Questa è una storia vera. Non una fantasia romantica e neppure un film porno. La protagonista è mia moglie. Che si è rivelata una gran puttana anche senza sborrate a litri, sesso incestuoso, penetrazioni anali con mazze da baseball. Le è bastato un po’ di sesso, normalmente infedele. Almeno in principio…Rientro a casa dal lavoro in anticipo, complici la decisione di uscire un’ora prima e qualche semaforo più clemente del solito. Apro la porta di casa. Non ho neppure bisogno di entrare in camera da letto. La baldracca si sta facendo montare in salotto, a due passi dalla porta. Se fossi stato attento avrei potuto sentirli godere già dal pianerottolo. La visione ha tutte le caratteristiche di una fantasia ad occhi aperti. Lei è completamente nuda, rosa. Carponi sul tappeto. Lui le è sopra, la sovrasta a pecorina, stantuffandola con movimenti osceni del bacino. Inveisco “Puttana” e “Figlio di puttana”. E qui succede qualcosa che non avrei mai previsto. I due non si fermano. Continuano a scopare sotto i miei occhi. Lei lo incita infoiata, le loro cosce si schiaffeggiano, il culo glabro di lui continua a sussultare. È poco più che un ragazzo. Ha il corpo da studente, i muscoli abbozzati. Avrà diciotto anni, la metà dei miei. Sudano, puzzano. Lui le infila due dita in bocca, quasi volesse fermare le oscenità che continuano ad uscirne. Due labbra di un rosso vivo avvolgono quelle dita, le sbavano. Per l’occasione la puttana si è messa anche il rossetto. Poi quelle dita lubrificate le finiscono sulla figa a torturarle il clitoride. Decido di intervenire. Mi fiondo su quel groviglio di carne pulsante. Cerco di dividerli. Ma resistono ad ogni mio sforzo. Come due cani arrapati. Non c’è nulla che io possa fare. Indietreggio. Un’odore indescrivibile. Inebriante. È una monta in piena regola. Ed io sono il pastore più cornuto della terra. Se penso a quanto tempo è passato dall’ultima volta che quella vacca mi ha concesso una rapida, insensibile scopata. A vederla dimenarsi sotto i colpi del suo ragazzo ho un’erezione. Impossibile avere una reazione differente di fronte ad un simile spettacolo di schifosa lussuria. Le sue grosse tette oscillano in totale libertà. Vorrei afferrarle e tuffarci la faccia, succhiarle, giocare con i capezzoli turgidi, premerli con la lingua, tastarli con i denti. Mi spoglio. Il mio uccello pulsa dal desiderio. La cappella è dilatata all’inverosimile, rossa; come le labbra di mia moglie. Grido “Montala porco! Montala quanto ti pare” e mi chino sulla sua schiena, la schiena del ragazzo. Infilo l’uccello tra le sue chiappe. Strofino la cappella lungo tutto il solco. Dal basso verso l’alto, poi di nuovo in basso. Ho trovato il buco. Manco a dirlo è sudato. Anche quello, come tutta la carne che si agita sotto di me. Spremo la pre-eiaculazione sul quel foro. Per la prima volta da quando tutto questo è iniziato, lui si ferma. Spingo lentamente. La carne di dilata e avvolge la cappella. Il ragazzo si lamenta appena “Oh, bastardo…”. Ma lo dice con piacere, suona come un “grazie”! Guardo in basso. La testa di mia moglie è girata indietro, verso di me, mi fissa esterrefatta. Sto penetrando il suo ragazzo. E lui sta godendo visibilmente. Mi muovo lentamente dentro di lui. I miei movimenti si trasmettono al suo corpo. Riprende con lo stesso ritmo a penetrare mia moglie… che continua a guardarmi con una smorfia di rabbia. Le ho rubato il giocattolo. Aumento il ritmo. Lei si sottrae alla morsa dei nostri corpi. Si alza in piedi. Ora lo spettacolo