Leggendo i vari racconti d’incesto in questo sito leggo troppe falsità di mamme che scopano selvaggiamente con i figli e perciò vi voglio raccontare una storia vera (liberi di credermi o meno) che successe un bel po’ di tempo fa con il sogno della maggiorparte degli adolescenti, la mamma.La storia risale a circa 12 anni fa, quando io e mia madre abbiamo intrapreso la via più peccaminosa che possa esistere, la via dell’incesto. Mi chiamo G. e a quei tempi ero un ragazzo di 14 anni, 15 a breve, con il corpo e i lineamenti di un ragazzo che sta per sviluppare, frequentavo il primo anno di liceo scientifico e provavo sempre una certa attrazione fisica per mia madre. All’età di 8 anni i miei genitori si sono separati e ho sempre vissuto con mia madre in un’appartamento al centro della mia città. Mio padre invece, si è trasferito, vive con una nuova compagna e di raro ci viene a trovare. Sin da quando ero più piccolo, dai 13 anni in poi, i miei pensieri di adolescente erano rivolti a mamma C., rivolti al suo corpo, al suo seno, a come poteva essere la sua figa, il suo culo e su tutte le posizioni che avrei voluto provare con lei. Lei a quei tempi era una donna di 38 anni di bella presenza, alta circa 1.70, capelli biondo cenere, occhi verdi, bel fisico snello e con una quarta misura di seno che faceva impazzire tutti quando si mostrava in abiti sexy. Comunque veniamo al fatto. Io avevo da poco scoperto come si provava piacere nella masturbazione ma non mi sono mai dilettato nel farlo, un po per paura di esser visto e un po’ per inesperienza, ma i miei ormoni avevano deciso che il momento fosse stato di lì a breve. Un giorno mi misi nel bagno e sfogliando una rivista porno prestatami per l’occasione cominciai a masturbarmi guardando tutte quelle figure di donne che prendevano cazzi ovunque. Ma il mio pensiero cadde subito sul fantastico corpo che mia mamma aveva e cominciai a pensare situazioni erotiche su noi due e dopo circa 2-3 minuti di masturbazione veloce venni in una sborrata che provocò in me un leggero prurito ma una piccola fuoriuscita di sperma incolore. Ero preoccupato perche tutti i miei amici mi avevano detto che le loro sborrate erano molto lunghe e sperma ne usciva in quantità industriale, ma ebbi lo stesso il piacere che cercavo e così mi pulii, mi rivestii soddisfatto della mia prima masturbazione. Io e mia madre ci siamo sempre detti tutto, anche sul sesso, perchè era stata lei a spiegarmi cos’era e come si faceva a far nascere un bambino e voleva che io le dicessi tutto quello che facevo sul sesso, in modo da consigliarmi. Così mi decisi, dopo un po’ di imbarazzo, a raccontarle come mi ero masturbato e volevo sapere il perche della mia piccola fuoriuscita di sperma. Andai in camera sua e per avere meno imbarazzo provai a raccontare a mia madre che mi era uscito un liquido bianco dal pene mentre avevo finito di far pipì, ma lei con il suo atteggiamento da signora mi chiese: “Ti sei toccato?”, “ti ho detto di non dirmi bugie su queste cose, so come fuoriesce lo sperma e non esce di certo da solo”. Io allora, diventato rosso per la bugia, non volevo ammettere la mia falsità e così, lei con quel suo fare da maestra mi slaccio la cintura e mi abbasso pantaloni e slip per vedere il mio pene se lo avesse fatto da solo. Io allora (e anche adesso) non ero come un ragazzo della mia età, dimostravo qualche anno in più e avevo un cazzo che era sui 17-18 cm che per un ragazzo di 14 anni era già un bel po’ abbondante. Lei se ne accorse e vide che da solo non riusciva a far fuoriuscire nulla di cui le avevo detto e con una mano lo prese come a soppesarlo e mi chiese di nuovo se mi ero toccato. Io risposi ancora di no e lei, con un fare da maestra comincio ad accarezzarlo, stringerlo leggermente dalla punta toccarmi le palle