Il mattino seguente ci attardammo a letto, non avevamo in programma nessuna escursione, dovevamo solo salutare Miriam e Petra poi avremmo deciso come passare la giornata.Guardando dalla finestra vidi che era una bella giornata di sole, mi avvicinai a Sandra stringendomi a lei che dormiva ancora a pancia sotto, gli carezzai il culo, stavo gustando quel dolce piacere quando lei borbottò:- Togli quella mano da li. -Non la ascoltai e continuai a gustare quella morbida delizia:- Ultimo avvertimento, o smetti subito o raddoppio la pena. — Quale pena? -Obiettai subito senza ritrarre la mano:- Lo hai voluto tu, la pena ora è di due mesi anziché uno. — Ma non puoi punirmi senza dirmi il motivo e senza darmi la possibilità di difendermi. — Non ti ricordi cosa hai fatto ieri sera? -Si era girata verso di me e mi guardava con il suo sguardo accusatore:- Abbiamo scopato ed ho goduto molto, ma anche tu mi sembra che ti sei divertita. — Certo, è piaciuto molto anche a me, meno quel dito che ha cercato di entrare dove non gli è permesso. -Capii tutto, era stato il mio dito che aveva cercato di forzare il buchetto posteriore a irritarla:- Va bene ho sbagliato, ma sono stato preso dalla foga dell’orgasmo. — Hai sempre una scusa, oggi sono felice e voglio essere buona, ti tolgo il raddoppio della pena, ma resta la pena primaria, per un mese non potrai toccarmi il sederino. — Un mese senza poter palpare quella delizia è peggio che essere messi a pane e acqua. -Sandra fece un piccolo sorriso per il complimento indiretto che gli avevo fatto:- Se hai finito la tua difesa possiamo scendere a fare colazione. — Eppure dico che un giorno riuscirò a profanarti quel delizioso scrigno di piacere. — Illuditi pure ma alzati che dobbiamo anche salutare Miriam e Petra. -Fatta la colazione attendemmo Miriam e Petra per salutarle.Quando arrivarono erano ancora felici per la bella serata trascorsa, ci offrimmo di accompagnarle alla stazione ferroviaria della cittadina vicina, al posto del figlio dell’albergatore con il pulmino, accettarono molto volentieri.Alla stazione le salutammo con tanto calore, ci scambiammo gli indirizzi per tenerci in contatto anche se solo semplicemente per gli auguri in occasione delle feste, restammo in stazione fino al momento della partenza del treno.Non le rivedemmo mai più, però ci scambiammo gli auguri di Pasqua e Natale per alcuni anni, fino al giorno in cui Petra ci diede la notizia che il sole non sarebbe più sorto per Miriam.Lasciata la stazione Sandra propose, già che eravamo in città, di fare un po’ di shopping.Girammo in alcuni negozi per cercare alcuni oggetti utili per la casa trovando tutto come desiderato da Sandra, gli proposi di comprare qualcosa che gli facesse piacere, lei scelse un negozio di biancheria intima femminile:- Ti aspetto fuori, mi vergogno ad entrare in quel negozio. — Ho bisogno che tu venga con me per darmi un consiglio, poi non capisco cosa ci sia da vergognarsi ad entrare in un negozio di biancheria intima. — Quando ero un ragazzino con i miei amici andavamo a spiare la vetrina di un negozio simile, guardavamo i manichini vestiti con mutandine e reggiseno per farci le prime seghette, un giorno fummo scoperti dalla signora del negozio che ci fece scappare con la minaccia di dirlo ai nostri genitori. -Sandra rise divertita scuotendo la testa:- Dovevate proprio essere affamati per farvi le seghe davanti a un manichino. — Era per la mancanza della materia prima, annulliamo la pena di questa mattina? — Annullata ricattatore, non toccare però il fondo schiena dei manichini mi raccomando. -Feci una risatina canzonatoria e la seguii timidamente in quel negozio.Impiegò un’eternità a scegliere un intimo, chiedeva il mio parere su questo o quel modello, poi c’era la scelta del colore e le mie risposte erano sempre un poco imbarazzate, mi immaginavo lei con il capo indossato rischiando ogni volta un principio di erezione, sicuramente la commessa era abituata a queste situazioni e non ci faceva caso, fino a quando Sandra non mi fece l’ennesima domanda appoggiandosi davanti un coordinato ridottissimo:- Pensi che mia stia meglio questo di colore nero o quello di prima bordeaux? — Sai benissimo che sono più interessato a quello che nascondono quei capi di vestiario che al loro colore. -La commessa ebbe un attimo di attenzione alla mia risposta ma finse di nulla.Alla fine Sandra scelse un coordinato di pizzo bianco ed uno nero, più un altro uguale a quello che aveva indossato la sera dello scherzo a Katia ma di due taglie in più.L’ultimo acquisto mi stupì molto, quando uscimmo dal negozio gli chiesi:- Hai intenzione di ingrassare per caso? — Non l’ho comprato per me ma per te. — Allora hai sbagliato taglia, quelli mi vanno stretti. -Sandra rise divertita:- Capirai al momento giusto spiritosone, ti sei fatto conoscere anche dalla commessa come un maniaco sessuale. A proposito non ti si è rizzato il pisellone a vedere tutte quelle tette e quei culi di gesso? — Sarei io lo spiritoso? Oggi ti posso perdonare tutto perché ieri sera mi hai fatto troppo felice. -Scegliemmo un ristorante tipico per il pranzo e terminammo la giornata passeggiando e completando lo shopping prima di tornare al nostro tranquillo albergo, ci restavano ancora tre giorni di vacanza.I due giorni seguenti li dedicammo a piccole passeggiate