Siamo seduti in macchina, in un strada secondaria, ci guardiamo appena, mentre ciascuno tenta di riordinare le idee cercando di dare un senso al nostro essere lì; ci conosciamo appena e siamo, soli, nel mio monovolume, alla periferia della città al semibuio, sei vestita con una giacca di pelle nera, lunga, che nasconde il tuo fisico mozzafiato che l’età, i suoi 44 anni, il marito pigro e i figli, non ha guastato affatto. S’ intravede solo il nero delle tue calze velate e i tacchi alti e rossi. E’ stato tutto così improvviso, inaspettato per te. Ora l’imbarazzo ti assale, confusa cerchi di riordinare le idee. Solo le nostre mani si sono cercate. Le stringiamo. Non hai detto una parola, le nostre mani si accarezzano lievemente… aspettiamo entrambi che l’altro dica qualcosa. Stringo di più la tua mano intrecciando le mie dita con le tue, l’altra la passo sulle spalle attirandoti verso me. Appoggio la mia testa alla tua. Dico solo un banale, ma studiato, “Ciao!” a cui rispondi con lo stesso, identico, “Ciao!”. Sollevo la testa dandoti un bacio sulla guancia; poi, naturalmente, le nostre labbra si avvicinano in un bacio lento, profondamente condiviso. Ora cominci a scioglierti. Poi la tua voce prende coraggio, il tuo “…e cosa vorresti farmi?” accompagnato da un dolcissimo sorriso, mi aiuta a sentirmi libero di dire tutto quello che mi passa per la testa: “ho voglia di baciare queste tue labbra che ora scopro così carnose, ho voglia di accarezzare e baciare ogni centimetro del tuo corpo; ho voglia di baciarti mentre stringo con le mani il tuo seno; ho voglia di scoprire il tuo corpo lentamente, ho voglia di sentirti gemere di piacere, di farti godere mentre ti accarezzo con la lingua; ho voglia di entrare dentro di te, di perdermi dentro di te”. Ansimi dolcemente mentre la mia lingua percorre lentamente il collo, le mie mani percorrono le curve del tuo corpo fino a posarsi, finalmente, sul bel seno che ho sentito inarcarsi a cercare le mie carezze. Mi piace sentirti tremare mentre ti accarezzo, sento che ti stai rilassando completamente. Ci stiamo sciogliendo insieme. Siamo liberi ora; liberi da tutto. Esistiamo solo noi due, in mezzo alla campagna, soli; le nostre bocche si cercano, si aprono completamente per poi richiudersi a cercare di imprigionare le labbra, la lingua dell’altro. La mia mano vaga libera ad accarezzarti. Assaporo io la pienezza del tuo corpo, tu il piacere delle mie dita che vagano sulla sua pelle. “Si, accarezzami… lo voglio anch’io… toccami, così… oh!, non so cosa mi sia successo, ma mi piace, ti voglio… oh!, cosa penserai di me?” “E tu di me?”, rispondo tornando ad ammirare i tuoi occhi e pensando che finalmente sono riuscito ad averti, moglie e madre di famiglia che adesso fa la troia perché è una troia e non vede l’ora di farsi scopare. Ci fissiamo, per un attimo, poi un sorriso… le nostre labbra si incollano di nuovo, le nostre lingue si intrecciano, la mia mano corre sotto il soprabito di pelle, lo scosto lentamente, tocco la pelle nuda, mi infilo sotto il reggiseno avido di toccare il seno, i capezzoli che trovo ritti, turgidi. Baciandoti dico quanta voglia ho di assaporarli con la bocca, succhiarli lentamente, a lungo. Lo faccio con dolcezza e passione strappandoti lunghi gemiti di piacere. Intanto la mia mano continua a vagare sul corpo, soffermandosi sulle cosce piene, avvicinandomi sempre di più al centro del tuo piacere. Torno a baciare la bocca, continuando a commentare i nostri gesti. Scopro con gioia che anche a te piace parlare durante l’amore, sottolineare i tuoi desideri, le tue voglie, il piacere che provi Sei tu a dirmi quanto ti senti eccitata, quanto miele affluisca dalla tua fica in fiamme. E’ la tua mano che guida la mia in mezzo alle cosce con un lungo mugolio di piacere. Più che umide, le mutandine le trovo fradice di umori. Accarezzo con la mano aperta tutto il pube a lungo, continuando a succhiare i capezzoli, fino a quando, impaziente, mi preghi di toglierle lo slip per