PremessaEros può veramente chiamarsi "uomo fortunato" nel mondo delle donne, perché proprio da loro ha avuto tutto: successo, brillantezza, appagamento, condiscendenza, ammirazione; è stato per tante il simbolo dell’erotismo e lo rimane nonostante gli anni; ancora adesso è cercato da tante coetanee ed anche giovani donne: quelle che non lo hanno sperimentato, intuiscono che ha dato molto e tanto può ancora dare.Over 50Si ritrova maturo ancora prestante, diritto nella persona, atletico, alto ed asciutto, capelli più chiari che grigi e lineamenti che denotano la discendenza nordica, con trapianto Mediterraneo. Il maggior tempo libero, il sorriso aperto più disteso e spontaneo, la disponibilità al dialogo con spirito gioviale e giovanile, il frequentare ambienti nuovi con prevalenza numerica di donne quasi sempre più giovani, lo stimolo a curare di più’ la propria persona ed il linguaggio, con una discreta naturale raffinatezza ed acutezza mentale, l’hanno fatto ritrovare in un mondo piacevolmente nuovo dove può ottenere con estrema facilità ciò che ha sempre ritenuto prima il frutto di sudata conquista. Una sua fan, rivedendolo dopo anni, ha esclamato una frase riassuntiva:"tu hai sempre fascino"Ha notato e con una certa sorpresa che, in un ambiente di donne, la sua presenza muove un certo interesse, spesso si sente osservato; tutto questo lo stupisce, mai più avrebbe immaginato che alla sua età si potesse destare questo tipo di interesse, anche su donne molto più giovani ed ancora sorpresa, prevalentemente di elevato grado culturale ; perciò non potendo ignorare gli sguardi di ostentata sfida che gli vengono riservati, finisce per accettarli, ricambiarli, collezionando così degli appagantissimi flirts, belli e dalle fortissime emozioni, proprio perchè improvvisi ed inaspettati.Ad un corso di aggiornamento, tenuto immancabilmente da relatrici, egli viene assegnato ad una sezione di quasi tutti universitari; nella vita non ha mai voluto imporre la propria presenza, a maggior ragione, anche in questo caso ha applicato questa regola comportamentale, ad evitare interferenze con i più giovani; ma non sarà così ed ha pensato a ripianare tutto Consuelo, la figlia trentaduenne della titolare che ha saputo cogliere il meglio di lui, l’ha introdotto e portato facendolo trovare ammirato ed al centro del gruppo di queste ragazze e ragazzi , i quali non hanno tardato molto a trovare in lui un modello da prendere ad esempio ed ammirare per lo spontaneo spirito di adattamento; perciò che, ogni sua assenza veniva quasi contestata ed ogni riunione, doveva prima essere progettata in funzione della sua presenza e disponibilità.Questo clima ha indotto i più giovani ad avvicinarsi a lui: per prima Consuelo che non perdeva occasione per dialogare, leggergli i sentimenti, ogni argomento finiva inevitabilmente nell’esaltazione plateale dell’amore, dimostrandogli disappunto ad ogni occasione trasgressiva o di omissione, dimostrandogli la sua chiara infatuazione. Incredulo, ha voluto constatare e saggiare meglio la consistenza di questo trasporto, dimostratosi fondato, al punto da condizionarla facendole indossare la gonna, fatto in se banale, ma non per lei che la gonna l’avrà usata non più di una decina di volte intutta la sua vita. Pertanto attorno a lui, si è venuto a creare un po’ di fermento, infatti: l’altra quarantenne relatrice, cercava ogni pretesto per attirare su di se la sua attenzione, facendo in questo modo scattare la gelosia della prima, fino ad indurla a spiare da dietro la porta; accorgendosi altresì del pericolo proveniente anche delle esibizioni di quella bella ventenne in minigonna dal banco di fronte, con le gambe di traverso alla Scarno Stole, che da sotto il braccio occhieggiava e controllava le reazioni di lui, sottolineando la posizione con delle strizzatine d’occhio che dicevano tutto sulla sua, pur acerba, alta seduzione. Risultato: la ragazzina e’ stata spostata in un’altra sezione e la relatrice sostituita con un’altra bruttissima.La scuola di danza e’ stata una palestra per ringalluzzire ancora di più lo scatenato Eros: qui le donne erano in prevalenza delle quarantenni.Ha fatto di tutto per imparare ciò che non gli era naturale, c’è riuscito al punto che tante lo cercavano per ballare assieme, Grazia prima delle altre è riuscita a fare coppia con lui imponendosi con energiche spintonate; si è anche invaghita, ma ha dovuto abbandonare per non compromettere un equilibrio con il suo convivente divenuto geloso.Intanto l’ambiente si stava modificando, stimolato da nuovi impulsi di entrambi i sessi : gli uomini sono passati dall’iniziale abbigliamento casual, alla giacca e cravatta e le donne hanno incominciato a dar vita ad una competitiva sfilata di moda rinnovata ogni sera. Ritirata Grazia, si è accorto d’essere tenuto d’occhio ed ammirato nientemeno che da Bianca, donna di alto carisma, quindi orgoglioso del privilegio; la quale, ha voluto neutralizzare possibili avversarie, facendogli incollare dapprima ETA, ben sapendo che questa avrebbe fatto con lui scintille e non certo di intesa e poi Claudia, alle prese con nugoli di spasimanti; ha finito il corso con Mara, l’unica veramente interessata al ballo.Intanto Bianca si faceva accompagnare, ogni volta che il marito marcava assenza, ben sapendo che alla fine si sarebbero isolati e spesso trovandospontaneo confidargli cose che una donna troverebbe difficile raccontare anche alla migliore amica.Il mare e’ una fucina inesauribile di appartenenti al sesso femminile, tolto il mese di agosto, periodo di ferie per chi lavora, la spiaggia è frequentata da mammette, fidanzate, amanti, studentesse, casalinghe, le quali godono della presenza dei mariti, fidanzati ecc., solo nei wc ed; durante la settimana sono sole, spesso annoiate, ma sotto il sole stimolante, attente a tutto ciò che le circonda: uomini in particolare, elemento raro al mare ed in quei mesi fuori dalle ferie. Chi ha l’occhio clinico può facilmente osservare che queste signore:? sabato e domenica, sono mansuete ed appagate? lunedì e martedi, cominciano a dare segni di agitazione? mercoledi e giovedi, hanno gli occhi fuori dalle orbite dalle brame, scrutano l’altro sesso al pari di un uomo affamato da mesi di astinenza? venerdi, sono apprensive, ma gioiose: in serata ritornerà "lui" E’ proprio a meta’ settimana che si possono cogliere i frutti migliori; Eros, che l’occhio clinico ce l’ha, cerca di sostituirsi agli assenti, incontrando spesso consensi, diventando per loro, anche oggetto protagonista di desiderio, sapendo di poter essere discretamente usato solo nei giorni feriali.Lui può ammirare, comodamente seduto, la continua migrazione di questomondo incantevole. Vede le bagnanti uscire dall’acqua : quella con ancora il costumino fuori posto dopo i movimenti del nuoto, o con il costume semitrasparente dove sono disegnati i piccoli o grandi capezzoli, le piccole o grosse aureole ed ilpelo del pube più o meno rasato, più o meno scuro ; ma è la camminata inquel breve tragitto che va dalla riva all’arena a disegnare la caratteristica della passante : l’incauta osservata, oppure la consapevole esibizionista capace di segrete risorse, l’audace, l’incantatrice, l’avvenente. Man mano che si avvicina si nota l’armonia femminile, l’immobilità di tutto busto e dell’addome fino all’inguine, con i soli arti in movimento. Tutto cambia quando s’allontana con il busto sempre immobile, ma con le oscillazioni dell’intero sedere, l’ancheggiamento che muove e ridisegna ad ogni passo forme nuove e particolari per ciascuna di loro. I movimenti più ampi sono in genere in dote a coloro che indossano con disinvoltura il tanga, scoprendo quasi per intero il panorama, evidenziano ancor meglio i punti che diversamente sarebbero semi nascosti inghiottiti nel solco dei prominenti emisferi, i quali si chiudono