distensive nella natura, aggiungemmo qualche piccolo intermezzo di sesso rubato dietro un cespuglio come due fidanzatini di nascosto dai genitori.A pranzo e cena Katia si comportò come al solito, fredda con me e cordiale con Sandra, non aveva ancora perdonato lo scherzo, ma sopratutto vedeva solo in me il colpevole.L’ultimo giorno lo dedicammo al riposo più assoluto, era una giornata grigia, il sole non riusciva a spuntarla sulle nuvole, oziammo tutto il giorno in albergo con una piccola passeggiata nel pomeriggio.Alla sera, durante la cena, Sandra chiese a Katia se prima si andare a casa al termine dell’orario di lavoro poteva raggiungerla in camera, Katia era titubante ma Sandra la rassicurò della sua presenza, appena la ragazzotta si allontanò per occuparsi di altri ospiti chiesi:- Che intenzioni hai? — Voglio fargli un regalo per farti perdonare dallo scherzo e magari ottenere qualcosa in cambio da lei. — Sei incredibile, penso che non esista un’altra moglie che procuri al marito la trifola. — Lo faccio anche per me, tu scopi, che sembra sia la tua occupazione preferita, ed io mi diverto come piace a me. -Ci ritirammo in camera prima che Katia terminasse l’orario di lavoro, Sandra si ritirò in bagno e sentii l’acqua della doccia scorrere, io mi accinsi a leggere il giornale.Bussarono alla porta, guardai l’orologio, doveva essere Katia, aprii la porta e sull’uscio c’era proprio lei, ebbe un attimo di stupore vedendomi:- C’è la signora? — Si c’é, sta facendo la doccia, accomodati. -Esitò, dovetti rincuorarla:- Entra che non ti mangio, mia moglie è in bagno. -Entrò in camera volgendo subito lo sguardo alla porta del bagno, sentendo dei rumori provenire oltre la porta sembrò rassicurarsi, nell’attesa cercai di appianare a parole il malinteso che c’era stato:- Sei ancora arrabbiata con me? — Lei è stato cattivo, poteva farmi licenziare. — Per una palpatina di culo? — Il padrone non vuole che noi ci prendiamo troppe libertà con gli ospiti, quando suo figlio minore è andato a letto con una cliente c’è mancato poco che l’ammazzasse, se la signora Sandra non fosse buona come è mi avrebbe fatto licenziare. -Si aprì la porta del bagno ed uscì Sandra con l’accappatoio, non l’aveva però stretto in vita con la cintura, indossava tanga e reggiseno trasparente, come l’intimo di due taglie in più che aveva acquistato il giorno prima:- Brava che sei venuta Katia. — Sono venuta solo per lei signora. — Non chiamarmi signora mi fai sentire vecchia, chiamami Sandra e non darmi del lei. — Si… Sandra. — A casa ti aspettano per una certa ora? — No, i miei genitori stanno rimodernando la casa e io ho il permesso di dormire qui all’ultimo piano. — Bene allora abbiamo tutto il tempo che vogliamo. -Intanto Sandra si era liberata dell’accappatoio restando magnificamente nuda, l’intimo trasparente che indossava invece che coprirla la faceva sembrare più nuda:- Ti piacerebbe avere un coordinato come questo? -Fece un giro su se stessa per farsi ammirare da Katia ma anche da me:- E’ Bellissimo e mi piacerebbe molto, il mio ragazzo se dovesse vedermi così farebbe pazzie e non riuscirei a trattenerlo dal saltarmi addosso, ma io non ho il suo fisico e poi chissà quanto costa. — Sei bellissima anche tu, devi solo valorizzare di più il tuo corpo. -Intanto gli aveva tastato una tetta apprezzando la consistenza nonostante la dimensione, prese il pacchetto infiocchettato che aveva preparato sul tavolino e glielo porse:- Tieni questo è il nostro regalo per tutto quello che hai fatto per noi in questi giorni. -Katia prese il pacchetto emozionata:- Lo posso aprire subito? Sono curiosa. –- Devi aprirlo subito. — Sono così emozionata che non la ho nemmeno ringraziata. -Gli saltò al collo per dargli un bacio, appena si staccò stava per sciogliere il fiocco ma Sandra la fermò:- Mio marito non lo ringrazi? I soldi li ha messi lui. -Katia si avvicinò a me per darmi un bacio sulla guancia, ma ci ripensò e mi abbracciò come aveva fatto con Sandra prima di darmi il bacio sulla guancia, sentii il suo seno premere forte contro il mio torace.Si dedicò all’apertura del pacchetto con frenesia, si dimostrò particolarmente soddisfatta nel vedere che era un intimo uguale a quello che indossava Sandra, teneva in mano quei minuscoli pezzi di stoffa morbida e trasparente, si coprì la bocca con una mano per mascherare una risata:- Domenica quando viene a trovarmi il mio ragazzo mi faccio trovare sul letto con indosso solo questo, gli salteranno fuori gli occhi dalla testa e chissà come ci divertiremo. — Sei una sporcaccioncella, dai provalo subito che se non va bene domani mattina faccio in tempo a fartelo cambiare. — Lo devo provare davanti a lui? — Fai la vergognosa? Su andiamo in bagno così lo provi lontano dagli occhi del mostro. -Sandra prese per mano Katia e la accompagnò in bagno, non accostò la porta, sicuramente era un invito rivolto a me.Sandra aiutò Katia a sfilarsi il maglioncino, apparvero le due belle mele rotonde appena nascoste da un reggiseno da ragazza di cotone morbido, Sandra si riempì la mano con una tetta, una piccola pressione per saggiare la consistenza elastica fu sufficiente ad eccitare il capezzolo, lo prese tra le dita facendogli provare un piccolo brivido.