sentire il contatto della mia mano direttamente sulla tua figa. Lo faccio lentamente guardandoti negli occhi, risalgo con la mano, l’accarezzo leggero, mentre ti dico che fra poco scenderò a leccartela, a introdurre la mia lingua dentro di lei, a stuzzicarla e succhiare il clitoride. E’ bellissimo sentire il tuo gemito non appena la mia lingua comincia a solleticare il bottoncino. Tendi a serrare le cosce mentre penetro con la lingua nella tua fica, ma le mie mani le allargano dolcemente mentre percorro il tuo sesso con tutta la mia lingua. Avido continuo a slinguarla, a lungo, entro più che posso con la lingua in mezzo alle labbra da cui continua a sgorgare un dolcissimo miele, ritorno a torturare il clitoride ormai turgido. Le tue mani ora spingono la mia testa verso di lei mentre, ormai senza alcun freno, continui ad incitarmi a continuare, a chiedermi di succhiarla o di leccarla fino a che… “Ora, si…” non riesci a dire altro, ma il tuo corpo che vibra, il miele che quasi uscisse da un pene, sgorga improvviso dal suo buchino sottolineano il suo profondo, lungo orgasmo che accolgo felice come un assetato ad una fonte che ha anelato da lunghissimo tempo. Rimango ancora con il viso tra le tue belle cosce dando alla tua fica piccoli baci che tuttavia ti fanno ogni volta fremere. Poi risalgo, lentamente, sul tuocorpo, cerco la bocca, la bacio… “è stato bellissimo!”, mi dici carezzandomi i capelli. “Vedrai che farò di meglio” rispondo aderendo con il mio corpo sul tuo, facendo sentire la durezza del mio desiderio. Dicendo questo prendo la tua mano e la guido in mezzo alle mie gambe. Afferri immediatamente il cazzo da sopra i pantaloni aprendo leggermente la bocca, sorpresa, credo, di trovarlo così duro. Guido per un po’ la tua mano, poi lascio che sia libera di fare ciò che vuole. “Certo così non è molto comodo”, mi dici con un lampo di malizia negli occhi, “sarà meglio tirarlo fuori questo coso duro, non credi?” “Ottima idea”, rispondo, “del resto ora è tuo, puoi farne quello che vuoi. E comunque lui si chiama…?” “Cazzo”, mi rispondi divertita, “si chiama cazzo e ho voglia di vederlo, si… voglio vederlo e… forse…” sei lentissima nel mandare giù la zip e sbottonare i pantaloni, giochi a lungo (come ho fatto io) girandoci attorno con le dita, poi lo afferri, decisa facendolo uscire dalla costrizione delle mutande. Continui a tenerlo stretto mentre mi inarco e faccio andare giù i pantaloni affinché possa accarezzarmi con comodo. “Com’è duro!” esclami cominciando ad andare su e giù. Con studiata lentezza, il capo appoggiato sul mio petto, richiudi la tua mano verso l’alto, poi scendi portandoti dietro la mia pelle fin che può; continui a lungo così, sempre più sicura. Dalla mia bocca escono gemiti e incoraggiamenti che fanno capire quanto apprezzi la tua carezza. “Mi piace il tuo cazzo, è duro… mi piace menarlo, mi piace sentirti gemere, darti piacere”. Improvvisamente rialzi la testa, vieni a baciarmi e poi: è già con la bocca vicino al mio cazzo, dai piccoli baci sulla punta continuando a menarlo piano. Rabbrividisco quando la tua lingua si aggiunge alle labbra nell’accarezzarlo. Decidi finalmente di prenderlo in bocca, cominciando, timidamente, a racchiudere solo la punta per poi, piano piano, prendere possesso quasi interamente della mia asta. Cominci ad andare su e giù coordinando i movimenti delle labbra e della lingua. “Si, tesoro, così…”, incoraggio, “mi piace…sei brava, continua… sali con le labbra sulla punta, così… stringilo ora con le labbra… giù ora… continua così… leccalo con la lingua ogni tanto… bravissima… ti piace?” Il tuo mugolio, accompagnato dal movimento della testa, la tua bocca che non lascia per un attimo il mio glande, mi rassicurano del tuo piacere di farmi godere con la bocca. Per ringraziarti di questo dono accarezzo la schiena fino a raggiungere le natiche piene; le accarezzo, le stringo, mentre trasmetto con i mie gemiti il mio piacere, poi scendo ancora a stuzzicare la fica da dietro. Approvi