incurvandosi verso il basso, qui tra la peluria appena percettibile dell’attaccatura delle cosce tra le due aperture, il solco si trasforma in una sacchettina allungata che racchiude a malapena il rigonfiamento vulvare, la consistenza della quale non segue regole precise essendo personale, come lo è la tumidezza delle labbra della bocca .L’attrazione, per il più attento, è la piega orizzontale che delimita i glutei dalle cosce, piega con le estremità rivolte : verso l’alto come una bocca che ride nelle più giovani o come una bocca che piange nelle meno guardabili ; ma la linea orizzontale a formare una croce con quella verticale generata delle cosce unite, è il segno distintivo di quelle che hanno innata la seduzione con il corpo ben curato e che sanno esporre.E’ con gli occhi pieni di queste visioni, che si predispone alle attenzioni femminili:-Eliana la bella quarantenne vuole per se il vicino, cerca di isolarlo, portandolo distante da orecchie indiscrete e fargli trapelare possibili intese; con tipico comportamento femminile, quasi per caso, lascia un librosul tavolino, lui lusingato e partecipe alle sue mosse, la raggiunge e le riporta l’oggetto, aggiungendo anche una bella frase di complimento sulla sua dolcezza e femminilità, cogliendola di sorpresa, lei stava timidamente cercando il modo di incoraggiarlo a farsi avanti, si è invece trovata spiazzata e completamente sciolta. All’apice della contentezza, incautamente racconta in giro il fatto, scoprendo così d’avere tante amiche, tutte affiatatissime; la sua zona diventa salotto per confidenze ad alta voce, anche sulle questioni più intime, compreso la visita nel dettaglio dal ginecologo; amiche che danno inizio a sfilate davanti ad Eros, tutte: gioviali, aperte, alla ricerca anche loro di un personale simile madrigale. Parecchie signore faranno la gara per trovarsi al posto giusto per un occasionale saluto, oppure con battute o atteggiamenti spingersi oltre, come la trentacinquenne medico che avvolta dal solo asciugamano, si accuccia a pochi metri di fronte per accudire il bimbetto, lasciandogli l’inaspettata visione del bel color castano dei suoi peli; o sempre lei, con la porta della cabina strategicamente aperta sul passaggio obbligato di Eros, si fa trovare con il bel seno prominente esposto e nudo e addirittura, calcolati i tempi, con la gamba in aria intenta ad infilarsi le mutandine, mutandine che, quando non indossate, rimangono in bella vista appese al gancetto della cabina aperta, mettendo in bella evidenza le ancora presenti sue impronte corporali….ma Eliana, è più discreta e controllata, una volta subdolamente si è sbilanciata in una eloquente introspezione: "Le rosse sono troppo vistose e sensuali" , dimostrando la valenza della sua osservazione, quello stessogiorno, mentre prendeva il sole a gambe divaricate. Vedendolo arrivare, quasi a disagio, le ha chiuse, dando anche chiari segni di irrequietezza, ma all’occhio del rapace non è sfuggita la gocciolina rivelatrice apparsa nel punto giusto del costume chiaro. Un’altra volta si sono trovati abbastanza vicini: lui seduto di fronte, sonnecchiante, con i pantaloncini scostati di quel tanto da mettere in vista un testicolo e lei bocconi sull’asciugamano che da sotto lo nota e da dietro gli occhiali scuri lo fissa in continuazione, poi sommessamente comincia a muovere il bacino, quindi a sgambettare con discrezione ; solo l’attento osservatore può capire che questo movimento è inequivocabilmente la coda di un orgasmo silenzioso nel mezzo di una spiaggia affollata. Purtroppo Eliana si è preso anche una preoccupante sbandata per Eros ed accortisi in casa, hanno per conseguenza operato un discreto depistaggio.-E’ singolare che Lilly gli chieda di accompagnarla in barca, è meno singolare che abbia sempre dovuto uscire anche con Venere, evidentemente gelosa; le due in barca facevano l’impossibile per attirare ciascuna su di sè l’attenzione, provocando in tal modo quel povero diavolo che doveva raffreddarsi facendo spesso dei gran tuffi in mare; non si contano le volte che l’una o l’altra, lasciavano maliziosamente un tettino fuori, lanciando un gridolino se sorprese, oppure spesso intente ad aggiustare i bordi del costumino dalle sgambature ascellari, spostatosi nel movimento, facendo intravvedere il loro vello ben tosato e le pieghe più esterne del pallido rigonfiamento nel punto ove raramente batte il sole.–I successi maggiori, tributategli dalle donne, Eros li avrà nel periodo della palestra; c’era una fauna variopinta di elementi, una scelta vastissima; non poteva non sfruttare questa occasione, cercando di isolare i soggetti più significativi. Vista la differenza d’età, le ragazze hanno incominciato guardando con aria sospetta questo elemento dallo spirito gioviale.Aveva anche in questo caso adottato la sua collaudata strategia: mostrarsidefilato dagli altri rispettando le loro confidenze giovanili, ossia farsi coinvolgere piuttosto che imporsi, in particolare dal duo Diana e Silvana: capo e vice capo assoluto di questo clan femminile, coloro che negli spogliatoi vivisezionava chiunque si azzardasse a passare dalle loro parti.La improvvisa vedovanza di Diana ha affiatato maggiormente questo gruppo che per l’occasione le ha fatto quadrato attorno, cercando di svagarla; sarà proprio lei , reagendo, a dare in casa una riuscitissima festa in cui non poteva mancare il "carismatico" Eros.-Proprio Diana, trentunenne, sarà la più ambita, addirittura di lei per un breve periodo, egli ne è stato anche innamorato, la sua figura alta, due tettine a bocciolo appena pronunciato, dai tratti tipici di una moderna modella, pur con i fianchi leggermente sporgenti che la rendono più femmina e che lei chiama scherzosamente i suoi air bag laterali; ha incominciato con il lanciare la sfida indiretta ad Eros ancor prima di rimanere vedova, anelando una notte d’amore con chissà chi e nel contempo fissandolo vogliosamente negli occhi.-Rita, la trentenne nubile con amante sposato , era libera soltanto alcune sere la settimana, parte delle quali sfruttate da Eros per accompagnarla a casa. -Valeria la ventenne universitaria aveva troppa voglia di diventare la sua figlioccia e di farsi massaggiare gli improvvisi crampi alle gambe.-Palola, trentenne zitella aveva poche speranze di spuntarla, almeno come amante, era il tipo di donna, pur carina, che non stuzzicava molte fantasie in un uomo .-Beatrice, trentacinquenne sposata con un bambino, piccola di statura, masimpaticissima, alternava forti effusioni ad atteggiamenti scostanti ed anche lei si è fatta prendere da frequenti improvvisi crampi che salgono fino all’inguine.-Lavinia, trentunenne, colta, molto carina, stranamente complessata, purelei altalenante nel comportamento, passava dall’attacco con un chiaro invito a cena, all’atteggiamento scontroso, per ritornare ancora alla aperta provocazione con parole e toccamenti che non lasciavano dubbi; è seguita una promettente uscita, finita però con una inattesa sua chiusura a riccio : era evidentemente condizionata dalla propria esuberanza sessuale ed irretita dall’amante, sposato, amato svisceratamente, ma che non poteva possedere interamente.-Silvana, ventinovenne, sposata, bellissima, la classica modella alta, quasi androgina, dalla lingua tagliente che non lascia scampo ; scherzosamente, ma non si sa quanto, soleva autocandidarsi all’avventura; forse tutto ha un fondamento, forse la verve di Eros guadagna posizioni nei confronti del marito pantofolaio, che lei non tarderà molto a tradire con chi possiede più vitalità.Non le è stato difficile accaparrarsi le simpatie di tutti con uno smagliante sorriso, la sua bellezza scolpita in viso ed esibita dal corpo, la compiacenza nel proprio fascino, con quell’inguine meraviglioso messo in risalto dai costumini stretti che sopra le sue forme diventano audaci, sottili e sgambatissimi, quelle chilometriche gambe finemente modellate e senza un grammo di più che finiscono all’attaccatura , all’inguine e.. qui si ritorna perché è la sua parte migliore : collega il ventre piatto al monte di venere in dolce avvallamento, quindi sfugge sotto e prima di scomparire, lascia uno spiraglio di luce che passa da parte a parte, trascinando lo sguardo oltre l’invisibile mappamondo, diviso dallo strettissimo e profondo oceano che lo dischiude in due parti meravigliosamente uguali.