- Ti piace farti toccare le tette? — Si! -Katia rispose timidamente ed arrossendo:- Chissà come sarà contento il tuo ragazzo di pastrugnarti per bene queste tettone. — Non troppo, io vorrei che lui ci si dedicasse di più… ma non so come dire. -La aiutò Sandra:- Tu vorresti che lui ti accarezzasse di più, che cercasse i punti erogeni che a noi donne fanno provare brividi di piacere, uno dei tuoi punti sono i capezzoli vero? -Intanto gli aveva slacciato il reggiseno e stava giocando con i capezzoli:- Si ma lui pensa solo a scopare e tante volte io non riesco a godere. -Sandra ora gli stava titillando con la lingua i capezzoli, Katia gli teneva la testa e l’implorava:- No signora, per piacere no, mi piace troppo. -Sandra non l’ascoltava, continuò a succhiare i capezzoli di Katia che gemeva:- Basta signora, mi fa godere… siii godo, godooo. -Aveva goduto solo con il semplice succhiamento dei capezzoli, era una ragazza calda, ci saremmo divertiti molto con lei, notai anche che nemmeno nell’orgasmo era riuscita a dare del tu a Sandra e chiamarla per nome invece che signora.Katia abbassò lo sguardo davanti a Sandra:- Mi scusi signora non ho resistito. — Non hai niente da scusarti, anche a me piace farmi succhiare i capezzoli, tu non lo hai mai fatto? — No mai, mi farebbe impressione leccare le tette a una donna. — Fai i pompini al tuo ragazzo? — Ah si certo, a lui piace molto. — E non ti fa più impressione prendere in bocca un pezzo di carne che poi ti sputa in bocca.– Ma è di un uomo, per quello lo faccio. -Sandra gli fece scendere la cerniera della gonna che inevitabilmente cadde a terra, le mutandine di Katia erano bianche di cotone come il reggiseno, sopra però portava i collant, Sandra gli chiese di toglierli e Katia eseguì.Una grossa macchia di umido era evidente in corrispondenza della passera di Katia, non poteva sfuggire a Sandra che passò la mano aperta sull’inguine, Katia fece uno scatto all’indietro meravigliata:- Cosa fa signora? — Sei tutta bagnata, hai goduto così tanto prima? — Ho goduto tanto si, ma li è bagnato perché quando godo non riesco a trattenere la pipì e ne perdo sempre un poco. — Sporcacciona, non vorrai mettere quell’intimo così costoso e sporcarlo subito? Togli le mutande che ti faccio il bidet. -Katia si tolse le mutandine e si diresse al bidet, avevo l’uccello al limite della sopportazione, avrei voluto liberarlo ed iniziare a menarmelo, ma Sandra mi aveva chiesto di aspettare che fosse lei a darmi il via.Katia era seduta sul bidet, Sandra fu lesta ad infilare la mano dove lei non avrebbe voluto:- Posso farlo da sola. — Non preoccuparti ti lavo io, vedrai che ti piacerà. -Più che lavarla gli stava facendo un ditalino, il viso di Katia si contraeva nel tentativo di resistere ad un nuovo orgasmo, si mordicchiava anche il labbro inferiore, ma l’abilità di Sandra era superiore, approfittò anche della posizione per mettergli praticamente un capezzolo in bocca, Katia maldestramente lo succhiò, lo lasciò solo perché squassata da un nuovo orgasmo, si appoggiò alla parete con la schiena, aveva il viso estasiato, Sandra tolse di colpo la mano e guardò Katia severamente:- Schifosa mi hai pisciato sulla mano lo sai? — Si lo so, è bello pisciare dopo aver goduto. — Ma quando scopi con il tuo ragazzo cosa fai? Gli pisci sull’uccello? — Quando godo se non è svelto a togliere l’uccello lo inondo di piscio. -Sandra la rilavò anche per pulirsi la mano e gli asciugò più delicatamente il pube, era rivolta verso di me e potevo vedere che era rasata tranne una striscia verticale, Katia non potevi vedermi, la camera era al buio.Sandra porse a Katia il tanga per indossarlo:- Il tuo ragazzo come ha il cazzo? Grosso? Lungo? Duro? — Mi vergogno a parlare di quelle cose. –- Tu pensi che tra uomini non facciano commenti su come la propria moglie o fidanzata scopa, fa i pompini, ha la figa larga o stretta? — Si lo so che gli uomini fanno quei discorsi. — Allora noi donne possiamo fare commenti sul loro pistolino, mio marito per esempio lo chiamo pisellone perché ha un bel cazzo come dimensione ed è molto resistente. — Si lo so che lo ha grosso, me lo ha fatto sentire contro il culo, il mio ragazzo lo ha più piccolo. -Aveva indossato il tanga e cercava di sistemare la striscietta posteriore, Sandra l’aiutò, con la scusa di sistemargli il tanga intrufolò le dita nel solco solleticandogli il buchetto:- Il tuo uomo te lo ha messo anche qui vero? — No li mai, non voglio, ma lui insiste sempre e un giorno lo lascerò fare, la mia sorella sposata mi ha detto che fa male all’inizio ma poi è più bello. -Sandra gli fece indossare anche il reggiseno non senza dare un’altra bella palpata alle tette, Katia faceva meno caso ai continui toccamenti che riceveva.Terminata la vestizione la guardò commentando:- Si sei una bella figa, al tuo ragazzo domenica viene duro appena ti vede. — Lei però è più bella di me. -Sandra la prese tra le braccia e gli diede un bacio sulla bocca, Katia non dischiuse le sue labbra e Sandra non cercò di forzarle:- Adesso andiamo di là a farci vedere da mio marito, vedrai che gli tirerà subito il cazzo nel vederti così figa. — Ma io mi vergogno. — Non fare la verginella. -Avevo l’uccello già al massimo dell’erezione, se Sandra non si sbrigava a portarmela sarei entrato in bagno e avrei sbattuto il cazzo nel primo buco che mi sarebbe capitato a tiro.Uscirono dal bagno e accesero la luce, finsi di