Elia Luigi ed io andammo a cena quella sera. Per discutere sulla prossima gita scolastica a Roma, almeno questo era il motivo ufficiale.Di questo parlammo tra un piatto di portata e l’altro, era in ogni modo chiaro a tutti, che la gita era stata un pretesto per uscire una sera noi tre a cena, quanto meno questo era quello che mi era sembrato di capire dai modi di comportarsi di Luigi. Della gita, in ogni modo, sviscerammo alcune circostanze non secondarie, ma indubbiamente importanti. Erano quei dettagli che se capiti dalla gente del nostro paese; avrebbero potuto in futuro metterci in difficoltà.Luigi che era un po’ il promotore della gita, esternò che sul pullman, lui si sarebbe dovuto sedere davanti, dal momento che io avrei potuto soffrire il viaggio, Luigi mi comunicò che avrebbe fatto volentieri il cambio del posto con me.Lui si sarebbe perciò seduto dietro e noi due saremmo stati distanti. Quella sera anche se non avevamo esternato lo scopo di questa circostanza, il senso era chiaro e si poteva riassumere con questo detto: il paese è piccolo e la gente mormora.Io durante il viaggio sarei stata vicina alla collega ed amica che insegnava Tecnica Bancaria la professoressa Maria Rosaria Cossu, Le camere erano state assegnate in questo modo: i ragazzi dormivano due per camera ed erano stati divisi i maschi dalle femmine.Per il corpo docenti, ad ogni insegnante era stata assegnata una stanza singola. In ogni piano c’erano due docenti, notai che la mia camera era contigua a quella di Luigi.Questo lo comunicai a Luigi, lui si disse piacevolmente sorpreso, poi Luigi commentò: i posti non li ho assegnati io, sono stati quelli dell’albergo, ma se tu Concetta ritieni di voler fare cambio con qualche collega, vedremo di farlo.A Luigi comunicai: ormai i posti sono già stati assegnati, le segretarie dell’Istituto ormai hanno già letto il fax, fare cambio adesso mi sembrerebbe inopportuno, perciò ritengo che sia meglio non fare nulla e lasciare stare le circostanze in questo modo. La cena infine terminò, mentre stavamo pranzando con Luigi, non accadde nessun altro episodio, che aveva avuto in un certo qual modo, potermi infiammare ulteriormente.Fatto ancora saliente della serata, fu che mentre stavamo percorrendo il corridoio, Elia era davanti a me, mentre Luigi era dietro di me, approfittando del fatto che il corridoio era lungo, e non c’era nessuno, in quel momento mi sentii agguantare per la vita dal dietro. Sentii Luigi che delicatamente ma con una certa vigoria mi attirò dolcemente a se, mi fece appoggiare il suo sesso contro il mio fondo schiena. All’orecchio Luigi mi bisbigliò: quanto sei bona Concetta…questa sera sei una strafiga.Poi quando Luigi, terminò di bisbigliare queste lusinghiere e disdicevoli parole all’orecchio. Avvertii la sua lingua intrufolarsi un attimo nell’orecchio e questa circostanza m’impressionò piacevolmente, facendomi provare un forte batticuore.Tutto questo durò alcuni di secondi, forse dieci secondi o poco più. Quel tanto, comunque in cui mi sentii desiderata come una femmina da Luigi. La circostanza, che Luigi m’avesse abbracciato, mi lusingò e mi fece vivere attimi di puro piacere. Ritengo che per una donna sentirsi desiderata da un uomo e che lo dimostra con i fatti, sia una bellissima sensazione. Sì una sensazione divina; che fa apprezzare le gioie della vita. Con Luigi ed Elia ci avviammo verso l’auto, che era nel parcheggio del ristorante a quell’ora era deserto, Luigi aprì la portiera di mio marito, poi si avviò per aprire la portiera a fianco del conducente, mentre stavo salendo sull’auto, Luigi elargì al mio culetto una fugace ma quanto mai piacevole carezza, quella circostanza sommata alla circostanza precedente mi appassionò molto.Quanto ad Elia mio marito, lui vide o finse di non