-Mariapia, trentaseienne, bionda, intelligente ed avvenente, più taciturna delle altre, ma con la voglia di maschio scritta in fronte, sorriso ammaliante, sguardo penetrante ed altero di donna di rango, pure lei amante dell’indipendenza, ma a sua volta dipendente di un fidanzato geloso. -La serata migliore risulterà essere quella dopo una pizza tutti assieme, Eros si è trovato ad accompagnare in macchina le quattro più affascinanti ragazze della palestra, appunto: Diana, Lavinia, Silvana e Mariapia Lo smistamento per le rispettive macchine era, in piena notte, in uno spiazzo ove la prostituzione è fiorente; è uscita per prima Silvana che si è messa a salutare le altre, ancora sedute in macchina, china in avanti, sedere verso la strada, in mini-minigonna, inguine esposto in cima a quelle lunghe gambe; quasi costringendo le macchine che transitavano ad immobilizzarsi…Eros ha dovuto ributtarla di peso dentro ad evitare guai certi.-Ogni giorno si ritrova con un nugolo di ragazzette che a turno cercano la sua attenzione, come Simona: studentessa bionda, intervistatrice di una radio locale e baby sitter che lo aspetta distante dalle altre per comunicargli quanto più in fretta possibile, visto il poco tempo per restare soli, ogni suo interesse o problema o successo ed aspetta il suo commento, chiedendoglielo con occhi interrogativi.-Si fa molto più interessante l’intreccio con le mammette che aspettano i loro bimbi del turno precedente, queste, attratte dal fare scanzonato di lui e spesso frustrate dalle quattro mura domestiche, ostentano alle amiche, a loro volta interessate, il loro saluto confidenziale o la battuta con Eros, il quale intanto continua a fare proselite vedendole così stimolate, curate nella persona, che ostentano civettuole ciò che indossano o la nuova acconciatura o le calze ricamate sotto la gonnina svogliatamente più sollevata.Tutto questo mostrarsi è partito da quando ha ironicamente consigliato ad Anna un vestito più aderente dei suoi soliti informali, schizzando un modello andato poi a ruba, visto che diverse si sono presentate agghindate con qualcosa di simile.AneddotiAngela: bionda, alta, occhi azzurri, pelle bianca, tette abbondanti e sode, fianchi da ragazzino, sedere sporgente, schiena arcuata all’indietro, fianchi modellati.Rossella: bruna, cerbiatta non alta, non magra, non grassa, muscoli guizzanti, tettine alte, corpo sgusciante come un’anguilla, pelle ambrata occhi scuri. Sono compagne di palestra di Eros, Rossella, la più’ sfrontatella, attira la sua attenzione sfidandolo ad ogni specialità’ agonistica, Angela si associa docilmente dando il suo apporto.Entrambe sono studenti universitarie, condividono un appartamentino non molto lontano, agli occhi di Eros sono due ragazzine che si compiacciono di farsi offrire un gelato, che leccano e gustano proprio come ragazzine.Una sera di giugno si dispongono a tavola Rossella a destra e Angola a sinistra, la birra accentua l’euforia; c’è parecchio baccano al punto che il vicino deve parlare all’orecchio dell’altro, cosi le due ragazze divise fisicamente da Eros, devono parlarsi: dapprima dietro la schiena, piantandogli le tette da ogni parte, poi davanticon il loro viso sopra il suo piatto, i capelli di entrambe in bocca; in quella posizione hanno anche le mani appoggiate alle sue cosce; nella foga, una di loro allenta la pressione della mano, la sposta, sale mentre parlottano, lui diviene sempre più paonazzo, gli diventa sempre più’ rigido, anela l’arrivo della mano che prontamente lo sfiora.Le due ragazze smettono di parlare , staccano i loro visi con una fragorosa risata; nessuno dei tre si è guardato negli occhi, tutto è ripreso come prima.Le accompagna sotto casa e come da copione l’invitano a prendersi una bibita, il cuore gli batte forte, non si fa illusioni, sa di rischiare una grossa delusione, ma si lascia andare. Sprofonda in una poltrona, sul divano di fronte si siede Angela, la gonna e’ troppo corta, spuntano alla vista le mutandine azzurrine tra le cosce serrate; arriva Rossella che nel frattempo si e’ sfilata i pantaloni rimanendo con la lunga e larga maglia di cotone, si accoccola dietro Angela, le gambe raggomitolate sotto il sedere, ma quel tanto da far fare capolino a delle ombreggiature scure."Ti siamo simpatiche ?" chiede l’una"Ti piacciamo" chiede l’altraAbbraccia l’amica che reagisce arrossendo, girandosi incontra la capigliatura scura di Rossella, affonda il viso, si appoggia a lei languida, allunga le gambe sopra braccioli, si sfiorano le narici, le strofinano una con l’altra, anche la bruna si allunga, sale il maglione, sotto Rossella non ha altro, spuntano due tettine i capezzoli bruni come le aureole sembrano un cappuccio; la camicetta di Angela si sbottona escono due globi bianchi racchiusi da un leggero reggiseno del colore delle mutandine, sgorgano facilmente fuori le tette, due bianche montagnole con un delizioso capezzolo rosa, l’aureola piccola ed appena un po’ più’ scura. Le due ragazze si accarezzano con mani avvezze su tutto il corpo.Angela si allunga su tutto il divano lasciato libero da Rossella, questa cerca di sfilare la gonna all’amica, chiede aiuto a lui che e’ ancora semi-paralizzato, ma gli intima di "non toccarla", schiude bene le gambe, si lascia toccare, freme alle parole dolci, Rossella le scosta le tendine ed anche Eros può ammirare i ricciolini biondi, serici, delicati, scosta ancora e fuoriescono le labbra rosa bordate di scuro. Angela e’ tutto un sussulto, occhi chiusi, bocca spalancata in cerca di aria, vulva in continua contrazione. E’ la volta di Angela, sfiora abilmente con le dita la vulva di Rossella, la quale le prende la mano e se la preme sulla propria montagnola scura, Angela fa cenno ad Eros di avvicinarsi di mimare il suo gesto, Rossella si immobilizza;"Chi ti fa godere di più ? Riesci a distinguere il mio dal suo dito""Prova questo ! e questo ! vedi non c’è differenza"" Guarda Eros! Guarda come contrae la vulva sotto le nostre carezze, mi succhia il dito !"Poi Rossella comincia a rilassare i muscoli, Angela l’asseconda accarezzandola con dita sempre più febbrili, questa comincia a gemere, siagita, gode e si libera della tensione con un lungo sospiro. Geme anche Angela sotto le carezze dell’amica arrivata non si sa come ai suoi riccioli; alla fine ghermisce il membro, pur con mano poco esperta, lo fa godere e con un bel sorriso gli dice "Grazie" Si sono servite dell’esperienza di Eros : volevano la prova di non essere lesbiche, di essere sensibili anche al richiamo maschile e quindi di potersi trastullare tra loro, senza compromettere il futuro. -A cena in quattro, due coppie, di fronte ad Eros qualche tavolo più in la, un’altra coppia, non si conoscono, ma corre immediatamente un fluido tra lui e la giovane signora che accompagna un lui più anziano.Eros quasi non ci crede quando inavvertitamente sposta la mano sul mento e lei mima lo stesso gesto, poi si gratta un sopracciglio e lei lo imita, riprova asciugandosi la fronte e lei gli rifà il movimento con iltovagliolo. Ormai esistono solo loro due, distanti alcuni tavoli ed incuranti deicommensali. La mano di lei è costantemente incuneata nelle proprie gambe coperte dalla tovaglia, i piedi da sotto si muovono ritmicamente, ha gli occhi lucidi di passione, più che parlare con il compagno, sussurra qualcosa di indistinto, beve un ultimo bicchiere ed è il segnale; va alla toilette, egli dopo un po’ la segue, apre la porta dell’anti locale e vede lo spiraglio della porta del gabinetto delle signore che si dischiude pianino, dentro c’è lei: la gonna alzata alla cintura, mettendo in mostra delle deliziose mutandine ricamate sopra le calze a loro volta nere e ricamate, la sua mano tiene scostati i bordi, passa un dito sopra l’alcova bagnata, la riestrae per rituffarla profondamente, geme, geme, si contorce in una smorfia ed arriva la liberazione, si rilassa, richiude la porta , si riassetta, esce dalla toilette, lo guarda con un sorriso ironico e se ne ritorna al tavolo.Passeggiando Eros ha rivisto la giovane donna strettamente allacciata al suo lui: una coppia di innamorati, intenti a scambiarsi teneri baci.