Quando ero giovane ho avuto alcune esperienze sessuali con un mio compagno di scuola. Tutto è cominciato per gioco, un giorno in cui eravamo a casa e stavamo sfogliando un giornaletto a fumetti pornografico. Nonostante il giornalino fosse una grande cretinata, la nostra eccitazione era alle stelle; forse sarà stato perché eravamo insieme e mentre sfogliavamo le pagine le nostre menti vagavano e sognavano rapporti sessuali assurdi, con altrettanti assurdi partner! Ad un dato momento gli ho chiesto se si masturbava mai guardando questi giornali e lui m’ha confessato che una volta aveva provato ma senza molta soddisfazione. Io invece gli ho detto che lo faccio già da molto tempo e che mi piaceva molto. Quando mi ha chiesto se poteva vedere come lo facevo non ho avuto alcun problema ma, gli ho risposto che doveva mostrarmi anche lui com’era fatto il suo pisello. Detto fatto lui si è alzato in piedi e s’è calato i calzoncini e le mutandine facendomi vedere il suo pene mollo. Era di dimensioni piuttosto piccole perciò, essendo la prima volta che ne vedevo uno così da vicino, sono rimasto un po’ sorpreso perché il mio era di dimensioni ben differenti. Quando mi ha chiesto di spogliarmi e fargli vedere il mio pene mi sono alzato in piedi davanti a lui e, con calma deliberata, anche se ero eccitatissimo a causa di quello che stavo per fare, mi sono calato le mutande ed il cazzo è schizzato come una molla fuori dall’elastico, a pochi centimetri dal suo viso. Il mio amico è rimasto sbigottito dalle dimensioni e da quanto fossi eccitato e mentre mi diceva che non pensava che un cazzo potesse essere tanto grande, ha allungato la mano e lo ha stretto con una certa forza. Sentivo il cazzo pulsare nella sua mano e quando ha fatto scorrere la pelle per vedere la cappella gli ho detto che se non smetteva sarei venuto subito. Anche io ho allungato la mano per prendergli il piccolo pisellino in mano e quando ho cominciato ad andare su e giù l’ho visto crescere ed allungarsi. Non era sicuramente grande come il mio ma aveva un tronco sottile e lungo; la cappella però mi aveva colpito molto perché aveva una forma squadrata ma soprattutto era molto grossa, molto più grossa del tronco. Si vedeva che si stava eccitando molto! Il suo cazzo era tanto rigido che quando tentavo di muoverlo un po’ verso il basso lui si lamentava dicendo che gli facevo male. Ero preso da una voglia irrefrenabile! Dopo avergli chiesto se non gli seccava se avessi provato a dargli un bacio sulla punta l’ho fatto sedere sulla poltrona, gli ho sfilato del tutto i calzoni e le mutande e, mentre lo tenevo con le dita vicino all’attaccatura delle palle, mi sono avvicinato con le labbra e ho provato a dargli alcuni baci sulla grossa cappella. Il suo odore mi è piaciuto molto, e a quanto apre anche a lui piaceva molto il mio trattamento! Dopo aver alzato un attimo la testa per guardarlo negli occhi e capire se era veramente eccitato per quello che stavo facendo, mi sono riabbassato e ho preso la sua grossa cappella in bocca. Ogni volta che provavo a schiacciarla sul palato ed a succhiarla con più forza i suoi mugolii di piacere aumentavano. Dopo qualche secondo mi ha detto che stava provando un piacere stranissimo, ma molto forte, che veniva dalle palle. Ho capito immediatamente che stava per avere il suo primo orgasmo così ho continuato a dargli ripetute succhiate sulla punta, cercando ogni tanto di scendere ed imboccare il più possibile il suo cazzo. Lo tenevo tanto dentro che le mie labbra riuscivano a toccare addirittura il pelo del pube. Ad un certo punto ho sentito uno schizzo fortissimo di sborra calda che mi colpiva il palato! Ho ricominciato a succhiare la cappella con forza, come per succhiargli tutto fuori dalle palle, mentre sentivo una quantità enorme di latte caldo che mi riempiva la bocca. Sembrava non finire più! Lui si lamentava di piacere in continuazione e io, non potendo più trattenere tutto ho aperto la bocca inondandogli l’asta ed i coglioni con la sua stessa sborra. Era la prima volta che assaggiavo lo sperma e non mi era dispiaciuto per niente. Dopo averlo masturbato ancora qualche secondo, ho visto alcune goccioline fuoriuscire ancor! a dal suo buchino, che ho subito leccato. Era il mio turno! Sapevo che sarebbe stato meglio non gli chiedessi troppo per questa prima volta così gli ho chiesto se poteva farmi una sega. Ci siamo distesi sul letto, uno vicino all’altro e lui, senza dirmi niente s’è avvicinato e mi ha dato un tenero bacio sulle labbra. Poi, dopo essersi avvicinato con il viso al mio cazzo, ha cominciato una lenta sega. Era estasiato dalla grandezza del cazzo, me lo diceva continuamente e, gli piaceva enormemente scorrere lungo l’asta. Il mio piacere cresceva sempre di più; credo che se mi fossi lasciato andare sarei venuto immediatamente ma non volevo interrompere questa piacevole sensazione. Quando gli ho chiesto se avrebbe voluto provare a baciarmelo ha risposto che non se lo sentiva ancora, forse in futuro, ma mi avrebbe baciato i testicoli se avessi voluto. No vedevo l’ora! Lui s’è abbassato e chinato fra le mie gambe e, mentre continuava la lenta sega, ha cominciato a baciare ed a leccare i testicoli. Sentire la sua lingua ruvida! che frugava nella mia intimità ha portato il mio piacere allo spasimo. Dopo qualche attimo l’ho avvisato che stavo per godere e lui ha alzato la testa per osservare la mia esplosione. La sborra usciva copiosa ad ogni spinta della sua mano imbrattandogli la mano e colando sulla mia pancia. Mi dimenavo continuamente in preda ad una frenesia. Avrei voluto non smettesse mai! Finito di sborrare lui s’è disteso nuovamente vicino a me ed ha portato le dita sporche della mia sborra fra le nostre labbra in modo tale potessimo leccarle e pulirle con le nostre lingue. Era una cosa molto eccitante. Ormai era ora per lui di tornare a casa. Mentre si vestiva io ero nudo vicino a lui ed ha notato che il mio cazzo continuava a svettare fra le mie gambe e non era sceso di un millimetro. Quando gli ho detto che avevo ancora voglia e chiesto se avrebbe voluto che ci dessimo di nuovo piacere mi ha detto che doveva proprio andare via ma l’indomani, appena libero, sarebbe tornato perché c’erano molto e cose ancora da scoprire.