vedere, entrando in auto Luigi abbozzò un sorriso ad Elia comunicandogli: tutto bene Elia?Elia rispose che la serata era stata bellissima, che avevamo mangiato bene e che noi tre avremmo dovuto incontrarci più spesso, anzi Elia invitò noi tre a ripetere la stessa cena quando saremmo tornati dalla gita a Roma.Infine arrivammo a casa, quella sera a casa notai che Elia era stranamente eccitato, mentre stavo scivolando nel letto sotto le lenzuola, Elia mi comunicò: questa sera Concetta sei stata bravissima, ho visto quanto sei piaciuta a Luigi, ho visto i suoi occhi concupiscenti.Sì ho notato: come Luigi ti guardava e poi ho notato l’omaggio che ha rivolto al tuo sederino al momento di salire sull’auto.Mi rivolsi ad Elia chiedendogli: allora hai visto? Sì certamente ho visto e mi è piaciuto il dolce omaggio che ti ha riservato Luigi.Poi io mi rivolsi nuovamente ad Elia chiedendogli: non sei geloso, non ti sei sentito pungere dalla gelosia?Per niente mi rispose Elia. Anzi mi sono sentito piacevolmente tuo complice; ho vissuto un’esperienza esaltante, anche adesso mi sento eccitato.Allungai una mano e sentii il sesso di Elia che era teso, certo non aveva le dimensioni di quello di Luigi, che mi aveva piacevolmente impressionato. Pur tuttavia la circostanza ad Elia era piaciuta, fu proprio questa piccola ed innocente conferma che forse nel tradimento che avrei potuto consumare con Luigi, che non avrei fatto, certamente del male a nessuno. Quella sera fin da quando ero salita sull’auto di Luigi e per buona parte della serata, ero stata sollecitata da Luigi che aveva saputo stimolare con una notevole abilità le mie più lussuriose e peccaminose voglie.Quella sera, avevo vissuto delle circostanze esaltanti, i fatti cui ero stata sottoposta erano stati così invoglianti così lussuriosi che ora avevo voglia di godere, troppo a lungo e troppo intensamente ero stata eccitata da sensazioni sempre più oscenamente provocanti che avevano infiammato la mia fantasia. Troppo a lungo avevo procrastinato il godimento ma senza mai raggiungerlo mi sembrava un sogno. Ora mi trovavo nella condizione che avrei voluto provare l’estasi.Sì quell’estasi che mi aveva sorriso beffardamente per quella sera, che non avevo mai raggiunto e che ora mi pareva una chimera.Intanto era molto eccitato anche mio marito Elia. Elia si tolse gli slip e m’invitò a fare altrettanto, Elia era stimolato anche lui al pensiero che io ero stata messa, al centro delle quanto mai disdicevoli, ma lusinghiere attenzioni che Luigi mi aveva dolcemente riservato per tutta la serata.Elia troppo eccitato, mi fu quasi subito sopra, Avvertii il suo cazzetto teso, imboccare la mia molle conchiglia, ma che delusione che ebbi, nel sentire quel piccolo cazzetto.In quei tempi ero stata dolcemente stimolata da Luigi. Il ricordo di quel cazzone duro e grosso contro le mie carni era ancora vivo nella memoria. Ora che il mio io di donna, voleva essere appagato il sentirmi penetrare da quel piccolo sesso, mi suonò come un’offesa.Elia intanto si stava muovendo dentro di me, Elia mentre si muoveva in me delicatamente mi chiese: pensa se ora al mio posto ci fosse Luigi, mentre te lo sta mettendo dentro per farti sua.Con un sorriso beffardo sulle labbra ad Elia risposi: certamente Luigi sarebbe in grado di farmi godere più di te. Sì Luigi ora mi farebbe godere ancora di più. Immagino che il cazzo di Luigi mi riempirebbe tutta e me lo farebbe sentire ancor più a fondo di quello che fai tu povero amore con il tuo cazzetto. Elia allora mi domandò: allora ti faresti scopare da Luigi? Lo faresti questo per amor mio?Le mie inibizioni intanto si erano affievolite, stavo perdendo ogni tipo di resistenza, per soddisfare il mio perverso piacere avevo abbattuto quasi del tutto, le remore che una rigida educazione