-Isabella è una quarantenne polacca, doppiamente sposata, bionda e rotondetta è abbastanza sciatta, non ricercata nel vestito e nemmeno nella persona, ha la fama di gran scopatrice per passione, gli è stata presentata assieme a Livia, questa è minuta, emiliana di origine, brunetta, sposata, ha verve da vendere e, anche lei con una gran voglia di scopare, ma con l’amante quasi sempre vicino; ad Eros non rimane che tentare l’avvicinamento, attraverso Isabella. Una giorno di primavera, Isabella cominciò a raccontare le innumerevoli vicissitudini, disperandosi e deprimendosi; quale migliore cura per casi del genere se non un membro duro nelle sue mani, glielo lasciò palpeggiare a lungo in cambio del suo abbondante seno, al quale dispensò sapienti bacie carezze, la perla quei giorni pare fosse intoccabile.Lui venne nelle sue mani e sulla propria pancia; lei estasiata continuavaa guardare il seme dicendo: " qui sta la vita".Isabella e Livia sono due soggetti che sicuramente daranno vita ad un rapporto vivace, Eros intanto ha lanciato l’idea a tre, Isabella sarebbe portata e Livia va solo aspettata.Livia è in rotta con l’amico, abita da sola e attraverso Isabella lo invitaa casa sua; già alla porta, tra le divertite risate delle due, viene silenziosamente bendato da quattro abili mani e condotto a sedere; Livia si pone dietro lo schienale della poltrona, lo sbenda, lui si stropiccia gli occhi e si trova davanti Isabella con le sole mutandine e reggiseno, idumentini che fanno trasbordare le sue abbondanze; da dietro arriva l’altra agghindata più o meno allo stesso modo e con una camiciola trasparente sopra.Si nota subito quanto siano impacciate, dall’improvvisazione della messa in scena…….Finisce tutto in una grossa e grassa risata, sorseggiano qualche bevanda, chiacchierano sempre più amichevolmente fino al congedo.Rimangono con le membra sciolte e qualche dubbio, hanno scoperto che forse loro tre potrebbero essere una potenza.La cameriera dell’albergo era una lunga bionda, smilza, diciottenne, studente, impegnata in albergo per i soli mesi estivi, alloggiava nella dependance adiacente.Il bagno della camera non funzionava tanto bene, così Eros usava spessoquello appunto della dependance, come quella sera che aprì la porta e si parò davanti alla vasca, intenta a miscelare l’acqua, la bella cameriera in tutta la sua nudità.Rivede ancora quel corpo prono in avanti, visto di tre quarti, i seni con la punta rivolta verso il basso, la pancia asciutta rientrata dalla posizione, la spaccatura delle natiche e che natiche! sporgenti, alte, rotonde piene e fra loro quella spaccatura che si chiudeva con una sfumatura sul fondo della schiena e che apriva magnifici orizzonti nel mezzo delle cosce appena divaricate; li semi nascosto un delizioso cespuglio biondo faceva da contorno a due labbra tumide che a loro volta lasciavano spuntare due lembi di carne viva , rossa. Si erse meravigliata, si girò facendo scattare quei bei seni come una molla e mettendo in evidenza l’altra facciata, il biondo triangolo, fino allora nascosto alla vista. Tutto si è svolto in pochi secondi, ma Eros ha ancora impresso quel corpo e quei movimenti felini. A tavola, in compagnia degli altri, i due, diventati tacitamente complici, non tralasciavano occasione per guardarsi negli occhi furtivamente, con messaggi significativi; non trascurava alcun passaggio attorno alla tavola, senza appoggiare le sue sode cosce al braccio di lui o l’inguine alla spalla. Con il passare dei giorni affinarono le tecniche fino a quando: posto in posizione defilata all’angolo della tavola, Eros la poté furtivamente accarezzare sotto la minigonna….ma rimasero entrambi con la voglia dell’altro: lei avrebbe voluto attingere a quell’esperienza che da lui trapelava da ogni poro e lui a sua volta assaporare la soda giovinezza di questa vogliosa ragazza che aveva visto nella sua interezza solo per pochi secondi.La brianzola tutta forme, rosolata dal sole, passa davanti con il cane al guinzaglio, Eros quando può la segue; parlano sotto il fresco dei pini delle infuocate mezze serate d’estate, lei accenna alle esigenze del suo cane infoiato e chissà che, in cuor suo, non mediti altrettanto con il suo astante. Succede a metà settimana, con lei senza altre risorse umane a portata di mano….Eros deve ritirare un documento dal cofanetto della macchina, si siede al posto di guida, si sporge a lato e lascia la portiera aperta; lei si piazza proprio li: in piedi, sulla soglia, minigonna all’inguine, a pochi centimetri dal viso di lui in procinto di ridiscendere: lei è davanti come una colonna, lui si lascia prendere dall’emozione che suscitano queste gambe femminili così ravvicinate, vi appoggia prima una mano, poi l’altra sulle cosce tornite che rimangono immobili, tenta di divaricarle con una leggera pressione e docilmente queste si scostano, esplora l’interno, il vertice quasi esposto, il bordo delle esili mutandine cede, l’estate è entrata in questo posto, una estate calda, umida, fremente; senza difficoltà infila l’indice, poi il medio e con il pollice sfrega il clitoride, lei all’aperto, dignitosamente muove solo un poco il bacino, l’unica parte del suo corpo protetta alla vista dalla portiera aperta, gode silenziosamente ed emette un effluvio vischioso ed ancora più caldo; si riprende, si china e glielo estrae dai pantaloncini, poche mosse, il tempo di cercare un fazzoletto in tasca ed anche lui esplode silenziosamente in un folgorante orgasmo. Finisce lì.Eros ha tentato di ritornare in argomento altre volte, ma lei, con estrema disinvoltura ha sempre ignorato questo episodio come mai esistito; aveva bisogno in quel preciso momento di metà settimana, si è servita ed è ritornata a fare la mogliettina borghese di sempre.-Una certa analogia con il fatto precedente, lo trovò anche ad alta quota: Si è trovato a pernottare in un rifugio di montagna, letti a castello a tre piani, vicino a dei francesi che dovevano scalare il ghiacciaio, perciò sveglia alle tre di mattina. Gli uomini partono, la moglie di uno si ferma al rifugio, a quell’ora si cambia, si sfila la maglietta mettendo in mostra, nella penombra due luminosi globi che non possono sfuggire a Eros. Passano le ore, la donna si accuccia sulla soglia del rifugio e guarda con il binocolo gli arrampicatori, poi, vedendoli in difficoltà e con il sole nascente che renderebbe ancora più scivolosa la parete, comincia ad aggirarsi nervosamente, in ansia: intanto la gente se ne va dal rifugio, gli arrampicatori riescono a raggiungere la vetta, lei si rilassa ed Eros la guarda con fissità; si avvicina, le toglie i binocoli dalle mani tremanti e li posa, l’avvinghia e la bacia. E’ come se avesse sciolto un iceberg in pochi secondi, lei si piega in avanti, abbassa i pesanti pantaloni da montagna; lui la prende da dietro, pur con gli occhi sempre vigili alla finestrella a controllare che nel frattempo nessuno arrivi a guastare la festa.