Scoprii qualcosa su mia zia Tea (Dorotea), un giorno che era venuta a casa per parlare un poco con mia madre. Zia Tea era una bella donna, ma la cosa che più mi piaceva era che aveva un bellissimo culo. All’inizio provai una strana sensazione mentre pensavo al suo fisico. Diavolo era pur sempre mia zia dopo tutto. Poi mi accorsi che anche lei mi guardava, e c’era un piccolo, compiaciuto sorriso sulla sua faccia. Zia Tea era sempre sembrata più giovane della sua età. Lei aveva circa due anni in più rispetto a mia madre, ma mamma l’aveva sempre trattata come una sorella più giovane. Zia Tea si era sposata ed aveva divorziato tre volte. Questo probabilmente perché mamma la considerava un poco sfigata in fatti di uomini. Ed in effetti lo era. Un giorno, zia venne, mentre mamma era andata ad una riunione di un’associazione di cui faceva parte. Pensai che era alquanto strano che lei fosse venuta a casa, visto che sapeva che mamma era fuori casa. Entrò mi salutò calorosamente, poi si sedette al tavolo della cucina chiedendomi un caffè. Subito lo preparai e le versai una tazza, mentre io mi presi un’aranciata. Sorseggiò il caffè poi con estrema calma mi chiese: “scusa, cosa ne pensi del mio culo?” Deglutii così velocemente che stavo quasi per affogarmi con l’aranciata. “penso che sia grazioso”, dissi un poco imabarazzato anche se avrei voluto dire che era un gra bel culo. “Ammetto che è un poco stano per me chiedere una cosa del genere”, lei disse. “Ho visto che il tuo sguardo si posava ripetutamente sul mio culo l’altro giorno, e la cosa non mi dispiaceva. Ora voglio sapere se ho immaginato tutto , o è tutto vero.” Sospirai: “È tutto vero, zia Tea”, dissi. “Tu, hai un bellissimo corpo, lo sai. Sei veramente arrapante.” Sollevò le sopracciglie: “come fai a dire che sono arrapante? Non mi hai visto mai nuda” “posso immaginarlo”, dissi con un sorriso alquanto malizioso. “l’hai fatto?” Annuii. Non sapevo cosa altro fare, ma lei voleva che la conversazione fosse la più onesta possibile, almeno supponevo, così le dissi. “Qualche volta ho fantasticato su di te” Lei si allungò sul tavolo prendendo la mia mano. “A suo modo è un bel complimento”. Il suo tocco era elettrificante, e potevo sentire il mio cazzo spingere nelle mie mutande e cominciare ad ingrossarsi. Ora muove la sua mano sul mio braccio, accarezzandomelo. Posò le mie mani sulle sue, portandole verso il basso. Il calore e la dolcezza del tocco erano troppo per me. Mi allungai verso di lei e con le mani premetti sulla sua camicetta, proprio all’altezza dei suoi capezzoli. Potevo sentire la dura protuberanza attraverso la stoffa. Lei gemette dolcemente, così dolcemente che sembrò un sospiro. Aprì le sue labbra rosse, chiuse gli occhi lentamente, e poi li riaprì. Prese una mia mano e la spinse sul suo seno, muovendola attorno alla sua mammella dolcemente. Io muovevo ora l’altra mia mano sulla sua camicetta cominciandola a sbottonare, così potei vedere il turgore delle sue tette spingere contro il suo reggiseno. Ora allungò lentamente una sua mano dietro la sua schiena e sganciò il suo reggiseno sempre tenendo i suoi occhi fissi nei miei. Mi spinsi avanti scendendo sul suo grembo. Le sue tette sembravano enormi meloni che aspettavano di essere accarezzate. I suoi capezzoli erano duri e di colore rosso brillante. Potevo sentire il mio cazzo gonfiarsi nei miei pantaloni mentre guardavo quelle caramelle rosse davanti a me. Ora la zia si alzò spostando la sua sedia lontano dal tavolo. Mi alzai anche io, mentre lei afferrò la mia mano e mi condusse nel