Ero in vacanza, come ogni estate, in una località montana del Piemonte. Non è una località famosa, ma molto riposante e, soprattutto, molto tranquilla, proprio perché non alla moda. Il mio lavoro è impegnativo, e durante le vacanze sento la necessità di isolarmi, ecco perché ho comprato quella casetta al limitare di un bosco di abeti. Lassù non viene quasi mai nessuno, salvo qualche campeggiatore con la tenda, in cerca, come me, di tranquillità. Di solito piantano la tenda vicino ad un ruscello, a cui possono attingere acqua per le loro abluzioni, e qualcuno credo la usi anche per cucinare.L’estate stava trascorrendo senza particolari avvenimenti, come sempre. Verso la fine della stagione, mancava una settimana al rientro in città, arrivò una coppia di campeggiatori. Dapprima non ci feci caso, ma quando ebbero montato la loro tenda, ad un centinaio di metri dalla mia casa, un poco più in basso, qualcosa attirò la mia attenzione: si erano sdraiati al sole completamente nudi. La distanza era poca e potevo distinguerli molto bene, non c’erano dubbi, erano veramente nudi. Incuriosito presi il binocolo e li osservai: lei era una magnifica ragazza mora e lui un giovane, alto, con una lunga barba bionda incolta. Tenevano gli occhi chiusi e sembravano addormentati. Ero affascinato! Durante il periodo della vacanza non avevo pensato assolutamente al sesso, ma la vista di quei corpi nudi, risvegliò i miei sensi sopiti, e sentii sorgere dentro di me un forte desiderio di donna. Mentre li stavo osservando vidi la mano di lei spostarsi lentamente sul corpo del giovane fino a raggiungere il sesso. Il mio binocolo è molto potente, e potevo distinguere tutti i particolari. Il sesso del ragazzo si erse subito: era un membro molto grosso; lei si avvicino e glielo prese in bocca. Fu una questione di pochi minuti: lui la rovesciò e le montò sopra scopandola selvaggiamente; poi si rimise supino chiudendo gli occhi. Lei rimase a gambe larghe per un bel po’, poi si alzò ed entrò nella tenda. A quel punto smisi di guardare; ero eccitato e desideravo sfogarmi, perciò entrai in casa e mi masturbai.Il sole era calato ed i ragazzi si erano rivestiti, avevano acceso un fornelletto a gas, e stavano facendo cuocere qualche cosa. Io mangiai la cena che avevo preparato, quindi mi sedetti in poltrona a guardare il telegiornale sulla TV.Non pensai più ai due ragazzi finché non fui a letto, quando, prima di addormentarmi, mi tornarono in mente i corpi stupendi dei due mentre facevano l’amore, e non potei fare a meno di masturbarmi di nuovo. Il giorno dopo i ragazzi erano ancora là, ed io non resistetti alla tentazione di guardarli col binocolo. Sempre nudi, erano affaccendati a prepararsi la colazione sul fornello, poi si sedettero a mangiare, quindi si vestirono ed andarono nel bosco.Durante la mattinata fui indaffarato con il mio lavoro, ma di tanto in tanto il mio sguardo correva alla tenda dei ragazzi. Verso mezzogiorno li vidi tornare. Notai che stavano trafficando al fornello. Dopo parecchi minuti di confabulazioni, il giovane si diresse verso la mia baita. Mi salutò sorridendo, poi mi disse che la bombola del gas era vuota e non sapevano come farsi da mangiare; mi chiedeva se non avrei potuto aiutarli. Naturalmente fui ben felice della richiesta, e li invitai a pranzo; intanto avremmo potuto parlare del problema e del modo di risolverlo. Andò dalla ragazza e tornò con lei.Mi aiutarono in cucina, dove facemmo scaldare uno spezzatino che avevo cucinato in quantità il giorno prima. A tavola chiacchierammo allegramente, ed io confessai che li avevo guardati mentre erano nudi. Risero e dissero che loro erano abituati alla nudità, perché erano naturisti, anzi avrei dovuto denudarmi anch’io. Notai che la ragazza partecipava a questi discorsi senza alcun imbarazzo, anzi, mi parve di cogliere come un lampo di malizia nei suoi begli occhi neri. Ciò mi incoraggiò a portare il discorso sui campi nudisti. –Noi ci andiamo spesso- disse lei, -e ci troviamo molto bene-.-Non vi eccitate sessualmente a stare in mezzo a gente nuda?- chiesi! -Beh, se si sta con persone piacevoli può succedere- rispose lui! Per il momento il discorso finì lì. Terminato il pranzo li invitai a tornare la sera per la cena, quindi se n’andarono alla loro tenda. Lì si spogliarono e si sdraiarono a prendere il sole, come il giorno prima. Dopo pochi minuti li vidi avvinghiati in un sessantanove, con lei sopra di lui. Sapevano benissimo che li avrei guardati, e non facevano nulla per nascondersi; ciò rendeva la cosa ancor più eccitante, ed io mi masturbai lì dov’ero, senza preoccuparmi della possibilità che anche loro vedessero me.Avevo preparato una cena molto frugale: zuppa di verdure e salumi. In compenso avevo dell’ottimo vino, e quando arrivarono ne bevemmo subito un bicchiere, molto apprezzato dai miei due ospiti.Mangiando parlammo della tranquillità del posto, dove si poteva fare in piena libertà tutto quello che si voleva, certi di non essere disturbati.