faceva tintinnare i bicchieri che v’erano sopra < Doveva essere Lavinia che si dissetava dopo le evoluzioni avute con Federica: la cugina ideale > pensò mentre piano, piano la sua mente si scioglieva nel sonno.Più forte, echeggiò attraverso le pareti il sordo russare di Enzo che, insieme ad Armando, costituivano la parte integrante del gruppo di uomini. Armando era uno di quei uomini che si risvegliano sempre al mattino un poco sovreccitati, non proprio chiassosi, ma più esuberanti del solito se la sera prima non avevano avuto il giusto sfogo sessuale. < La casa sembrava vivere più intensamente quando c’era Armando > si disse Francesca prima di addormentarsi.
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