le mie carezze mugolando e aumentando il ritmo del pompino, ma dopo un po’ ti rialzi e, con una finta espressione di rimprovero, mi chiedi di smettere: “mi stai distraendo… voglio farti godere io, ora… se continui così…” “Se continuo così… che succede…, voglio proprio vedere” dico divertito, mentre le mie dita corrono a titillare il suo clitoride. “Non vale…”, protesti debolmente, “vuoi farmi impazzire… mi piace, si… ancora. Baciami il seno, ti prego, baciamelo… così… dentro… infila un dito dentro… succhiameli… fottimi con le dita, si… oh! Come vorrei che fosse il tuo cazzo duro a fottermi così…” Affascinato dalle tue espressioni confuse accarezzo a lungo; le mie dita corrono veloci dentro te strappandoti lunghi gemiti di piacere soprattutto quando riesco a penetrare con l’indice mentre, con il pollice, sfrego il bottoncino ogni volta che affondo. Il tuo orgasmo arriva prepotente, pieno, sconvolgente. Me ne accorgo ammirando la tua espressione. “Sei bellissima!” Mi chino sulla bocca che il piacere ha lasciato aperta, dando un dolcissimo, profondo bacio, mentre sono ancora dentro di te, massaggiando, ora, lentamente. Passano lunghi attimi, prima che ti riprenda e risponda al mio bacio. “Ecco che sarebbe successo… sbrodolina” dico prendendola in giro. “Adesso ti faccio vedere io!… dovrai chiedermi pietà…” Riprende il mio cazzo in mano e sta per tornare con la bocca su di lui. Con un’espressione deliziosamente maliziosa, mentre la sua mano ha già cominciato a menarmi l’asta tesa, mi rispondi: “voglio berti tutto tesoro”. Scendi decisa, questa volta, ad afferrare il mio cazzo, iniziando subito un su e giù mozzafiato mentre le mani mi accarezzano le palle, le cosce… Sei completamente a tuo agio, adesso, mi doni un piacere enorme tanto che sono costretto a chiedere di rallentare: “Piano, tesoro… più piano, altrimenti godo subito… fammi godere a lungo la tua bocca… ecco, così… leccalo lungo l’asta, brava…” Esegui di buon grado le mie richieste, applicandole tutte e tenendomi sulla corda, a farmi raggiungere l’apice del piacere per poi fermarti e dedicarti ad altre carezze, più lievi, che ricacciano il mio seme indietro. sei così brava che dopo un po’, come aveva promesso, impaziente mi trovo a supplicare di finirmi, di farmi godere. Imbocchi decisa, il cazzo. Pochi su e giù incredibilmente appassionati mi strappano un lunghissimo orgasmo. Avrei voluto guardarti mentre godevo, ma il piacere mi porta a reclinare la testa e a chiudere gli occhi mentre dal mio cazzo sgorgano i fiotti del mio essere, la mia anima. L’intensità del piacere non mi ha nemmeno dato modo di capire se mi hai ingoiato tutto ma, del resto, non ha importanza; ho goduto meravigliosamente. Sei ancora tra le mie gambe, quando mi riprendo, e lecchi lievemente. Ti tiro a me, facendoti rialzare. Ci baciamo. A lungo. Mi accorgo che solo ora pronuncio il tuo nome, carezzandoti i capelli: “Susy… sei stata meravigliosa”. Mi guarda: “Lo è stato anche per me”. Rimaniamo a baciarci, accarezzarci e, soprattutto a parlarci. Ci raccontiamo le nostre sensazioni, il nostro piacere, la gioia di esserci aperti completamente l’un l’altro, senza freni o inibizioni, di esserci scambiati lunghi momenti di piacere. “Solo stamattina non avrei neppure immaginato di poter fare sesso così… meravigliosamente appagante… chi lo avrebbe mai detto che avrei preso in mano il tuo cazzo duro… leccarlo poi… ciucciarlo… e addirittura ingoiare tutta la… la sborra. E con quale piacere poi! Si, mi è piaciuto… tanto che… mmmh! mi sto bagnando di nuovo… senti, sentimi con la mano… visto? Sono di nuovo eccitata… ci facciamo un’altra…leccatina?” “perché no”, rispondo estasiato “dobbiamo però convincere il mio amichetto a tornare su!” “Dici che ci metterà ancora molto?… ma se gli propongo qualche argomento interessante… che ne dici se ti faccio così?”