Sono trascorsi alcuni giorni dalla cena durante i quali sono ritornata alla vita di sempre, un po’ per dovere e un po’ perche’ non sono abituata a scossoni emotivi di tale portata e devo assolutamente prendermi cura di Paolo, l’ho trascurato molto e ormai sono a corto di scuse non so piu’ che dire per poter uscire sola ne cosa inventarmi quando mi chiede con chi sono stata e cosa ho fatto. Pero’ le mie nuove amiche mi mancano.Oggi’ e’ stata una giornata storta non me ne andava bene una in ufficio, maledizione, mi tornano in mente le mie amiche…mi torna in mente lei. Squilla il telefono… E’ lei non posso crederci, mi sta chiedendo di uscire a cena ed io prima di aver sentito lei finire la domanda gia’ odo la mia voce dirle di si. Decidiamo per una pizza. Mi preparo al volo come mai ho fatto, sono in camera mia e mentre mi pettino urlo ai miei genitori che esco per cena, mi infilo di corsa in macchina sono in estasi aspettavo questo momento da giorni, sono felice, eccitata. Per strada non c’e’ traffico arrivo subito alla pizzeria, lei mi sta aspettando fuori e’ appena arrivata, io parcheggio al volo, ci salutiamo con un innocente bacio sulla guancia ed entriamo. Sono gia’ stata in quel locale diverse volte, mi piace ma tutta la mia attenzione e’ per lei solo per lei, comunque, di certo dopo questa sera non potro’ tornarci per un pezzo. Ridiamo divertite, lei e’ in pantaloni neri e camicia di seta bianca, le si intravede il reggiseno a balconcino bianco, entriamo. Dopo che iniziano a servirci non ci controlliamo più: ci imbocchiamo e ci succhiamo le dita a vicenda, facciamo battute pesantissime sul sesso, i camerieri arrossiscono, non riescono a trattenere le risa, i vicini di tavolo ci guardano con la coda dell’occhio, imbarazzati ma incuriositi, io non mi sono mai divertita tanto, anche se Sara parla talmente ad alta voce che imbarazza persino me. Ci somigliamo molto fisicamente, tranne per il fatto che lei e’ mora ed ha 8 anni piu’ di me! E’ un avvocato penalista ed e’ lesbica da sempre, l’idea di avere per le mani me, “verginella” la eccita molto e si vede, lei dice di essere una: “fottuta esibizionista, proprio come quelle checche che si esibiscono durante la parata a N.Y. ogni anno” e visto come sta’ andando la serata le credo sulla parola. Questo tipo di esibizionismo non mi appartiene, anzi quasi mi infastidisce, mi mette terribilmente in imbarazzo, forse perche’ ancora non ho familiarita’ con le donne come lei, ma non glielo dico non voglio farne un problema. Ce ne andiamo ridendo incuranti degli altri, poi… Siamo ferme in macchina, lei ammicca, si struscia su di me ed io raccolgo tutto il mio coraggio e le chiedo: “o mi baci o la smetti di fare quello che stai facendo” (non riesco a credere a cio’ che sto dicendo…) e lei: “…fermati e dammi la lingua” . Accosto nel primo buco che riesco a trovare con una manovra da ritiro patente che grazie a dio nessun vigile vede, lei mi si getta addosso ed incolla le sue labbra alle mie… Sto baciando una donna! No… non la sto solo baciando, la succhio, la lecco, le mordo le labbra, mi infila le mani sotto la camicetta, mi afferra un seno e comincia a titillare il capezzolo, mi lecca le mani, mi morde i polsi ed il collo, come fanno gli animali quando devono montare le femmine, mi infila la lingua nelle orecchie, io guaisco come un cagnolino di piacere… mi bagno. Pensavo in tutta onesta’ che mi sarei ritratta, che in qualche modo avrei sentito imbarazzo o forse un minimo, anche solo una punta di repulsione, ma sbagliavo. Mi piace io…non posso crederci ma mi piace! Ora sono io ad afferrarle un seno e sento …sento …una sensazione stranissima, ma piacevole, ho un seno di donna nella mia mano e’ mostruosamente morbido, caldo, il capezzolo e’ molto piu’ grosso di quello di un uomo e duro al tatto, passo insistentemente i polpastrelli delle mie dita attorno l’aureola e sento che si rimpicciolisce, si indurisce. Ora e’ lei a mugolare. Continuiamo a baciarci appassionatamente, mi viene in mente un termine che si usavo quando ero alle medie: “slinguare” rende bene cio’ che sta accadendo fra noi fino a che in un attimo di fiato ci accorgiamo che non lontano da noi si e’ fermato un uomo, di colore, che ci sta probabilmente osservando da ore, guardando meglio vediamo che ha il cazzo in mano, si sta facendo una sega colossale e ci guarda con l’aria di invito a continuare. I miei sensi sono un po’ confusi e’ una sensazione di vertigine, mista a orgasmo, un capogiro, una spirale di sensazioni che mi inchioda al sedile della mia Punto rossa. Lei se ne rende conto e mi accarezza dolcemente sulla testa, mi dice di stare tranquilla, mi dice che la prima volta e’ normale, mi sorride ed io adesso vedo solo dolcezza nei suoi occhi non piu’ tutta la foga di pochi attimi prima. Sono ormai le 4 e decidiamo di tornare a casa, l’uomo se ne e’ andato e noi svestite, sudate ed appagate ci lasciamo sorridendo con un bacio. Arrivo a casa mi siedo qualche istante sul divano in soggiorno, in silenzio, al buio mi sento assolutamente tranquilla, non riesco a pensare a niente, ho la mente libera, un’immagine sola la riempie … lei che mi lecca la figa!
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