essermi addormentato sulla poltrona:- Era ora, cosa avete combinato la dentro? -Sandra sapeva che io avevo visto e sentito tutto, fece anche lei la commedia:- Soliti discorsi tra donne, cosa credevi che avessimo fatto all’amore? — Va bene, va bene, fatevi vedere. -Sandra sfilò davanti a me e Katia la seguì imitandone le mosse, si fermarono davanti a me e mi voltarono le spalle, si piegarono in avanti mostrandomi in primo piano il loro bel culo per poi dondolarlo invitante, subito le mie mani si posarono una per culo, prima Katia seguita da Sandra si sottrassero al mio palpeggio, Sandra fece segno di no con un dito:- No caro prima devi fare il giudice al nostro concorso di bellezza. — Chi devo eleggere? Miss camera 12?. -Entrambe risero, era Sandra a comandare il gioco:- Prima gara il seno, chi ha il seno più bello e più sodo. -Entrambe sporsero in avanti il seno per evidenziarlo, guardai con molta attenzione quelle quattro tette, cercai di essere più imparziale possibile, diedi il mio primo responso:- Le tette di Sandra sono molto belle, meritano un voto da 8, quelle di Katia altrettanto belle sono però più grosse, meritano un 9. -Si avvicinarono entrambe per darmi modo di constatare la solidità delle tette, cominciai con quelle di Sandra che naturalmente conoscevo bene, diedi una palpata normale, passai alle tette di Katia, le soppesai, le strinsi, le carezzai, stuzzicai il capezzolo già turgido, Sandra mi sollecitò:- Guarda che devi solo sentire la solidità delle tette non farla godere. -Senza scompormi presi nell’altra mano una tetta di Sandra per confrontarle meglio, ma anche per continuare a palpare le tette indisturbato, anche i capezzoli di Sandra erano eccitati, gli piaceva vedermi palpare le tette di Katia, avevo ancora l’uccello al limite dell’esplosione, soppesai ancora un poco con la serietà di un giudice poi emisi il verdetto:- Pareggio, do 9 ad entrambe. — Passiamo al sederino, anche qui forma e consistenza. -Si girarono piegandosi in avanti e spingendo in fuori il culo verso di me, iniziai ancora da Sandra, appoggiai una mano per chiappa e massaggiai con delicatezza e gusto quel culo che conoscevo bene ma che mi faceva sempre impazzire, insinuai la mano sotto la sottile striscia di tessuto che era stata risucchiata nel solco che divide le natiche, raggiunsi con le dita le grandi labbra, Sandra divaricò leggermente le gambe per lasciare che il mio dito si intrufolasse, era bagnata fradicia, gli titillai il grilletto aumentandogli il desiderio, Sandra emise un sospiro di piacere, voltò il viso per sorridermi, sapeva che lo stesso trattamento lo avrei riservato a Katia.Abbandonai il culetto di Sandra per dedicarmi a quello di Katia, più grosso ma altrettanto sodo e rotondo, quelle due taglie in più lo rendevano meno eccitante, gli dedicai comunque il mio interesse, cominciai a carezzarlo dalle cosce arrivando alle chiappe ed anche con lei mi insinuai nel solco sotto la sottile striscetta, mi soffermai sul buchetto solleticandolo, Katia non diede nessun segno di disturbo se non qualche gridolino provocato dal solletico, scesi anche con lei fino alla passera infilando tranquillamente il dito, era estremamente bagnata, sentii gli umori colarmi sul dito, il clitoride era particolarmente sviluppato e facilmente raggiungibile, riuscii ad afferrarlo con due dita massaggiandolo come se gli stessi facendo una sega, Sandra si era sollevata e mi stava guardando sorridendo, Katia non si lamentava ed io non mi fermai, anzi con l’altra mano mi riposizionai sul buchetto e con il dito mignolo cercai di forzarlo, Katia era così presa dal piacere che gli stavo donando che non se ne accorse nemmeno, con la punta del dito ero riuscito a forzarlo quando Sandra mi prese la mano per toglierla dal buchetto:- Non esagerare, ci penserò io a fargli il servizietto e non farla godere un’altra volta. -Ritrassi anche l’altra mano, Katia se ne lamentò:- Non poteva continuare ancora per un poco? — Volevi godere ancora puttanella? -Sandra la richiamò dandogli una pacca sul sedere, prima di dare i voti mi tolsi il maglione con la scusa che faceva caldo nella camera, Katia ammirò il mio petto ben muscoloso:- Dunque… avete tutte e due un bel culo, sodo e rotondo, devo però togliere due punti a Katia per le due taglie di troppo, 10 a Sandra e 8 a Katia. — Adesso che prova facciamo? -La domanda era di Katia e Sandra che conduceva il gioco decise per la bocca, si rivolse a me:- Dovrai giudicare la bocca dalle labbra e da come si destreggia la lingua. — Su cosa si deve destreggiare? — Questo lo devi decidere tu. — La bocca viene usata principalmente per due funzioni, la prima e quella di baciare. -Mi alzai dalla poltroncina e presi Sandra per la vita attirandola a me, le nostre bocche si unirono per lasciare che le lingue si cercassero, premevo contro il suo ventre il mio uccello duro per fargli capire che non sarei resistito ancora molto in quelle condizioni, ci staccammo dopo il lungo bacio:- Voto per la tecnica di bacio 8 e mezzo. -Toccava a Katia, le sue labbra erano più carnose di quelle di Sandra, si incollò alla mia bocca costringendomi a subire il suo bacio troppo violento, il sapore della sua bocca era però molto dolce, anche a lei feci sentire la mia erezione mentre con le mani gli massaggiavo il fondo schiena.Gli diedi come voto un 7 