Le parole di Giulio mi restarono nella testa, la sua frase ‘Sempre che si tratti solo di soldi’, continuava a martellarmi, non andavo da Luca solo per i soldi, mi aveva eccitato il fatto di essere trattata come una puttana, essere pagata per fare sesso, ero lusingata che Luca mi trovasse così eccitante da pagarmi, e il fatto di essere pagata e non potermi rifiutare mi faceva eccitare da morire.Il tempo trascorreva lento, la mia eccitazione era salita, Giulio non era lì con me, Luca era ancora occupato con la mamma, il pensiero di mia madre che si faceva scopare da Luca mi faceva bruciare la vagina, portai la mia mano in mezzo alle gambe e mi toccai, ero bagnata per l’eccitazione, iniziai a muovere piano le mie dita sul mio sesso, indugiai col polpastrello sul clitoride massaggiandolo con un lento movimento circolare, l’eccitazione mi faceva stringere le gambe, nella mia mente passavano come in film le immagini di mia madre chinata sul cazzo di Luca intenta a fargli un pompino, vedevo come se fosse lì davanti il movimento del suo culo che accompagnava ritmicamente la testa, mi infilai due dita nella vagina iniziando a pomparmi, ero fradicia, l’immagine di Giulio si sovrappose a quella di mia madre, il solo pensare a mio fratello, al suo cazzo dritto su cui avevo goduto mi fece venire , mi dimenai sotto i brividi del piacere, l’orgasmo fù tale che urlai il mio piacere con quanto fiato avevo, me ne accorsi dopo, ancora scossa da brividi sentii la voce di mia madre che evidentemente era rientrata;-Simona, cosa è successo? Stai Bene?-, solo allora mi accorsi di aver gridato, ero ancora presa dall’orgasmo che non riuscii a rispondere, sentii la voce di Giulio;-Niente mamma, Simona ha visto un ragno ed ha urlato, è tutto a posto-, mia madre si tranquillizzò visto che non la sentii dire niente, Giulio si affacciò alla porta, io ero là stesa ancora con le dita dentro la fica, guardò per un istante, il suo unico commento fù;-Però, che orgasmo.-, dopo di che chiuse la porta.Restai li rannicchiata sul letto a pensare a quell’orgasmo che avevo appena avuto, ogni tanto strofinavo le cosce per cercare di richiamare quel piacere appena avuto, guardai l’orologio sul comodino, cavolo erano trascorse tre ore, ripensai a Luca, avevo voglia di andare da lui, mi vestii per andare a trovarlo, indossai uno di quei bichini che si legato con un fiocchetto laterale, così poteva essere tolto immediatamente, solo il reggiseno e misi un pareo, non era strano che io stessi così, passavo ore apprendere il sole in giardino, all’ultimo momento vidi delle pantofoline con il tacco alto che avevo comprato tempo prima, ma che non indossavo mai, le misi, e guardai una gamba per studiarne l’effetto, mi sembrava di essere più eccitante.Quando arrivai da Luca, non parve sorpreso di vedermi, mi salutò normalmente come se tra di noi non fosse successo niente;-Ciao Simona, sei venuta per usare il computer?-, il tono della sua voce era amichevole come sempre, se non lo avessi visto poco prima non avrei mai creduto che si era scopato mia madre.Mi sedetti sul bordo del divano, facendo in modo che la mia gamba uscisse fuori dal pareo, la gamba veniva slanciata dalla pantofolina, lo guardai con uno sguardo languido;-No, stavo pensando alla festa di domani sera, e mi sono detta, chissà se Luca ci andrà, e sono passata…-, avevo lasciato cadere la frase sperando che Luca capisse il sottinteso, mentre aspettavo una sua risposta mi adagiai mollemente sulla spalliera del divano, avevo la sensazione di sembrare una troia.-Mi pare di capire che tu non sai se ci andrai, vero?- mentre pronunciava queste parole si era avvicinato a me, adesso se allungava una mano mi avrebbe toccato, -Dipende da qualcuno che mi è molto vicino..