. Ti metti a cavalcioni su di me aderendo con il pube al mio pisello adagiato mollemente; inizi a strusciare su di lui e intanto continui a provocarmi con le parole: “torna presto su pisellino; ho ancora voglia di te, voglio leccarti tutto, voglio sentirti duro fino in fondo alla gola, voglio ingoiare tutta la tua sborra. Mi piace la tua sborra, ne voglio ancora e… mi senti come mi bagno ancora? Sento che ti sta tornando duro, lo sento sempre meglio…. Vorrei… oh! Vorrei sentirlo dentro di me, bello duro come lo sentivo in bocca… vorrei… tesoro, solo un po’, mettimelo dentro… solo per sentirlo… per sentirmi riempita di lui…” “Si, lo voglio tanto anch’io, ma fammelo divenire ancora più duro…sarà più piacevole per te quanto ti penetrerà dentro…con la bocca, tesoro, usa la bocca… come prima… ecco, così… lentamente… su e giù… stringilo con le labbra… lo senti? È già più duro… Ah! Lo hai preso quasi tutto… ancora, ancora un po’… ora, ora è pronto per la tua fica, vieni, prendilo!” Torni a cavalcioni su di me, le tsue mani, sicure, lo afferrano, lo accompagnano nel suo buchetto. Vi entro e mi sembra di averlo messo in un recipiente di olio caldo. E’ caldissima, incredibilmente bagnata. Trattieni il respiro mentre s’impala sul mio desiderio. Quando sono interamente dentro… “Lo sapevo… è bellissimo sentirti… come sei duro! Stai attento…ti prego…voglio scoparti un po’… Oh! Mi piace… mi piace da morire… lo sento tutto… mi riempi… voglio… ti prego…stai attento, ti prego… non riesco… è meraviglioso… non riesco a smettere, non voglio smettere… sta attento, resisti…” Felice di darti tanto piacere ti rassicuro; “Riesco a resistere tranquillamente, anche perché la tua fica è così piena di umori che scivolo dentro e fuori di lei senza che l’attrito mi porti velocemente all’orgasmo”. Intanto non smetti un attimo di andare su e giù, baciandomi le labbra e tutto il viso freneticamente. Aiuto i tuoi movimenti afferrando il culo pieno, accompagnando il suo su e giù. Le mie dita sono vicine al tuo buchetto, ora, e non resisto alla tentazione di carezzarlo, all’inizio lentamente, poi sempre più deciso, fino a cominciare a penetrarlo con l’indice. “Cosa mi fai?” mugoli sulla mia bocca. “Niente che non sia per il tuo piacere, tesoro… continua… fottimi… goditi tutto il mio cazzo… lo senti com’è duro… ti piace, lo sento… me lo stai affogando con i tuoi umori… e anche il mio dito ti piace, vero? È nel tuo culo, tesoro… quasi tutto… voglio tutto di te, amore… anche questo tuo bel culetto sodo… con te è tutto meraviglioso!”. Non so se riesce a percepire le mie parole, il tuo viso ha un’espressione estasiata e si illumina ancora di più quando cominci a gridare: “godo… godo… godo…” Non so quante volte. L’ultima vocale la pronunci, a bocca aperta, per un lunghissimo, interminabile momento; poi ti accascia esausta su di me, la testa sulla mia spalla. ti rilassi lentamente mentre il mio cazzo e il mio dito sono ancora ben piantati dentro il corpo della magnifica troia. Mi baci e mi abbracci forte, poi: “ho sete ora”. Ti sollevi lentamente liberando, a malincuore, i tuoi due deliziosi buchini, scivoli in basso. Mi ritrovo nella tua bocca altrettanto calda, sempre più desiderosa di darmi piacere. Mi pompi lentamente, divinamente. Prendi il cazzo in bocca, poi, solo la punta della mia cappella, mi succhi dandomi una sensazione di piacere mista a dolore, poi riprendi a far scorrere la mia asta nella tua bocca. Un pompino pieno di passione, il più bello della mia vita. Scosto i tuoi capelli per guardarti, incontro i tuoi occhi che mi guardano lascivi: “bevi, amore… bevimi tutto”. Acceleri i tuoi movimenti, mi afferri il culo, stringi, mi tira verso di te; mugoli soddisfatta mentre mi perdo nella tua bocca golosa ingoiando tutto senza fermarsi fino a quando capisci che mi hai completamente svuotato.Siamo rimasti a lungo abbracciati gustandoci ogni momento passato insieme. A malincuore, alla fine, mi stacco dalle tue labbra, ma: “Hai detto che vuoi tutto di me?… sono tua!… la prossima volta mi romperai il culo che ami tanto e mi avrai completamente
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