Capitolo Tre Gualterio dalla terapeuta. Margherita Rossi iniziò la seduta con questa domanda : ” Gualterio, da quanto tempo fantastichi una relazione sessuale con tua madre”? “Non è mia madre, sono stato adottato. Chi le ha detto che io abbia fantasie su lei”? “C’è qualcosa d’altro che debba sapere”? Gualtiero esitò. ” No, niente altro. Mi piace far volare la mente ed in questi ultimi giorni ci ho pensato parecchio. Sì “! Margherita si dimenò sulla sedia e posò la punta della matita sul blocco notes per meditare. Pensò alla chiamata ricevuta nella mattinata da Patrizia ed il tono frenetico della voce che l’implorava di accettare un appuntamento per il figlio prima possibile.Il ragazzo le era sembrato abbastanza arcigno quando era entrato a casa e l’aveva seguita al piccolo ufficio nel retro. Considerò poi il tono della voce e non si meravigliò se l’avessero già fatto. Era possibile. Sapeva bene che fuori, e specie in questi quartieri di periferia, c’erano già stati alcuni casi di madre/figlio, padre/figlia, ma questo sarebbe stato il primo tra madre adottiva e figlio. Nella scuola era stata assunta come consigliere terapeuta e qualche volta aveva aiutato i ragazzi che avevano problemi. Il consiglio dei docenti, però, non venne mai a sapere che aveva risolto la maggior parte di loro problemi facendosi scopare. L’unica ragione che l’aveva spinta a fare quel lavoro, sebbene poco pagato, era che aveva l’opportunità di poter succhiare e far l’amore con giovanotti dell’età di Gualterio. I suoi 36 anni li portava magnificamente e, sicuramente, ne mostrava almeno 3 o 4 di meno. Piccolina con capelli castano scuri; un corpo da ragazzina ma con due sisone da succhiare subito. Margherita si era sposata giovanissima. Aveva divorziato da tre anni e dopo la morte della sorella aveva preso con se il nipote Enrico. Vivevano soli con i soldi degli alimenti passati dal marito ed il compenso della scuola. La cosa ironica era che suo marito le aveva accordato il divorzio per il suo forte appetito sessuale che la portava a spompinare e farsi scopare da giovani studenti. Per lei, senza ombra di dubbio, un giovane cazzo, anche se inesperto, è molto più duro, scopa meglio e sborra più copioso nella bocca, fica o culo. I giovani poi sono sempre insaziabili e pronti. Margherita aveva sedotto molti giovanotti che l’ufficio del preside le aveva inviato. La migliore cura per i loro problemi era sicuramente una buona dose di sesso. Succedeva raramente che un ragazzo, dopo averlo fatto sborrare, almeno una volta al giorno, e dopo essere stato lavorato a dovere, creasse poi dei problemi. A lei piaceva molto il cazzo grande e lungo. La protuberanza nei pantaloni di Gualtiero l’attirava da matti. Andava pazza per succhiare e gustare il liquido preseminale che usciva da un bel pene duro. Suo marito era ben dotato e ciò che aveva mantenuto insieme il loro matrimonio, negli anni, era stata la sua naturale predisposizione a succhiarlo, anche più volte, di notte. Ora si sentiva molto agitata al solo pensiero, anche se molto tenue, che il giovane Gualterio avesse fatto l’amore con la matrigna. La fantasia più intensa che provava, anche se poi era stata sopita dagli insegnamenti morali e religiosi, era quella di insegnare, all’innocente Enrico, tutti i segreti e le fantasie del sesso. “È probabile che non stia capendo bene il punto” disse Margherita. “Quando tua madre mi ha chiamato stamattina ha detto che il problema per lei era molto serio. Mi ha detto che hai nei suoi confronti un forte interesse sessuale e che hai anche tentato di abusare di lei. Io invece ho l’impressione, e dimmi se sbaglio, che il contatto sessuale è andato molto più avanti di quanto tua madre abbia detto. Ho torto”? “Qualunque cosa le abbia detto va bene”. “L’hai scopata”? Gualtiero la fissò. Margherita si agitò sulla sedia. “È giusto che tu mi dica tutto. Anche se te sei il figlio adottato e lei la tua matrigna per la