mi aveva radicato fin da bambina. Il mio ego ora voleva essere appagato. Volevo godere senza ritegno. Mi sentivo una femmina avida di sesso; quasi fossi una giovane puledrina pronta per la monta quanto mi sentivo diversa ora dalla Concetta del mese scorso. Dopo le attenzioni particolari, cui ero stata sottoposta da Luigi, ora mio marito invece di preservarmi, invece di dirmi che i miei pensieri erano peccaminosi, era lui invece ad istigarmi ad andare nelle braccia di Luigi.Era Elia che mi offriva a Luigi. Io al pensiero del nodoso bastone di Luigi, con la mente vacillavo. Luigi quando me l’aveva strusciato intenzionalmente sul fondo schiena, mi aveva fatto provare attimi di un piacere perverso. Ora iniziavo a pensare che avrei avuto l’opportunità di prenderlo quel piacere, consenziente mio marito. Fu così che in preda a quei peccaminosi pensieri, quando mio marito chiese la mia risposta alle sue lubriche e perverse voglie. Io un attimo di dolce debolezza gli risposi un flebile sì. Risposi ad Elia che l’avrei fatto, per soddisfare alle sue immorali voglie dissi che avrei soddisfatto Luigi.Io avrei fatto tutto questo per soddisfare il perverso piacere di Elia e per il mio lussurioso piacere. Elia ora si muoveva in me velocemente sempre più velocemente quanto a me sentire quell’insulso cazzetto muoversi nella mia fica, mi sembrava di sorridere, quanto al piacere questo era ancora ben lungi. Poi avvertii Elia irrigidirsi, mi sentii la fica in fiamme inondata dal caldo getto di mio marito, che non mi portò alcun tipo di godimento.Dopo che Elia venne, mi ringraziò, mi comunicò brava Concetta questa sera sei stata brava, poi Elia timidamente mi comunicò: questa sera per come ti sei comportata, mi hai fatto avere solo un assaggio di quello potrai fare. Mi prometti che ti darai da fare con Luigi? Mi chiese Elia Sì te lo prometto: risposi ad Elia.Lui poi pago delle emozioni di quel giorno, mi accarezzò mi diede un timido bacio sulla guancia e si addormentò tenendomi per mano.Quanto a me, ero perversamente eccitata per gli eventi di quella sera, sentivo gli stimoli della fica che quasi sembrava che urlassero. Mi decisi che avrei atteso che Elia avesse preso sonno.Intanto con il pensiero andavo agli eventi di quegli ultimi tempi. Ripensai alle avance di Luigi e poi mi venne in mente Alfonso R., sì Alfonso il preside, che è il preside dell’Istituto dove insegno. Alfonso il mio preside, lo vedevo solo nell’orario scolastico, in diverse occasioni mi ero resa conto che a lui non ero indifferente. Per una donna avere la consapevolezza di avere degli spasimanti intorno è una sensazione che fa vivere dolci e quanto mai lusinghiere circostanze. In quei momenti riflettevo: anche Alfonso, nell’ambito della scuola dove ci potevamo vedere, in quel periodo aveva fatto dei timidi approcci nei miei confronti. Alfonso comunque nei miei confronti si era sempre comportato in modo corretto, gli approcci di Alfonso erano sempre stati molto blandi e non mi aveva mai messo in soggezione. I tentativi da parte di Alfonso quindi c’erano stati anche se erano stati tiepidi e comunque m’aveva fatto capire che gli piacevo .In questo momento stavo facendo una comparazione tra i miei due spasimanti, anche se era una cosa che non avevo mai fatto prima di quella sera.Finalmente conclusi; che se anche Alfonso era un bell’uomo ed era simpatico, io ero stranamente attratta da Luigi il prof, di ginnasticaForse sarà stato perché Luigi aveva gli occhi scuri. Forse perché Luigi quando mi guardava lo faceva sempre in modo penetrante dandomi l’impressione che i suoi occhi stavano scavando dentro di me. Gli sguardi di Luigi erano allusivi e concupiscenti, con un occhiata Luigi mi faceva capire quanto gli piacevo e quanto lui mi desiderasse.Con il pensiero ora andavo e