per la troppa violenza, aggiunsi poi mezzo punto per la particolare dolcezza della bocca:- Come ho detto prima, la bocca ha due funzioni principali, la prima l’abbiamo già vista, la seconda, per dare un giudizio più imparziale dovete eseguirla contemporaneamente. –Sciolsi la cintura dei pantaloni e li sfilai insieme alle mutande, restai nudo con l’enorme cazzo eretto, forse avevo raggiunto il mio record di erezione, mi sdraiai sul letto seguito da tutte e due, dettai le regole:- La prima a iniziare sarà Sandra che è in testa con il punteggio, ogni 30 secondi vi darete il cambio, vince la gara chi mi farà sborrare nella sua bocca. -Sandra si diede da fare con la lingua per farmi eiaculare subito, per poco non ci riuscì, il tempo a sua disposizione terminò e si fece sotto Katia, più che con la lingua usava le labbra carnose su tutta la verga, mentre era impegnata gli slacciai il reggiseno liberando le belle tette sode, sarebbero bastati pochi secondi in più e Katia avrebbe vinto.Sul mio uccello ritornò la bocca sapiente di Sandra che con i suoi colpetti di lingua sulla cappella mi portò all’orgasmo, il primo spruzzo lo ricevette in bocca, mentre il resto dello sperma lo fece colare sulla verga, chiese a Katia di aiutarla a ripulirmi l’uccello, mi ritrovai due lingue che saettavano su tutto l’uccello impedendogli di perdere vigore, Sandra approfittò della situazione per incrociare la sua lingua con quella di Katia.Sandra lasciò a Katia il compito di finire, si liberò del reggiseno e del tanga, si accovacciò all’altezza della mia bocca mettendomi la figa alla portata della lingua, era così fradicia di umori che aveva cominciato a colargli lungo le coscie, bevvi golosamente quanto più potevo, la mia lingua trovò il clitoride da succhiare.Katia ci guardava incuriosita, Sandra la stuzzicò:- Il tuo fidanzato ti ha mai leccato la figa fino a farti godere? — No! Non lo ha mai fatto. — Vuoi provare, è bellissimo. -Katia assentì timidamente con il solo movimento del capo, Sandra si stava tormentando un capezzolo:- Togliti il tanga e mettiti a cavalcioni come sono io. -Katia che aveva abbandonato ogni reticenza eseguì l’ordine, messasi in ginocchio con il culo rivolto verso noi, inevitabilmente si trovava il mio uccello a portata della bocca, lo prese in mano segandolo, Sandra gli fece alzare il culo per portarlo all’altezza del suo viso, ne approfittai per infilare una mano sulla figa rasata e con le grandi labbra gonfie e vogliose, avevo appena infilato due dita nella fessura dove trovai anche in lei un lago di umori che Sandra mi fece togliere la mano per tuffarcisi dentro lei con la lingua, le mie mani presero posto sulle tette di Sandra per titillare i capezzoli, Katia continuava a segarmi, sospesi di slinguare Sandra per rivolgermi a Katia:- Fammi un pompino invece di segarmi troietta. -Katia ubbidì ed io ripresi la mia opera di lingua nella figa di Sandra, quasi subito mi riempì la bocca con il succo del suo orgasmo, anche Katia stava iniziando a godere, mi meravigliò la velocità con cui Sandra l’aveva portata all’orgasmo, ritrasse la bocca dalla figa gonfia per completare l’opera introducendogli tre dita, Katia mentre godeva ansimava , teneva il mio uccello con una mano e lo usava come un bastone per percuotersi il viso, riuscii ad arrivare con una mano a prendergli una tetta, gli strizzai un capezzolo fino a farla gemere, dalla sua figa vidi cadere sul mio torace di più che qualche goccia di pipì, capii perché Sandra non aveva terminato di farla godere con la lingua.Anche Sandra, come Katia, aveva terminato l’orgasmo ma non si mosse dalla sua posizione, mentre Katia stava per rialzarsi, fu subito bloccata da Sandra che la prese per i fianchi e da me che tenendola per le tette:- Non crederai di cavartela così dopo avermi pisciato addosso? Finisci il pompino che ti voglio sborrare in bocca. — Si però non mi faccia più male alle tette per favore. -La rassicurò Sandra:- Non aver paura che glielo impedisco io, adesso ti farò qualcosa che ti piacerà molto, tu intanto fai godere mio marito. -Katia riprese a farmi il pompino, era brava, faceva girare bene la lingua ma sopratutto sapeva usare bene le la labbra carnose per avvolgere in un morbido massaggio l’uccello.Sandra tornò ad occuparsi di Katia, la stava solleticando intorno al buchetto tenendogli le chiappe aperte con una mano, attingeva dalla figa gli umori che aveva emesso con l’altro orgasmo per spalmarli tutto intorno al buchetto posteriore, con un dito intriso di umori forzò il primo ostacolo della corona anale riuscendo ad infilarsi fino a metà dito.Prese la bomboletta del deodorante spray che teneva sul comodino, aveva la dimensione di un fallo medio piccolo, circa 12 13 centimetri di lunghezza per 3 scarsi di diametro, il tappo era arrotondato, capii subito che intenzione avesse, portò la bomboletta dalla parte del tappo alla bocca per insalivarlo per bene, ero impaziente di vedere come l’avrebbe sodomizzata, sentivo crescere il mio piacere nella bocca calda di Katia.Sandra posizionò la bomboletta all’ingresso del buchetto, la fece roteare mentre imprimeva una leggera pressione, la bomboletta penetrava nell’ano con una lentezza esasperante, riaffondai la mia lingua nella figa di Sandra trovandola esageratamente bagnata, stava provando un piacere enorme nel penetrare