Ho conosciuto Anna ad una festa a casa di amici, l’ho subito notata ed ho fatto di tutto per conoscerla. L’occasione è avvenuta quando Carlo me l’ha presentata, avvicinandomi a lei e stendendo la mia mano per incontrare la sua nel saluto, l’ho guardata negli occhi ed ho potuto leggere tutto il suo splendore. Approfittandone l’ho invitata a ballare e così in modo naturale, ballo dopo ballo, discorso dopo discorso, siamo diventati amici. Mi piaceva molto stare con lei era come speciale, per me, e mi compiacevo di questa inaspettata conoscenza. Alla fine della serata mi sono offerto volontario di riaccompagnarla a casa, lei mi ha guardato, mi ha sorriso ironico ed ha accettato l’invito. Siamo saliti in auto, guidavo lentamente per prolungare maggiormente il tempo di stare con lei, abbiamo girovagato per la città ed istintivamente mi sono diretto in periferia, senza uno scopo preciso, ma l’ho fatto così, senza nessuna malizia. Mi sono fermato in un luogo appartato e con il sottofondo dell’autoradio gli ho confessato il mio sentimento nei suoi confronti. Lei ha riso a questa mia confessione, non ne sono rimasto sorpreso, al contrario mi aspettavo una simile risposta, non mi ero certo illuso che una simile donna poteva accettarmi. Testardamente e con il desiderio in corpo, mi sono avvicinato e l’ho baciata, lei non mi ha respinto e questo atteggiamento mi ha ridato coraggio. Le nostre lingue si sono unite e si sono alternate ognuna nella bocca dell’altro. Mi ha succhiato la lingua con voluttà ed anch’io ho fatto altrettanto compiacendomi della sua disposizione. Mentre le nostre lingue duellavano piacevolmente fra loro, la mia mano accarezzava la coscia e risaliva, senza alcuna resistenza, sempre più in alto. Indossava collant, delicatamente e con desiderio le ho abbassate, la stessa sorte ha subito la mutandina ed ho potuto accarezzare, rallegrandosi, i peli morbidi della fica. Certamente avevo frainteso il suo sorriso iniziale, incoraggiato dalla totale assenza della sua resistenza ne ho approfittato per accarezzarla più intimamente, le nostre bocche duellavano e succhiavano ora le labbra, ora la lingua, lei era ancora più passionale ed incoraggiava il mio impeto nei suoi confronti. L’ho sentita mugolare e contorcesi dal piacere quando le dita hanno separato le labbra per entrare nella fica umida. Le mie carezze non le erano indifferenti e questo stato di fatto incoraggiava maggiormente il mio desiderio. La fica era calda ed umida, sono entrato più a fondo possibile provocando in lei torsioni di piacere, staccandomi dalla bocca mi sono chinato per leccarla, era profumatissima, sapeva di donna, donna vera non come quelle che avevo incontrato in precedenza. Aveva anche un buon sapore, delicato e dolce per nulla aspro e deciso, un buon sapore di femmina in calore. L’ho leccata lungo provocando in lei mugolii di piacere e torsioni di desiderio, ero soddisfatto dell’effetto che le mie carezze sortivano nei suoi confronti, anche in me era evidente il mio desiderio , avevo il cazzo teso e duro. Gli ho sfilato i collant e la mutandina, ho fatto altrettanto con i mie pantaloni e la mia mutandina, mi sono sollevato ed incuneandomi fra le sue cosce ho cercato, con la cappella, l’imboccatura della fica. Ho introdotto delicatamente il cazzo, facendolo entrare un poco alla volta, sentivo nel contempo i muscoli della fica che abbracciavano amorevolmente il cazzo, contraendosi ad ogni minima spinta. Quando l’introduzione è stata totale ho sentito chiaro e distinti il suo gemito di piacere e la sua incitazione. Ho iniziato a chiavarla, inizialmente in modo delicato ed attento, ma con il passare del tempo e l’aumento del desiderio, la spinta è stata sempre più decisa e più profonda. Mi piaceva rimanere in fondo alla fica, quasi all’imboccatura dell’utero, fermo, attento ad ogni suo movimento, ma quello che maggiormente mi eccitava era l’effetto che produceva sul cazzo, i muscoli della fica che massaggiavano in modo divino ed inaspettato. Mai avevo avuto modo di apprezzare ed assaporare questa irripetibile sensazione con un’altra donna. Ero al settimo cielo, in un’altra dimensione, mai avevo scopato in queste condizioni, anche il mio cazzo apprezzava questo trattamento e non poteva, in alcun modo, sottrarsi a questo piacere. Ho sborrato il mio desiderio così in modo molto naturale ed inaspettato, a dire il vero in un modo che mai avevo provato prima. Prima di schizzare il mio liquido dentro la sua fica calda, gli