Questa estate siamo stati invitati al mare dalla mia amica Marzia. Sebbene i suoi 42 anni è decisamente una donna attraente, bionda, fisico asciutto e ampie curve… nel complesso un fisico che io avevo circa a trent’anni. Durante questi giorni passati a casa sua mi sono accorta che mio figlio Luca doveva pensarla come me… più volte i suoi occhi si soffermavano sulle forme della mia amica e altrettante volte i suoi pantaloncini estivi rivelavano un gonfiore più che sospetto. Non mi sono preoccupata più di tanto, data l’età (19 anni) sarà stata la solita fantasia per placare i bollenti spiriti e poi tra pochi giorni sarebbe partito con gli amici quindi… Dopo una mattinata sulla spiaggia, nel primo pomeriggio i rispettivi mariti si erano addormentati sugli sdraio e io ero andata a farmi un giro digestivo in riva al mare. Invece di tornare agli ombrelloni mi sono diretta in cabina per cambiarmi il costume… Dopo pochi secondi sento il rumore della chiave nella toppa della cabina affianco, quella di Marzia, e qualcuno entrare. Stavo quasi per salutare lei o il marito quando sento la voce di mio figlio che dice: “ah, non ce la facevo più”. Insospettita rimango immobile in ascolto dei rumori.. l’ansimare mi inquieta…mi abbasso cercando di vedere dai venti centimetri di apertura che i divisori della cabina lasciano cosa stia succedendo. Rimango sbalordita. Marzia è china e sta succhiando il cazzo di mio figlio mentre con l’altra mano si sditalina. Sento luca che dice “vai piano, cazzo, se no vengo subito”. Sono shoccata. Ho voglia di esplodere, di saltare fuori e gridare alla stronza di lasciare mio figlio… ma quello che faccio è scostare il costume e massaggiarmi la figa già tutta umida. Luca parla sottovoce ma riesco a sentirlo benissimo. “Brava troia, si guardami. ti piace farti i ragazzi che hanno vent’anni meno di te eh?” Marzia si alza e io mi scosto per paura di essere vista. “adesso tu!” intima a mio figlio che si abbassa e inizia a leccargli la figa. La sento ansimare la puttana, emette un gridolino… “baciami”. “lo senti il gusto della tua figa eh, Marzia? Sai quante volte mi sono masturbato su di te? E adesso mi prendo gli interessi”. Il rumore si fa più forte e continuo. Luca probabilmente la sta scopando adesso. Marzia ansima, mi abbasso e vedo. Sono appoggiati al muro, vedo solo la parte inferiore dei corpi. La troia ha una gamba a terra e con l’altra cinge mio figlio. Quasi piango nel trattenermi da far rumore mentre vengo a ripetizione. Luca la scopa come un uomo. “dimmi che ti piace, stronza, dimmelo” ansima. “si, sfondami, cazzo, sfondami”. “apri la bocca” ordina Luca. Poi il suono di uno sputo. “ingoia, così…sei la mia cagna adesso”. Marzia gode. Fortuna che sono le 3 e nessuno passa tra le cabine altrimenti la avrebbe sentito di sicuro. Si abbassa e vedo delle gocce di sborro cadere a terra. Luca le sta venendo in bocca. Vedo la figa di Marzia. Gocciola pure lei. Sono distrutta. Luca le chiede un asciugamano e poi esce. Aspetto che esca anche lei. Vado all’ombrellone. Dopo un po’ tornano con un gelato. “ti sei fatta una bella passeggiata eh? Noi siamo andati a prenderci un cono” mi dice la troia. Mi sorride come se non fosse successo nulla. Faccio finta di dormire. Che merda! Mio figlio che si scopa la mia migliore amica e io che mi masturbo spiandoli. Sono furiosa ma non lo faccio vedere. La sera andiamo tutti a mangiare fuori. Bisogna ammettere che Luca ha dei buoni gusti. Marzia è decisamente bella e al ristorante molti sono gli uomini che si girano a guardarla. Aveva un vestito bianco legato in vita con un ampio decolté e un profondo spacco che rivelava due gambe abbronzate esaltate da dei sandali col tacco legati attorno a tutto il polpaccio. Beviamo tutti molto e quando torniamo a casa mio marito si addormenta subito. Vado a salutare Luca in camera sua: “sono stanchissimo, buona notte mamma”. “Non ne dubito!” gli rispondo con un sorriso. Non