Katia, avevo visto la bomboletta entrare un millimetro alla volta con grande delicatezza tanto che Katia non aveva dato segno di fastidio se non qualche piccolo brivido che sentivo ripercuotersi sul mio uccello affondato nella sua bocca, ero di nuovo giunto sul limite dell’orgasmo, esplosi un fiotto di sborra che fini direttamente nella gola di Katia nel momento stesso in cui Sandra aveva iniziato a stantuffarla con la bomboletta, la stava inculando, sentivo dalle vibrazioni del suo grilletto sulla mia lingua che essere lei a sodomizzare una donna la stava portando all’orgasmo.Preso dalla vista di Sandra che sodomizzava Katia con la bomboletta mi ero dimenticato di lei che stava bevendo il mio sperma mentre subiva l’inculata, spostai una mano dalle tette alla figa con l’intenzione di fargli un ditalino, trovai già una sua mano impegnata a sdiatlinarsi con foga, infilai anche un mio dito oltre il suo senza nessuna fatica, era quasi giunta all’orgasmo e il mio intervento non fece altro che accelerare il momento del piacere intenso, godeva percorsa da fremiti strizzandomi il cazzo alla ricerca delle ultime gocce di sperma, un altro spuzzo di piscia uscì dalla figa sulla mia mano per colare poi sul mio torace, anche Sandra stava avendo l’orgasmo e pompava freneticamente con la bomboletta nel culo di Katia che manifestava tutto il suo lungo orgasmo con gemiti al pari di Sandra che aveva un esplosione di umori da sembrare una sborrata.Finirono l’orgasmo quasi insieme, si lasciarono andare sfinite sul letto, Katia aveva ancora infilato nel culo la bomboletta dello spray, la afferrai e la spinsi dentro più che potevo, poi la ritrassi e la spinsi dentro nuovamente, ripetei l’operazione più volte, Katia non si opponeva, gli sfuggì addirittura un mugolio di piacere:- Ti è piaciuto quello che ti ha fatto mia moglie? — Si è stato bello, non avevo mai goduto così tanto. — Domenica quando verrà a trovarti il tuo fidanzato potrai dirgli di mettertelo nel culo e sarà contento. -Tolsi la bomboletta dal suo culo e gliela mostrai:- Il tuo fidanzato ha il cazzo molto più grosso di questo? — O no… più o meno è così ma meno duro e resistente. -Rise alla sua stessa battuta:- E un bel cazzo come questo non lo hai mai preso? -Presi in mano il mio uccello eretto mostrandoglielo, rise ancora prima di rispondere:- No, io sono andata a letto solo con il mio fidanzato. -Intervenne Sandra:- Non sei mai stata nel letto di qualche cliente? — No mai, però una volta ho fatto una sega a un ragazzo. — Come mai? — Ero entrata in una camera per rifarla convinta che tutta la famiglia fosse andata ad una gita in montagna, invece il ragazzo era in camera sdraiato sul letto tutto nudo, indossava le mutandine della sorella da dove spuntava l’uccello, stava sfogliando una di quelle riviste con le foto di donne nude e si faceva una sega, si spaventò quando mi vide entrare e mi implorò di non dire niente ai suoi genitori, mi sono seduta sul letto a guardare la rivista con lui ed ho finito per fargli io la sega, mi faceva compassione. — E lui non ha fatto niente? — Si è accontentato di mettermi una mano sotto la maglietta tra le tette. -Sandra si avvicinò a lei:- Hai mai leccato la figa a una donna? — No mai, sarebbe sconveniente. — Però il cazzo di mio marito lo hai succhiato con gusto. — Ma lui è un uomo. — Che differenza fa? -I movimenti che aveva fatto Sandra l’avevano fatta trovare con la passera a non più di trenta centimetri dal viso di Katia:- Hai mai sentito il profumo del sesso di una donna che ha fatto all’amore? — No, nemmeno questo. — Accosta il viso alla mia patatina che lo senti. -Katia esitò molto e Sandra la incoraggiò di nuovo:- Fai solo una prova, se non sei convinta smetti subito. -Ancora esitante Katia avvicinò il viso alla passera di Sandra, era quasi attaccata, ne sentì il profumo ma non andò oltre:- Quando sei sola in camera ti sarai fatta dei ditalini pensando all’uccello in tiro del tuo fidanzato. — Si quelli si, tutte le ragazze lo fanno. — Lo so, li ho fatti anch’io, adesso toccala, fammi un ditalino come se lo stessi facendo a te stessa. -Timidamente infilò un dito nella figa di Sandra e iniziò a muoverlo nel mezzo dei residui dei suoi orgasmi, dopo qualche movimento Sandra invitò Katia a succhiare il dito per sentirne il sapore, incuriosita dalla novità si portò il dito alla bocca succhiandolo, l’espressione del viso passò da perplessa a sorpresa:- Ti piace vero? — Si, non pensavo fosse così dolce. — Adesso prova ad infilare la lingua dove prima avevi il dito. -Katia infilò la testa tra le gambe di Sandra un poco timidamente, ma una volta iniziato ci prese gusto, Sandra gli teneva la testa tra le gambe e la incitava a continuare, mi accostai a mia moglie e la baciai, era quello che aspettava da me, le nostre lingue si intrecciarono e scambiarono umori.Avevo imparato a capire dal sapore della sua bocca come fosse vicino all’orgasmo, Sandra stava avendo un altro orgasmo e Katia non si staccò da lei, assaporò gli umori che Sandra gli regalava, mi staccai dalla sua bocca per lasciarla mugolare a pieni polmoni la soddisfazione del nuovo orgasmo, gli sussurrai:- Voglio scopare Katia. — Fallo, ma non lasciarla pisciare sul letto, sai che non riesce a trattenersi quando gode. -Katia soddisfatta si staccò da Sandra, si può dire che si stava