maggioranze delle persone è male se c’è stato sesso tra voi. E’ facile che il tuo organo sessuale, a questa età, possa diventare duro molte volte al giorno anche per una piccola provocazione. I diciottenni sono molto aggressivi sessualmente ed è per loro naturale fare avances a donne più mature e disponibili. Ti assicuro che qualunque confessione tu farai non lascerà questa stanza. Ora dimmi la verità. L’avete fatto”? Gualtiero esitò solo per un momento. Poi sorrise e disse, “Sì”! “Chi ha iniziato”? Intanto cominciò ad avvertire la sua fica che iniziava a bagnarsi. “Io, ma chi pensò ed organizzò tutto fu lei. Ecco perché mi ha spedito qui”. “Perché hai voluto farlo con tua madre? Sei così arrapato che qualsiasi fichetta avrebbe fatto per te, oppure volevi proprio lei”? “utte e due le cose”. “Diresti che hai un sesso molto sensibile”? Raccolse la matita e fece finta di prendere appunti. “Sì, molto “. “Ti masturbi tanto? Quante volte al giorno in media”? “Cinque o sei “. “E’ molto Gualterio. Spruzzi molto sperma quando vieni? O qualche volta ne esce poco”? “Sempre molto “. Margherita sentì la sua fica pulsare violentemente. Fissò la sua patta e capì che il discorso che stavano facendo gli aveva provocato una grossa erezione. “Ti faccio queste domande per aiutarti, sto notando che il tuo pene sta indurendosi. Ti accade spesso questo”? “Sì “. “Ti piace che il tuo pisello diventi grande e si irrigidisca”? “Sì “. Posò sul tavolo il blocco degli appunti. ” Gualtiero, ora ti chiederò un favore speciale. Vorrei che ti togliessi i pantaloni e mi mostrassi il tuo organo bello dritto. Per i consigli che ti devo dare sarebbe molto meglio se lo potessi vedere e controllare. Forse c’è qualcosa che non va in lui “. Gualtiero si mise in piedi, sbirciò con insistenza il formoso corpo della brunetta, aprì la cintura ed abbassò la chiusura lampo. Si tolse le scarpe ed anche i pantaloni. Sfilò anche lo slip e rimase nudo dalla vita in giù. “Oh, Gualtiero! E’ incredibilmente enorme “! Sì era proprio enorme. Si stagliava dalla peluria come una mazza da baseball. Era almeno 25 cm e molto grosso. Era così teso che stava pulsando senza controllo. La bocca di Margherita si illanguidì immaginando come sarebbe stato quel bellissimo cazzo poco prima di sborrarle copioso nella gola. “Dovrei dare uno sguardo da più vicino “. Si alzò dalla sedia, la sua micetta fremeva, e si inginocchiò davanti al giovane. Tenne a freno un gemito mentre fissava quella cosa bellissima che le pulsava avanti alla faccia. Diede un piccolo pizzico al glande e poi lo avvolse con le dita. Si irrigidì ancora di più. ” Sembra perfettamente sano, ” disse con voce ansimante. Ti piace quando lo tocco”? “Sì, moltissimo “. Lo avvolse con una mano fino alla radice palpitante. Impudicamente iniziò a masturbarlo piano, ma decisa. Fissò la cappella e guardò il buchino emettere goccioline di crema. ” Ti piace così? Oppure è più brava lei quando ti tocca”? ” Credo che sarebbe bellissimo se me lo prendesse in bocca signora Rossi “. “Sì sarebbe molto terapeutico, per vedere la tua reazione “. Dalla cappella era uscito molto succo appiccicoso e biancastro. Margherita strinse il glande con il palmo della mano, lo scappellò per bene e lo mise in posizione. Lo baciò e se lo portò alle labbra. Il cazzo era molto succoso e saporoso, fradicio dalle secrezioni. Chiuse gli occhi e si concentrò. Pian piano lo ingoiò tutto. Gualtiero guardò in giù per vedere la signora Rossi che lo succhiava da vera maestra. Margherita si fermò un attimo per assaporare tutta quella roba in lei. Quindi iniziò a lavorarlo intensamente e con molta saliva perchè sapeva bene come piaceva ai ragazzi. Gualtiero rabbrividì di piacere e le afferrò la testa con le mani. “Così, brava , lei è proprio splendida “! Margherita si immaginava Patrizia, in ginocchio come lei, mentre sbocchinava rumorosamente e con grande cupidigia il cazzone del figliastro. L’immagine stava