-Adina l’ha incontrata quasi per caso e coinvolta nel discorso da un conoscente.Non è una coincidenza se più volte si sono incrociati alla stessa ora nello stesso posto, è diventata quasi una consuetudine. Lei è affabile, aperta ha un marito di vent’anni più grande, senza figli e con una nipotina che adora; questo è quanto è emerso dalle loro conversazioni. Eros è pronto a fare il balzo……..Passa una coppia di giovani allacciati con le braccia e la bocca."Fa tenerezza vedere due ragazzi baciarsi" esclama estasiato.Come fosse scattato un segnale, si guardano loro due, le labbra di ognuno si muovono come automi, si avvicinano e si baciano come i ragazzi appena visti. Si ripromettono di rivedersi allo stesso posto, ma Adina non è mai più ritornata; di lei Eros non sa niente al di fuori del suo nome e del sapore della sua bocca.Le trentenniUna limpidissima mattinata di fine inverno, giornale sotto il braccio, Eros ha l’intenzione di appartarsi a leggerselo in qualche panchina al sole del parco, vede poco distante una leggiadra signora intenta a prendersi pure lei il tiepido sole, incrociano lo sguardo ed entrambi accennano ad un sorriso di cortese saluto.Bionda, alta, giacca di pelle bianca, pantaloni soffici creme, maglietta dello stesso colore, scarponcini bianchi , attrezzata fino ai denti di strumenti: cellulare, walkman, organizer ed una borsa ricolma di fascicoli; la banalità’ lo annoia e l’originalità’ di questa donna lo stuzzica, per la tecnologia dei suoi strumenti che fa intravedere attaccati alla cintura sollevando la maglietta, ma soprattutto per gli interessanti atteggiamenti ed abbigliamenti ben portati, si avvicina ed a bruciapelo le chiede:"Ha ancora altri strumenti ?"Sorride, allunga la mano e si presenta, il nome non se lo ricorda, seduta stante gli racconta del libro che sta scrivendo sulla "nascita", al che le chiede"Nascita nel senso di limitazione?"Sorride ancora, quasi complice, si guardano negli occhi e provano reciproco turbamento; ancora qualche battuta e mentre lei sta rispondendo ad una chiamata sul cellulare, lui saluta e si allontana, lei lo vorrebbe trattenere con lo sguardo quasi implorante; non raccoglie subito l’invito, ritenendo l’incontro una casualità che poteva finire li.Si è perciò messo a leggere il giornale dietro l’angolo più’ riparato dal vento e…inconsapevolmente non visto ha sentito la telefonata della signora ad una amica"Ho visto come una meteora l’uomo che ogni donna idealizza, mi sembra un sogno; e’ comparso e sparito nel nulla e come dopo un bel sogno mi ritrovo frastornata e piena di voglie…, ma…è ricomparso…lo rivedo quivicino…"Adesso sapeva d’essere stata sentita e mollò i freni.Assieme, senza una parola, mano nella mano, si sono diretti in fondo al parco, dietro un capannino e li hanno avvinghiato i corpi e le lingue in piedi: Lei si è accucciata, i soffici pantaloni abbassati come a voler fare pipì, chinatosi anche lui sempre in silenzio, ha incominciato ad esplorarla al di sopra delle mutandine, superata la barriera, trova il sesso bagnato, lei muove il bacino in sintonia con la sua mano che ora l’avvolge a coppa,geme a bocca chiusa all’arrivo del violento orgasmo , poi si gira e glielo inghiotte, facendosi aspergere in pochi secondi la gola del più’ caldo fresco sperma mattutino.Lei quella mattina, dopo aver accompagnato il marito ad una conferenza medica, stava passando il tempo bighellonando qua e la in una città che non conosceva.In una panchina con gli occhi socchiusi sotto il sole tiepido teneva d’occhio dei passerotti che beccavano alcune briciole attorno. Passa Eros, vede la scena , sorride, lei capta e ricambia il sorriso. Si incanta a guardare queste due labbra giovani e carnose protese nel discorsi e nel sorriso, ha due occhi azzurri meravigliosi e s’incanta a fissarglieli, poi quasi in un sussurro le chiede "Qual’è la parte di te che esponi volentieri come gli occhi?", rimane sorpresa ed attonita, poi lo fissa negli occhi e meccanicamente allenta la stretta delle ginocchia, divarica appena le gambe, la gonna morbida si alza quel tanto da lasciare esposto un triangolino di stoffa bianca.Si riprende, si ricompone come dopo un sogno, non pronuncia parola, deglutisce solamente la troppa saliva; il messaggio e’ arrivato, hanno capito tutto entrambi; arrivederci alla stessa ora prima di entrare a far l’ausiliaria all’ospedale, quando?-I primi tepori del sole di maggio devono aver risvegliato i sensi di Lisa, single trentacinquenne che si stava rosolando sul lettino della spiaggia. Eros non era distante e dirimpetto, leggeva distrattamente il suo libro, senza perdere d’occhio la ragazza che si girava e rigirava annoiata; sbirciava nella scollatura e slippino di lei che a sua volta era attratta da quanto non contenuto fuoriusciva dalla sgambatura dei pantaloncini con slip interno a rete.Eros sente dei vogliosi occhi grigi passargli il sesso ai raggi x, lei capta e gli trasmette il proprio messaggio; il bacino le oscilla in quella sua posizione prona, si sente il sesso bagnato, si mette una maglietta a protezione dell’esile costumino, si sfila e reinfila nervosamente più’ e più ‘ volte le spalline del reggiseno e… che seno rigoglioso, solo per pochi istanti fa intravedere l’aureola e il capezzolo di sinistra; per vedere e farsi vedere meglio si toglie gli occhiali da sole.Un moscone, vero, si aggira sul suo corpo unto di olii, lo caccia mandandolo in direzione di lui, che immediatamente e ironicamente la ringrazia, ne nasce un breve primo scambio di parole, che non trova pero’ sbocchi per l’imbarazzo creato dalla gente attorno. Lo fissa con sguardo sempre più intenso, il monticello di venere schiacciato contro la tela del lettino, infine l’occhio vitreo e languido; si capisce che è stata preda di un silenzioso orgasmo. E’ la stessa scena che egli ha visto altre volte, fatti da soggetti che non avevano, nel momento, risorse diverse per sfogare la propria emotività.L’indomani con pioggia battente, Eros stava prendendo un caffè’ al bar, quando si sente salutare: era lei intenta a fare altrettanto. Uscirono assieme, le racconta che stava trascorrendo un week end da sola nella casa delle vacanze dei suoi; estrasse le chiavi dalla borsetta, cadde l’ombrello, egli l’aiuto’ e lei ne approfittò per invitarlo sù a casa sua,tre piani a piedi . La condizione di una donna sola, piena di speranze e di voglia di aggrapparsi alla vita, sono apparse immediatamente, come le brame di una donna reduce da una disillusione recente d’amore.Non lasciò spazio ai preamboli, quasi aggredì Eros, si strappò i vestiti d’addosso con rabbia, glielo strapazzò appena estratto, con una furia incontrollabile, gli si sedette sopra con le mani appoggiate sul petto quasi a volerlo immobilizzare e vi si impalò.Qui intervenne l’esperienza di Eros, la calmò con delicate carezze, lei si sciolse in pianto, sempre così impalata si chinò su di lui, continuò a piangere sulla sua spalla, le sue tettine sussultavano dai i singhiozzi, si rasserenò, cominciarono a muoversi lentamente, fecero l’amore in modo dolce, tra baci, carezze, toccamenti che arrivavano al cuore più dei sensi, godettero in una forma tanto delicata da trascurare, per una volta, i travolgimenti della passionalità. E’ stato molto bello, Lisa aveva bisogno ed ha trovato un uomo rassicurante; fino a quel momento la sua unica esperienza con l’altro sesso era con un uomo violento e prepotente.L’ha incontrata un’altra volta sempre nella stessa spiaggia sdraiata gomito a gomito con una sua giovane e bella amica in topless: tettine al vento, sode, della giusta misura, aureola e capezzoli tutt’uno di un colore scuro, quasi cianotico, pelle e capelli scuri, monte di venere appena racchiuso dallo striminzito costume bianco, sottile al punto da vedersi i profili dei riccioli schiacciati ; strizza l’occhio al passaggio di lui, ammicca all’amica, la quale fa di tutto per attirare l’attenzione dalla sua parte, come se