-, adesso il mio invito era esplicito, Luca sorrise avvicinandosi a me, la sua mano si posò sulla mia coscia dandomi un brivido, iniziò a risalire piano fino a scomparire sotto il pareo, adesso giocherellava con il fiocchetto del costume, si abbassò su di me porgendomi la sua bocca, io mi protesi verso di lui, la sua lingua fù lesta a saettare nella mia bocca, mentre la sua lingua si muoveva nella mia bocca, la sua mano mi carezzava la fica da sopra il costume, io mi stavo eccitando, sentivo il costume che si inumidiva, era impossibile che non se ne accorgesse, mentre mi carezzala l’altra mano andò a sciogliere il pareo che scivolò a terra, tirò piano il laccetto del costume che si sciolse lasciandomi la fica scoperta, Luca lasciò la mia bocca e sempre baciandomi scese fino all’altezza dell’inguine, mi fece appoggiare col busto sulla spalliera del divano, la vetrina del soggiorno mi rimandò la mia immagine i piccoli tacchi delle pantofoline slanciavano le mie gambe, e così piegata facevo sporgere il culo in fuori, la mia immagine mi faceva eccitare, Luca e iniziò a leccare la mia fica da dietro, insinuava la sua testa fra le mie gambe per raggiungere con la lingua fino al clitoride, il contatto con la sua lingua mi faceva bagnare ancora di più, ebbi un sussulto quando Luca passò la lingua sul mio buchetto, nessuno me l’aveva mai fatto, la sensazione che mi dava era strana ma piacevole,protesi verso fuori il culo per godermi quella sensazione, Luca infilò dentro la sua lingua strappandomi un gridolino di piacere, visto che apprezzavo quel lavoro, Luca continuò con la lingua, ad un certo punto sentii qualcosa che premeva sul buchino, preoccupata mi girai, Luca stava facendo entrare il suo dito nel mio culo, mi diede un po’ fastidio l’entrata, ma subito Luca iniziò un ditalino che mi dava strane sensazioni;-Allora Simona, oggi inauguriamo questa tua entrata.-il suo tono era eccitato, io mi irrigidii, con le mie amiche parlavamo di avere rapporti anali, ma ancora nessuna di noi aveva avuto il coraggio di provare;-No, dietro non voglio, ho paura…-, Luca si staccò da me, aveva preso il portafogli, questa volta posò davanti a me 4 banconote da 50 euro, ma io non mi sentivo ancora pronta a un rapporto del genere, Luca mise altre 2 banconote, adesso guardavo quei 300 euro, l’essere trattata da puttana mi stava eccitando nuovamente, stavo per accettare, ma l’immagine di Giulio mi apparve in mente, non temevo la sua disapprovazione, volevo che lui fosse lui primo ad entrare nel mio culetto, volevo fargli questo regalo, lottando contro l’eccitazione che sentivo dentro, mi alzai;-Non lo so Luca devo pensarci..-, in realtà volevo solo correre da Giulio, Luca pensò che era la paura a farmi parlare così, si avvicinò e mi baciò sulle labbra;-Non preoccuparti, pensaci. Io sono qui.-Mi rimisi in fretta il pareo e corsi a casa, l’eccitazione mi stava facendo bruciare la vagina, andai di corsa in camera di Giulio, Lui era là, l’eterna sigaretta in bocca, non dissi niente, mi avvicinai a lui e gli tolsi la sigaretta, perché ogni volta che lo vedevo perdevo il controllo? Lo buttai sul letto saltandogli sopra, infilai con forza la mia lingua nella sua bocca, cercavo disperatamente la sua lingua, la trovai e iniziai a succhiarla con forza, il mio corpo si strofinava sul suo, quasi che potessi calmare così la mia eccitazione, non restò passivo, rispose teneramente al mio bacio, carezzandomi la schiena, mi staccai da lui e senza una spiegazione, quasi come un ordine gli dissi;-Inculami–Cosa…-, parve un attimo stupito, il mio arrivo, quella richiesta così improvvisa.-Luca vuole incularmi, ma io voglio che tu sia il primo a penetrarmi dietro. Dai inculami fratellino-, pronunciai queste parole mentre cercavo di spogliarlo, avevo tolto la sua maglietta e lo stavo baciando su tutto il corpo;-Sei fortunata che la mamma sia uscita e che in casa non ci sia nessuno, aspettami qui.