Era una calda sera d’estate e mi stavo preparando per uscire insieme al mio ragazzo. Ero a casa e stavo scegliendo l’abbigliamento adatto alla serata. Essendo afoso scelsi una gonna corta blue plissettata, e una camicia bianca. Indossai un intimo intrigante, un perizoma scuro e un reggiseno bianco intonato alla camicia. Verso le ventuno Paolo passò a prendermi, avevamo appuntamento in centro con i nostri soliti amici, altre tre coppie con le quali uscivamo abitualmente.Appena c’incontrammo fu subito l’indecisione a prevalere, nessuno sapeva che fare e ognuno proponeva qualcosa di diverso. Carlo uno dei più decisi, propose di andare sui colli romani, zona sicuramente più fresca.Partimmo con le macchine e dopo una mezzoretta arrivammo in zona, i ristoranti e locali abbondavano, ma fummo attratti da un cartello più misterioso che decidemmo di seguire. Alla fine di una lunga strada ci trovammo innanzi ad una splendida villa circondata da tantissimo verde, l’insegna era nascosta, ma diceva club ristorante. Fu Carlo ad andare in perlustrazione, scendendo a parlare con un ragazzo all’entrata e chiedere informazioni. Dopo un pò ci fece segno di scendere, affermando che stavano preparando il nostro tavolo, che si pagava una cifra all’entrata e che poi potevamo mangiare quello che volevamo.Entrammo e la sala da pranzo era apparecchiata nei minimi particolari, su venti/trenta tavoli n’erano occupati solo cinque o sei, ma ci dissero che era ancora presto. Ci accomodammo e c’incominciarono a portare una serie d’antipasti e vino a volontà.Il tempo trascorreva allegramente chiacchierando tra di noi, e intanto il locale si stava riempiendo sempre di più. Le persone erano molto varie da signori di mezz’età soli a coppie giovani e meno giovani, e con alcune molto appariscenti.Dopo un’oretta di cena, il cameriere ci disse che tra poco sarebbe aperta la discoteca al piano inferiore, e che potevamo cominciare ad accomodarci.Essendo presto e non avendo altro da fare scendemmo in questa disco, c’eravamo solo noi e la sala ricordava le vecchie discoteche anni ‘70 con in alto una palla argentata multispecchi. La luce era molto soffusa e abbondavano i divanetti. Facemmo un giro e vedemmo che si poteva andare anche all’esterno e c’era un bosco meraviglioso.All’interno c’era anche una scala che portava a delle stanze tutte aperte e senza porta con al centro un letto o un divano, e una stanza centrale con il pavimento trasparente che dava sulla stanza dove avevamo mangiato, la stanza era vuota solo delle luci bianche molto particolari.Paolo ed io ci guardammo negli occhi e cominciammo a capire che cosa intendevano per club…Nei vari giri per le stanze c’eravamo ormai persi e Paolo ed io decidemmo di scendere.Appena rientrati nella discoteca, vedemmo una signora inginocchiata dinanzi ad un uomo, proseguimmo ma la sensazione fu quella di un pompino.Uscimmo all’esterno e vedemmo che tutti incominciavano ad allontanarsi all’interno del bosco.Volevamo reincontrarci con i nostri amici e allora salimmo di nuovo sopra ma questa volta le camere erano occupate, nella prima stanza c’era una coppia che stava scopando e altri attorno che guardavano e si masturbavano. In ogni angolo c’erano preservativi e salviette profumate. Cercai Monica la mia amica per dirle che saremmo andati via, ma entrati nell’altra stanza li vedemmo che guardavano un’altra coppia che scopava.Imbarazzati riscendemmo avendo capito che ormai anche i nostri amici si erano lasciati prendere dal gioco malizioso del guardare.Riscendemmo e andammo nella sala da pranzo, qui con le luci spente c’erano sedute varie persone che