il proprio abbigliamento non bastasse, si allarga in un invitante sorriso, Eros non può sottrarsi……. Si rivedranno, anche questa volta le ragazze sono tre, se n’è aggiunta una con due occhioni scuri e stupendamente sensuali, da doversi guardare, lei era cosciente di questo suo magnetismo e lo guardava invitante per strappargli un sorriso che immediatamente ricambiavaL’ha notata perche’ faceva di tutto per farsi notare Capelli raccolti biondissimi, occhi azzurri, un bell’ovale piccolo per la sua statura di lungagnona padana sempre intenta a seguire le evoluzioni del suo bimbetto che sgambetta tra un ombrellone e l’altro della spiaggia. Sotto il solleone le racconta che suo padre è titolare di una scuola di musica ed il marito psichiatra, lei è costretta a trascorrere noiosamente l’estate, e si lamenta: "Le mamme in vacanza rimangono sempre sole, troppo sole, c’è l’affetto materno, ma siamo pur sempre donne con i nostri giovani desideri, le serate e le notti sono lunghe…"L’indomani doveva partire, ma sarebbe ritornata in coincidenza con l’andata in vacanza di Eros, il quale la stuzzica:"Mi piace vederla, osservarla, insomma …la simpatia non si compera evende, si sente" .Immediatamente gli rispose "Anch’io la trovo molto simpatico la sua simpatia è ricambiata con gli interessi"Guardandola fissa negli occhi "Allora faremo cose folli !"e guardandolo con occhio languido :"Lo spero tanto""Quando ci rivedremo ti ricorderai che mi chiamo Eros ?""E tu non deludermi , mi chiamo Patrizia…, mi dispiace non rivederti per tanto tempo ""Io lavoro e poi vado in vacanza" disse lui pensando al da farsi"Non fare il difficile.., mio marito verrà a prendermi domani; abito in via…."La guarda da distanza ravvicinata, le esplora tutto il corpo, semi esposto dal bikini, per trovarle un solo difetto fisico, si meraviglia che una donna così perfetta si interessi proprio a lui, ma difetti non gliene trova, salvo un livido alla coscia; lei si compiace di questa esplorazione, sa d’averlo ancora più avvicinato ed aggiunge : "Aspettiamoci"Patrizia aveva parlato: la voce è corsa di bocca in bocca di tutte tra le sue amiche di spiaggia e da quel giorno….-La bionda tettona che talvolta sapendosi guardata si passava delicatamente la mano sotto ed all’interno della coscia in modo inequivocabile e provocante, prima di partire ha lasciato detto all’inserviente di salutare il signore raffinato che poco prima era con lui e che sarebbe ritornata per fine stagione.-Cristina si atteggiava, esternando momenti di massima disponibilità ad altri di staccante alterigia.Passeggiava avanti indietro nel suo costumino tutta ancheggianteCon un’amica, a voce alta ed udibile da Eros disse : "prima di sposarmi tutto andava bene, poi si è sgretolato tutto, salvo una cosa…a letto, ora devo tenermi anche queste voglie". In altra occasione alla vigilia della sua partenza, lui esclama :"Devo andare incontro a ..""Perché ?""E’ un dovere""Stai così bene solo ?""Mi vuoi prendere anche per i fondelli ?"-Paola, mammina trentunenne, due lauree, moglie di un medico, due-tre kili più del necessario, da un po’ incrociava la strada, forse lui stesso non si era accorto della circuizione, finchè una banale circostanza non l’ha portato a fare con lei un breve scambio di opinione, durante il quale ha potuto fissarla intensamente negli occhi, lei ha retto e risposto ai suoi occhi con altrettanta intensità: occhi di un profondo marrone che riflettevano il suo stato emotivo, il turbamento, dopo poche battute le si è visto affiorare la pelle d’oca e dall’atteggiamento languido si è intuito un sicuro travaglio inguinale.Si è perciò cambiata e ripresentata con un costumino che probabilmente usava prima della maternità, era ben riempito dalle sue sode rotondità, evidenziando inoltre le parti di pelle più chiare protette prima da costumi più coprenti.Era quasi vergognosa, però si davanti sinuosa:"Mi trovo in imbarazzo con questo costume! Sono sovrappeso di due chili"Disse guardandolo di sottecchi."Hai una vita snella, un bel seno…" Rispose l’adulatore Toccandosi i fianchi, le cosce, le anche il seno, l’interruppe:"No! Ho troppa ciccia qui, qui e qui…Senti!"Per lui era diventato imbarazzante stare in piedi davanti agli altri, con l ‘evidente alterazione inguinale, quindi le suggerì:"Facciamo il bagno" e si tuffò.Lo seguì in mare, si scostarono dalla vista dei conoscenti nuotando e ritornando sull’argomento interrotto, lei proseguì:"Mi stai facendo i complimenti! mi fai la corte!""Non mi piace diventare ridicolo, una generazione ci separa" le disse con modestiaQuesta frase era la molla che le hanno fatto allentare i freni, adesso eralei che si sentiva nella posizione di attaccare.Da sott’acqua la si vedeva sgambettare disordinatamente ed allargarsi a forbice ad ogni suo avvicinamento, quasi un invito: le arrivò da sotto, da dietro, con un moto istintivo chiuse le gambe, imprigionandogli la mano all’inguine, mosse le dita a vellicarle il monte di venere, lei si aprì quel tanto da consentirgli più ampi movimenti, difatti dalla sgambatura si infilò all’interno facendola impazzire, si dibatteva, si inabissò, riemerse, boccheggiò a lungo…….-Corpo intatto da ex modella, sotto trentenne, capelli lunghi, lisci, biondo rossiccio chiaro, occhi azzurro chiaro, bellissima.Lara aggancia lo sguardo di Eros e non lo lascerà più per il resto del soggiorno ; ovunque si trovi, trova gli occhi di lei che lo scavano dentro, che implorano attenzione, che sprizzano voglia. Dapprima rimane incredulo, non vuole illudersi, ma le costanti e pressanti attenzioni di lei sono inequivocabili per lui.Ha inizio una sconcertante relazione platonica, di una intensità che solo l’attesa saprebbe rendere più snervante.Si gira e trova i suoi begli occhi che lo fissano e come si accorge d’essere guardata gli sorride alettante ; gioisce apertamente ogni volta che anche lui si unisce alla comitiva; in mare lo cerca sopra e sott’acqua, magari con la scusa di mostrargli inesistenti pesciolini ; ogni occasione è pretesto per sfiorarlo, appoggiargli le mani sull’avambraccio nudo, aggrapparglisi alla mano che volutamente lui le gesticola davanti ; ogni arrivo e partenza è occasione per baciarsi …. da amici, occasioni però per strofinare le sua guance su quelle ruvide dalla barba. La vede piena di aneliti, ha una evidente pelle d’oca ogniqualvolta le posa una mano su una qualsiasi parte di pelle scoperta, sfiorandole con la mano il ginocchio nudo, serra le cosce, dando inizio a delle visibili contrazioni inguinali che non lasciano dubbi ; quando saluta per la buonanotte allontanandosi, alza rassegnata gli occhi al cielo come dire "devo andare", ma subito dopo, trattenendo il fiato, socchiude gli occhi a significargli che nei suoi pensieri, nei suoi desideri, sarà lui e non il partner nel talamo nuziale.Hanno un segreto che si porteranno dietro nei loro mondi, che solo loro conoscono, non se lo sono mai rivelato a parole, ma a soli gesti e sguardi.Guardandosi a vicenda nei loro occhi illanguiditi, lui si sente preso dall’emozione e scrollando la testa esclama sottovoce :"E’ difficile !""Perchè" quasi urlando chiede lei"E’ difficile… è difficile.. la lingua" al che lei, più rassegnata che stizzita, lo guarda ancora più intensamente, senza ribattere.