Ci eravamo lasciati con me e il mio amico Marco all’uscita del sexy disco pub, con lui distrutto e in procinto di raccontarmi la sua avventura.Lui si era appartato prima di me (e’ uno che bada al sodo) con una stangona bionda, conosciuta al bar.La tipa gli aveva subito proposto qualcosa di allettante e per di piu’ gratis.C’era una coppia con lei masochista e con lui voyer, a cui interessava far provare qualcosa di BSDM.Ovviamente la tipa del locale avrebbe fatto da moderatore alla vicenda, ma il mio amico doveva avere una parte importante.Marco ovviamente non si era tirato indietro per niente e anzi al solo sentire la proposta gli era diventato come l’acciaio.Ecco spiegata anche la presenza delle coppie che tanto mi aveva stupito in precedenza.Si erano subito appartati in un posto diverso dal mio, costruito appositamente per queste esigenze “speciali”.L’arredamento non lasciava dubbi sul suo utilizzo, una camera molto grossa interamente tappezzata e insonorizzata, di colore scuro, con qua e la disseminati vari strumenti di punizione, quali l’immancabile croce di S. Andrea e vari cavalletti e gogne.In un angolo c’era anche un armadio con all’interno un campionario da rappresentante di sexy-shop, costituito da cavigliere-collari-polsini e frustini e mollette per seni ecc ecc.Il mio amico dopo aver ripreso fiato chiese dove era la coppia ed ecco apparire da una porta a prima vista invisibile, una bella donna, fiera d’aspetto che sicuramente non si era vista prima nel locale (anche perche’ non sarebbe passata inosservata).Altezza 1,75 seno e fianchi prorompenti (voglio dire ben modellati non grassi), soda e dulcis in fundo rossa di capelli.L’uomo, gli dissero in seguito a Marco, si sedette invece dietro un vetro fume’ da cui poteva guardare indisturbato il tutto.La tipa del bar intanto si era cambiata e aveva indossato un completo di pelle, aperto nei punti giusti, in perfetto stile domina.Tanto per prendere possesso della vittima, Marco si avvicino squadrando la rossa che con fare un poco ribelle gli getto’ uno sguardo di sfida, cosa che non fece altro che aumentare la cattiveria del mio amico, gia’ di per se temibile.Comincio’ con il palparla spudoratamente, dopo averle intimato di spogliarsi di tutto (cosa che fece senza batter ciglio).Marco cercava un pretesto per dare il via alle danze, ma la rossa sembrava non abboccare, fino a quando, per un riflesso condizionato, mentre egli gli prendeva in mano un capezzolo torcendolo, lei si ritrasse infastidita e cio’ fu la scusa per cominciare.Sciaf una forte sberla la raggiunse in pieno volto “chi ti ha detto di muoverti, brutta cagna?!?!?!”.Lei: ”ma io mi scus” schiaf, “chi ti ha detto di parlare???” “D’ora in poi ti rivolgerai a me solo usando la parola Padrone e solo quando te lo diro’ io, intesi?”Lei: ”si”. Marco:” Si cosa??” e giu’ stavolta una forte pacca sul culo.Lei: ”Ah si padrone volevo dire”.Marco: ”O adesso cominciamo a ragionare, ma Domina, il locale e’ ben insonorizzato perche’ la cagna urla un po’ troppo, e se urla adesso per una pacca, chissa cosa fara’ dopo”Domina:”no non ti preoccupare, da fuori non sentiranno nulla, e poi c’e’ la musica della disco. Il marito ha consigliato un trattamento completo, quindi non risparmiarti”.Cosi Marco ordino’ alla riluttante schiava di accomodarsi alla vestizione dove la Domina le applico una serie di cavigliere-polsiere e collare davvero intriganti.Il contrasto tra il candore della pelle, che nelle rosse e’ abbagliante, e le finiture di cuoio, era davvero eccitante.Per prima cosa, tanto per scaldarla un pochino la lego’ ad una catena pendente dal soffitto, non prima di averle bloccato le due gambe con un bastone, tanto per impedirle di chiudere le gambe.Cosi bloccata a causa della posizione a gambe larghe le era anche impedito di muoversi e di ruotare per sfuggire i colpi.Presero sia lui che Domina due fruste diverse, Marco una sottile ma micidiale canna di bambu’, mentre lei una specie di gatto a nove code, molto flessibile.