rievocare quanto accaduto durante la sera, che avevo trascorso con Luigi e mio marito Elia, ricordavo della promessa fatta ad Elia mio marito. Ora con la mente per compiacere ad Elia ma anche a me stessa, inseguivo l’ipotetico evolversi delle circostanze di quella sera.Con la mente immaginai la scena, quando con Luigi ed Elia stavamo uscendo dal ristorante, ricordai che Elia era davanti a me mentre Luigi era dietro, ricordai quando Luigi mi attirò verso di lui con dolcezza ma anche con decisione. Ricordai le dolci lusinghe di Luigi fatte a quel lubrico complimento fatto alla mia bellezza: quanto sei bona questa sera, sei una strafiga.Immaginai allora se in quel momento fossimo stati Luigi ed io soli, magari da qualche parte, quello che sarebbe potuto accadere dopo che Luigi mi aveva abbracciato dal dietro, tenendomi dolcemente ma con una certa virilità abbracciata a lui. Intanto, avevo portato inconsciamente la mano sul monte di Venere. Senza rendermi conto avevo iniziato a titillare, lievemente il mio bottoncino. Immaginai che Luigi, dopo quell’approccio così inebriante per me, perché inaspettato si fosse girato e m’avesse abbracciato in modo che i nostri volti si fossero venuti a trovare di fronte.Luigi allora mi avrebbe baciata sulla bocca. Immaginai che i baci di Luigi fossero caldi, lunghi ed esaltanti. Poi Luigi avrebbe insinuato il suo ginocchio tra le mie gambe in modo da dischiudermi dolcemente le cosce.Immaginai che Luigi m’avesse strusciato il suo sesso contro la mia palpitante fichetta, mentre stavo immaginando tutto questo, mi resi conto che il mio sesso era bagnato, ebbi la consapevolezza che stavo venendo con queste torbide visioni venni. Sì venni abbondantemente con dei gemiti lunghi. Per esternare il mio piacere.Dopo stanca ed in parte appagata mi addormentai. Il giorno successivo dopo aver girato un po’ qua, u po’ la per la città…la sera decisi di invitare Luigi con una scusa, sotto la vestaglia avevo messo il completo… fu tutto così rapido tra una parola e uno spumante che quasi in un attimo non so come ma mi ritrovai tra le sue braccia!!Luigi mi istigò ad ammirarmi in tutta la mia bellezza, che adulò e complimentò, poi Luigi mi prese per la vita mi fece girare verso di lui e ci baciammo, avvertii un fremito di piacere quando sentii distintamente la sua mano appoggiarsi sul mio pube.Luigi sapeva come trattare una donna, sì come toccarla, avvertii che la mano di Luigi si era posta in modo che un suo dito mi prendesse tutta la mia fessura, in modo che fosse appoggiato contro al mio bottoncino.Dopo qualche momento in cui mi trovavo in questa piacevole e quanto mai meravigliosa sensazione, Luigi con incredibile precisione portò il polpastrello del suo dito indice sopra al mio bottoncino.Luigi ora era come se stesse limandomi dolcemente in quel punto facendomi provare delle meravigliose e perverse sensazioni, mi sembrava di vivere come in una fiaba tutto quanto si stava svolgendo ora intorno a me era piacevolmente eccitante e coinvolgente.Sotto a quell’abile e quanto mai lasciva carezza a cui ero dolcemente sottoposta, senza che io avessi la minima voglia di reagire o di sottrarmi, avvertii il mio clitoride che si stava ingrossando, procurandomi delle gradevoli sensazioni.Luigi si dovette rendere conto che iniziavo a versare le prime stille del piacere. Luigi abbandonò la presa e ci baciammo con un bacio caldo e lussurioso; facemmo questo quasi volesse essere la premessa per nuove e più seducenti emozioni.Luigi mi tese la mano, dolcemente mi portò sul letto, mi fece distendere, poi lui in un attimo si liberò della vestaglia e dei box che indossava. Notai che il cazzo di Luigi era grosso forse ancora più grosso di quello che avevo immaginato. Ora quel sesso era piantato in mezzo all’inguine di Luigi, il sesso