guardavano in alto, cioè nella stanza superiore trasparente, qui le donne si spogliavano per farsi ammirare dal basso. Notammo tra gli altri una delle nostre amiche che si alzo la gonna e rimase cosi a farsi ammirare, poi si inginocchio e prese il cazzo del ragazzo davanti agli altri che guardavano, sia nella stanza che dal piano di sotto.Non sapendo che fare uscimmo fuori, e la situazione era calma, e incominciammo a passeggiare. C’erano varie panchine, ci accomodammo ed essendo anche noi eccitati dalle cose viste, cominciammo ad abbracciarci e a baciarci. Avevamo scelto un posto nascosto e complice il caldo, mi tolsi la camicia, mi abbassai su Paolo, gli cacciai fuori il suo cazzo e cominciai un pompino al mio ragazzo. Era sicuramente eccitato da quello che avevamo visto dentro, infatti, il suo cazzo aveva dimensioni enormi, molto più grande di quello che aveva di solito.Lui era steso sulla panchina e io abbassata su di lui dal lato, continuavo il mio andare su e giù con la bocca. Ad un tratto sento della mani dietro che mi alzano la gonna e cominciano ad accarezzarmi, in maniera molto dolce. Rimasi di ghiaccio mi girai e vidi un uomo sulla cinquantina che mi toccava. Il mio ragazzo che non aveva capito cosa stava accadendo, era infastidito dalla pausa e mi chiedeva di continuare a pomparlo. Ripresi a farlo, mentre le mani dell’altro mi toccavano tutta, la gonna era appoggiata sulla mia schiena, e lui mi accarezzava tutto il culo, poi spostò il piccolo perizoma, e cominciò a sfiorarmi il buchetto e la figa.Accellerai la pompa in modo che Paolo venisse, e, infatti, ben presto sentii tutto il succo del mio ragazzo in bocca, ingoiai, come piaceva a lui, e mi rialzai di scatto. L’altro capì e si allontanò in silenzio.Paolo ancora preso dal pompino, si alzo, ma non aveva capito nulla di cosa era successo. Continuammo la passeggiata nel bosco e ci ritrovammo in una specie di labirinto fatto con le siepi. Ad ogni angolo c’era una panchina e su ognuna c’era gente che scopava. Ci avvicinammo ad una di queste e c’era una ragazza giovane sui venticinque anni con attorno tre ragazzi tutti col cazzo di fuori. Lei si tolse la gonna, e rimasta con delle mutandine bianche muoveva il suo culo verso i tre cazzi ormai durissimi. Nella siepe si vedeva un’altra persona che guardava e si eccitava, e uno dei ragazzi ci disse che era il suo fidanzato, che voleva vederla con più verghe assieme per potersi masturbare di nascosto.Sempre all’interno del labirinto sentii la voce di Monica, mi allontanai da Paolo girai l’angolo, e la vidi parlare con alcune persone, mi avvicinai e vidi che uno di loro la stava palpando il culo sotto la sua mini. Mi vide si liberò delle mani dell’uomo e si avvicinò, dicendomi che nel caos aveva perso il contatto con tutti e specialmente dal suo ragazzo, e stava cercando di ritrovarlo. Intanto i tre uomini si avvicinarono a noi, portandoci, in un luogo del labirinto più nascosto, io mi affacciai dalla siepe per chiamare Paolo, ma vidi una scena inaspettata, era anche lui dinanzi alla ragazza di prima col suo cazzo fuori. La ragazza per fare eccitare sempre di più il suo ragazzo nascosto nella siepe, cominciò a spogliarsi e a prendere uno alla volta i cosi dei ragazzi. Paolo lo aveva di nuovo in tiro e lo vidi che lo appoggiava al culo della ragazza mentre questa stava spompinando un altro signore. Stavo per andare a riprenderlo, quando sentii le mani di uno dei tre ragazzi che era con me e Monica, sfilarmi la gonna. Cadde a terra e rimasi in perizoma, non ebbi il coraggio di girarmi ma sentivo le mani prima di uno e poi di più persone che mi palpavano