svegliando un desiderio in lei: doveva chiedere al ragazzo più particolari sui contatti incestuosi avuti. Quindi si trovò a pensare a come avrebbe potuto sedurre suo nipote Enrico. Era questa la fantasia proibita che la faceva impazzire. Intanto continuava a lavorare Gualterio ed era determinata a fargli fare la più grande sborrata della sua vita. “Così, bravissima “! Margherita, oltre a succhiarlo, cominciò anche a masturbarlo forte con la mano destra. I suoni della fellatio crebbero progressivamente più forti, sbocchinava impazientemente il suo bastone. Succo di liquido gocciolava fuori e lei lo lappava golosamente. Continuò a succhiarlo rumorosamente. Dopo cinque minuti di questo trattamento era diventato duro più del ferro. Si contorse e fremendo le tirò i capelli. Era giunto al limite di versare la lenitiva crema nelle tonsille della porcona. Il pugno di lei era come una macchina che frustava più forte che poteva il cazzone nella bocca. Il bastone le battè violentemente sul palato; era pronto a scoppiare. “Sto per venire “! boccheggiò improvvisamente Gualterio. ” Succhi bene signora Rossi. Oh sto venendooooooooooo “! Un violento getto di seme spruzzò sul palato di Margherita. La prima esplosione fu seguita da altri spruzzi di sborra calda e gustosa. Pianse mentre riceveva tutta quella roba. Diligentemente la ingoiò tutta e la sentì prima passarle per la gola, poi per le tonsille e alla fine arrivarle nel pancino. Non ne aveva perso una goccia. L’orgasmo si calmò. Margherita tirò fuori dalla bocca il pene tutto e lo fissò intensamente. Era ancora rigido. La sua fica batteva forte. Pensò che se aveva già scopato Patrizia……………… poteva sbattere anche la sua insaziabile sorca. “Bene ” disse Margherita. ” Quello che abbiamo fatto era molto terapeutico. Avevi proprio ragione quando dicevi che esce molto seme. Io vorrei aiutarti, ma vedo che è ancora tutto dritto. Devi venire ancora una volta per alleviare la tua erezione”? “Sì, ” rispose Gualtiero. ” e qualche volta anche tre “. “Se vuoi possiamo provare un altro esercizio per la cura. Tu metti il pene nella mia vagina. Qui sul pavimento e mentre lo fai potresti pensare di farlo con tua madre. Ti piace questa idea”?. “Sì, moltissimo “. “Ok Gualtiero. Prima, però, dovrò mettermi tutta nuda “. Si spogliò molto rapidamente, e fissò il cazzo di Gualterio per vedere che effetto avesse il suo corpo piccolino, ma voluttuoso, su di lui. Margherita era orgogliosa del suo corpo. Somigliava a quello di un’adolescente in contrasto con le tette estremamente grandi. Nonostante la dimensione si tendevano su e molto spesso non indossava il reggipetto. Se non fosse stato per la sua posizione di terapeuta e madre, avrebbero passato molto più tempo a provocare i maschi. Le piaceva andava a fare la spesa con una t-shirt attillatissima senza reggipetto e si divertiva ad osservare tutti gli uomini che guardavano le sue sontuose cince vibrare e rimbalzare sotto la maglietta. Gualtiero le stava osservando. Margherita si distese sul pavimento, sopra ad un tappeto, ed allargò le cosce. “Su Gualterio, vienimi sopra e scopa bene la mia fica vedi come è vogliosa e succosa”? Si mise in ginocchio ed appoggiò l’arnese sulla pancia di Margherita. Lei tremò tutta. Poi lo prese in mano ed appoggiò la cappella all’ingresso della pussy già pronta. Margherita rimase in estasi nel vedere quel palo di carne entrare in lei. “La mia fichetta è abbastanza stretta per te? Ti piace scoparmi oppure ti piace di più quella zozzona di tua madre”? Gualtiero non rispose. Si distese sopra di lei e con le ginocchia si posizionò per poter arrivare nel profondo della vagina. Il grande cazzo la stirava tutta. Margherita boccheggiò con piacere sentendosi l’ariete che la sbatteva implacabilmente. Cominciò a dimenarsi e ad inarcare le reni per aiutarlo meglio. “È bellissimo, Gualtiero! Ohhhhhhhh! Scopami così, caro. Come mi piace…. continua così come fai con la tua