-, le sue parole mi ricordarono che non mi ero preoccupata di saper e se eravamo soli in casa, se la mamma mi avesse visto chissà che casino, Mi liberai del costume in un lampo, non volevo perdere tempo, volevo sentire Giulio dentro di me, Giulio tornò con un tubetto in mano;-Vaselina, so dove la tiene mamma per i giochetti che fa con papà. Adesso vediamo di prepararti-Giulio mi fece sdraiare sul letto, chinò la sua testa sul mio sesso iniziando a leccarmi la fica, aveva messo della vaselina sulle dita, mentre mi stava leccando giocava con il mio buchetto, lo massaggiava piano, senza spingere le dita, sentivo le sue dita sfiorarmi mentre la sua lingua mi leccava, stavo godendo senza ritegno, Giulio iniziò a spingere il dito all’interno del mio culetto, fui stupita dal fatto che praticamente non me ne ero accorta, il suo dito iniziò a scorrermi dentro, mentre la sua lingua intensificava il ritmo sulla mia fica, quel dito mi procurava un piacere nuovo, venni in un orgasmo che mi lasciò senza fiato, Giulio aumentò il ritmo nel mio culo, finché restai senza fiato, mentre riprendevo fiato Mi trovai il suo cazzo davanti alla bocca, iniziai a leccarlo stancamente, ancora scossa per l’orgasmo, era duro e caldo sotto la mia lingua, guardai Giulio, mi piaceva troppo.Giulio si staccò da me;-Adesso mi sembri pronta-, feci per girarmi per mettermi a quattro zampe, ma lui mi blocco, prese un cuscino e me lo posizionò sotto il bacino per farmi stare più alzata, mi allargò le gambe e si posizionò davanti a me, mi sentivo oscenamente aperta, nonostante l’orgasmo appena avuto, ero nuovamente eccitata, Giulio si avvicinò a me e sentii che posizionava il suo cazzo sul mio buchino, mi irrigidii, lui mi carezzò piano facendomi rilassare, poggiò la punta sul buchino, io mi aspettavo che spingesse con forza, iniziò invece un lento movimento di bacino, spingeva e si ritirava, sentivo qualcosa di grosso spingere, ogni volta che lo sentivo un brivido mi percorreva fino alla vagina, fui presa da impazienza;-Dai spingilo dentro–è già da un po’ che lo sto spingendo dentro-, Giulio era stato delicatissimo, non mi ero neanche accorta che era entrato, d’impulso strinsi le mie gambe intorno al suo corpo tirandolo a me, sentii le sue palle sbattermi sul culo, il movimento improvviso mi aveva fatto sentire tutta la consistenza di quel cazzo, adesso sentivo il mio culo che gli si avvolgeva attorno, Giulio iniziò a cavalcarmi con un ritmo forsennato, ora sentivo una sensazione di pieno e vuoto ogni volta che entrava e usciva, senti il cazzo anche dalla vagina, era una sensazione indefinita, attirai Giulio a me per sentirlo maggiormente, cercai la sua bocca, lo baciai , volevo sentirlo dappertutto, Giulio si irrigidì e sentii qualcosa di caldo spargersi dentro di me, capii che se ne era venuto, la consapevolezza di averlo fatto godere mi fece avere un orgasmo, l’orgasmo non nacque dalla fica o dal culo, lo sentii nascere nella mia testa, totalmente cerebrale, abbracciai forte Giulio iniziando a singhiozzare.-Ti sei fatta male?- Giulio si preoccupò subito di sapere come stavo, mi venne da piangere più forte;-No, ho goduto come mai, sono felice-, lui mi guardò teneramente mi abbracciò stretta e mi diede un bacino sulle labbra.Stetti lì abbracciata a lui, fu l’arrivo di mia madre che ci fece alzare, Giulio si vestì in un lampo scendendo giù a darle una mano, io rimasi in camera a fare una doccia per rinfrescarmi, quando scesi giù, ero ormai calma e distesa.Per tutta la cena ripensai a quel pomeriggio, il sesso con Giulio era stato magnifico, ma mi era rimasta l’eccitazione di darmi a Luca per denaro, adesso mi sembrava di tradire Giulio se fossi andata da Luca, i nostri genitori erano stati invitati da amici nel paese vicino, quindi saremmo rimasti soli tutta la sera, quando furono usciti ne approfittai per parlare con Giulio, era seduto sulla soglia con la sua solita sigaretta, mi sedetti in silenzio accanto a lui, stemmo per qualche minuto a contemplare la sera, il sole proiettava i sui raggi sbilenchi su di noi, presi coraggio e parlai;-Vorrei andare da Luca-, non gli stavo chiedendo niente, gli avevo solo espresso un mio desiderio, lui soffiò una nuvola di fumo;-Non è per i soldi, vero? Ti eccita giocare a fare la puttana.