-Infatti ho notato che ne approfittate ampiamente- dissi io , ridendo.-Si, è bellissimo fare l’amore all’aria aperta. Tu non lo fai mai?- rispose la ragazza!-Lo farei volentieri, ma mi manca una compagna- Parlammo d’altro, ed alla fine lui si offrì di andare a prendere una bottiglia di grappa che avevano nella tenda. Rimasto solo con la ragazza, presi il coraggio a due mani e, fidando nella sua spregiudicatezza, le dissi che la trovavo molto attraente e che mi sarebbe piaciuto fare l’amore con lei.-Neanche a me dispiacerebbe- rispose, -ma lui è molto geloso, e non mi lascia mai sola; però può darsi che qualcosa succeda, ma deve partecipare anche lui-Lui tornò subito con la bottiglia, e ne bevemmo abbondantemente.Intanto l’aria s’era rinfrescata ed entrammo in casa. Accesi lo stereo e misi della musica. Continuammo a chiacchierare, ed il discorso arrivò ben presto sull’argomento sesso.Quella sera lei aveva messo una lunga gonna di cotone leggero, con uno spacco che mostrava un’abbondante porzione di coscia; sedendosi sul divano, lo spacco s’era aperto e mostrava la coscia di lato completamente. Si sarebbero dovute vedere le mutandine, se ci fossero state, ma evidentemente non le portava. La ragazza era seduta fra me e lui e, ad un tratto, mise una mano sulla coscia nuda del suo compagno che era in pantaloncini corti. Il gesto non era casuale, perché la mano accarezzava ostentatamente la coscia verso l’inguine; poi lei gli diede un bacio sul collo e disse:-Sai cosa mi ha detto quando tu non c’eri?- -Cosa?- chiese lui!- Mi ha detto che gli piacerebbe fare l’amore con me–E tu cos’hai risposto?–Ho risposto che non mi dispiacerebbe, ma dovresti partecipare anche tu-.Lui non aggiunse altro, ma la sua mano corse alla spaccatura della gonna e l’aprì del tutto, rivelando il folto cespuglio di peli che ricoprivano l’inguine.Io non ne potevo più, ma non osavo intervenire, per timore di turbare l’atmosfera altamente erotica che s’era creata. Intanto lei aveva infilato la mano sotto i calzoncini di lui, e ne aveva estratto il membro, mentre con l’altra mano mi accarezzava l’inguine tastando la mia erezione. A questo punto osai! Estrassi il cazzo duro e lei lo prese immediatamente in mano esclamando: -però, anche lui è messo bene!-Lui guardò verso di me, e le disse: -dovresti provarli tutti e due per giudicare quale è meglio-Non serviva altro: lei si slacciò la gonna e se la tolse. In breve fummo tutti nudi. Lei si voltò verso di me, si abbassò e prese il mio cazzo in bocca, mentre lui da dietro, le accarezzava il seno piccolo ma perfetto. Se avesse continuato ancora qualche secondo avrei avuto un orgasmo, ma fortunatamente smise il pompino, si mise a gambe larghe e mi chiese di leccarle la fica, cosa che feci con entusiasmo. Scostai il morbido vello ed immersi la mia lingua fra le labbra carnose ed umide. –Andiamo sul letto- disse lui, -Staremo più comodi-. Il mio era un letto a due piazze; tolsi la coperta e ci sdraiammo sul lenzuolo. Intrufolai subito il capo fra le gambe della ragazza in posizione di sessantanove, con lei che mi dava la schiena. In questo modo potevo leccare la fica ed il buchetto posteriore. Adoro leccare il culo, perciò cercai di infilare la punta della lingua nell’ano. Evidentemente la cosa era gradita, perché lei cominciò a gemere.Intanto lui, che era davanti a lei, la baciava sulla bocca e le carezzava il seno. Ad un tratto allungò una mano e venne a toccarmi il cazzo. Per un attimo pensai che fosse un contatto fortuito, ma lui me lo prese decisamente in mano e non ci furono più dubbi, l’atto era intenzionale. Fui sorpreso di gradire la sega che lui mi stava facendo, e continuai la leccata con maggior foga, insistendo specialmente sul buchetto posteriore.Lei gemeva sempre più forte, infine esclamò, al colmo della foia: -Vi voglio dentro tutti e due!- Così dicendo si voltò verso di me e si posizionò per essere penetrata di lato. Alzò una gamba, prese il cazzo del ragazzo che stava dietro di lei e se lo posizionò sul buchetto posteriore. Evidentemente era abituata, oltre che essere ben lubrificata dalla mia lingua, perché il grosso cazzo del ragazzo entrò nel culo senza apparente difficoltà. Allora lei prese il mio e se lo portò all’imboccatura della fica. Entrai in lei, che cominciò ad urlare tutto il godimento che le davano i due cazzi. Il suo orgasmo sembrava non aver mai fine, ed io ero talmente eccitato che non durai a lungo. Venni dentro di lei quasi contemporaneamente al ragazzo. Infine giacemmo tutti e tre spossati senza parlare per parecchi minuti.Dopo che si furono rivestiti, lei mi diede un bacio sulla bocca e disse:-A domani!- Poi tornarono alla loro tenda. A letto, ripensando agli avvenimenti della serata, mi sentii talmente eccitato che avrei voluto raggiungerli, ma mi limitai alla solita sega, che non mi soddisfò. Mi sarei rifatto il giorno dopo!Al mattino mi svegliai più tardi del solito, e subito uscii per vedere i due giovani. La tenda non c’era più.
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