ho chiesto: – Posso sborrarti dentro? – Sì, puoi farlo? – Sei sicura? Non ti creo problemi? – Non ti preoccupare sciocchino, prendo la pillola, non avrai nessuna sorpresa. – Lo dicevo per te e non per me. – Stai tranquillo. Non ho resistito oltre e senza rispondere ho schizzato con piacere, grugnendo come un maiale, tutto il mio piacere ed il mio desiderio nei suoi confronti. L’ho schiacciata sul sedile con tutto il mio peso e lei accettava passivamente la mia irruenza. Sono rimasto ancora dentro di lei apprezzando le contrazioni che avvertito nella fica, anche lei stava godendo ed ero felice per questo risultato. L’ho baciata con amore esternando, senza riserve, il mio dolce sentimento nei suoi confronti. Ci siamo rivestiti e l’ho accompagnata a casa. Anna mi era entrata nel sangue e non potevo fare a meno di lei, la sentivo dentro di me, sentivo tutto il suo piacere e mi soffermavo, fantasticando, ad apprezzare e stimare il mio sentimento nei suoi confronti. Ci siamo rivisti altre volte ed il trasporto che ho avuto è stato come quello avuto al primo incontro, volevo prolungare il tempo quando stavo con lei e volevo che il tempo volasse quando dovevo vederla. Il mio sentimento era quasi alla follia e desideravo sempre averla vicino a me, bearmi ai suoi occhi, sfamare il mio desiderio ammirandola senza fine. Dopo un mese che stavamo insieme gli ho chiesto di sposarla, lei mi ha guardato e mi ha sorriso: – Una donna come me non si sposa? – Perché dici questo? – Una donna come me non si sposa ma si chiava. – Ma che dici? – Non voglio illuderti e farmi apprezzare per quella che non sono. – Sei per me la più bella donna e vorrei finire la mia esistenza insieme a te. – Ti ringrazio di questo sentimento ma proprio non posso accettare. – Hai un altro? – No, non è questo, non ho un altro fidanzato ma posso solo dirti che non sono fatta per il matrimonio. – In che senso? – Non saprò mai essere una moglie, sopratutto fedele. – Perché mi dici questo? – Perché a me non basta un uomo solo. – Spiegati meglio. – Vedi Roby, tu mi piaci, come mi piacciono altri uomini, ma solamente per il sesso, oltre non so andare. – Cosa significa “solo per il sesso”? – Mi spiego meglio ma ti prego di non inorridire e trattarmi male per quello che ti dico. – Ma no, non farò nulla che ti dispiace. – Bene, voglio confessarti che non sono una donna normale, sono diversa dalle altre, molto diversa. – Spiegati meglio dai su. – Sono ninfomane e questo stato di fatto mi fa desiderare gli uomini, sconsideratamente, senza limite, quindi non posso essere una donna fedele e tanto meno una moglie come tu intendi. – Questo tuo stato non mi infastidisce, al contrario lo apprezzo e non limita in alcun modo il mio sentimento nei tuoi confronti. – Forse non mi sono spiegata bene. – Ho capito bene quello che mi hai detto, ma non ho paura ed il mio sentimento nei tuoi confronti non è minimamente mutato. – Indubbiamente non mi sono fatta capire bene, non posso essere fedele …….. – Si ho capito ma voglio te non la tua fedeltà, voglio sposare te interamente ma consapevolmente di avere il tuo amore, la tua passione, il tuo sentimento, anche se non posso avere il tuo corpo. – Saresti capace di resistere alle mie continue infedeltà? – Posso giurarlo sin da adesso che manterrò fede alla mia promessa di lasciarti libera, sessualmente e fisicamente, con l’unico impegno di averti sempre vicino a me, nel bene e nel male. È rimasta un tantino frastornata da questa mia dichiarazione d’amore e mi ha confessato che mai aveva ricevuto una simile dichiarazione d’amore ed una simile richiesta di matrimonio. L’ho vista pensosa e dubbiosa se accettare o meno la mia dichiarazione, l’ho guardata con amore, ho guardato a fondo i suoi occhi cercando di infondergli quella sicurezza che gli era sempre mancata da parte di altri uomini. Forse è stato questo mio atteggiamento fermo e risoluto che ha provocato in lei la migliore reazione che potessi aspettarmi. – Spero proprio di non deluderti mai e che non maledirai mai questo giorno e questo particolare momento della tua vita. – Non sarai mai l’artefice di un simile disastro ma potrai avere il merito di avermi fatto sempre felice. – Con questo spirito e con questo desiderio voglio essere tua moglie, la tua sposa, la tua fonte di eccitazione e la tua fonte di desiderio incondizionato e libero. L’ ho baciato con passione giudicandola ormai come un cosa mia.
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