leccando i baffi dall’espressione che aveva assunto, Sandra si avvicinò per dargli un bacio sulle labbra:- Ora hai capito come fare l’amore tra noi donne è sicuramente più bello? — Questa sera ho fatto tante nuove esperienze che non mi aspettavo, peccato che domani voi torniate a casa. — Potremmo anche tornare, magari l’anno prossimo, adesso voi due andate a lavarvi perché puzzate entrambi di piscio. -Diedi una pacca sul sedere a Katia invitandola a seguirmi in bagno:- La fa prima lei o prima io la doccia? –- Ne io ne te, facciamo il bagno insieme. –- Insieme? -Katia chiese molto meravigliata per la mia risposta:- Si insieme, hai paura? Dai entra nella vasca e sdraiati. -Sandra ci aveva seguito ed aveva aperto i rubinetti dell’acqua calda e fredda trovando la miscelatura ottimale.Katia entrò nella vasca che lentamente si riempiva d’acqua calda, entrai anch’io nella vasca, Katia da un lato ed io di fronte, Sandra mi prese in mano l’uccello e iniziò a menarlo per fargli tornare il vigore dei momenti migliori, Katia guardava incuriosita e sorridente le manovre di Sandra, appena il mio uccello fu pronto Sandra invitò Katia a sdraiarsi nella vasca, l’acqua era ancora di pochi centimetri, fece segno a me di prendere la mia posizione, mi allungai sopra Katia e attesi che fosse Sandra a introdurre il mio uccello nella figa di Katia che si preoccupò:- Mi vuole scopare con quel cazzo così grosso? — Ho solo questo uccello ed è un bel cazzo. — Ma è grosso, ho paura che mi faccia male. — Non ti farà male sciocchina, ti farà godere come non hai mai goduto con il cazzino del tuo ragazzo. -Le ultime parole di Sandra l’avevano un poco rincuorata, si era predisposta ad accogliermi.Sandra infilò un dito nella figa di Katia constatando che fosse ricettiva, l’acqua calda era arrivata a lambirgli la figa, il mio cazzo era nelle mani di Sandra e lo stava appoggiando tra le grandi labbra del sesso di Katia, lo teneva saldamente più vicino alle palle possibile, mi fece segno di spingere ed entrare nella figa, spinsi a fondo, mi fermai con il cazzo dentro per metà, l’altra parte era quasi tutta nella mano di Sandra:- Dai chiavala. -Iniziai a pompare con Sandra che teneva sempre il cazzo con la mano impedendomi di penetrarla completamente, però era come se fosse lei a scoparla con ilo mio cazzo, era anche lei a dettare il ritmo, aveva iniziato più lentamente per aumentarlo progressivamente, come percepì che eravamo entrambi vicini all’orgasmo mi lasciò libero l’uccello per darmi modo di affondarlo completamente nella figa di Katia che ebbe un sospiro di sollievo sentendosi riempita in pieno.L’acqua nella vasca da bagno aveva superato i nostri sessi uniti e impegnati a darsi l’orgasmo uno dentro l’altra, i colpi che portavo facevano spruzzare l’acqua in tutte le direzioni, Sandra ci incitava:- Dai più forte, fagli sentire tutto il cazzo, entra anche con le palle nella figa di questa puttanella. E tu senti che bel cazzo grosso ha mio marito, dai godi troia che quel cazzo ti spara dentro tutta la sua sborra. -Gli ultimi colpi che affondai furono quelli che ci fecero godere all’unisono, Sandra aveva preso la cornetta della doccia, si divertiva a bagnarci mentre il mio sperma riempiva Katia che ansimava a bocca spalancata, Sandra indirizzò il getto dell’acqua verso la sua bocca impedendogli di respirare liberamente.Terminato l’orgasmo mi fermai dentro Katia, la guardai, aveva gli occhi chiusi e il viso estasiato, gli chiesi:- Ma stai godendo ancora? -Fece no con la testa e nello stesso tempo sentii aumentare il calore sul mio uccello, una macchia giallastra si stava allargando nell’acqua, Katia stava pisciando:- Sei una sporca troia mi stai pisciando sull’uccello. — Siii, è bello, è come se stessi godendo un’altra volta. -Non dispiaceva nemmeno a me quella strana sensazione sull’uccello, aspettai che finisse la sua pisciata e mi alzai in piedi nella vasca da bagno, impugnai l’uccello e pisciai sulle tette e sul viso di Katia, teneva la bocca chiusa per non bere il mio piscio.Sandra ci guardava disgustata, tolse il tappo della vasca da bagno per scaricare l’acqua, ci guardò severamente:- Siete due schifosi, adesso vi lavate per bene oppure andate a dormire sul balcone al freddo. -Uscì immediatamente dal bagno, Katia si mise una mano sulla bocca per sopprimere una risata, misi nell’innesto la cornetta della doccia e regolai l’acqua:- Quando è così incazzata è meglio ascoltarla. -Iniziammo a farci la doccia, ma avere a fianco una bella ragazza nuda, anche se si è appena finito di scoparla, non è facile stare fermi e buoni, il primo a reagire fu il mio uccello che si rizzò nuovamente:- Gli è diventato ancora duro. -Lo appoggiai al suo culo:- Sei tu che mi fai impazzire, ricomincerei di nuovo a scoparti. — Ma lei non è mai soddisfatto? — Non basta una scopata per soddisfarmi, dammi la spugna che ti lavo la schiena. -Katia mi passò le spugna ed iniziai dalle spalle, ma dopo pochissimo ero sul suo culo, lasciai cadere la spugna per infilargli la mano nel solco e cercare il fiorellino, con l’altra mano ero già sulla figa, ci volle un niente ad infilargli due dita, infilai anche un dito nel culo, Katia gemette, dalla camera arrivò la voce di Sandra:- Cosa state facendo? -Katia mi lanciò uno sguardo interrogativo, io balbettai una scusa:- Gli sto lavando