Quello che scrivo è il racconto di come la mia vita sia cambiata, mi chiamo Marco ed ho 48 anni, lavoro in una ditta che si occupa di costruzioni, mia moglie è mancata un anno fa, lasciandomi solo con mio figlio Roberto che ora ha 20 anni.D’allora ho dedicato il poco tempo libero che avevo alla crescita di mio figlio, e questo ci ha portato ad essere molto intimi, negli ultimi tempi poi si esce qualche volta assieme alla sera, insomma abbiamo quel che si dice un bel rapporto.Un paio di mesi fa, in casa fu necessario fare eseguire dei lavori di sistemazione, e per non cercarci un altro luogo dove stare nell’attesa che i lavori fossero ultimati, decidemmo che avremmo dovuto dividere la mia stanza, per spostarci poi nella sua non appena fosse stata pronta.Giunse la sera e dopo cena, decisi che fosse venuto il momento di andare a dormire, siccome il mattino dopo dovevo alzarmi presto, salutai Roberto che mi disse che avrebbe guardato un pò di televisione prima di coricarsi anche lui.Era estate e, visto il nostro rapporto decisi che avrei continuato a dormire senza mutande come facevo da sempre nella stagione calda.Mi addormentai ben presto sopra alle lenzuola, sarà stata la stanchezza, ma non mi accorsi nemmeno che mio figlio si era coricato.Al risveglio notai che Roberto era già sceso, non ci feci caso ed andai in bagno a preparami, mentre mi facevo la barba, mio figlio mi avvisò che sarebbe uscito a correre, e che ci saremmo visti verso sera.Prima di andare al lavoro, come sempre rifeci il letto, e mi accorsi che nel lato dove aveva dormito Roberto, c’era una chiazza umida, sorrisi pensando che fosse una cosa normale, capitava anche a me di avere delle erezioni notturne, e non detti molto peso alla cosa, cambiai il lenzuolo di sotto ed andai al lavoroIl mattino seguente, mi trovai la stessa scena, e mi ripromisi che al ritorno ne avrei parlato con mio figlio, non potevo cambiare un paio di lenzuola al giorno.Durante la cena, notai stranamente una certa tensione, in genere non avevamo problemi, ma mio figlio faticava a guardarmi negli occhi, mi feci forza ed affrontai il discorso.“Roberto, sono due mattine che trovo le lenzuola macchiate dalla parte dove dormi tu, non credo ci sia nulla di strano, anzi la cosa è naturale, però dovresti pensare a fare qualcosa, non posso cambiare ogni giorno il letto”.“Papà mi dispiace, ma è un periodo che non ho la ragazza e così, la notte mi capita di sognare” mi disse con lo sguardo triste, “ e poi lo sai anche tu cosa succede “.“ Senti, capita anche a me, e più spesso di quanto credi, però per certe necessità c’è sempre il bagno”.“Ok papà la prossima volta andrò in bagno”.Per alcuni giorni tutto filò liscio, ma notai che il mio ragazzo era sempre più taciturno e non aveva voglia di uscire insieme a me, passava le serate a guardare la televisione, gli chiesi il motivo dei suoi silenzi, ma lui mi rispose che non era nulla.Cercai di capire cosa lo turbasse, così una sera mi misi a letto e finsi di dormire, attesi che si stufasse di guardare la televisione e venisse a coricarsi.Ero deciso a parlargli per risolvere la situazione, sentì dei passi avvicinarsi alla camera e socchiusi gli occhi, vidi Roberto entrare, e dopo poco lo sentì coricarsi al mio fianco.Stavo per dire qualcosa, quando mi accorsi del movimento lento della sua mano, si stava masturbando, restai stupito, e non ebbi il coraggio di dire nulla.Il movimento della sua mano mi aveva in qualche modo rapito, ascoltavo i suoi mugolii e mi accorsi che mi stavo eccitando, si toccava lentamente per fare durare di più il piacere, io ero steso sul fianco ed ad un tratto, sentì il contatto con una sua gamba, rimasi immobile per non rovinare quella strana situazione, il contatto si fece un leggero sfioramento, e in breve mi accorsi che Roberto era prossimo all’orgasmo.Gemendo venne, dopo un attimo lo sentì cercare un fazzolettino sul comodino e ripulirsi.Ero eccitato, ma non potevo fare rumore, attesi pazientemente che si addormentasse, prima di andare in bagno, per scaricare la mia erezione.In piedi davanti allo specchio mi presi il cazzo già duro in mano e cominciai e menarmelo lentamente, in breve venni copiosamente nel lavabo, la scena di mio figlio che si masturbava