è soltanto nostro. Avvinghiati. È lui ad incitarmi. “Sfondami, sfondami, sfondami, sfondami”. Aumento il ritmo. Mia moglie mi colpisce sulla schiena con inutili pugni. Sono un toro. Il toro più frocio della terra. Allungo una mano in avanti, cercando l’uccello del MIO ragazzo. Ora capisco la rabbia di mia moglie: è già venuto per l’eccitazione! Le ha sborrato in culo poco dopo essere stato infilzato. In mano ho un cazzo molle e viscido. Lo massaggio per qualche istante. Vista la situazione altamente perversa conto di farglielo tornare duro nel giro di poco. Ma mia moglie insiste con le sue proteste. Mi fermo, mi stacco dal ragazzo e la immobilizzo afferrandola per i capelli e tirando verso il basso. Grida per il dolore. Allora allento leggermente la presa e lei, saggiamente, smette di dimenarsi. Le parlo: “Lurida troia la smetti con questi pugni?”. Ed intanto penso: in anni di matrimonio non sei mai stata tanto ubbidiente quanto ora, che ti strappo i capelli, nudo, dopo aver sodomizzato il tuo amante. Puttana. Il ragazzo si alza in piedi. Vuole forse aiutarla? Lo squadro. È proprio giovane. Bello, persino femminile. Mi fissa interrogativo. Assalirmi o aiutarmi. “Tu… succhia!” gli comando. Obbedisce, si china e si imbocca con il mio uccello. Gli vengo in gola quasi subito. Si ferma un istante per deglutire il mio sperma; poi riprende il pompino tirando a sé con le labbra il cazzo ammosciato. Sembra di gomma. Usa la lingua per ripulirlo per bene e lo risucchia con energia, quasi volesse mungerne le ultime gocce di sborra. Deve piacergli da morire la sensazione del mio cazzo che gli cresce in bocca!Spingo la testa di mia moglie verso il basso. Ora sono in due a contendersi l’uccello.La puttana sembra aver abbandonato ogni velleità di resistermi. Il mio cazzo è nuovamente durissimo, completamente ricoperto di saliva. Ci spostiamo sul divano. Il giovane vi si distende supino. Mi sdraio su di lui. Lo penetro guardandolo in volto. Ha un’espressione stravolta dal piacere. Mia moglie è dietro di me, accovacciata tra le mie cosce; con la lingua mi percorre il solco delle natiche, fino al perineo. Ad intervalli estraggo l’uccello dal culo del ragazzo e lo punto verso il basso dandolo in pasto alla troia, che in un attimo spunta fra le mie gambe e lo cattura con una voracità stupefacente. Un pompino coi fiocchi: usa le labbra, il palato, la lingua, le guance, emettendo sibili e schiocchi da naso e bocca: una pompa idrovora!Mi dedico nuovamente al culo del ragazzo. Qualche colpo soltanto: è chiaro che sta per esplodere. Allora mi moglie si getta sul suo uccello. Io resto immobile, dentro di lui, a godermi lo spettacolo. Gli avvolge completamente l’asta con la bocca e resta ferma, lasciando che si scarichi completamente dentro di lei. Le esce sperma dagli angoli della bocca. È una visione irresistibile, che avvicina inevitabilmente anche il mio orgasmo. Estraggo il cazzo dal buco e lo punto verso la faccia di mia moglie, ancora china sull’asta del giovane. Alza gli occhioni, cercando il mio sguardo. Che tenera visione. Le spruzzo il viso di sperma. Una maschera. Un gocciolone le cola sulla palpebra costringendola a chiudere un occhio. Bella, troia e finalmente vulnerabile. Senza spostarmi da questa posizione le scarico il contenuto della mia vescica sul visino. Chiude gli occhi e mi lascia fare. Il piscio lava lo sperma. Ora sì che puzziamo. E quest’aria viziata ci infoia nuovamente nel giro di poco.
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