e cominciò un lieve su e giù con la mano. Io ero imbarazzatissimo, sia per la situazione che si stava creando che per la bugia detta, ma lei mi spinse leggermente con l’altra mano la spalla, fino a farmi sedere sul suo letto. Io credevo che lei avesse finito la presa in giro quando invece, sedutasi anche lei, continuò il suo accarezzarmi e stavolta lo fece con più insistenza ma sempre dolcemente. Era vestita con una vestaglia corta di lino bianca e credo non portasse il reggiseno perchè riuscivo ad intravedere i suoi capezzoli leggermente induriti che spuntavano da sotto, ma aveva le mutandine poichè nel modo di sedersi aveva scoperto leggermente la vestaglia e le avevo notate, erano di un bianco opaco e di pizzo. La cosa che mi fece sobbalzare un po’ fu che nel mentre stava accarezzando il mio cazzo mi fece una domanda. “Ti masturbavi facendo così?”. Io con un filo di voce per l’eccitazione risposi che lo facevo più velocemente perchè la cosa mi procurava prurito e volevo subito liberarmi del mio sperma per godere. Fu una frase che credevo non avesse senso per lei, ma notai che cominciò leggermente ad aumentare per intensità e velocità il suo smanettare e vedevo che piano piano il suo volto pareva quasi assopito da quella sensazione che le davo con il mio cazzo in mano, il cazzo pulsante di suo figlio che stava masturbando. Io le dissi anche che avevo un giornaletto pornografico con me che mi ha aiutato ad eccitarmi e che la visone dei seni e delle fighe mi eccitavano di più e proposi di andarlo a prendere per agevolarmi e qui fu il colpo di scena. Lei non smettendo di masturbarmi si slaccio la cintura della vestaglia ed ebbi la visione stupenda del suo corpo, delle sue bellissime tette e delle sue mutandine. Per un secondo smise di masturbarmi per togliersi le mutandine e rimanere completamente nuda e riprese il lavoro che stava facendo. Aveva una figa ben curata, con due grandi labbra pronunciate e un bel clitoride in vista, depilata quasi completamente con un ciuffetto di peli chiari sulla parte superiore. A quella visione io sgranai gli occhi ancora di più estasiato da quella bellissima donna che ormai non consideravo più come madre, ma come donna che mi stava avviando nel sentiero del sesso. Così lei con un tono di maliziosità mi chiese: “Nei giornaletti puoi solo guardare per aiutarti, qui se vuoi puoi anche accarezzarmi”. A quelle parole io rimasi di stucco, non sapevo se dicesse sul serio o fosse solo un sogno, ma riflettendo per pochi istanti pensai che era una donna anche lei e che non era più stata con un uomo dal giorno della separazione con papà, cioè quasi 7 anni, e credevo che anche lei avesse bisogno di uno sfogo. Timidamente cominciai a mettere una mano su un suo seno, aveva un seno bellissimo, era chiara di carnagione, cominciai ad accarezzare prima la grande aureola e poi il capezzolo, grosso anche questo e di colore rosa chiaro, trastullandolo, premendolo dolcemente e titillandolo fino a che non lo sentii indurirsi tra le mie dita. Vidi la sua espressione facciale cambiare, chiuse leggermente gli occhi come se quelle mani fossero di un vero uomo che la stava toccando (secondo me in quel momento pensava a mio padre) e emise un piccolo gemito di piacere come approvazione a ciò che facevo. Erano già passati alcuni minuti e il mio cazzo si era gonfiato nella sua mano fino al massimo dell’estensione e lei continuava a massaggiarlo lentamente e delicatamente. Così azzardai di più e le chiesi se potevo accarezzarle la figa, lei mi fece capire di si ma non disse nulla cosi io non feci in tempo a metterle una mano sul clitoride e sulle sue grandi labbra che sentivo che stavo per venire. Lei si accorse anche di questo e mi disse: “appoggia la testa sul mio petto e lasciati andare, mi raccomando non trattenerti