Ora erano li, tutti e due, ed aspettavano una sconosciuta che aveva mostrato distrattamente la figa. Laura percepì la preoccupazione di Carlo e, per calmarlo, si girò di 180° e offri il culo, allargandoselo con le mani.Fu impalata un attimo dopo, ma lentamente però, lui sapeva che all’inizio le faceva male. Laura si era aggrappata con le mani al piede del pesante tavolo di legno e teneva il sedere piu’ in alto che poteva per facilitarne la penetrazione. Ogni tanto le sfuggiva un ‘Mumfh’ non si sa bene se di dolore o di godimento.Passò forse un quarto d’ora e si sentì citofonare. Era arrivata. Tutti e due si infilarono le rispettive vestaglie e aprirono la finestra per lenire l’odore di sesso che pervadeva la stanza. Morgana fece il suo ingresso. Sorrideva come aveva già fatto al bar, ma era vestita con abiti ben più scollati e ben piu’ eleganti di quelli del pomeriggio. Posò la grossa borsa sul divano e vedendo che gli argomenti scarseggiavano, disse in tono scherzoso:- spero non vi dispiaccia se, visto oggi pomeriggio, mi sono messa in tono con la serata…-Così dicendo si tolse il pesante soprabito e scoprì il suo abbigliamento. Una gonna quasi inesistente fasciava il grosso sedere, era di marca, si vedeva. Portava delle calze a rete nere e le scarpe avevano il tacco alto, tanto da farla apparire molto piu’ alta di quanto in realtà non fosse. La giacca era abbottonata in basso, e con la gonna formava un completo grigio gessato. Il tutto era rifinito da una collana con un grosso sole d’oro come pendaglio.- sei elegantissima ! – osservò Carlo- Grazie — molto bello il completo – incalzò LauraSi misero tutti a ridere davanti a quello strano cerimoniale, e Carlo decise che forse era il caso di andare subito al sodo. Avvicinandosi a Morgana le sfiorò il collo. Lei gradì perché socchiuse gli occhi ed inclinò la testa dal lato opposto. Si lasciò sbottonare e sfilare la giacca senza fare commenti. Subito apparvero i suoi seni nudi, leggermente rilassati, ma ancora estremamente eccitanti. Carlo si chinò a succhiare una delle due grosse areole scure e Laura fece la stessa cosa dall’altra parte. Inaspettatamente Morgana spinse ancor piu’ vicino il suo seno destro alla bocca di lei.Laura inghiottì quasi tutta l’areola e iniziò a succhiare forte. La mano di Carlo nel frattempo era scesa giù sotto la gonna e aveva preso a spostare quello che al tatto pareva un perizoma . Il suo dito indice sentì un grosso taglio fra le due labbra gonfie della figa, era umido e più lui lo stuzzicava, più lei si bagnava. Anche Laura raggiunse la mano di lui ed iniziò a frugare avidamente fra le cosce della cassiera.Morgana si rilassò del tutto. Da quella posizione, in piedi vicino alla parete del salotto, flesse leggermente le ginocchia e allargò un po’ più le gambe. La sua schiena si appoggiò sul muro e prese, con le mani, ad aprire le vestaglie dei suoi ospiti. Carlo lasciò scivolare la sua a terra e il suo cazzo gonfio affiorò. Morgana abbassò gli occhi per osservarlo, poi lo afferrò ed iniziò a masturbarlo con forza. I colpi erano violenti e decisi, se Carlo non fosse stato bagnato avrebbe provato dolore. Laura nel frattempo si era inginocchiata e aveva preso a leccare la figa di lei. Morgana si mise bene a cavallo della sua bocca e si lasciò violentare dalla lingua della donna. Ora però sentiva il bisogno di fare ‘qualcosa’ anche lei, lentamente si lasciò scivolare sulla piccola poltrona coperta da un telo colorato. Lo fece piano, in modo che la bocca di Laura potesse accompagnare il movimento senza abbandonare la sua figa, che ora era fradicia di umori.Carlo capì, si spostò di poco e permise a Morgana di prenderglielo in bocca. Il quadro era completo, Morgana era seduta con le cosce divaricate e si lasciava succhiare il clitoride gonfio e bagnato da Laura che era in ginocchio davanti alla sua figa con la testa completamente immersa fra le cosce. Carlo era in piedi, leggermente spostato da un lato e accompagnava con le mani il movimento ritmico della testa di colei che lo stava sbocchinando con maestria. La lingua scorreva sulla cappella gonfia, poi leccava il fusto e infine inghiottiva l’asta fino quasi ai coglioni. La mano sinistra di Morgana era sotto lo scroto e teneva alto il cazzo, così da poterlo assaporare con maggior facilità. Laura infilò un dito nell’utero della donna, subito dopo un altro e un altro ancora. Iniziò a masturbarla mentre la leccava e Morgana nonriuscì più a trattenere i gemiti di piacere.- inculami – disse rivolgendosi a Carlo, e così dicendo si alzò per potersi girare alla pecorina. Laura sfilò le dita dalla figa e le leccò con aria da porca.