“Comincieremo con darti un colpo a testa, tu dovrai contarli e rigraziare a turno il tuo padrone e la tua padrona.”“Cosi riuscirai anche ad apprezzare il diverso tipo di battitura, dai Domina parti”Domina attese quel tanto che basto’ per vedere la schiava che si irrigidiva nell’attesa del colpo e poi all’improvviso parti un fendente che la colpi in pieno sulla natica sinistra.Ahhh…… urlo la schiava subito rimproverata per non aver ringraziato, cosa che fece partire un subitaneo nuovo colpo da parte di Domina, che le strappo un mugolio sommesso:”Due padrona, grazie padrona”.” No, intervenne Marco, non due ma uno dal momento che non hai ringraziato il primo, si parte da uno”Adesso era il turno di Marco che soppeso’ in aria, facendola fischiare, la canna, partendo poi con un colpo preciso che si stampo’ appena sotto l’inizio della coscia di destra.Dopo il ringraziamento Marco prosegui: ”Senti che differenza tra il gatto a nove code e la canna?? La prima ti accarezza, raggiungendo posti che solitamente con la canna non tocchi, mentra la seconda appunto segna in maniera molto piu’ visibile la pelle, la prima scalda di piu’ mentre la seconda brucia”.In effetti la riga rossa lasciata dalla canna era piu’ evidente mentre il gatto aveva solo lievemente arrossato la natica sinistra.Incoraggiata da Marco Domina comincio’ una serie di colpi cadenzati, che in coppia alla canna, ridussero pressoche’ a zero la resistenza e la sfacciataggine della corrigenda, che subito dopo aver ringraziato, piangeva sommessamente.Domina infatti doveva essere avezza a simili trattamenti, in quanto con il gatto riusciva a raggiungere l’interno coscia e la fica della schiava, che quando era colpita li faticava molto a ringraziare.Dopo circa una quarantina di colpi ciascuno, durante i quali si erano scambiati di posto piu’ volte, Marco e Domina ritennero il posteriore (dalle coscie fino alla parte superiore della schiena) abbastanza dipinto di vergate e decisero di passare davanti.In realta’ tutti i segni lasciati non erano sicuramente permanenti ma la schiava doveva gia’ aver sofferto molto.La battitura del seno e’ un’arte, in quanto e’ una parte delicata da cui bisogna saper trarre il maggior dolore, senza conseguenze per la schiava.A tal proposito anche Domina si muni come Marco di una sottile bacchetta di plastica, molto resistente e precisa, e senza tanti preamboli comincio’ a batter sul seno della disgraziata che inutilmente tentava di sottrarsi alle bacchettate.In breve si scateno’ una gara tra Marco e Domina a chi riusciva a cavare piu’ urla, colpendo la poveretta sui capezzoli, gonfi e duri per l’inaspettato desiderio.Marco:”ma sei proprio una cagna in calore”, disse mentre gli passava una mano sulla fica, trovandola fradicia” ti sei bagnata solo con la frusta!!”.A questo punto Marco decise che era il momento di dare un po’ di respiro alla rossa e per questo allento’ la catena consentendolgi di inginocchiarsi proprio all’altezza del suo membro.Facendo questo la invito’ senza tanti complimenti a incominciare un bel pompino, mentre Domina da sotto la leccava in mezzo alle gambe.Il lavoro di Domina e il calore prodotto dalle frustate di prima la portarono dopo appena un minuto ad un vistoso orgasmo, senza aver finito il lavoro con il padrone.La cosa fece infuriare tantissimo il mio amico che pretese di legare sulla croce la donna.La lego con la schiena appoggiata al legno, fissando saldamente le gambe e le mani, tramite le cavigliere, in modo da tenere oscenamente offerto il fiore della sua vagina.