Rita era un bella donna, alta, slanciata, con un bel seno ed un culo perfetto, di quelli che si dice sembrano ad un mandolino…. Era moglie di un importante avvocato… ma questo poco conterà nella storia che le capitò e che qui di seguito andrò a raccontarvi…. Durante il viaggio di ritorno da uno dei suoi giri fuori città per incontrare amanti occasionali segreti conosciuti in chat ebbe un fastidioso problema alla macchina, nel cambio non ingranavano alcune marce…..Il proseguire era diventato quasi impossibile e fu così che trovando casualmente una specie di distributore/pub con annessa auto-officina decise di fermarsi. Era uno di quei tipici locali che, praticamente in tutto il mondo, raccolgono camionisti e viaggiatori. Fuori un inverno rigido e freddo, obbligava un abbigliamento caldo ed entrando capì immediatamente che la sua pelliccia mal copriva la vertiginosa minigonna con annessa magliettina attillata di lamin e si sentì spogliare da quella quarantina di occhi maschili che affollavano il locale scuro e pieno di fumo… Era sul punto di girarsi ed uscire da quel postaccio ma poi si fece coraggio e, rivolgendosi al barista, un corpulento omaccione sudato, chiese con una voce che tradiva la paura che provava in quel momento, se l’autofficina fosse aperta o se conoscesse qualcuno in grado di riparare il cambio della sua BMW. Egli fece un cenno con la testa e si alzarono due tipi con tute blu bisunte d’olio di motore che le chiesero cosa avesse il cambio della sua auto. Alla sua asserzione che anche afferandolo con forza non riusciva a muoverlo una fragorosa risate rieccheggiò nella puzzolente sala.Non fece neanche a tempo ad accorgersi che dietro di lei si era piazzato un motociclista tatuatissimo che afferratele la pelliccia da dietro la fece scendere d’un colpo a mezzo busto bloccandole l’uso delle braccia e mostrando in tutto il suo splendore il corpo luccicante di lamin della bella signora.I 2 meccanici senza esitare le infilarono uno ciascuno la mano nella maglietta e scodellarono due meravigliose tette fornite di splendidi capezzoli irti come chiodi. Tutto poi avvenne con estrema lentezza ma con incalzante decisione. Altri due maschioni si avvicinarono e senza tanti complimenti le sollevarono la minigonna scostando lo striminzito slip in pizzo che Rita indossava, lasciando alla vista di tutti un bel pelo castano che copriva il gonfiore di un pube turgido. Questo scatenò tutti i restanti presenti che, ad occhio e croce la donna stimò fossero almeno una ventina.Il barista fece cenno di usare il vecchio biliardo e così fu sollevata come una piuma e buttata sul panno verde. Quasi le strapparono di dosso i vestiti tanto che in un attimo fu praticamente nuda e, stesa sul tavolo da gioco con le gambe completamente divaricate davano lo spettacolo di una superba fica aperta. Un numero sconsiderato di mani le percorreva il corpo palpando ogni centimetro del suo corpo da bella signora dell’altra borghesia. Fu allora che il barista si fece largo e pretese il suo diritto di proprietario mettendosi proprio con la faccia davanti alla fica e dopo commenti su profumi ed altro cominciò con vigore a leccarla penetrandola con la sua lingua ruvida.Continuando a leccale e mordicchiarle il clitoride si staccò da lei per un istante ed esclamò: “Ma questa gran troia è già tutta bagnata!!!!”A questo punto emerso i cazzi. Tanti, grossi ed ingoiati e già tutti in tiro. La signora se ne trovò subito un paio che le sbattevano sulle guance e girandosi prima verso destra e poi verso sinistra li presse alternatamene in bocca leccando e ciucciandoli iniziando un gran pompino….Nel frattempo il barista, con l’aiuto di qualcun che le teneva ben divaricate le gambe, altro le aveva infilato due dita nella fica e con l’altra mano due dita nel buchetto posteriore facendola sussultare. Poi come se stessero girando un filmino pornografico e fossero guidati da un regista cominciarono il carosello. A turno le si parava davanti qualcuno con l’uccello all’altezza della