aveva fatto da miccia, e l’orgasmo fù molto intenso.Ripresi le forze e tornai a letto, Roberto dormiva beato, mi stesi al suo fianco e cercai di dormire, dopo molti tentativi riuscì a prendere sonno, fù una notte molto agitata, infatti al mattino mi trovai mio figlio addosso, dormiva con il capo appoggiato alla mia schiena e le gambe piegate intorno alle mie, in posizione fetale.Siccome mi ero svegliato prima che suonasse la sveglia, e non volevo perdermi quel contatto contro la pelle nuda di Roberto, rimasi immobile, mentre i pensieri mi affollavano la mente.Non avevo mai avuto simili pulsioni in vita mia, e malgrado mia moglie mi avesse lasciato da anni, non ero certo rimasto senza fare niente, le occasioni c’erano state e le avevo sempre sfruttate, ma sempre con donne, ora questa strana situazione mi stava facendo impazzire.Al suono della sveglia mi alzai, e lo lasciai ancora a letto, in bagno mentre mi preparavo ad uscire , mi convinsi che ero io a pensare male e che dovevo levarmi certe idee dalla testa.Per qualche giorno le cose andarono lisce, tranne per Roberto che non parlava molto, non si erano più ripetute le sue masturbazioni notturne a letto, e mi convinsi di aver fatto la scelta giusta, non dicendogli nulla.Il tutto precipitò una notte, svegliandomi nel corso del sonno con il bisogno di andare a fare pipì, non trovai mio figlio a letto, mezzo addormentato non ci feci caso, ma come giunsi il bagno mi accorsi che la luce era accesa e la porta socchiusa, non sò cosa mi venne in mente, ma sbirciando all’interno vidi Roberto in piedi davanti allo specchio che si menava furiosamente il cazzo, mentre con gli occhi socchiusi stava gustandosi il piacere, alternava movimenti veloci lungo l’asta a brevi pause, nelle quali con la mano libera si stuzzicava i capezzoli, andò avanti così per circa dieci minuti, durante i quali anche io mi eccitai moltissimo, quando alla fine sborrò con dei gemiti fortissimi, corsi a letto per non farmi trovare in quella posizione.Lo sentì tornare dopo poco, e stendersi al mio fianco, io stavo sempre su di un fianco dandogli la schiena, nel silenzio sentivo il battito del suo cuore sovrapporsi al mio, ero come in trance, il pene mi faceva male, ma non osavo toccarmi, per non creare casini.Quando alla fine fui sicuro che si fosse addormentato, mi rilassai e presi sonno, non sò che ore fossero, ma mi sembrò di sentire un movimento al mio fianco, era Roberto che si era rimesso contro di me, alle mie spalle, sentivo il suo respiro contro la mia nuca, ed il calore del suo corpo contro il mio, l’erezione che non avevo soddisfatto prima tornò prepotente, mi strinsi il cazzo in mano e lo accarezzai dolcemente, brividi mi percorsero le vertebre, mi bloccai temendo di averlo svegliato, avendo sentito un grugnito dietro di me.Con la mente in confusione restai immobile per qualche tempo, lentamente ripresi a respirare, e pensai che sarebbe stato meglio alzarmi per soddisfare le mie voglie, ma come mi spostai dal mio posto, Roberto mi mise una mano sul braccio.“Aspetta, mi sussurrò all’orecchio facendomi rabbrividire, resta qui non c’è bisogno che ti alzi papà”.Rimasi senza parole, le sue dita mi bruciavano sulla pelle, le sue parole nel cuore che ora batteva fortissimo.“Papà, ti sei già accorto che lo faccio spesso anche io, quindi non vedo dove sia il problema, dai rilassati”.A quel punto, spostò il lenzuolo ed aggiunse, “ vedi ne ho voglia anche io, ma in bagno non mi piace molto, preferisco farlo a letto”.Spostai lo sguardo e nella penombra vidi che si stringeva il suo pene in mano, non sapevo che cosa fare, ma vederlo mentre se lo menava mi fece ribollire il sangue nelle vene e, persi ogni logica, mi misi sulla schiena e presi a toccarmi anche io.Con lo stesso ritmo ci masturbavamo guardandoci a vicenda, la cosa mi stava sfuggendo di mano ma era talmente eccitante che non mi posi più dei problemi.I nostri mugolii crebbero segno che stavamo per venire, quando Roberto smise di menarselo e con la mano fermò la mia sega.