Erano passati si e no dieci minuti da che avevamo finito di rivestirci, che mia sorella Elena rientra in casa. “Giovanni sono io”, “si va bene” le rispondo. Silvia era ritornata in camera di Elena a studiare, sento che si parlano un po’ e poi mia sorella entra in camera da me. . “non è che hai disturbato Silvia? lo sai che dobbiamo preparare l’esame e non dobbiamo distrarci” mi chiede. “non ho fatto nulla, non preoccuparti, è solo venuta a chiedermi una cosa e basta””ok ok” mi risponde. Alla sera, dopo le otto Elena e Silvia se ne vanno via, ma prima di uscire Silvia si affaccia in camera mia e . . . “ciao, spero che ti ricorderai cosa mi hai promesso, vero?””si si non lo dimentico, e poi tu mi devi raccontare una storiella se non sbaglio”. “si hai ragione, sarà per la prossima volta” e cosi dicendo mi manda un bacetto volante con un sorriso da far sciogliere anche il più duro degli uomini. Una settimana dopo quel bellissimo giorno vado in centro per cazzeggiare un pò, non ho voglia di stare in casa, internet mi ha stancato e di leggere non se ne parla nemmeno. cammino sotto i portici e mi vedo davanti a me Silvia. “ciao” con il suo solito sorriso. “ciao, cosa fai da queste parti? non dovevi studiare con Elena oggi?””Si ma poi ho avuto da fare delle commissioni ed eccomi qua”. Le chiedo subito, arrossendo, se vuole bere qualcosa con me e accetta senza pensarci un secondo. “E poi dovrei raccontarti di tua sorella non ricordi?” Per questo andiamo al G. . . P. . . , un pub molto tranquillo con tavoli distanziati dove si puo parlare senza paura che altri sentano quello che dici. “Allora cosa mi racconti di Elena” le chiedo dopo Sandro il proprietario ci ha servito le ordinazioni. “Devi sapere che tua sorella sembra la classica brava ragazza ma sotto sotto è un vulcano, anzi farei meglio a dire una vera troia in calore”. A queste parole rimango un po sbigottito, effettivamente reputavo Elena una ragazza tranquilla, non una santarella ma nemmeno come la definisce Silvia. “Io e Elena ci raccontiamo tutto, o quasi tutto, e una volta mi disse che, parole testuali sue. . . mi piace scopare e fare la troia con tutti quelli che mi piacciono, e sono pochi quelli che non mi piacciono.””Ti ricordi quando usciva con Enrico?” mi chiede, “si, due anni fa vero?””si esatto” mi conferma lei, “ebbene un giorno ha scopato con Enrico per tre ore e una volta uscito da lui è andata subito da Stefano, quello che gioca in squadra. Hai capito, non era stata soddisfatta a dovere”. Vede la perplessità sul mio volto e per aumentare la dose continua a descrivermi le esperienze sessuali di mia sorella. “Tua sorella è alla ricerca di nuovi piaceri ed esperienze sessuali, anche esperienze lesbo. Una volta ci siamo baciate e toccate per una buona mezz’ora, lei è stata molto brava e ci sapeva fare molto. per me era la mia prima esperienza bsx. Un giorno all’università ha fatto masturbare un ragazzo davanti a lei e si è fatta venire in faccia solo per il gusto di sentire che gusto aveva.””incredibile” dissi io. “Ma la storia più incredibile di tutte è questa, anch’io ne sono rimasta stupita quando me la raccontò. Ma ti posso dire che è vero, ha fatto in modo che la potessi vedere ripetere quello che aveva fatto alcune settimane dopo.””dai raccontami che ha fatto, mi hai messo un’ansia che non resisto, dimmelo” le chiedo velocemente. “Mi ha raccontato che un giorno era andata a vedere Enrico a giocare a pallavolo con la squadra. . . ma non rimase per tutta la partita, era andata con Stefano negli spogliatoi per scopare ma non erano soli. . dentro c’erano altri 3 ragazzi”. Gia mi immaginavo cosa potesse aver fatto mia sorella, pregustavo il racconto che mi avrebbe fatto Silvia su mia sorella, ed in effetti cosi fu. “Continua il racconto, cosa hanno fatto” le dissi. “Non starò a raccontarti tutto quello che fecerò, ma ti dirò che una volta li dentro tua sorella non si lasciò scappare l’occasione di avere quattro cazzi tutti per lei. Mi raccontò che per prima cosa fece loro un pompino e poi cominciarono a scoparla in tutte le posizioni e in tutti i buchi. . Devo dirti la verità che un po’ la invidio per questo sai?” Sorrise mentre lo disse e anch’io non potei fare a meno di imitarla. “Comunque per finire ha detto che quel giorno, e in particolar modo la doppia penetrazione che ha subito, è stato il giorno più bello che ricorda. Si fece scopare per quasi un’ora da quei quattro ragazzi, si fece riempire di cazzi e di sborra tutti i buchi. Si sentiva troia e appagata per il fatto che venisse usata. Mi disse che il momento più eccitante di quel giorno è stato quando uno di loro la stava inculando e gli altri tre le sono venuti insieme in faccia e in bocca. Elena era gasatissima quando me lo ha raccontato”. Anch’io a dir la verità ero molto eccitato, la mia erezione faceva fatica a stare dentro i calzoni. “Ha avuto altre giornate cosi. . . eccitanti?” le chiedo molto incuriosito. “Si ma non con cosi tanti ragazzi. Ha avuto altre giornate intense, una volta con tre suoi amici, poi una volta a scuola e tante altre direi” sorrideva con piacere mentre lo diceva. “Dai raccontami non fermarti.”” Adesso si è fatto un po’ tardi, sarà per la prossima volta ok? e poi ricordati che anche tu hai detto che mi aiuterai a soddisfare un mio sogno. Non te ne sarai per caso dimenticato?” il suo sguardo era molto malizioso e la mia eccitazione aumentava a dismisura. “Non preoccuparti ho gia trovato chi mi aiuterà, ma sarà per la prossima volta”.
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