bocca e senza tanti preamboli glielo infilava dentro. Lei leccava e ciucciava senza quasi più capire nulla, stava perdendo il conto di quanti ne aveva già sbocchinati e tutto dove si girava vedeva solo cazzi in tiro pronti per le sue labbra…Quello che capì dopo qualche minuto era che avevano smesso di leccarle la fica e le dita stavano per essere sostituite da un bel cazzo duro. Poi senti che tra i tanti commenti tutti incitarono lo sguattero nero, che nel frattempo era uscito dal cucinotto ad infilarglielo. Lei potè vedere con chiarezza un membro di oltre 30 cm. e grande come il suo avambraccio che le puntò la cappella sulla figa spalancata dalle altre penetrazioni e fradicia d’umori. Si sfregò con cura lungo tutta la sua fessura facendola trasalire e con calma cominciò ad entrarle dentro…Rita provò ad urlare ma, a parte il fatto che non sarebbe assolutamente servito a nulla, un enorme cazzone le si era appena piazzato in bocca ed incominciò un veloce avanti-indietro come se volesse scoparla tra le labbra. Sarà stato lo spettacolo o magari il fatto che Rita stringeva forte le labbra e con la lingua mulinava intorno alla cappella di quel cazzo che le entrava ed usciva dalla bocca, ma quest’ultimo venne subito inondale tutta la faccia.Rita, da gran troia quale era, si leccava la lebbra per cercare di assaporarne il gusto.. le piaceva il sapore della sborra in bocca…Il negro intanto stava pompando alla grande, aprendole sempre di più la figa, incitato da gli astanti che a turno si facevano masturbare e spompinare. Acuni di questi cazzi iniziarono a vanire e fiotti caldi di sperma giungevano da ovunque e cappelle grosse come palle da tennis si infilavano nella sua bocca che sembrava non essere mai sazia. Il negro uscì dalla fica ed appoggiandole il cazzo, che sembrava ancor più lungo, tra le tettone iniziò con una copiosa sborrata inondandola completamente.A questo punto la girarono e la fecero inginocchiare. Cominciarono a inserirle dita unte nel buco del culo e poi….cominciarono, a turano ad incularsela. Lei aveva già raggiunto un paio d’orgasmi ma quell’ulteriore esperienza le diede maggior vigore e cominciò con maggiore dedizione a sbocchinare i cazzoni che le si parveano davanti. Con la coda dell’occhio vide che stavano entrando altri 4 camionisti che senza attendere alcun invito si accomodarono con i loro cazzoni fuori dalle brache a farseli succhiare. Le fecero una vera festa…. Rita non aveva mai avuto più di due cazzi tutti per se in una volta sola…. Continuava a sbocchinarne ed a menarne uno dietro l’altro, mentre altri cazzi ancora, a turno si alternavano nei sui buchi, chi sceglieva la figa, chi preferiva metterglielo tutto nel culo… Dopo un po’ le diedero anche un intervallo nel quale la ripulirono alla meglio con una spugna umida e le offrirono una birra che lei tracannò tutta d’un fiato tanta era la sete che le aveva fatto venire tutta la sborra che aveva bevuto…Poi ricominciarono ed andarono avanti, in totale, per oltre 4 ore. L’ultima ora la trascorse con tutti questi uomini che a turno, chi sopra chi sotto la prendevano in mezzo a ripetute doppie penetrazioni.Lei, sdraiata su un uomo con il cazzo infilato nella figa, con le mani si divaricava le chiappe per facilitare chi da dietro glielo sbatteva nel suo ormai slabbrato culo…Vi passarono tutti sborrandole dentro almeno una volta….Al termine, madida di sudore, era sazia ma stravolta, aveva la faccia ed i capelli imbrattati di sperma. Si sentiva piena e rivoli di sborra fuoriuscendo dalla sua figa e dal suo culo le colavano tra le cosce facendola sentire davvero una gran troia.Il barista allora le si avvicinò e le disse: “E brava la nostra bella signora ne hai presi di cazzi eh ?? Lo sai quanti sono passati almeno una volta per i tuoi buchetti e ci hanno sborrato dentro?? Lei scosse il capo. E Lui incalzò: – Con gli ultimi due sono 38 non male eh… e se ci dai mezz’oretta di sosta… possiamo anche ricominciare….
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