-Susy si fa notare per l’espressività del viso e gli occhietti vispi.Ha una sua vita di lavoro indipendente, quasi sicuramente ha un amante, il quale non può dedicarle molto tempo, si trova così abbastanza frustrata e spesso vogliosa: i suoi occhi vispi lo dimostrano quando scruta la presenza di qualche maschio, ma non solo; la si può notare con quanta intensità e dolcezza sa massaggiare una ragazza che si è ammaccata con una caduta, la dedizione nell’accarezzarla anche dove le parti sono sanissime, denotano un pizzico di morbosità, e lo dimostrano anche dei chiari segni di umidità sul cavallo dei fuseau bianchi, ai bordi dello striminzito tanga sottostante e dai capezzoli induriti e prepotenti che vorrebbero bucare la leggera stoffa che li contiene.La seconda giovane moglie del chirurgo plastico, famoso anche per il numero di amanti, si è spesso trovata sulla traiettoria di Eros, pur di parlargli e lanciargli significativi messaggi; una volta, ormai sbilanciata nella sua manovra, è rimasta parecchio contrariata, subendo un diniego di lui, già coinvolto da precedenti impegni, non ha però tralasciato di comunicargli che per tutto il mese si sarebbe trattenuta in quella ben determinata località; i casuali incontri per strada sono sempre stati accompagnati da languidi sguardi che lanciavano taciti inviti e consensi incrociati.-L’angusto terrazzo sul mare lasciava poco spazio tra i corpi sdraiati chesi arrovellano al sole.Eros ne trova uno dove al massimo può stare seduto, sulla sua destra in posizione leggermente rialzata, c’è una giovane donna con bikini giallo riversa a prendere il sole sulla schiena, le gambe aperte a forbice proprio in direzione di Eros, il quale non può non osservare a suo piacimento l’inguine appena trattenuto dal costumino distante poche decine di centimetri e ad altezza dagli occhi.Di fronte, dove prima c’era un asciugamano steso, ma vuoto, arriva e si siede una sirena bionda appena uscita dall’acqua, la quale, per meglio asciugarsi, si slaccia il reggiseno, mostrando due tettine ben modellate, dello stesso colore del resto della pelle, con all’estremità due capezzoli scuri ed induriti dalla temperatura dell’acqua.La prima si gira mettendosi seduta, soppesando la potenzialità dell’altra con insolenza attraverso l’acutezza del suo sguardo, borbotta qualcosa di indistinto, Eros prende lo spunto per iniziare la conversazione, chiedendole se qualcosa non va, e proseguendo il dialogo senza altre formalità.Sennonché anche la seconda cerca di instaurare una relazione verbale con le solite banalità del tempo, il che indispettisce la prima, la quale, sapendo d’avere argomenti altrettanto convincenti, si avvicina maggiormente, stampando ancora più da vicino il proprio inguine davanti agli occhi esterrefatti, egli non può sottrarsi dal rovistare con sguardi ad uncino, i ciuffetti e ciò che il lembo giallo di stoffa copre a malapena, il tutto accentuato da maliziosi movimenti del bacino, che allentano la tensione della stoffa, lasciando così, a tratti, ancora più ampi spiragli.Intanto la seconda, che gli sta seduta di fronte, ha lo sguardo polarizzato alla sgambatura di lui, da dove nota la fuoriuscita di lembi di pelle, dovuti alla stoffa sempre più tesa, dall’incontrollabile rigonfiamento del costume; ha così anche lei una reazione palpabile : i capezzoli prima ammorbiditi dal sole, ora ritornano turgidi, questa volta non dalla temperatura dell’acqua, ma da quello delle sue viscere; anche lei si pone accovacciata di fronte, volutamente scostando nel movimento, il lembo azzurro tra le gambe di quel tanto da permettere la visione di una buona porzione del rasato grande labbro di sinistra.Quella dal costume giallo, trovandosi spiazzata, vuole a tutti i costi attirare l’attenzione su di sé: si è alza, si avvolge il bacino in un pareo, lasciandosi i lembi aperti a V rovesciata sul davanti, si cambia di schiena il reggiseno, si sfila le mutandine del costume e si infila le mutandine intime prima ad una gamba, poi l’altra ; a questo punto si gira lasciando vedere per tutto il tempo di issarsele fino ai fianchi, il suo bell’inguine dalla pelle chiara, quella che in genere è riparata dal sole, coperto appena dai peli tosati e sfumati fin quasi a zero alla sommità del triangolo. Non contenta, si accuccia sempre di fronte a lui a raccogliere minuziosamente tutte le cicche di sigaretta sparpagliate attorno, mostrandogli quel bendiddio a malapena fasciato ed a pochi centimetro dall’attonito spettatore. Se ne è così andata. Anche l’altra, ritenendo chiuso il concorso, ha assunto la posizione sdraiata, intenta a leggersi il giallo; entrambe incuranti della situazione in cui hanno messo il povero Eros. -Ornella, ornitologa trentenne, un corpo meraviglioso scolpito anche in palestra, solitaria, alla permanente caccia di maschio, gli confidava che non sapeva proprio dove si nascondesse questo animale maschio; gli occhi penetranti che si illanguidiscono, lasciano trasparire tante voglie represse che abbisognerebbero di appagamento, ma le sicure delusioni passate e forse recenti, la fanno chiudere a riccio ad ogni tentativo di avvicinamento, quindi ritorna nel suo eremo a rosolarsi al sole, ma non certamente rilassata, l’inquietudine è evidente dal continuo suo muoversi delle gambe, braccia, dai rotolamenti sottosopra, dai piegamenti, dalle flessioni………. Chissà cosa la frena?-In coda: davanti una studentessa con la quale intavola un breve dialogo circoscritto a delle informazioni reciproche sulle documentazioni da farsi, dietro uno studente di pari età della ragazza, con la quale non trova argomenti per iniziare il discorso, ancora più indietro una signora con telefonino che chiacchiera con un’amica, informandola che si sta annoiando tra uno shopping e l’altro e che in città da sola sta ingrigendo.Eros entra in contatto anche con lei, tramite gli studenti. Viene da Bologna, si è fermata ed annoiata due giorni a Milano, mentre ha il marito è in giro per il mondo, è sulla quarantina, non molto alta, pelle olivastra, ma non solo per l’abbronzatura, la camicetta con i tre bottoni alti aperti, lasciano intravedere un abbondante decoltè uniformemente abbronzato e più in basso il merletto del reggiseno bianco, più largo della sua misura, dimodochè, ogni volta che si abbassa in avanti, lascia quasi nudi i due tettini abbronzati come il resto della pelle; ha la vita stretta da una cintura che sostiene una gonna jeans, talmente corta da lasciar intravedere il cavallo bianco delle mutandine, ogni volta che si abbassa in avanti dalla parte opposta, il viso è espressivo, occhi marrone, leggero trucco ed uno guardo lascivo che non lascia dubbi.: è sicuramente una donna di fuoco. La guarda intensamente. Si illanguidiscono entrambi, ma pare non vi siano sbocchi possibili.Terminata la pratica, l’aspetta per salutarla:"Arrivederci in qualche parte del mondo!" le dice invogliandola. Lei rimaneleggermente in panne, ma poi risponde:"Al caso!"Alla stazione, aspetta il primo treno per il ritorno; dallo scalone la vede arrivare con una valigetta, anche lei in cerca del suo treno per Bologna, incrociano gli sguardi, si sorridono e contemporaneamente esclamano: "Al caso!"Gustandosi il caffè al bar, si sono dati reciproco mutuo appuntamento.Non distante c’è un alberghetto adatto alle circostanze e vi si avviano.Ancora al mare:SilviaLa bella vicina d’ombrellone sembrava quell’acqua cheta che dimostrera’ di non essere.Non e’ di molte parole, forse la timidezza la frena, o la semplice riservatezza.Accudisce il suo bambino, alternandosi alla baby sitter e tiene d’occhio la figlia teen, leggermente piu’ formosa, la quale sa gia’ esibirsi in dei costumi ridotti al minimo, attirando l’attenzione di molti.La mammetta: circa quarant’anni, corpo da modella, senza una piega, asciutta, pelle ben curata e vellutata, bel viso, profilo con naso leggermente allungato, capelli cortissimi e biondi che incorniciano la testatonda e ben fatta, occhi chiari.Saluta ad ogni arrivo o partenza, ma sorride ogni qualvolta incrocia losguardo di Eros e da qui partono i primi dubbi che forse dentro non celi del fuoco, ma non ha altri elementi per valutarlo e si limita ad osservarla meglio; evidentemente la mancata iniziativa di Eros la costringe a fare lei delle avances: gli rivolge una battuta al di fuori di altre orecchie indiscrete, gli chiede con malcelata curiosita’ alcune informazioni personali e familiari, infine lo