matrigna. Anche io ho bisogno di farlo “! Afferro i suoi glutei e iniziò a colpirla a fondo. “E’ così che fai con Patrizia? Ohhhhhhh! Ohhhhh, scopami , dai non smettere “! Alzò le gambe più in alto che poteva per poter aprirsi tutta e far arrivare il cazzo sino al profondo dell’utero. Gualtiero godeva mentre sperimentava la deliziosa strettezza della fica. Era stato fortunato. Aveva trovato due donne mature che l’avevano stretta e questo lo faceva godere molto di più. Pensava a molte ragazze, anche giovani, con cui l’aveva fatto e e non gli avevano fatto provare quello che stava provando con loro. Per farla godere di più estraeva tutto il cazzo sino alla punta e poi lo ripiantava in fondo. “Ti piace scopare, vero Gualterio? Anche a lei fai così? E’ stretta quanto me? Va tutto bene caro”? Avevano trovato un ritmo che li faceva godere da pazzi. “Tua madre si arrapa facilmente? E’ molto porca? E’ bello averla a tua disposizione? Non devi andare fuori casa per trovare una ragazza tutte le volte che hai voglia. Puoi stare lì e soddisfarti completamente”. Margherita strinse i muscoli della fica ed iniziò a mungere il bellissimo cazzo. Gualterio ci dava sotto più che poteva. Il fatto che gli avesse detto cose sulla relazione con la matrigna lo aveva fatto arrapare ancora di più. “Senti come è bagnata per te? Sei uno stallone insuperabile. Scopami più forte che puoi”! Gualtiero la trafisse e lei si inarcò ancora di più. Le grandi tette dondolavano da tutte le parti. Stringendo i muscoli della vagina sentiva che stava per venire in lei. “Scopami, scopa la mia piccola fica, bravo sto per godere. Ohhhhhhhhhhhh, amore mio, vengooooooooooooooooo “! Contemporaneamente anche lui iniziò a sborrare. “Ohhhhhhh, signora Rossi “! Era la seconda, ma il seme uscì in grande quantità e Margherita rabbrividì dal piacere sentendosi inondare e calmare i suoi bruciori da tutta quella crema lenitiva. “Sei proprio un bravo ragazzo “. Poi contrasse ancora i muscoli per avere anche l’ultima goccia di lui dentro. Finalmente lo sperma si esurì. Gemette e si alzò dal suo corpo con il pene finalmente molle. Margherita era in estasi e si accorse che stava colando dalla fica ed aveva bagnato il tappeto. “Gualtiero, hai fatto una gran casino. Tua madre non ti ha insegnato a lasciare pulito? Ora da bravo metti a posto tutto…………….. con la lingua”. La fissò. Aprì di nuovo le cosce mostrandogli la vagina bagnata e contornata dalla foltissima pelliccia. Vi infilò un dito e lascivamente lo mosse dentro e fuori. “Vedi così come è non mi posso neanche mettere le mutandine, si sporcherebbero tutte. Invece tu mi pulirai tutta “. Gualtiero la fissò e pensò a come una donna così formale e professionale potesse dire tali oscenità. Poi sorrise e si distese tra le sue gambe. Lei gli afferrò la testa, impazientemente, e se la portò sulla palpitante fica. Gualtiero la leccò infilando bene la lingua tra le grandi e piccole labbra molto gonfie. Si spinse più in profondità e leccò il suo seme. “Sei un ragazzo bravissimo! Sei un asso a leccare la fica. Gualtiero. Ohhhhhhh! Scommetto che anche a Patrizia piace tanto quando la lecchi così”. Era troppo occupato a succhiare per poter rispondere. Margherita inizò ad agitare il culetto per far sì la potesse lavorare meglio. “Credo che il tuo unico problema, caro Gualterio, è che ti ecciti troppo facilmente. La questione con tua madre è facilmente risolvibile. Ogni volta ne sentirai il bisogno potrai venire a trovarmi e scoparmi come desideri. Io non sarò dispiaciuta, anzi mi piacerà moltissimo “. Gualtiero fece di sì con il capo mentre era troppo occupato a pulire tutta la fichetta come gli era stato chiesto. Fatto il lavoro con diligenza spostò la bocca più in alto ed iniziò a succhiarle il clito. Margherita andò in estasi, ma già stava pensando ad una fantasia più proibita. Doveva fare l’amore con il nipote…………………….
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