“Ma che peli orrendi che hai, rossicci e copiosi, che ne dici Domina, se gli facciamo un bel servizio di depilazione???”Mentre diceva cosi’ Domina prese una candela e l’accese, cominciando a sciogliere un po’ di cera.La donna legata ebbe negli occhi un lampo di terrore, ma per prima cosa le taglio’ il grosso dei peli, perche’ sarebbe stato troppo doloroso applicare la cera direttamente su di essi.Tanto per tenerla su di giri Marco le applico’ dei morsetti dentellati sui capezzoli, gia’ arrossati dal precedente trattamento.La cosa non piacque molto alla donna, ma almeno la distrasse un momento da Domina che avvanzava con la candela in mano.Ad un gesto convenuto Domina lascio cadere un copioso getto di cera sulle parti intime della donna che urlo’ per il dolore.Andarono avanti cosi’ per un po’ staccando poi con una bacchetta lieve, la cera, fino a quando non vi furono piu’ traccie di peli e finalmente la fica della donna apparve a loro in tutta la sua magnificenza.Anche Domina era eccitata e subito si butto a capofitto a leccare la schiava, ma subito con una frustata Marco le fece capire che non era ancora il momento, e che era lui a dirigere le danze.Domina si scuso’ con Marco per l’iniziativa e subito gli passo lo strumento di correzione, che andava usato per la mancanza di obbedienza, manifestata prima, quando la schiava aveva goduto senza il consenso del padrone.Lo strumento era un rigido frustino del tipo di quelli che si usano in equitazione, che terminano con una specie di paletta semi-rigida.Con quella comincio’ dapprima a dare dei piccoli colpetti all’interno delle coscie, tanto per fare assaporare un po’ l’attesa, e alla fine gli mollo un colpo proprio sulla spacca che le fece emettere un guaito che di umano aveva poco. Continuo’ cosi’ ancora per una decina di colpi, dove tento’ di mirare il clitoride, che faceva capolino in mezzo alle grandi labbra. La donna nel frattempo tentava di muoversi ma la posizione non glielo consentiva. Una volta trovatolo lo colpi con due o tre colpi ravvicinati ma deboli, prima del colpo definitivo che arrivo come una saetta. Il corpo della donna di irrigidi quasi a strappare i bracciali, facendo scricchiolare anche la croce, che resistette, dopodiche’ si affloscio’ come svenuta.Per rabbonirla Domina la lecco a lungo strappandole un lunghissimo gemito di piacere.Dopo il piacere il dovere, facendo girare a testa in giu’ la schiava, Marco gli impose di finire il lavoro di prima, che si concluse con una sborrata che la schiava dovette ingoiare completamente.Ma non era finita, subito dopo il pompino Marco si riprese subito e ordino a Domina di mettere alla gogna la poveretta che ormai non riusciva a opporsi.Una volta sistemata Marco le applico delle mollette con dei pesi ai capezzoli, e un grosso dildo nella fica, bloccandoglielo con delle cinghiette, in modo da non poterlo espellere.Le diede qualche colpetto di paddle, cosi tanto per non perdere il vizio, prese un po’ di vasellina e unse per benino il buco posteriore della vittima, che ebbe ancora una volta un sussulto.Marco non le lascio il tempo di pensare e affondo’ in lei senza pieta’, faticando non poco, visto il grosso dildo inserito profondamente nell’altro buco.Le smorfie di dolore continuarono per alcuni minuti, poi la cagna comincio’ a godere, tanto che dalle coscie scivolavano giu’ dei rigagnoli di piacere, rigagnoli che Domina si preoccupo’ di lappare adeguatamente.Era il momento di Domina, che voleva anche lei inculare la donna, cosi la slegarono dalla gogna, le levarono il dildo e la fecero sdraiare su Marco che prese a sbatterla da sotto, mentre Domina si infilo in fica un dildo a due teste, fatto a mutandina, e con quello strano coso sodomizzo’ la rossa, che ebbe ancora il tempo per un urlo.La pomparono cosi’ per un 15 minuti, lei ormai godeva a piu’ non posso e quando anche Domina raggiunse l’orgasmo, anche Marco si libero’ nella fica bollente della donna.Marco era distrutto, non tanto per il numero di coiti (solo due), quanto per la loro intensita’.La donna usci senza salutare, presa in braccio dal marito, che parve soddisfatto dello spettacolino andato in onda.Marco e Domina si salutarono come vecchi amanti con un bacio appassionato in bocca, dopodiche’ uscirono insieme dalla stanza delle torture andando a bere qualcosa al bar. IO: ”Miii Marco che avventura, io al confronto ho solo giocato, ma potevi chiamarmi???Marco: ”Si magari la prossima volta, andiamo a casa che sono a pezzi.Be’ allora alla prossima………
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