di Luigi non mi sembrava un bastone bensì un palo.Luigi con calma, si stese di fianco a me, mi ricoprì di teneri baci, baciandomi sul collo, le orecchie la bocca, ogni tanto ci scambiavamo un bacio appassionato, io mi limitavo ad accarezzargli le spalle, la nuca i capelli. Poi lui mentre mi dispensava dei dolci e teneri baci, iniziò lentamente a spostarsi, Luigi mi baciò la pancia, poi diede un bacio all’ombelico, sembrava che volesse giocarci. Luigi faceva entrare ed uscire la lingua da quella piccola cavità. Luigi delicatamente mi fece allargare amorevolmente le gambe, poi lui si distese lungo fra le mie gambe, infine quando appoggiò la sua bocca al mio sesso voglioso, in preda all’ebbrezza fu come se fossi trafitta da una pugnalata di piacere.Il mio amante aiutandosi con le mani scostò lievemente le ninfe, poi Luigi appoggiò la sua calda e dolce lingua sul bottoncino, Luigi leccò lievemente il mio clitoride che già in preda alle sapienti carezze di prima era ingrossato.Avvertii la lingua saettante di Luigi nella mia intimità, Luigi iniziò a leccarmi il clitoride alternandosi ora a leccare ora a mordicchiare ora a succhiare, ogni tanto il soffio del respiro di Luigi mi appagava con una voluttà senza pari che mai prima d’ora avevo mai avvertito, che non avevo mai conosciuto.In seguito ricordando quei dolci ed appassionati momenti, ricordai che quella sera avevo vissuto una nuova e quanto mai esaltante esperienza, avevo la consapevolezza che Luigi ci sapeva veramente fare con una donna.Luigi continuava a leccarmi lì, in mezzo alla fica, che stava già bagnandosi di piacere, Luigi alternava dei momenti in cui mi leccava in modo delicato ad altri in cui sembrava che mi frullasse con la lingua dentro, ad altri ancora in cui mi titillava con la punta della lingua.Tutte queste circostanze così diversificate tra loro, che mi stava facendo assaporare Luigi, mi facevano provare nuovi stimoli di godimento. Il mio amante faceva sì che aumentava il mio piacere, ogni qual volta Luigi cambiava modo di leccarmi il sesso. Io in quei momenti d’ogni cambiamento avvertivo un nuovo modo di gioire. Infine dopo quelle estenuanti leccate che Luigi mi riservava, mi trovai a godere più di quanto credessi. In quel momento godetti con il clitoride e godetti a lungo. Luigi si rese conto del mio dolce tremore che aveva pervaso il mio corpo, mentre stavo godendo di quel piacere che solo il clitoride può dare, Luigi dolcemente continuava a leccarmi lì in mezzo alle cosce dentro la mia natura per aumentare il mio già dolce piacere.Mentre stavo godendo per le abile leccate di Luigi. Il mio amante mi afferrò entrambi i seni ed iniziò ad accarezzarmeli, vellicandomi dolcemente i capezzoli, facendomi provare il piacere anche lì. Mi sembrava di venire a ruota, quello che stavo provando e che fino allora mai avevo provato, non era un orgasmo unico, bensì venivo continuativamente, non so quanto durò questa dilettevole sensazione, avevo perso la nozione del tempo.Stavo godendo, avevo la fica allagata dal mio piacere, Luigi allora appoggiandosi con le braccia sul letto, iniziò a risalire lungo il mio corpo, ebbi un fremito di piacere quando avvertii il suo cazzo così grosso così duro, contro la mia tenera fessura.A Luigi, ebbi modo di ricordargli: mi raccomandò sii dolce e delicato. Poi con Luigi ci scambiammo un lussurioso bacio sulla bocca, poi Luigi mi comunicò: sarò dolce e delicato come non mai, come non lo sono mai stato in vita mia. Poi Luigi guardandomi dritta negli occhi mi comunicò: lo vuoi prendere in mano ed appoggiarlo tu sulla tua fica? Feci scivolare una mano ta i nostri corpi, afferrai il cazzo di Luigi e lo sentii smisuratamente grosso, con la mia mano. In quel momento, mi venne in mente; il sesso di mio marito, mi sembrava infinitamente