Io e mia Alessandra siamo nati nello stesso anno, a dire la verità entrambi nel mese di settembre a pochi giorni di distanza. Io ho sempre sospettato di questa cosa e credo di ritenermi figlio di un’orgia o qualcosa di simile avvenuta durante le vacanze di Natale. Questo però è un altro discorso, ma serve a dire che con la mia cuginetta crebbi assieme per molti anni. Quando avevo sei anni mio padre dovette trasferirsi per lavoro e io e la mamma giustamente lo seguimmo. Tornavamo alla casa dei nonni ogni Natale ed ogni estate per cui stavo tanto tempo con lei. La nostra vita cambiò quando dovemmo iscriverci in università. Lei decise che si sarebbe trasferita da noi e miei naturalmente accettarono. Entrambi eravamo iscritti alla stessa università ma seguivamo corsi diversi. Come naturale lei non conosceva nessuno e passava molto tempo con me e i miei amici. Il bello successe un venerdì sera. I miei genitori erano andati a trascorrere un breve ponte del primo maggio in montagna con degli amici di famiglia e noi rimanemmo soli in casa. Sebbene sapessimo cucinare entrambi decidemmo di fare prima e ordinare una pizza. Mangiammo tranquilli e ci facemmo qualche sorso di birra. Dopo cena io mi misi in sala a giocare alla Play Station e lei sul divano leggeva tranquillamente. Verso le dieci si alzò e mi disse: “Ho voglia di farmi un bagno”. Inebetito dal gioco accennai con il capo e continuai a giocare. Sentivo l’acqua che scorreva e riempiva la vasca ad idromassaggio, un grazioso sfizio che mia madre si era tolta. Era una bella vasca, capiente per due persone, ben rifinita. Ad un certo punto il rumore dell’acqua terminò, segno che aveva finito e che si stava immergendo. Dopo un pò sento la sua voce dal bagno: “Roby….Roby…” “che c’è?” mettendo il gioco in pausa e aspettando una risposta. “Ho dimenticato il balsamo, me lo prendi?” dal bagno. “dov’è?” “Nel mio comodino. Muoviti”. Mi alzai per andare a prendere il balsamo e giunto alla porta del bagno: “Va che apro.” “Vai” Aprii un piccolo spiraglio e mettendo la mano dentro gettai il balsamo in qualche punto del bagno. “Scemo, apri e prendilo. è finito in terra” “Ma…..insomma sei in bagno!!!” “Non ti vergognerai mica? Non hai mai visto una ragazza nuda? Avanti muoviti, scemo” Rosso dalla vergogna aprii la porta e vidi Ale nella vasca da bagno con la soffice schiuma che copriva il corpo immerso in acqua. Per un attimo la guardai. Poi velocemente distolsi lo sguardo e le presi il balsamo. Lei allungò il braccio per prenderlo e il grazioso seno uscì dall’acqua, cosa che io notai. Lei sorrideva e si sentiva a suo agio mentre io morivo dalla vergogna. “che ti succede scemo?” “….Nien….” “Ma va non ti mangio mica….resta qui a farmi compagnia”, con voce soave. “ma tu….” “….Sei in vasca, lo so, non mi vergogno mica. siediti” Mi sedetti sul water mentre lei parlava e si strofinava i capelli. Io cercavo di guardare sempre in faccia anche se ogni tanto attraverso l’acqua si vedevano i suoi seni e a volte anche il suo pube. Come era bella, così delicata, soda, pulita. Avevo voglia di entrare nella vasca e poi dentro di lei, possederla lì in quel posto eccitante. Non corse molto tempo che lei disse: “mi fai la schiena?” Io rimasi interdetto poi l’accontentai. Indossai il guanto e iniziai a cospargerla di sapone e lei docilmente si lasciava toccare. Poi disse: “avanti scemo perché non entri anche tu? l’acqua è splendida.” inizialmente un pò titubante decisi di seguire cosa aveva voglia di fare anche se qualcosa mi diceva che volesse andare dove volevo io. Mi spogliai ma rimasi con i boxer, a coprire il mio fallo eccitato,e tentai di entrare in vasca. Lei se ne accorse e ridendo disse:”non mi dire che ti fai il bagno con le mutande? avanti toglitele.” Io mi tolsi i boxer e i suoi occhi si soffermarono sulle mie gioie. Non sono un superdotato ma neppure un minidotato. Mi immersi in acqua rapidamente per non farmi vedere così e lei si mise a sorridermi con i suoi dolci occhi. Era davvero una ragazza carina. Occhi castani ma molto dolci, lunghi capelli mossi mori, due seni da terza e un sedere proprio niente male. Nella sua statura di 1,65 risultava molto gradevole. “Girati che ti insapono la schiena” mi disse e io ubbidii. Le sue piccole mani mi carezzavano tutto per lasciarmi il sapone bene su ogni angolo di pelle. Io mi lasciavo toccare mentre il mio cazzo si gonfiava sempre di più. Poi volle ancora carezzata la schiena ma questa volta senza guanto. Si voltò io iniziai a carezzarla. Dapprima solo la schiena poi scesi verso i lombi e infine mentre mi spostavo con le dita andavo a toccare i seni. Con molta delicatezza, senza forzare lei si faceva toccare, convinta di avere in mano un arma in più. D’improvviso si alzò in piedi e disse: “accendo un po’ di musica”. Lo fece apposta perché uscì lentamente dall’acqua per andare ad accendere la radio da bagno vicino al lavabo. Io rimasi guardarla. Le gocce d’acqua rendevano il suo corpo ancora più eccitante. Il suo pube leggermente rasato aveva raccolto un po’ di schiuma, i capezzoli gocciolavano. Dallo specchi lei si accorse che la stavo guardando e fece durare quella fase parecchio, per fare salire in me la voglia di lei. Lentamente, in modo che io la guardassi bene, si rimise in acqua e sorridendo si avvicinò a me. Fissandomi negli occhi lentamente si avvicinava con il viso mentre in contemporanea sotto l’acqua muoveva la mano. Le sue labbra toccarono le mie nell’esatto momento in cui la sua mano afferrava il mio cazzo, ormai duro dal piacere. Iniziò a massaggiarlo, mentre con la lingua penetrava in bocca. Io mi lasciai andare stupito ed eccitato alle sue grazie. Iniziando a muovere le mani sul suo dolce corpo. Man mano la frenesia della sua masturbazione crebbe finché si stacco dalle mie labbra e usò la mano per impalarsi sopra di me. Il mio cazzo era durissimo dentro di lei che ora si muoveva avanti e indietro, mentre sempre più in profondità la scopavo. “Avanti Roby, scopami….è da quando sono qui che ti voglio” Stupito da questa dichiarazione le dissi. “e me lo dici solo ora?” intanto con maestria continuava il movimento pelvico. “zitto e scopa porco…” La mia voglia era tanta che sotto quei colpi stavo cedendo. “Ale sto venendo….” Senza lasciarmi finire la frase si tolse dal mio cazzo e mi fece segno di sedermi a bordo vasca. Con il cazzo all’aria lei iniziò a spompinarmi. Grosso dentro la sua bocca continuava a pulsare e alla troietta piaceva sempre di più….. Spompinava, fino a che io cedetti e i primi schizzi di sborra iniziavano a uscire per finire dritti nella sua bocca. Accolse tutto il mio seme, mandò giù e con abile maestria mi ripulì completamente. Uscimmo dall’acqua e ci asciugammo. Lei mi baciò e sorridendo mi disse: “Sei grande Roby”
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