tutta, prima il culo, poi le tette e anche la figa. All’improvviso avverti qualcosa di diverso sentii appoggiarsi al culetto un cazzo durissimo, mi girai e notai che le persone non era più tre ma quattro o cinque, che Monica aveva indossato una mascherina nera che gli aveva dato uno dei ragazzi ed era in ginocchio e lo prendeva in bocca avidamente.Ero tesissima, Paolo era con un’altra ragazza, la mia amica spompinava uno sconosciuto e io mi trovavo quattro cazzi nudi davanti che si masturbavano. Uno dei ragazzi venne dietro di me appoggiandomi il suo membro nuovamente in culo, mentre altri due si avvicinarono innanzi a me con la mano sul cazzo facendosi una sega. Un’altra persona più anziana di loro rimase qualche passo indietro e guardando Monica e anche me si masturbava.Il ragazzo dietro di me cercò di farmi piegare in avanti, mi spostò il perizoma e appoggiò il suo cazzo che non vedevo, ma doveva essere enorme, al mio buchetto del culo. Lo fermai immediatamente dicendo che non avrei fatto sesso con nessuno di loro, il ragazzo capii e senza dire una parola mi abbracciò. Intanto Monica aveva fatto venire il ragazzo che stava spompinando e senza dirmi una parola andò via. Rimasi sola con cinque persone, anche se uno appena venuto con Monica aveva il cazzo moscio.La persona più anziana, si avvicinò e mi disse, ho capito che è la tua prima volta qui, nessuno è tenuto a fare nulla se non vuole, e fai bene a non fare l’amore senza che indossino il preservativo, però dato che ora ci hai eccitato moltissimo regalarci qualcosa.Quelle parole mi colpirono ma non sapevo cosa intendesse per regalo, ma due dei ragazzi si avvicinarono e portarono le mie mani ai loro cazzi, cominciai due seghe in contemporanea, mentre gli altri crearono un tondo attorno a noi. Intensificai gli sforzi e quando sentii che i cazzi erano durissimi e pronti a venire indirizzai la sborra verso il gruppetto di guardoni, gli schizzi colpirono qualcuno, ma anche quel gesto piacque e altri due si avvicinarono a me per essere masturbati, cominciai altre due seghe, ma questi erano ormai eccitatissimi e con quattro botte di mano li feci venire, anche se questa volta mi sporcarono le mani e la camicia. Era rimasto innanzi a me solo il signore più anziano che avrà avuto una cinquantina d’anni, si avvicinò ma si accorse che io non volevo, mi chiese allora di girarmi e farmi vedere il culo mentre lui si faceva una sega, presa dalla foga, mi girai e aspettavo che venisse.Mi chiese per favore se mi aprissi le pacchette con le mani, in stato quasi ipnotico, lo feci, ero ormai eccitatissima, non sapevo quante persone c’erano dietro di me e se per caso fosse arrivato qualche mio amico. Dopo un pò udii i gemiti dell’uomo lo vidi schizzare la sborra ovunque mentre io mi rivesti e andai alla ricerca di Paolo.Ritornai indietro nel labirinto e ritrovai il mio ragazzo poco lontano che parlava con Monica, mi chiese dove ero stata e dissi che mi ero persa e che ero stanca e che volevo tornare a casa. Monica allora propose di andare lei a ritrovare gli altri, e noi li avremmo aspettati li. Chiesi a Paolo cosa avesse fatto in mia assenza, ma disse solo che mi stava cercando, non sapeva che io lo avevo visto con la ragazza, ma ero troppo in colpa per poter dire soltanto mezza parola. Ero però eccitata e portai Paolo sulla panchina nascosta e comincia a spogliarlo. Avevo bisogno di fare l’amore volevo venire anche io dopo aver fatto venire tanti altri.Il mio ragazzo cominciò a spogliarmi mi abbasso la gonna, mi ritolse la camicia e mi rimase in intimo. Mi girai cacciai fuori il suo cazzo e senza dire una parola