“Aspetta non venire subito papà”.E così dicendo si avvicinò a me, mise la mano sul mio petto, e mi accarezzò, giunse attorno al capezzolo e lo pizzicò tra pollice ed indice, strappandomi un gemito di piacere, visto che non opponevo resistenza, Roberto si fece più audace si piegò sul mio petto e mi baciò dolcemente i capezzoli.La sua lingua saettava intorno ad i miei bottoncini tesi, schiudeva la labbra inghiottendoli e succhiandoli con forza strappandomi dei gridolini di piacere.Poi lasciò il petto e prese a scendere sulla pancia, infilò la lingua sull’ombelico e lo leccò per qualche istante.A quel punto ebbi un ripensamento e mettendogli le mani sulla testa lo costrinsi a fermarsi.“Cosa ti sei messo in testa Roberto ?. Credo che stiamo esagerando”.“Dici papà?” mi rispose, “Io credo che invece ti piaccia” mi disse e con la mano mi afferrò il pene duro e lo strinse forte,” Guarda com’è bello duro” aggiunse, incominciando a scappellarlo.“Lasciati andare papà, non avere paura, non stiamo facendo nulla di male” mentre con la mano libera mi carezzava il torace, mi stava facendo impazzire, sarà stata la mia prolungata astinenza ma le mie proteste non erano molto convincenti e, mio figlio se n’accorse.Accese la lampada sul comodino e tornò a piegarsi sul mio petto sempre tenendo stretto in mano il mio cazzo, riprese a leccarmi con la lingua piatta, partendo dai capezzoli e scendendo lentamente verso il basso.Quando arrivò sui peli del pube non potei trattenere un fremito accompagnato da un grido, Roberto alzo lo sguardo e cercò i miei occhi, stringeva il mio cazzo in mano, ed aveva tirato fuori la lingua che ora era ad un millimetro dalla cappella turgida, potevo leggere il suo eccitamento, la luce che aveva nello sguardo era quella di una tigre.Non ebbi più dubbi e prendendogli la testa tra le mani lo spinsi ad imboccarlo, le sue labbra calde si chiusero intorno al mio pene, lo inghiottì con avidità, la sua lingua si muoveva attorno alla cappella, mentre la testa cominciava a muoversi pompando, poi sempre tenendolo con le dita attorno alla base, lo sfilò dalla bocca, sollevò il viso e guardandomi negli occhi, mi sputò la sua saliva sul cazzo lasciandola filare dalla sua lingua alla cappella.Mi pareva impossibile, ma stavo godendo a quel trattamento, mugolavo come impazzito dal piacere, Roberto se lo cacciò ancora in bocca, e serrando le labbra lo risucchiò, muovendo la testa su e giù, sentivo che non avrei resistito a lungo, e volevo provare a ricambiarlo, prima che l’orgasmo mi potesse fare cambiare idea.Interruppi il suo pompino, spingendo via la sua testa, Roberto mi guardò temendo forse che volessi smettere, lo costrinsi a mettersi sulla schiena, con la mano impugnai la sua verga tesa, e lo guardai negli occhi, capì le mie intenzioni e si rilassò.Mi piegai su di lui, con le mani gli accarezzai il torace, liscio e senza peli, sentivo la sua pelle fremere al contatto, il suo pene gonfio vibrava, e sulla cappella gonfia s’intravedevano gocce di piacere, l’odore del suo sesso, mi arrivò come una frustata, estrassi la lingua e rincorsi le piccole gocce, erano salate, lasciai che mi scivolassero in gola, poi guardandolo fisso in viso, affondai la bocca sulla sua asta turgida.Con le labbra l’avvolsi, sentivo la carne fremere, gonfiarsi, presi a succhiarlo come la più consumata delle troie, Roberto mi afferrò la testa e mi costrinse ad ingoiarlo tutto, credevo di soffocare sulle prime, lui però cominciò a muovere il bacino ritmando la scopata, usciva ed entrava dalla mia bocca, e lo sentivo rantolare di piacere.Gli strinsi forte il cazzo tra le labbra, lasciando che me lo cacciasse dentro fino in fondo.“Si succhialo, sei una vacca, mi stai facendo morire, MHMMMMM SIIII”.Colto dall’eccitazione, presi a carezzargli le palle con il palmo della mano, in un attimo sentì che stava per godere, ma non lasciai la presa, con potenti getti Roberto eiaculò nella mia bocca, il primo spruzzo esplose contro il palato, temetti di non poterlo contenere tutto, infatti qualche rivolo mi colò lungo il mento.