soggiorno. Si girò di scatto, premendo il suo corpo contro il mio, una sua mano scivolò sul mio cavallo. Potei sentirla cercare a tentoni la mia cerniera lampo, e prima che me ne accorgessi, lei ha il mio cazzo pulsante nelle sue calde mani. Lei ora strattona i miei vestiti, ed anche io l’aiuto per essere finalmente nudi. Tra le gambe, la zia ha il suo tesoro più grande, il suo cespuglio è folto come una giungla, con lunghi e neri peli che sporgono in tutte le direzioni. Non c’è dubbio che sia proprio una foresta. Lei si muove verso di me abbassandosi sulle sue ginocchia. Ora guardo in basso e la guardo, mentre sento la sua bocca cingere il mio cazzo. Le sue mani, ora vanno verso il basso alla ricerca delle mie palle mentre succhia il mio bastone rigido. Io sono in piedi, meravigliato che mia zia stia succhiando il mio cazzo. All’improvviso mi sposto. “Stendiamoci”, le dico. Ora zia Tea si stende sul tappeto ed alza le sue cosce portandole alle sue tette, ed allargandone al massimo il compasso. La sua figa è un enorme, spacco viola nascosto dietro un bosco di peli. Mi abbasso mettendomi tra le sue cosce, sento il mio cazzo spingere contro i peli del suo spacco. Questo contatto mi eccita ancora di più, sono prossimo a venire. Trovo l’entrata della sua figa e spingo il mio cazzo tra le sue labbra intime, spingo ed entro dentro lei mentre le mie labbra trovano i suoi duri capezzoli. Ora infilo tutto il mio cazzo fino a toccare con le mie palle il suo spacco, meravigliandomi di quanto potesse essere calda e bagnata la sua fessura intima. Dopo qualche secondo cominciai a pistonare dolcemente, mentre lei gemeva e mugolava, affondando le sue unghie sulla mia schiena e sul mio culo. Ora cominciava a spingere a fondo il mio culo su e giù accompagnando le mie pompate. Potevo sentire che ero prossimo ad esplodere, anzi eravamo pronti ad esplodere. Sentivo il mio cazzo essere strizzato dai muscoli interni della sua figa. Sborrai, mentre lei godeva, il suo corpo si muoveva selvaggiamente quasi sollevandosi dal pavimento tanta era la foga della sua venuta. Urlava e gemeva scuotendo velocemente la sua testa, poi appena terminò il suo orgasmo, un grosso sorriso si aprì sul suo volto. Io pompai ancora, per poter riversare fino all’ultima goccia della mia sborra nel suo utero, poi appena terminato, il mio cazzo duro rimase affondato nella sua figa. Dopo qualche minuto passato ad accarezzarci, uscii dal suo antro ospitale e mi distesi al suo fianco: “Posso dire che tu sei veramente una donna arrapante”, dissi. “Si, ora lo puoi dire. Ma davvero ho passato il tuo test così bene?” La guardai annuii e sorridendo le dissi: “Diamine, l’hai passato da parecchio tempo, prima del tuo secondo matrimonio, credo”, e per rendere ancora più evidente il mio pensiero, mi presi tra le mani il mio cazzo e lo pompai, ,per farle sapere che fantasticavo su di lei già da parecchio. Lei mi accarezza il viso, poi con una smorfia di disgusto dice: “Il mio secondo marito diceva che la mia figa era troppo pelosa, ed avrei dovuto radermi. Dovrei?” La guardai, in fondo durante le mie masturbazioni pensando alla zia o a qualche altra donna, le immaginavo sempre con fighe molto pelose. Poi guardai in basso, verso il suo enorme cespuglio nero sporcato da alcune strisce della mia bianca sborra e dissi: “Non credo, sono della giusta misura, la mia misura preferita, zia”. Poi senza aspettare un suo commento le chiusi la bocca con un bacio pieno di lussuria e di future promesse di godimento.
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