- parlò con voce piatta e neutra, non stava dando alcun giudizio, esponeva un dato di fatto.-Ecco io volevo dirti che se non vuoi io…- , Giulio mise il suo dito sulle mie labbra bloccandomi le parole in bocca, mi guardò e parlò;-Simona, io non posso e soprattutto non voglio proibirti niente, se tu lo desideri vai, non hai nessun obbligo nei miei confronti, vai e divertiti. Solo tira sul prezzo, tu vali troppo.-gli stampai un gran bacio sulle labbra e corsi in camera mia a vestirmi, anche se l’aria era calda non potevo andare in bichini, dovevo mettere qualcos’altro. L’incoraggiamento di Giulio mi aveva elettrizzato, volevo sembrare una vera puttanella, presi un paio di minuscoli slip di cotone, e una maglietta che non indossavo più da due anni, la infilai senza reggiseno, si era ristretta e faticava a contenere il mio seno, le ochette stampate sopra mi davano un aria da ragazzina, cercai una gonnellina che avevo usato per una spettacolo a scuola, era una minigonna quasi inguinale tutta a pieghe, appena mi muovevo si alzava lasciando vedere gli slip, pettinai i capelli in due codine fermati con due fiocchetti, mi guardai allo specchio, sembravo una scolaretta da cartone animato, indossai le stesse pantofoline di prima, anche se stonavano con il resto dell’abbigliamento e mi precipitai da Luca, nella fretta di andare da Luca non mi preoccupai di controllare che non ci fosse nessuno, arrivai davanti alla porta di Luca mentre stava congedando un suo ospite, credo avesse la sua età, quando mi videro tutti e due strabuzzarono gli occhi, Luca balbetto una presentazione veloce, mentre entravo dentro, sentii l’ospite di Luca dire mentre se ne andava;-Ciao Luca, non stancarti troppo-, e una risatina. Luca chiuse la porta e venne dentro;-Ma come ti sei combinata–Perché non ti piace il mio vestitino- risposi con una vocetta maliziosa, e con un dito in bocca come una bambina, per tutta risposta Luca si avvicinò iniziando a palpare i miei seni da sopra la maglietta, i miei capezzoli sembravano voler bucare il tessuto tanto erano dritto, io lo lasciai fare, mi piaceva quando mi toccava, la mia mano si mosse per cercare il suo sesso, attraverso i suoi pantaloncini leggeri sentii che era già eccitato, iniziai a carezzarlo, Luca mi sfilò la maglietta, facendomi restare con la gonnellina e i seni nudi, si gettò vorace sulle mie tette iniziando a leccarle e succhiarle, io mi davo da fare a slacciare i suoi pantaloni, eravamo tutti e due impegnati in manovre frenetiche, lui leccava i miei seni, io volevo liberare il suo uccello per poterlo carezzare, ci spostammo sul divano, ormai Luca era nudo davanti a me, il suo cazzo già duro puntava verso di me, io lo carezzavo piano, mentre lui continuava a succhiare i miei seni, mi abbassai per prenderlo in bocca, Luca gradì molto, sporse il bacino per porgerlo meglio,-Succhia troietta, prenditelo tutto in bocca-, sentirmi chiamare così mi fece bagnare all’istante, inghiotti quel cazzo spingendomelo fino in gola, quella sensazione di soffocamento mi faceva arrapare, iniziai a pomparlo spingendomelo sempre più in fondo alla gola, volevo inghiottirne quanto più possibile, i miei colpi erano veloci, il calore dell’asta si trasmetteva alla mia bocca, lo tirai fuori, leccandolo dalla punta fino alle palle, ricordai che quel cazzo avrebbe dovuto incularmi, iniziai a passarlo con la lingua per tutta la sua lunghezza avendo cura di insalivarlo bene, Luca grugniva di piacere ad ogni passata della mia lingua, sentivo