“Papà non ho saputo resistere” mi disse Roberto, sollevai il capo e con un sorriso gli risposi “ non ti preoccupare, non abbiamo ancora finito”.Girandomi mi stesi al suo fianco, mettendomi in posizione da 69, gli misi il cazzo sotto naso, e Roberto non si fece pregare, lo imboccò con devozione, intanto io mi trastullavo con il suo che malgrado la sborrata era ancora semiduro, le nostre bocche cominciarono un gioco perverso, succhiavamo, ci leccavamo fino ad arrivare vicini al culmine del piacere, poi interrompevamo per qualche attimo, facendo crescere la voglia.Fu a quel punto che mi venne l’ispirazione, lo staccai da me e mi misi a quattro zampe, “Roberto, ti voglio sentire dentro”.Mio figlio non si fece pregare, si mise dietro di me, avvicinò il volto al mio sedere e mentre con le mani mi allargava le natiche, sentì la lingua intrufolarsi a cercare il buchetto, mi fece fermare il sangue nelle vene, la punta che forzava lo sfintere, il calore del suo respiro sulla mia pelle, gemetti e tremai di piacere, ad un tratto con un dito Roberto mi entrò dentro.“AGHHHHHHHH, siiiii”“Ti piace porco? Voglio prepararti per bene”.Così dicendo aggiunse un secondo dito e lo spinse dopo averlo inumidito di saliva nel mio ano, lo spinse piano, lasciandomi il tempo di abituarmi, intanto piano le faceva ruotare dandomi un grande godimento.Tolse le dita, e per un attimo ebbi paura, sentì le mani sulla mia schiena, con le mie mi aprì al massimo le natiche, Roberto appoggiò la cappella al retto.“Dai mettilo dentro prima che ci ripensi”.Non se lo fece ripetere, e spinse più forte, le crespe si dilatarono e a poco a poco lo sentì scivolare dentro di me, ci mise poco a farlo entrare tutto.Il mio dolore era molto forte, ma non volevo rinunciare, mi afferrò saldamente per i fianchi e spinse.“Te l’ho messo tutto dentro papà, che culo stretto che hai, ora te lo allargo per bene”.“Rompimi il culo piccolo, sfondamelooooooo”Incominciò a muoversi dentro e fuori, prima lentamente, sfilandolo quasi del tutto prima di cacciarmelo di nuovo dentro, mugolando sentivo che il dolore si tramutava in piacere, mano a mano che la scopata si faceva veloce, le sue palle che sbattevano contro le chiappe mi mandarono in estasi.“Siiiiiii scopami bambino mio, riempi il tuo papà con quel gran cazzone che hai ““Ti aprò papà, sei una troia, mi divori il cazzo con il culo, mi fai godere”.Mentre mi sodomizzava sempre più furiosamente, con una mano agguantò il mio pene, e cominciò a masturbarmi, sentirmi stimolato a quel modo, il suo cazzo potente che mi pompava, e la sua mano che mi smanettava, mi fece toccare il paradiso e cominciai e mugolare, presi a muovere il culo come una cagna in calore.Roberto stava godendo.“Godo papà, ti riempio il culo di sperma”.“Voglio che me lo riempi tutto Roberto, vienimi dentro”Con pochi colpi mi scaricò nell’intestino fiotti di sborra rovente, al tempo stesso eiaculai nella sua mano, Roberto non uscì subito ma me lo tenne dentro ancora per qualche minuto.Ci staccammo e ci stendemmo fianco fianco.“E’ stato stupendo bimbo mio, non avrei mai creduto che si potesse godere così tanto”.“Davvero ti è piaciuto così tanto Papà?” mi chiese Roberto.“Si caro mi fa male adesso, ma è stato meraviglioso sentirsi riempire da te”.Senza dire una parola, presi a baciarlo sulla bocca, le sue labbra si schiusero e le nostre lingue si intrecciarono tra loro, ci slinguavamo in bocca come due liceali arrapate, il bacio durò molto a lungo, e questo ci fece tornare la voglia di prenderci. Le mani scivolarono sui nostri corpi, ci accarezzamo a lungo strofinandoci i cazzi tornati duri, intanto continuavamo a limonare, poi ce li menammo dolcemente e quasi assieme godemmo ancora sporcando le lenzuola.Distrutti ci addormentammo profondamente, al mattino ci trovammo ancora avvinti l’uno all’altro e con tanta voglia di ricominciare, ma era tardi ed in fretta corsi in bagno a lavarmi.Facendo la doccia mi accorsi che lo sperma che Roberto mi aveva scaricato dentro era colato lungo le natiche lasciandomi tracce ancora ben visibili, con un sorriso ripensai al piacere che mi aveva dato e di come mi fosse piaciuto sentirmi suo, in quei momenti in cui il suo cazzo mi riempiva, mi sentivo quasi come se fossi la sua femmina.Lasciai quei pensieri girarmi per la testa per tutta la giornata, verso le 17,00 ricevetti una telefonata in ufficio, era Roberto che mi comunicava che sarebbe andato con i suoi amici a mangiare una pizza, e che a cena non ci saremmo visti, con un po’ di dispiacere affermai che non c’erano problemi, per noi ci sarebbero stati altri momenti.
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