riesco a prendere sonno e dopo un paio di ore scendo in cucina per prendere un bicchiere d’acqua. Tornando in camera da letto intravedo la luce accesa provenire dal buco della serratura della camera di mio figlio. Mi avvicino e mi ritrovo per la seconda volta a sbirciare. Marzia è inginocchiata sul letto e Luca la sta scopando da dietro. Vedo bene per la prima volta il cazzo di mio figlio in tiro. Bhe, direi molto meglio del padre. Il mio dito sta nuovamente pizzicando il clitoride che è adesso gonfio come non mai. Si fermano. Luca sussurra qualcosa a Marzia che prova controbattere. Luca fa il gesto di dargli uno schiaffo e lei si rimette a carponi. Capisco tutto quando lo vedo versare l’olio solare sul buco del culo di quella stronza con cui ho condiviso le mie prime avventure sessuali. Mi sto masturbando freneticamente e nella concitazione tocco la porta. Sento mio figlio fare “Shh!! C’è qualcuno!! Cazzo!” e scappo in bagno. Il giorno successivo non mi allontano da mio marito fino a sera. Per non destare troppi sospetti quando Luca mi propone una passeggiata sono costretta ad accettare, anche se di malavoglia. Ci allontaniamo dal centro e parliamo del più e del meno. Luca mi guarda insistentemente negli occhi. Non ho il fisico di Marzia ma sono considerata una donna abbastanza piacente e non sono infrequenti gli sguardi e le proposte di alcuni miei colleghi. Giunti in una piccola via sento la sua mano infilarsi tra le cosce e gli mollo di risposta un ceffone. Lui mi guarda. “ti piace sditalinarti mentre mi scopo la tua amica, vero mamma?” “che cazzo dici, Luca? Forza andiamo a casa”. “non andiamo proprio da nessuna parte. Le ho viste le foto porno che papà ti ha fatto, sai.” “Pensa se le vedesse anche altra gente, che bella figura che faresti mamma” mi dice Luca con un sorriso. “non fare lo stronzo!” “non la fare neanche tu, allora” mi risponde e mi porta la mano sul suo cazzo già in tiro. Penso che dovrei togliere la mano ma mi ritrovo a tirarlo fuori dal costume e comincio a segarlo. “prendilo in bocca, adesso!” mi ordina mio figlio. Mi abbasso e inizio a leccarglielo. Non ce n’è. Sono stata sempre brava a fare i pompini, col trucchetto di allontanare la bocca e lasciare un filo di bava attaccata alla cappella… in un minuto lo sento contrarsi, cerco di allontanarmi ma lui con un gesto della mano riesce a sborrarmi in faccia. Prendo un fazzoletto dalla borsa. “sei uno stronzo, Luca. Come ti salta in mente. Sono sempre tua madre io! Adesso hai avuto quello che hai voluto. Tu è quella stronza avete chiuso con me. Non ne voglio più sentire parlare!” “non abbiamo proprio finito nulla. Forza cammina!”. Arriviamo davanti a un muretto che da su un belvedere. Luca si mette dietro di me. Sento il suo cazzo duro attraverso i pantaloni. “non possiamo, Luca. Sono tua madre!” “ma sei anche una bella porca, vero?”. Mi sditalina. “sentila, tutta bagnata e rompi ancora i coglioni”. È vero. Sto godendo come non mi accadeva da anni. Mi scosta le mutandine e mi penetra. Da dei colpi secchi, scopandomi con tutto il pene. Viene quasi subito ma non si ferma neanche. Sento le gocce che scorrono sulle gambe. Vengo a ripetizione. Inizio ad ansimare vistosamente. “troia di merda. Godi con tuo figlio, dimmelo cosa sei! Forza! Dimmelo!” “sono la tua troia, sono la tua troia, scopa-a-mi, si, sih, si…” Un bruciore. Le lacrime. Il lacerarsi della carne. Mi sta prendendo da dietro. Le ginocchia mi tremano mentre afferro il muretto fino a farmi male. Non viene più e mi sta pompando il culo come mai nessuno aveva fatto. Arrivo nuovamente all’orgasmo. “chissà quanti cazzi da giovani, tu e la tua amica, eh?” mi ansima mio figlio “puttane schifose!”. Mi tira i capelli portandomi la testa all’indietro. “guardami in faccia mentre ti vengo in culo!” Poi il calore, la spossatezza. Un bacio in bocca. “Ti amo, Luca”. “anche io mamma, anche io…”
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