in nulla”. Così feci, mi appoggiai sul suo seno e sentii un leggero prurito che mi saliva sulla cappella, in quel momento la sua mano aumento ancora di più di intensità e sentii come i muscoli si afflosciassero e il qualcosa fuoriuscire dal mio pene. Era una quantità di sperma incredibile, ricordo cominciarono ad uscire 5 o 6 fiotti che le inondarono le mani e qualcuno le fini anche sulla pancia e sul seno. Mi ero liberato di tutto il mio sperma caldo e emisi anche un piccolo urlo di godimento che trattenni a stento. Lei portò la mano alla bocca e assaggiò il mio sperma come conclusione della masturbazione e mi disse che aveva un buon sapore, anche se leggermente salato. La cosa non fini quì. Io ero quasi svenuto dal piacere, ma mi sentii dire una frase che mi rielettrizzo in modo da farmi riprendere e rimettere il mio cazzo di nuovo in tiro. “Adesso la mamma ti spiega come far godere una donna”. Queste parole mi rimbombarono nella mente come tuoni, mi sentivo eccitato come non mai. Si distese sul letto e divaricò le gambe in modo da mostrarmi la sua figa in tutto il suo splendore. Mi disse “Abbassati e comincia a leccarmi, ti insegno io come fare”. Cominciai timidamente a leccare e sentivo i suoi umori iniziare a colarmi nella bocca, mi diceva i punti dove leccare e io, aumentando sempre di più l’intensità, riuscivo anche a infilare la lingua dentro. Era bellissimo, entrambi ci sentivamo estasiati da quelle sensazioni, leccavo avidamente la figa di mama e lei gemeva e colava umori dalla sua passerina, mentre con le mani si toccava i capezzoli. Ebbe un’orgasmo che si riversò tutto nella mia bocca, non feci nulla per allontanarmi e succhiai il suo liquido che le usciva come un getto di pipì. Il tutto durò alcuni minuti, ma ne io ne lei eravamo soddisfatti, volevamo godere di più. lei come se già lo avesse capito, decise di fare il grande passo, e mi chiese se avevo voglia di fare l’amore. Dissi di si senza pensarci due volte e lei, con un fare da maestra mi stese sul letto e a cavalcioni su di me cominciò ad impalarsi il mio cazzo dentro la sua figa. Entrò facilmente in quella figa calda e gocciolante di umori. Era umida e accogliente, sentivo il mio cazzo che entrava e usciva dentro di lei come fosse uno stantuffo e con un fare da consumata maiala si dimenava sopra di me, gemendo e godendo come una cagna in calore e dicendomi frasi come: “è bello fare l’amore vero?” oppure “ne frai molte di scopate da oggi in poi”. Dopo un po’ sentivo che stavo di nuovo per venire e lo dissi a mamma, ma lei voleva che io le venissi dentro, come se fossimo marito e moglie e, ascoltando le sue frasi tipo:”daii, siiii, vienimi dentro, continua a scoparmi, spargimi la tua sborra dentro la mia fica”. Così dicendo, siamo entrambi venuti quasi contemporaneamente e le rilasciai in fica quella quantità di sborra industriale di cui i miei compagni mi avevano parlato. Tolsi il mio cazzo, ormai non più in tiro, dalla sua figa e lei, con un arte da maestra, si chinò per succhiarlo e ripulirlo per bene dalle ultime gocce di sperma che deglutì avidamente. Era stato tutto fantastico, ma il solo pensiero di aver visto mia madre che mi succhiava il cazzo mentre la mia sborra gocciolante fuoriusciva dalla sua figa mi fece venire per un ultima volta in un’intensa sborrata nella sua bocca. Scopammo anche altre volte e a distanza di tutti questi anni, anche se io sono felicemente sposato e soddisfatto della mia vita sessuale, continuiamo a farlo per il semplice fatto che oltre al sesso tra noi due esiste un amore di fondo intenso e passionale e fui contento che per la mia prima volta ci fosse stata accanto a me la donna che a quei tempi amavo e amo tuttora di più di chiunque altra al mondo, mia madre.
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