- ti piace ? – le chiese Morgana. Laura la fissò e sorrise, si rinfilò’ un dito in bocca.Morgana era inginocchio sulla poltroncina e si allargava, con le due mani, le natiche. Laura afferrò il cazzo di Carlo che sembrava stesse per esplodere tanto era gonfio, e lo puntò sull’ano di lei.- sfondagli il culo – disseCarlo fece pressione e il suo uccello penetrò con una facilità stupefacente. Un mugolio di piacere si sollevò da entrambi – siii -Iniziò a pomparla, prima lentamente, poi sempre più veloce. Laura con una mano masturbava la donna e con l’altra se stressa. Stavano godendo, di li a poco qualcuno sarebbe venuto, forse Carlo a giudicare dalla faccia e dal sudore che cominciava a perlinargli le spalle. Continuarono così per buoni cinque minuti, il rumore sordo dello’sbattere’ sulla pelle di lei, dava il ritmo come uno di quei tamburi africani.Ora Laura si era seduta a terra e aveva divaricato le gambe per masturbarsi meglio e godersi lo spettacolo della grossa figa depilata della rossa, che si allargava e richiudeva al passare delle sue dita. – che fregna che hai – esclamo Laura- leccamela -Laura si spostò per arrivare con la bocca sotto la grossa vulva bagnata. Non aveva smesso di masturbarsi, sentiva la mano fradicia ed aumentò il ritmo. Vedeva i coglioni del suo uomo sbattere con forza sulle natiche della donna, e i grossi seni ondulare paurosamente colpendo, di tanto in tanto, lo schienale della poltrona.Non ce la faceva più. Anche Laura aveva bisogno di essere montata, era talmente bagnata da pensare che si era pisciata addosso. Si alzò e andò in cucina. Torno’ con in mano un grosso cetriolo freddo, riprese la posizione di prima. La bocca ad inghiottire la figa della rossa e la mano destra sulla sua. Puntò il cetriolo tra le cosce e lo spinse dentro. Iniziò a pomparsi anche lei in quel modo.Certo che un cazzo di quelle dimensioni l’avrebbe fatta impazzire. L’ortaggio era lucido di seme femminile e scivolava all’interno dell’utero con estrema facilità. I piccoli nodi della buccia le provocavano un insolito piacere. D’un tratto il cazzo di Carlo affiorò dal culo della rossa. L’ano era rimasto ben divaricato e lui non ebbe difficoltà a centrarla con un paio di schizzi di sborra.Il bianco latte penetrò in parte all’interno dello sfintere e parte, scivolò giù, verso la figa e la bocca di Laura. Ancora due schizzi, questa volta il petto di Laura fu colpito in pieno. Carlo prese a masturbarsi furiosamente e il cazzo schizzò di nuovo. Morgana scese dalla poltrona e rivolse le sue attenzioni a Laura, afferrò il cetriolo e lo spinse più a fondo nella figa di lei. Lo estrasse quasi del tutto e riaffondò. Fuori e dentro ancora una volta.Laura era scivolata con la schiena sul tappeto e si teneva le gambe con le mani. Carlo le si avvicinò con il cazzo smosciato e lei prese a pulirlo con la lingua.- pisciagli addosso – disse Morgana- cosa ? — piscisciale in bocca ! -Carlo ebbe un momento di esitazione, poi il primo fiotto dorato colpì Laura sulle labbra. – apri la bocca ! – ora Morgana aveva un tono di comando. Le labbra di Laura erano serrate e il caldo liquido del suo uomo le colava giù sul petto.- piscisciale in bocca, ti dico ! -Laura spalancò la bocca e Carlo le pisciò dentro. Un colpo di tosse gli fece capire che Laura aveva ‘bevuto’. Smise.- Non si fa così – disse Morgana con modi da maestra -vieni tesoro, piscia qui – così dicendo si sedette bene in terra e con le mani prese i suoi seni nel gesto di porgerli. Poi aprì la bocca anche lei ed estrasse la lingua.Un fiotto di pipì le colpì in pieno la bocca e ruscellò sulle sue grosse tette.- tutto qui ? – chiese Morgana – guarda come si fa.Si mise a cavallo della bocca di Laura ed inizio a pisciare anche lei. La faccia della donna fu inondata da un fiume dorato, ma Laura non si ritrasse, anzi si sistemò per essere investita meglio da quel flusso. Improvvisamente venne- sto per sborrare…..- non finì la frase che il cetriolo le si piantò ancora più dentro l’utero e sentì inondarsi la figa di umori. Stava letteralmente ‘sborrando’. Aveva l’impressione di ‘schizzare’ sperma anche lei.- ora leccami la sorca – comandò Morgana.Laura iniziò a leccare e si fece passare il cetriolo. Rapidamente lo piantò fra le cosce di Morgana e iniziò a muoverlo rapidamente. Morgana sborrò a sua volta. Ci volle mezz’ora per asciugare il lago che si era formato a terra e la tintoria volle cinquantamila lire per pulire il tappeto dalla ‘pipì del cane’.- la prossima volta che vediamo Morgana – disse Laura – andiamo noi a casa sua -Carlo sorrise.
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