Marco quella notte non riuscì a chiudere occhio, aveva finalmente trovato la donna della sua vita. Il fatto di sapere di dover dipendere totalmente da una donna lo eccitava molto. Guardava continuamente Miriam che dormiva nuda e venerava col pensiero ogni parte del suo corpo. Era bellissima! Il giorno dopo la mattinata trascorse velocemente tra una doccia ed un’abbondante colazione. Costantemente Miriam faceva riverimento all’incontro con le sue amiche che si sarebbe tenuto a casa sua poco più tardi. Marco non poteva neanche immaginare cosa gli sarebbe successo. La comitiva di amiche era formata da sei donne, tutte bellissime. Tutte erano professioniste o managers ed avevano come scopo della loro amicizia la sottomissione assoluta di tutti imaschi che capitavano a loro tiro. Miriam era l’una di esse a non essere "impegnata" con un uomo. Infatti tre di loro erano sposate e due convivevano con un partner. Verso le 12 Miriam disse "Marco vai nello sgabuzzino e vestiti con quello !che troverai lì, mi raccomando, togli gli slip". Marco si recò nello sgabuzzino dove trovò solo una maglietta nera trasparente, tipo velo, a mezze maniche ed una specie di minigonna che, indossata, a stento copriva il pube. Mentre si vestiva pesava a quella donna adorabile che era Miriam. Ne era innamoratissimo! Avrebbe fatto tutto per servirla. Lo distrasse il campanello della porta ed un vociare femminile. Erano arrivate le amiche di Miriam. Sentiva dallo stanzino delle risate ed un gran clamore tra esse. "Marco, vieni subito quì, ti voglio presentare le mie amiche" esclamò Miriam. Marco uscì dallo stanzino e si recò nell’ampio salotto dove Le sei donne erano sedute su divani e poltrone. Gli si presentò agli occhi una scena stupenda. Erano tutte bellissime, forse non tutte giovanissime, ma molto attraenti. Il suo arrivo destò un certo silenzio, le donne si guardarono tra loro complici e Miriam disse "Allora, cosa aspetti a salutare le mie amiche, le tue padrone? Giù a terra!, bacia i piedi a tutte, presto!" Marco obbedì. Durante questa fase di adorazione notò che alcune di esse avevano i piedi fasciati da elegantissime scarpe, altre avevano calzature aperte avanti da dove spiccavano bellissime dita curate. Era eccitatissimo. Quando finì si alzò in piedi ed il suo membro era talmente ritto da alzare la minigonna che aveva indossato. Le donne risero di gusto e si compiacevano a vicenda dello splendido esemplere di maschio che era loro capitato. Si complimentarono con Miriam e qualcuna già lo chiese in prestito. Anna, una splendida bionda con occhi verdi, mentre fumava disse "Vieni quì, fammi sentire il tuo cazzo" MArco le si avvicinò, lei posò la sigaretta nel posacenete e con entrambe le mani accarezzò il membro e sentì la consistenza dei testicoli. Mentre si somplimentava con Miriam diede una stretta ai testicoli che fece sobbalzare e gridare Marco. "Come ti permetti" disse Miriam che gli si avvicinò, gli mollò uno schiaffo ."Scusati subito e che!non si ripeta mai più" Marco le baciò la mano e baciò la mano anche ad Anna. "Perchè non lo seviziamo?" disse Monica che sembrava la più anziana. Subito le altre afferrarono Marco e lo distesero a terra con il sedere in alto. Monica, con l’aiuto di Miriam, prese un membro di plastica e glielo mise nell’ano. Marco quasi strozzò un grido, ma, pensando ad un altro rimprovero, lo trattenne. "Questo eè quello che meritano gli uomini, di essere sodomizzati da un gruppo di sonne, così capiscono cosa una donna sente quando lo fanno loro" disse Carla che era la più giovane. Subito dopo lo lasciarono e si recarono nella stanza da pranzo. Miriam ordinò a Marco di servire loro il pranzo. Durante il pranzo tutte le donne scherazarono tra loro ed in tutti i modi molestarono Marco. Gli fu permesso di mangiare sotto la tavola, guardando le loro bellissime estremità che dovette baciare e leccare ripetutamente. Dopo il pranzo si recarono nella stanza da letto, legarono Marco sul letto ed, a tu!rno, lo montarono. "Se arrivi prima di far godere tutte ti taglio le palle " gli disse Miriam in un orecchio. Alla fine Carla lo fece godere con un pompino che portò Marco alle stelle.Lo lasciarolo lì mentre tutte andarono a riposarsi in salotto. Durante il pomeriggio lui non riuscì a tenere gli occhi aperti, sonnecchiò a lungo, fino a quando sentì un rumore nella stanza. Nel buio della stanza sentì dei passi, era Miriam che gli si svvicinava, stava fumando "Le mie amiche sono state molto contente di te, ma ho capito che è piaciuto molto anche a te, comunque tu sei di mia proprietà e non ti permetto di godere con altra donna se non con me" Marco non rusciva a capire dove voleva arrivare "Io ho avuto molti uomini, tu, invece, sono certa non hai mai avuto una donna, vero?" "Si" rispose lui. "Così deve essere. Una donna deve avere molti uomini sotto di sè mentre un uomo deve dare fedeltà alla propria donna, vero?" "Si, padrona" rispose lui. Lei spense la sigaretta sula coscia di Marco che urlò dal dolore ed uscì dalla stanza.La sera trascorse placidamente: Miriam prese a leggere un libro sul divano e Marco, disteso a terra, le faceva da poggiapiedi. Con i suoi piedini Miriam giocò a lungo con il suo membro. Prima di andare a letto gli disse "Sono stanza, ma vedo che sei ancora eccitato, masturbati davanti a me!" Marco prese a masturbarsi mentre Miriam ripeteva frasi che inneggiavano alla superiorità della donna sull’uomo ed alla necessità di dover dare devozione alla propria donna. Quando terminò ed arrivò all’orgasmo miriam lo baciò a lungo sulla bocca e, tornando inspiegabilmente normale, gli disse "Tesoro, ora rivestiti e tornatene a casa che domani abbiamo da lavorare, ci vediamo Sabato prossimo" Marco le baciò ancora i piedi e, dopo essersi rivestito, andò via.L’autore: a.esp@pnt.pandora.it
Aggiungi ai Preferiti