Dopo anni ed anni di celibato, alla soglia dei quarant’anni, ho conosciuto Lucilla, una splendida ragazza di 22 anni, e me ne sono subito innamorato. Lucilla è romana, capelli neri, corvini, decisamente carina, con una figura snella, ma piena nei punti giusti, è simpatica ed a letto si è subito dimostrata all’altezza, curiosa e pronta ad apprendere volentieri, senza troppi pregiudizi o remore morali, calda, proprio come piace a me.Nel breve volgere di un anno, eravamo fidanzati, in meno di due sposati, una bella casa, una vita felice. Lei si è dimostrata una moglie perfetta, piena di attenzioni, ottima cuoca, perfetta padrona di casa. Così quando circa un anno dopo, timidamente ha incominciato a parlarmi di sua mamma, vedova ormai da molti anni, delle sue preoccupazioni per lei, non le ci è voluto molto per convincermi ad accettare che venisse a vivere con noi.Del resto nelle rare occasioni in cui l’avevo incontrata, Giorgina mia suocera, non mi aveva mai creato problemi. Giovanile, non molto più vecchia di me, 47 anni, era ancora una donna piacevole, di cultura non eccelsa, ma una di quelle donne che dimostra di sapere stare al suo posto.Alcuni mesi dopo Lucilla riuscì a convincerla, e lei si trasferì. L’appartamento in cui viviamo è di quelli grandi, e le destinammo una camera da letto ed una stanza da lavoro, Giorgina vi si sistemò, prese a dare una mano a Lucilla nei lavori di casa, consentendole anche di riprendere a lavorare.Nessuna nube sembrava offuscare la mia vita ed il suo arrivo non mutò minimamente la splendida armonia che regnava tra me e Lucilla.Circa un mese fa, una sera, Giorgina era andata a letto da circa un’ora, lasciando me e Lucilla in salotto a guardare la televisione. Io mi scaldai ed incominciai ad accarezzare e baciare Lucilla, che come al solito rispose pienamente ai miei inviti.Non vedemmo nemmeno finire il film, e poco dopo ci trovavamo nel nostro bel lettone intenti a fare all’amore ed io scopavo Lucilla nella mia posizione preferita, alla pecorina, palpando a piene mani le sue belle chiappe, facendo deliziosamente sobbalzare nell’aria le sue tette piene ed elastiche.Mi parve di sentire dei rumori nel corridoio, ma preso dall’amplesso non ci feci troppo caso, o meglio, preferii concentrarmi su Lucilla. La feci godere e lei per ripagarmi, subito dopo mi fece uno dei suoi meravigliosi pompini, facendosi sborrare sulle tette, proprio come piace a me.Come al solito, stavamo rilassandoci, teneramente abbracciati, quando io le chiesi "Cara, non ti è parso di sentire dei rumori in corridoio poco fa, mentre facevamo all’amore ?" lei annuì "Non ti preoccupare Giuliano, era mia madre" disse lei tranquilla "Tua madre ? e che ci faceva in giro a quest’ora, è andata a letto da un pezzo " dissi io sorpreso "Prometti di non arrabbiarti ?" mi domandò lei sorridendomi con quel suo visino irresistibile.Io annuii, "Me ne sono accorta da alcune settimane, non ti ho detto nulla per non farti arrabbiare, ma ci spia, ci spia mentre facciamo all’amore" mi disse. Io feci un sobbalzo,ed iniziai ad arrabbiarmi "Giuliano, avevi promesso" mi ammonì lei "Ma Lucilla, è pazzesco, tu lo sapevi e… " inizia a dire io "Su Giuliano, cerca di capire, è ancora giovane, e vedova da tanti anni, che male ci fa lei è contenta, ed io ti confesso, mi eccito a farti certe cosine che ti piacciono tanto sapendo che mia madre ci guarda".Non vi è dubbio che Lucilla sappia come prendermi, bastò che iniziasse a descrivermi sotto voce cosa le sarebbe piaciuto fare la prossima volta, perchè io mettessi da parte ogni remora.Ma vivere sotto lo stesso tetto con una donna, ancora piacente anzi bella, della quale si conosce perfettamente l’eccitazione insoddisfatta, può essere molto difficile, specialmente per un vecchio dongiovanni come me.Così un giorno, rientrando a casa prima del solito, mi parve che la casa fosse deserta, poi mentre mi recavo in camera per cambiarmi, passando vicino alla cucina un piccolo rumore mi fece trasalire. Mi avvicinai alla porta lentamente mi sporsi per guardare all’interno.Lo spettacolo che mi si offrì fu di quelli sconvolgenti, mia suocera se ne stava con il busto coricato sul tavolo, la gonna sollevata sui fianchi, il suo bel culo in piena vista, mentre la mano tra le cosce faceva scorrere nella calda vulva una enorme carota. Restai raggelato, mentre il mio membro si induriva velocemente. Lei, non si accorse di me e continuò a darsi piacere, gemendo a bocca spalancata. Sconvolto, stavo quasi per ritirarmi, quando la sentì pronunciare una frase che mi sconvolse ancor di più "Si giuliano si scopami" diceva mia suocera nel suo delirio di piacere.Non riuscii più a trattenermi, con rapide mosse estrassi il cazzo ormai nel pieno dell’erezione, mi avvicinai silenziosamente a lei, ed all’improvviso, le appuntai la cappella contro lo sfintere e spinsi con decisione.Richiamata brutalmente alla realtà Giorgina spalancò gli occhi e lanciò un grido, cercando di sottrarsi, ma io ormai senza controllo la trattenni, mentre il mio cazzo le affondava prepotentemente nel culo. Era elastico e capace, e vinta l’iniziale resistenza, affondai facilmente in lei per tutta la mia lunghezza. Presi a sbatterla con foga. Rapidamente lei smise di dibattersi, si abbandonò nuovamente sul tavolo ed incredibilmente io sentii che la sua mano riprendeva a far scorrere la carota nella vagina. Meno di un minuto dopo, mentre io la inculavo con foga, lei veniva travolta da un violentissimo orgasmo, ed iniziò a gemere incontrollata, invocando il mio nome. Eccitatissimo ed ad un passo dall’orgasmo, mi staccai da lei e rapido andai ad affondare il cazzo nella sua bocca spalancata e gemente "Succhia troiona, " le intimai e lei docile iniziò a lavorare di lingua sino a che io non le inondai la bocca di sborra, costringendola a bere sino all’ultima goccia, e le affondai completamente il cazzo ancora duro in gola, sentii la sua mano che mi accarezzava dolcemente i coglioni.Non parlammo, ci ricomponemmo entrambi, ma da quel giorno mia suocera è diventata la mia amante, ed ora io sto cullando il sogno segreto di scoparmi madre e figlia contemporaneamente……
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