la schiena. — Secondo me la schiena finisce più in alto, togli quel dito da li. -Sandra era sulla porta del bagno che ci guardava, tolsi il dito dal fiorellino e ugualmente mi apprestavo a fare con le dita infilate nella figa ma lei mi fermò:- Quelle puoi lasciarle. -Non era arrabbiata per il mio comportamento, continuai il ditalino a Katia, Sandra si sedette sulla sponda della vasca da bagno con le gambe aperte, ci mostrava la figa aperta ed ancora vogliosa, prese tra le mani un capezzolo di Katia e lo tormentò:- Voglio che mi lecchi la figa come un cagnolino perché sei una cagna in calore sempre in cerca di cazzo. -Katia stava per inginocchiarsi ed eseguire l’ordine di Sandra ma la bloccò:- No senza inginocchiarti, piegati a 90 gradi così mio marito può continuare a farti il ditalino mentre te lo mette in culo. — Ma lui lo ha grosso mi farà male. — Quando una strada è aperta ci può passare di tutto, poi dicevi così anche quando te lo ha messo davanti ed hai goduto come una troia. -Costrinsi Katia a piegarsi facendogli pressione sulla testa, la spinsi fino a fargli appoggiare il viso sulla figa di Sandra, gli feci divaricare le gambe e gli appoggiai la cappella al buchetto, eravamo sempre sotto il getto caldo della doccia, Katia stava già lappando la figa di Sandra quando con un colpo deciso gli penetrai il culo con il mio randello, ebbe un sussulto e un gemito di dolore, non mi mossi per lasciarla riprendere, appena ricominciò a leccare la figa di Sandra che gli stava titillando i capezzoli, iniziai a pompare con foga quel culo giovane e sodo, Sandra aveva sostituito, le mie dita nella figa con le sue e le stava facendo godere:- Godi puttanella, godi per il ditalino o per il cazzo che hai nel culo? -La risposta di Katia fu un mugolio incomprensibile, ora anche Sandra stava godendo:- Cosa dirai al tuo fidanzato quando si accorgerà che ti hanno già allargato il culo? -Vidi colare lungo le cosce di Katia il suo piscio, Sandra aveva ancora le dita nella sua figa e lasciò che le bagnasse con il piscio, Katia era ancora piegata in avanti anche se non era più impegnata a soddisfare la figa di Sandra, stavo per godere anche io, gli afferrai le tette piegandomi sulla sua schiena, la chiavavo come un cane in groppa alla cagna, gli straziavo le tette mentre affondavo colpi più forti nel culo.Finalmente arrivai all’orgasmo e il mio sperma gli riempì l’intestino, Sandra porse la mano a Katia che aveva irrorato con la sua pipì:- Sei una maiala, tu l’hai sporcata tu devi pulirla. -Katia leccò docilmente la mano, sembrava anche non dispiacergli, tolsi l’uccello gocciolante dal suo culo e glielo mostrai, aveva terminato di ripulire la mano di Sandra con la lingua:- Adesso pulisci anche questo. -Katia si inginocchiò e mi ripulì l’uccello con la lingua, la puttanella era maliziosa e forse non ancora soddisfatta completamente, dava un colpo di lingua per pulirlo e un colpo per rivitalizzarlo, a Sandra non potevano sfuggire quelle manovre:- Ora basta voi due, altrimenti passeremo tutta la notte a chiavare. –Katia dopo essersi data una lavata sommaria indossò la gonna e la maglietta che aveva quando era venuta da noi, raccolse mutandine e reggiseno più l’intimo che gli avevamo regalato, ci salutò con un bacio sulle labbra e prima di uscire dalla camera disse:- Questa sera ho recuperato tutti gli orgasmi che non sono riuscita ad avere con il mio fidanzato. -Il mattino seguente dopo la colazione sistemammo il conto, salutammo tutti e ci apprestammo a partire, Katia ci salutò per ultima, ci ringraziò per tutto quello che gli avevamo insegnato e ci augurò di tornare in un prossimo futuro.Durante il viaggio di ritorno io e Sandra tirammo le somme della nostra vacanza in luna di miele, ne avevamo fatte di cotte e di crude, a me era rimasto solo un dubbio da chiarire:- Sandra devi spiegarmi una cosa, perché non vuoi che ti faccia il culetto mentre ti sei data da fare affinché lo facessi a Serena e Katia? — E’ la penetrazione che mi blocca, sto superando ora la penetrazione vaginale, ma dubito che un giorno riuscirò a superare anche quella anale. — La prima oramai so quando posso scoparti, per la seconda forse un giorno ci riuscirò. — E da cosa avresti capito quando io sono disposta a scopare. — Dal mio studio sulla pioggia. — Ecco a proposito di quello studio lo hai finito? Sono proprio curiosa di capirne qualcosa. — La prima volta che mi hai lasciato scoparti è stato il giorno delle nozze. — Te lo avevo promesso. — Ma se ben ricordi pioveva e lo abbiamo fatto in giardino sotto la pioggia. — E’ stato bellissimo. — Sicuramente. La seconda volta è stato in albergo e se ricordi anche quella sera pioveva.– Ricordo anche quello. — La terza volta è stata la sera che abbiamo dato spettacolo a Petra e Miriam, anche quella sera pioveva, tutte le altre volte che volevo scopare e non pioveva non c’è stato niente da fare, non me l’hai mollata. La mia conclusione è che tu quando piove, non so perché, ma sei disposta a fare una bella scopata. — Anche quando la zia mi ha sverginata pioveva. – (Vedi Anni 60 III parte Sandra)- Adesso devo solo individuare quali sono le condizioni che ti spingeranno a concedermi il culetto. — Prova quando nevica. — Puoi starne certa che proverò. — Quando nevicherà rosso te lo darò di sicuro pisellone. –
Aggiungi ai Preferiti