piccolo e corto rispetto al cazzo di Luigi.Il cazzo di Luigi era così smisuratamente lungo e così grosso che sarebbe degnamente potuto apparire in una rivista sexy per sole donne, tanto era grande.Tenevo delicatamente in mano il cazzo di Luigi e lo portai contro la porta del mio piacere, quando avvertii quella cappella così grossa, contro la mia porticina stretta, ebbi la sensazione che durò un attimo ma solo un attimo, che forse Luigi entrando in me mi avrebbe fatto male.Luigi teneramente mi proferì: Concetta lo metti dentro tu?Avevo quindi appoggiato il suo palo contro la mia natura. A Luigi feci ancora una raccomandazione. Luigi allora, iniziò a spingere dando degli impercettibili colpetti, sentivo il suo cazzo forzare le strette pareti della mia micina.Sentivo sparire quel cazzo di dimensioni così disumane, dentro la mia fica, l’avvertivo mentre spariva centimetro dopo centimetro, in una attimo di lucidità pensai che essere prima venuta con la sapienti leccate al clitoride questo aveva, reso scivoloso il mio anfratto e con il piacere che n’era derivato si era anche un pochino dilatato.La testa di quel dolce palo entrò. Poi Luigi mentre mi baciava, mi esternò: la punta adesso è dentro, il più è passato. Luigi continuò sempre a spingere: mentre io muovevo il bacino in modo di assecondare i suoi movimenti, quando Luigi fu tutto dentro di me, dolcemente mi bisbigliò adesso è tutto dentro tesoro mio…fino alle palle!!Dopo essere stata dolcemente trafitta da Luigi, il mio dilettevole carnefice, che mi aveva impalato così gradevolmente, all’orecchio gli sussurrai: che cazzo grosso che hai…mmmhhh…. mi sembra di essere tornata vergine.Il tuo cazzo é così grosso che ho la sensazione che mi stai spaccando in due, per di più me lo fai sentire fino in gola….pompami per bene fammi godere!!In quel momento respiravo veloce. Nel mio ventre avvertivo una sensazione un po’ fastidiosa. Nella mia vita mai avevo preso dei calibri così grossi. Quella sensazione dovuta a quella presenza durò pochi attimi. Come una magia meravigliosa, quella sensazione inizialmente sgradevole si trasformò subito dopo in piacere, sì in puro piacere.Luigi fu dolce e delicato. Lui non era frettoloso. Lui il mio amante voleva il mio piacere perciò Luigi si fermò. Mi diede tempo qualche minuto per farmi abituare a quella notevole presenza.In quel momento mentre avevo il cazzo di Luigi conficcato nella mia fessura in tutta la sua lunghezza, nella mia mente feci un confronto. Nella mia mente ipotizzai che il cazzetto di mio marito Elia fosse grosso come un grissino e per giunta corto, mentre il cazzo di Luigi era come un mattarello gigante.Intanto accarezzavo Luigi sulla nuca, tenendolo teneramente per i capelli. Luigi quando comprese di essermi abituata ad avere il suo sesso dentro di me. Luigi allora, iniziò lentamente a muoversi. Luigi era sempre appoggiato con le braccia sul letto. Lui aveva impresso al suo cazzo spasmodicamente grosso, un movimento che era un’azione combinata di un movimento rotatorio. Per di più Luigi, aveva anche impresso un leggero movimento di su e giù.Prima d’ora mai avevo fatto all’amore in quel modo. Avere quel cazzo così grosso dentro di me che si muoveva capricciosamente in quel modo, fece sì che dopo poco iniziai ad avere i primi piaceri all’utero.Dentro di me mi rendevo sempre più conto che Luigi ci sapeva fare, concretai che madre natura gli aveva fatto dono di un attributo così grande, così smisuratamente grosso e lui per giunta lo sapeva usare benissimo dandomi delle sensazioni che prima d’ora mio marito Elia mai mi aveva fatto provare.Di lì a poco iniziai ad avere un primo orgasmo, quello fu il primo de tanti orgasmi avuti con l’utero di quella notte meravigliosa, poi Luigi continuò a scoparmi in modo stupendo e sublime dandomi