stuzzica sempre piu’ apertamente con il proprio corpo.Spesso per cambiare il costume del bambino, si flette in avanti portando il sedere appena protetto a pochissimi centimetri dagli occhi di Eros, seduto sulla sdraio, intento apparentemente a leggere il giornale, al quale non mancano gli occhi per non notare la leggera peluria bionda che si intensifica proprio sotto l’inguine, per sparire tra la spaccatura del mappamondo, sotto lo stretto costumino, non e’ nemmeno infrequente chequesta flessione avvenga rivolta verso di lui, mostrando i suoi due abbondanti e semi trasbordanti globi anteriori, in particolare si esibisce cosi’ quando indossa il bikini azzurrino, piu’ striminzito e poco piu’ aperto degli altri. Invece, in particolare nel pomeriggio, si allunga sul lettino mettendoglisi di fronte e questo, in genere, avviene quando indossa il costume viola.La sua posizione preferita da allungata e’ con la testa leggermente rialzata a controllare la situazione da sotto gli occhiali scuri, ginocchia flesse a gambe dischiuse ed oscillanti, quando non e’ assopita o lo finge.Eros pensava fosse una combinazione, finche’ si e’ accorto che a questa posizione si aggiungeva quella di allargare, soffermarsi e richiudere le gambe, l’esercizio si ripeteva in concomitanza di quando lui la poteva osservare non vista, nascosta dalle lenti scure e dalle proprie ginocchia alzate e piegate. In questa posizione Eros poteva pascere gli occhi con tutto quel ben diddio esposto davanti a se, a meno di un metro di distanza:L’incavo della parte alta interna delle cosce raccoglieva quella peluria bionda vista dal di dietro, da questa visuale il cavallo del costume risultava essere ancora piu’ essenziale, ne conseguiva che ad ogni apertura si poteva intravedere il rigonfiamento delle grandi labbra che venivano poi avvolte dalla leggera stoffa, rigonfiando anche questa; quando pensava d’aver mostrato alla noia tutto questo, si passava due dita dentro i bordi dello slip per allargarlo, sollevandolo pero’di quel tanto da mostrare per qualche frazione di secondo quel che contenevano, compreso il corto pelo, fino al monte di venere. Un giorno ando’ oltre e per spalmarsi la crema ai talloni, non ha trovato di meglio che posarli sulle ginocchia rialzate, prima uno e poi l’altro, con movimenti scomposti e provocatori, sempre da posizione distesa e con vista dal di sotto.Ormai era chiaro che tutto era studiato per raggiungere qualche fine che ad Eros sfuggiva.Difatti lei aveva un marito che l’adorava, un bambino piccolo fortemente voluto, una figlia grande, bellezza, agiatezza. Solamente il giorno dell’interruzione della vacanza i due si sono parlati a lungo; il tempo era incerto, nella zona c’erano solo loro, lei guardando altrove per non dare adito a sospetti sul contenuto del colloquio, comincio’ col raccontare del marito che ha anche una figlia ventenne da un precedente matrimonio, era cresciuto senza molti affetti familiari in collegio e che percio’ non sapeva darle il giusto affetto che lei si aspettava; si raccontarono molte cose personali, senza sfiorare l’argomento sesso che lei avrebbe voluto, sfiorandolo piu’ volte, ma ignorato appositamente da Eros che si riprometteva di ritornare alla carica al ritorno dalla vacanza. Intanto in vacanza:AndreaIn montagna, nel piccolo albergo sperduto nel verde, Eros e la sua compagna avevano come vicini di camera una giovane coppia di sposini tedeschi; l’una non capiva l’altra, salvo qualche parola in Inglese.La sposina e’ molto bella, massimo venticinquenne, alta, slanciata, abbronzata, ha la pelle del viso con pori accentuati, due occhi stupendi di un grigio azzurro che incantano, labbra tumide e sempre umide, lineamenti dolci, pur in leggero contrasto con la mascella piuttosto volitiva.Un pomeriggio la vede al sole sotto il poggiolo con un bikini ridotto e ritorto al massimo, quel tanto da coprire l’indispensabile.Eros rimane incantato di cio’ che vede e che vorrebbe scoprire. Sorride maliziosa lei, quando le si avvicina, macchina fotografica alla mano, le scatta un primo piano che le mostra sullo schermo, meravigliando lei per prima della naturale bellezza che la foto rappresenta.L’incontra, e non per caso, lungo il viottolo dove lei porta il cane, si sorridono, lui riestrae la macchina fotografica, lei gli chiede con lo sguardo aprendosi il giubbottino sul davanti, evidenziando cosi’ due capezzoli durissimi sotto una maglietta di cotone attillata che lasciava indovinare tutto il resto;"Me lo devo togliere?""Puoi andare anche oltre…" gli fa eco lui ricambiando solamente lo sguardo In modo civettualo, si alza la maglietta arrotolandola fino al collo. Il panorama e’ stupefacente: due tettine sode con i capezzoli bruni ed appuntiti che guardano verso l’alto, gli mostra la lingua e si ricompone alla meglio, lasciandogli pero’ il tempo di fotografare il suo busto compatto e formoso sulla vita snella, mani alzate a sorreggere la maglietta e lingua beffarda in fuori.Si siede su un masso, entrambi hanno il fiato corto, lei si allunga come una gattina invitante, lui allunga le mani ad accarezzarle le cosce che immediatamente guizzano e si rinserrano, le sue mani arrivano ai bordi dei pantaloncini, si insinuano dentro, ma lei come se si fosse riavuta da unsogno, si alza repentinamente, chiama il cane e si avvia in albergo, lasciando Eros in tumulto, con il cuore che batteva all’impazzata ed il membro che pulsava piu’ del cuore.Il terrazzino della camera e’ in comune, Eros si sta’ leggendo il giornale sulla sdaio in mezza ombra; arriva da fuori lei , e’ ancora vestita con una maglietta ed una gonnina leggera, corta e pieghettata: Si sistema la sdraio di fronte a quella di lui, si siede e con noncuranza, accavallando e disaccavallando le gambe, gli mostra abbondantemente il suo inguine appena fasciato da leggere mutandine bianche; dove il suo sguardo non puo’ che essere polarizzato e soffermato sul particolare.Il sole la illanguidisce, si allunga il piu’ possibile sulla sdraio, facendo cosi’ sgusciare le lunghe gambe dalla gonnina e con queste, una bella porzione di mutandine, evidenziando la larga traforatura in corrispondenza del pube, da dove escono curiosi alcuni ciuffetti di pelo castano.Le sue gambe non possono rimanere ferme, il suo bacino si muove in continuazione, le sue mani vorrebbero raggiungere il centro dei suoi turbamenti, ma si avvicinano solamente a sfiorare il tessuto.I movimenti spostano e attorcigliano il cavallo delle mutandine, mettendo sempre piu’ in vista la parte di pelle bianca e non baciata dal sole con ciuffetti che escono da una parte e dall’altra.Eros capisce che la giovane non ne puo’ piu’ e lui non ne e’ da meno, ma dove stanno i rispettivi partners?Ha una erezione eccezionale e non fa niente per nasconderla da sotto i pantaloncini; la penetra con sguardo intenso, lei si sente denudata, rovistata dentro e ne rimane sempre piu’ conturbata, le sue mani vagano dall’inguine al petto, dai fianchi alle cosce. I suoi movimenti sono scomposti, agitati, ha un sussulto, gli occhi serrati, la bocca tumida semiaperta, il fiato corto, la gambe tese. All’improvviso si immobilizza, tira un grosso sospiro e si rilassa, ricomponendosi ad occhi socchiusi.Gli sorride beffarda, vedendolo in difficolta’, gli fa cenno con il mento di dar inizio anche lui ad una manovra discreta, ma liberatrice ed allarga le gambe, mettendo in evidenza le mutandine intrise dei suoi umori.Lui appoggia il giornale in grembo, infila una mano entro i pantaloncini, da sotto si massaggia quell’asta che sta’ per scoppiare, pochi movimenti con lo sguardo fisso al cavallo di lei cosi’ invitante ed il pugno si riempie di un caldo sperma spruzzato piu’ e piu’ volte da violente contrazioni; il giornale ha raccolto tutto, sotto lo sguardo trionfante di lei.
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