mi sedetti sopra facendolo entrare tutto. Ero bagnatissima e cominciai a salire e a scendere velocemente dal suo cazzo.Non avevo mai visto tanti membri maschili tutti assieme e mai avrei immaginato di prenderne tanti in mano. Mentre pensavo a quello che avevo fatto continuavo a scoparlo velocemente e ben presto venni anche io. Ma non mi bastava mi girai e vedendo il cazzo ancora duro mi misi a pecora e chiesi che me lo mettesse da dietro. Lui subito ubbidì, era la sua posizione preferita, lo sentivo entrare e uscire da dentro il mio corpo, ero ormai in estasi. Girandomi col volto mentre lui continuava a pomparmi vidi che c’erano altre persone che guardavano, Paolo disse di non preoccuparmi e continuava a trombarmi.Ben presto arrivammo entrambi, e presa dall’eccitazione mi girai lo presi in bocca e bevvi tutta la sua sborra. Rimanemmo abbracciati qualche minuto, poi ci rivestimmo e stavamo per andare via, quando vedemmo una scena incredibile. Vittoria un’altra ragazza del nostro gruppo era insieme ad un’altra coppia. Lei era stesa a terra e la ragazza con le gambe aperta faceva pipì sulle sue mani, mentre l’uomo si faceva una sega.Ci vide e scappò via. Ci incamminammo per ritrovare Monica e gli altri, ma guardano nei cespugli, ci accorgevamo che molti di noi stavano all’opera con varie persone. Pensai dentro di me: che gruppo di troie che siamo!!!Poco lontano vidi appoggiata ad una colonna, Romina, una nostra amica più timida, stava piangendo, aveva visto il suo ragazzo scopare con una signora matura. La consolai dicendo che è stato il posto che ha condizionato tutti, ma lei invece non avendo fatto nulla, non era d’accordo e voleva a tutti i costi lasciarlo. Passeggiammo nei vialetti, e ad un tratto vedemmo un gruppetto di persone che ridevano e ci avvicinammo, c’era una fontana e alcuni erano entrati dentro per raffreddare i bollenti spiriti. Romina aveva un pantalone che metteva in risalto un bel culo, vidi una mano che cominciò ad accarezzarlo, lei prima si scostò poi forse per vendicarsi del ragazzo, lasciò fare, io mi allontanai da lei e rimase sola insieme a questo ragazzo. Io tornai da Paolo e nascosti nel boschetto guardavamo la scena. Anche la compassata Romina, si lasciò prendere dagli eventi e abbassatesi i pantaloni mostro il culo perfetto al ragazzo. Questi cacciò fuori un cazzo enorme, Romina lo vide e fece un’esclamazione di meraviglia. Lo prese subito in mano, ma il ragazzo si mise un preservativo e la girò in avanti a novanta gradi. Gli appoggiò il cazzo dietro, da dove ci trovavamo non capivamo se in culo o in figa, e comincio a pompare. Intanto il nostro gruppetto, si era riunito e sentimmo che cominciavano a chiamarci. Il ragazzo urlò il nome di Romina, questa si tolse subito l’affare da dietro si rivestì e cominciò una sega veloce per farlo venire. Lui si tolse il preservativo e venne sulle mani di lei. Romina si pulì e di corsa venne da noi.Non sapendo che l’avevamo vista, disse che si era persa e che non aveva capito perché l’avevo lasciata sola.Ci avvicinammo alle nostre macchine, solo i maschietti facevano commenti, mentre noi ragazze eravamo in silenzio. Si erano tutti divertiti, e ognuno vantava la fedeltà della propria ragazza.Entrati in macchina Paolo mi dette un bacio, e disse: cara meno male che ci sei tu, sei stata l’unica a non fare nulla, eccetto che con me.Mi sentii un pò in colpa ma non potevo certo dire che avevo fatto venire metà degli ospiti, lo abbracciai e decidemmo che non saremmo mai più andati in un posto simile. Poi scoppiammo in una gran risata.La storia continua, se vi è piaciuta invierò la seconda parte.