il suo cazzo sussultare ad ogni passaggio, Luca non voleva rimanere inattivo, mi sdraio sul divano salendomi sopra, adesso eravamo abbrancati in un 69 di fuoco, io continuavo a leccarlo, lui scostò i miei slip già umidi, non voleva perdere tempo a togliermele, tuffandosi sulla mia fica, iniziò a leccarmi e succhiarmi facendomi godere, leccava con furia, facendomi contorcere dal piacere, ogni volta che toccava un punto particolarmente sensibile io stringevo in bocca il suo cazzo, sentivo il suo cazzo tremare, credevo che sarebbe venuto in bocca, invece si alzò togliendomi il suo cazzo dalla bocca, mi sfilò con furia gli slip, adesso avevo solo la gonnellina, mi fece piegare sul divano, il culo alzato e si portò dietro di me, io tremavo per l’eccitazione, aspettavo il momento in cui mi avrebbe impalata, sentii la sua saliva scendere sul mio buchino, infilò dentro un dito come a saggiarne la resistenza, poi sentii qualcosa di grosso che spingeva sul buchino, Luca non l’aveva più grosso di Giulio, ma mancava del tutto la delicatezza di Giulio, senti quel cazzo che voleva farsi strada dentro di me, il mio buchino faceva resistenza, provai paura, una spinta più forte vinse la resistenza del mio culo, il dolore mi fece quasi cadere in avanti, quel grosso palo mi stava spaccando in due, avrei voluto che si levasse, ma Luca ormai era infoiato, cominciò a darmi dei grandi colpi, io urlavo, il bruciore mi sembrava insopportabile, mentre mi dava quei grandi colpi, Luca portò la sua mano sul mio clitoride iniziando a massaggiarlo, la sensazione di piacere del clitoride si sovrapponeva al bruciore che sentivo, la mia mano andò a sostituire quella di Luca, iniziai a masturbarmi furiosamente, il bruciore si andava attenuando lasciando spazio ad un piacere sordo, adesso cominciavo ad abituarmi, cominciai ad accompagnare i colpi di bacino di Luca andando ad incontrarlo, Luca teneva i mie fianchi con tutte due le mani e continuava a montarmi.Non contento uscì da l mio culo e si sedette sul divano mi prese e mi posizionò sul suo cazzo, io mi impalai da sola, nuovamente il suo cazzo si fece strada nel mio culo dolorante, adesso il piacere iniziava a prendere il sopravvento, iniziai a cavalcarlo furiosamente, mi alzavo lentamente e mi calavo con forza, volevo sentire ad ogni colpo la sensazione di essere aperta, il piacere sordo che sentivo nel culo montò all’improvviso, un orgasmo strano mi prese, mi dimenai su quel cazzo infilato nel mio culo, i miei contorcimenti fecero venire anche Luca, sentii un liquido caldo spandersi entro di me, mi accasciai di lato sfilandomi da Luca, avevo il mio culo oscenamente aperto, sentivo il mio buco palpitare per i colpi che aveva ricevuto, ma l’orgasmo appena avuto era stato grande.Mi alzai e un rivolo di sperma uscì dal mio culo colandomi sulle gambe, Luca mi guardava distrutto, mi mise una mano in mezzo alle gambe e la ritirò bagnata dai miei liquidi.-Simona, devo dire che sei meglio di una che conosco-, Già, mia madre pensai, Luca si alzò e prese il portafogli, mi porse i 300 euro promessi, presi i soldi e mi rimisi la maglietta, si era fatto tardi, e i miei potevano tornare da un momento all’altro, stavo per andarmene quando Luca mi chiamò;-Simona, stai scordando questi-, aveva in mano i miei slip ancora umidi per l’ eccitazione provata prima, lo guardai con un sorriso da troietta;-Tienili come mio ricordo-, lo lasciai che stava annusando il mio odore sugli slip, io mi affrettai a tornare a casa, volevo stare con Giulio.Lo trovai ha letto che leggeva, l’odore di tabacco permeava la sua stanza, cominciava a piacermi perché mi ricordava lui, gli sorrisi e senza dire una parola mi andai ad accoccolare accanto a lui, lui mi cinse con un braccio, quell’abbraccio mi faceva sentire protetta, senza neanche la forza di fare la doccia mi addormentai accanto a lui.