quella dolce consapevolezza d’essere donna. Luigi mentre mi scopava continuava a baciarmi sulla bocca, sulle guance o sul collo.Il mio corpo era dapprima lievemente scosso da un lieve tremore, poi a seguito dei ripetuti orgasmi che Luigi mi fece provare, il tremore aumentò finché il mio corpo fu scosso da violenti spasimi di piacere. Il tremore che aveva assalito il mio corpo, prima mentre Luigi mi leccava la natura, nulla era in confronto al tremore violento che stavo provando adesso. Mi pareva che dei cavalloni stessero squassando il mio corpo.Infine anche Luigi venne, lui venne sussultando dentro di me, mentre Luigi veniva mi disse oh Concetta sto godendo…si ti riempio tutta!!!,………. poi stanchi, giacemmo l’una di fianco all’altro.Luigi ed io, Restammo in quella posizione, immobili per qualche minuto. Poi Luigi gentilmente si rivolse verso di me e mi chiese: ti è piaciuto Concetta?Infinitamente, fu la mia breve risposta.Poi Luigi mi chiese: Concetta ti sei per caso pentita? Tutt’altro fu la mia risposta, ora mi sento felice ed appagata, lo rifarei subito.In quel momento guardai l’orologio erano le tre e mezza, mi sentii male domani mattina ci attendeva una giornata campale con la scuola dovevamo andare a vedere Roma moderna, ovvero l’Eur e quant’altro. Poi nella serata saremmo rientrati verso casa.Comunicai l’ora a Luigi, lui si limitò a proferirmi: io mi fermerei volentieri a dormire con te per poterti teneramente abbracciare, ma non mi sembra il caso, sarà meglio che mi ritiri in camera mia. Non vorrei che magari domattina qualcuno mi possa vedere mentre esco dalla tua camera.Luigi, si chinò su di me mi diede un casto bacio sulle labbra ed uscì dalla stanza.Io mi addormentai come un sasso, dormii di un sonno profondo e ristoratore, la sveglia era per un quarto alle nove. Il. Mattino dopo: fui svegliata dal petulante suono della suoneria del telefonino, sapevo che non avevo tempo da perdere. Mi alzai e velocemente mi portai sotto la doccia che mi corroborò, ora ero pronta ad affrontare l’ultima giornata Romana.Scesi in Sala, notai che non ero l’ultima docente, a fare il proprio ingresso, Luigi era già sceso e stava sorseggiando piacevolmente il suo caffè. Pensai meno male che non solo l’ultima, la circostanza che Luigi era già presente in sala al mio arrivo, mi tranquillizzò. Non avrei voluto che ci potessero essere dei pettegolezzi: il paese era piccolo e non si poteva mai sapere cosa avesse potuto sparlare la gente.L’unico commento che ricevetti, ma che fu innocente, fu da parte di Maria Rosaria la quale si limitò ad esternarmi: che faccia stanca e sciupata che hai stamattina Concetta, sembra che ti sia passato addosso un camion, tanto sei stravolta.Risposi: sai abbiamo già trascorso tre giorni a Roma a girare, poi c’è stato il viaggio, tutto questo l’abbiamo fatto senza riposare, inoltre gli ultimi due giorni prima di partire ho dovuto accompagnare mia madre a fare delle visite e tutto questo senza riposare un giorno, questa sera tornando a casa mi dedicherò al riposo totale.Quella giornata campale per me terminò, fu con gioia che la sera mi sedetti sul pullman per fare ritorno a casa.A notte fonda trovai mio marito Elia ad aspettarmi, lui avrebbe accompagnato a casa Luigi ed io, Luigi abitava vicino a casa mia.Infine giungemmo sotto casa di Luigi, noi ci salutammo con una cordiale stretta di mano. Mi avrebbe fatto piacere che Luigi mi avesse dato un bacio sulla guancia, ma eravamo per strada, la gente avrebbe potuto vederci. Con Luigi ci limitammo a darci una stretta di mano, che voleva dire molte cose, forse poteva essere l’inizio di qualcosa di nuovo per me. Mi attendeva l’ignoto dove avrei potuto piacevolmente scoprire delle nuove e più eccitanti emozioni.
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